Norma CEI 64-8: novità sulla protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica

logo ANIE_CSIÈ terminata l’inchiesta pubblica ed è prevista per la fine dell’anno la pubblicazione di due nuovi articoli della norma CEI 64-8 che sostituiscono quelli attualmente in vigore:

Entrambi allineano l’Italia agli altri paesi europei in quanto derivano da documenti Cenelec armonizzati.

L’articolo 443 specifica le prescrizioni per la protezione degli impianti elettrici contro le sovratensioni transitorie di origine atmosferica trasmesse attraverso la rete di distribuzione dell’energia elettrica, comprese le fulminazioni dirette sul sistema di alimentazione, e quelle contro le sovratensioni dovute a manovre, che, avendo un’ampiezza inferiore rispetto a quelle di origine atmosferica non necessitano di protezione aggiuntiva; chiaro che se non è installata alcuna protezione contro i disturbi di origine atmosferica, può essere necessario prevedere una protezione contro le sovratensioni da manovra, soprattutto nel caso di apparecchiature in cui sia probabile la generazione di sovratensioni come, ad esempio, un’apparecchiatura che alimenta l’impianto o in presenza di carichi induttivi o capacitivi (ad esempio motori, trasformatori, banchi di condensatori, ecc.)

Non vengono invece trattate le prescrizioni per la protezione contro le sovratensioni transitorie dovute a fulminazioni dirette o in prossimità della struttura per le quali occorre riferirsi alle norme CEI 81-10.

I dispositivi da utilizzare per la protezione contro le sovratensioni transitorie sono gli SPD (Surge Protection Device – scaricatore di sovratensione).

La scelta e l’installazione degli SPD devono essere effettuate conformemente a quanto indicato nell’articolo 534.

Attenzione che quando sulle linee elettriche di alimentazione è necessario installare SPD, si raccomanda l’impiego di altri SPD sulle altre linee, come quelle telefoniche, utilizzando SPD specifici per linee dati.

Le prescrizioni per la protezione contro le sovratensioni transitorie propagate attraverso le reti di trasmissioni dati non sono trattate nell’articolo 443. A tal proposito si può consultare il rapporto tecnico IEC 61643-22.

protezione scariche atmosfericheLa protezione contro le sovratensioni transitorie è OBBLIGATORIA quando le conseguenze degli effetti di tali sovratensioni influiscono:

Per tutti gli altri casi può essere effettuata una valutazione del rischio semplificata, allo scopo di determinare se la protezione contro le sovratensioni transitorie sia necessaria. Nel caso in cui la valutazione del rischio non venga effettuata, l’impianto elettrico deve essere dotato di una protezione contro le sovratensioni transitorie a meno che non si tratta di una singola unità abitativa dove il valore dell’impianto elettrico da proteggere sia inferiore a 5 volte quello degli SPD.

Per gli impianti a bassa tensione alimentati da cabina propria, devono essere installati SPD a monte del trasformatore.

Analisi del rischio semplificata CEI 64-8

L’analisi del rischio proposta dell’articolo 443 si basa sul livello di rischio calcolato (CRL) per determinare se è necessario installare gli SPD. Il valore di CRL viene calcolato con la seguente formula:

CRL = fenv / (LP Ng)

dove

– fenv è un fattore ambientale che vale:

– Il valore del coefficiente F deve essere posto uguale a 1 per tutti gli impianti. Tuttavia, nel caso di ambienti residenziali, il CEI, a valle dell’inchiesta pubblica, per le abitazioni potrà modificare il valore del coefficiente F da 1 a 3.
– Ng è la densità di fulminazione al suolo (fulmini per km2 per anno) nel punto in cui è presente la rete di alimentazione e la struttura collegata;
– la lunghezza del tratto sottoposto alla valutazione del rischio LP è calcolata come segue:

LP = 2 LPAL + LPCL + 0,4 LPAH + 0,2 LPCH

dove
LPAL è la lunghezza (km) della linea aerea a bassa tensione;
LPCL è la lunghezza (km) del cavo sotterraneo a bassa tensione;
LPAH è la lunghezza (km) della linea aerea ad alta tensione;
LPCH è la lunghezza (km) del cavo sotterraneo ad alta tensione.

La lunghezza totale (LPAL + LPCL + LPAH + LPCH) è limitata a 1 km o dalla distanza dal primo dispositivo di protezione dalle sovratensioni installato nella rete di alimentazione all’ingresso dell’impianto, scegliendo la lunghezza minore tra le due.

Se le lunghezze dei diversi tratti della rete di distribuzione sono completamente o parzialmente sconosciute, il valore di LPAL deve essere posto uguale alla distanza rimanente per raggiungere una lunghezza totale di 1 km.

Per esempio, se è nota solo la lunghezza del cavo sotterraneo (ad esempio 100 m), la lunghezza di LPAL deve essere uguale a 900 m.

Una volta fatto questo semplice calcolo è subito nota la necessità di SPD:

In fondo all’articolo 443 sono presenti due interessanti allegati informativi:

Una volta verificato che CRL è inferiore a 1000 e che quindi occorre installare gli SPD, occorre fare riferimento al nuovo articolo 534: Dispositivi per la protezione contro le sovratensioni transitorie.

Analogamente all’articolo 443, anche l’articolo 534 fornisce un metodo molto semplice per la scelta, il dimensionamento e l’installazione degli SPD.

Occorre precisare che l’articolo 534 non prende in considerazione:

A questo link approfondimenti per la scelta e l’installazione degli SPD.

Gamma SEC – Safe Energy Control: semplicità di scelta per ogni applicazione

Uno dei presupposti per la protezione ottimale degli edifici è l’adozione di un concetto di protezione integrato che valuti tutte le precauzioni necessarie contro le sovratensioni: Phoenix Contact offre la gamma SEC – Safe Energy Control rende più semplice la protezione contro le sovratensioni.

È necessaria una progettazione appropriata e un’implementazione precisa della sequenza strutturata e coordinata di scaricatori di fulmini e di sovratensioni. Mentre la necessità di uno scaricatore di corrente atmosferica di tipo 1 dipende tuttora da diversi parametri ambientali, l’installazione di una protezione contro le sovratensioni di tipo 2 e 3 è comunque indispensabile.

Applicazione della gamma SEC – Safe Energy Control a un complesso industriale

Phoenix Contact con i componenti della serie SEC riesce a realizzare in modo semplice concetti di protezione multilivello per comuni installazioni. Prendiamo ad esempio la protezione di un’utenza finale in un impianto produttivo automatizzato.

Sia l’impianto sia l’edificio vengono alimentati da sistemi trifase 230/400 V TN-S, e le apparecchiature terminali del fabbricato industriale sono alimentate da sottoquadri di distribuzione. Inoltre, il complesso è dotato di un sistema di protezione contro i fulmini esterno.

gamma SEC - Safe Energy Control a un complesso industriale

Quadro di distribuzione principale

Data la presenza dell’impianto parafulmine esterno si rende indispensabile anche l’installazione di un corrispondente sistema di protezione da fulmini interno. Questo significa che nel punto in cui la linea di alimentazione entra nell’edificio deve essere installato uno scaricatore di corrente atmosferica di tipo 1.

L’impianto, inoltre, è dotato di un PLC (Programmable Logic Controller – Controllore a Logica Programmabile) e di strutture di telecomunicazione nei pressi del quadro di distribuzione principale, per cui la scelta è ricaduta su una combinazione di scaricatori di corrente atmosferica e di sovratensioni FLT-SEC-T1+T2. L’esistente protezione del quadro di distribuzione principale con interruttore magnetotermico 125 A rende superflua l’installazione di una ulteriore protezione di back-up per lo scaricatore di corrente atmosferica.

Gli scaricatori di tipo 1 della gamma prodotti SEC non necessitano di ulteriore protezione di back-up fino a 125 A, mentre nel caso di applicazioni con correnti nominali più elevate può essere utilizzato un prefusibile aggiuntivo (interruttore magnetotermico fino a 125 A) oppure l’ibrido FLT-SEC-H, ossia la combinazione tra uno spinterometro incapsulato ed un prefusibile integrato resistente alle correnti impulsive.

Sottoquadri di distribuzione

Nell’impianto analizzato, i quadri di distribuzione sono lontani dal quadro principale, per cui è necessario l’impiego di uno scaricatore di sovratensioni di tipo 2.
È stato quindi previsto uno scaricatore VAL-SEC che non necessita di ulteriore protezione di back-up in applicazioni fino a 125 A. Questo dispositivo si distingue per le dimensioni compatte sul mercato.

Protezione dei dispositivi terminali

È stata inoltre una protezione contro le sovratensioni di tipo 3 prima dell’apparecchiatura terminale da proteggere, il controllore dell’impianto produttivo nonché il braccio robotico.

È stato scelto il dispositivo di protezione contro le sovratensioni PLT-SEC che si caratterizza per praticità di installazione, utilizzo universale, essendo adatto sia in applicazioni AC che DC. Anche in questo caso non è necessario un prefusibile ulteriore nel cablaggio di derivazione, dato che i dispositivi PLT-SEC sono equipaggiati con prefusibile integrato.

Guida alla scelta dei dispositivi adatti Gamma SEC – Safe Energy Control

gamma SEC - Safe Energy ControlLa gamma prodotti SEC – Safe Energy Control di Phoenix Contact presenta un design uniforme e compatto e la connettività ad innesto universale soddisfa la richiesta di un pacchetto completo universale di facile installazione.

Potenti scaricatori di corrente atmosferica – i dispositivi denominati FLT-SEC-Plus fungono da classici scaricatori di corrente atmosferica di tipo 1 dotati di spinterometro privo di corrente residua di rete.

Protezione contro corrente atmosferica e sovratensioni all-in-one – i dispositivi FLT-SEC-T1+T2 combinano un potente spinterometro privo di corrente residua di rete, che provvede a scaricare correnti atmosferiche dirette provenienti dal sistema parafulmine o da linee di alimentazione, con lo scaricatore con varistore che limita le sovratensioni dinamiche grazie all’intervento reattivo e con il frazionamento energetico ideale tra i livelli di protezione a seconda della sollecitazione presente.

Scaricatore di corrente atmosferica con prefusibile integrato – il dispositivo ibrido FLT-SEC-Hybrid è una soluzione composta dalla combinazione ad innesto tra scaricatore di corrente atmosferica di tipo 1 e prefusibile integrato. È adatto per le installazioni con elevate correnti nominali e dove non è possibile installare il prefusibile dello scaricatore per motivi di spazio.

A completamento uno scaricatore di corrente atmosferica ad innesto con fusibile integrato per applicazioni fino a 440 V che soddisfa i requisiti degli impianti eolici.

A supporto della progettazione è disponibile una aggiornata app che permette di individuare i prodotti giusti per attuare un globale concetto di protezione sia per edifici privati sia per complessi industriali.

Digitalizzazione utility: perché vale la pena investire

Protagonisti della transizione energetica, presi tra i due “fuochi” dei grandi produttori e dei consumatori evoluti in prosumer, i distributori di energia elettrica, insieme agli operatori di trasmissione, rappresentano la categoria concretamente più coinvolta nella trasformazione globale delle reti elettriche in ottica smart grid e digitalizzazione utility.

Il loro compito è quello di gestire un asset, la rete elettrica, secondo un business regolamentato e obiettivi strettamente connessi alla buona qualità del servizio e a un’innovazione che permetta lo sviluppo di clienti e produttori/consumatori allacciati.

Non a caso, i gestori di rete italiani stanno investendo cifre considerevoli nell’adeguamento dell’infrastruttura e in propri servizi in ambito elettrico. Cosa muove tale propensione e come cambia il ruolo delle utility nel nuovo paradigma della digital energy? Ne abbiamo parlato con Marco Melato, Business Development Manager per il settore delle Utility in Schneider Electric, il cui successo nello sviluppo di rilevanti progetti di digitalizzazione dell’energia ne conferma il ruolo di spicco nel supportare questa transizione.

Full electric, generazione distribuita e digitalizzazione utility

Marco Melato Schneider Electric

Marco Melato Schneider Electric

“L’attuale trasformazione del settore elettrico e il suo impatto sulle utility si colloca nel nuovo concetto di mondo in “3D”: decarbonizzato, decentralizzato, digitalizzato e contemporaneamente più elettrico – spiega il manager di Schneider Electric -. Uno scenario che intreccia politiche nazionali, europee e globali verso ambiziosi obiettivi uniti dal fil rouge della innovazione tecnologica. Un recente report di Blomberg NEF traccia uno scenario in cui nel 2050 il vecchio continente gestirà un sistema elettrico alimentato all’87% da fonti rinnovabili (New Energy Outlook 2018).”

Gli input normativi e strategici alla transizione energetica risultano così frutto della complementarietà tra più livelli:

Obiettivi difficili da raggiungere senza un cambio di mentalità e di processi. “I distributori si trovano proprio al centro di questa trasformazione – aggiunge Melato -, in quanto devono gestire l’evoluzione del sistema energetico dialogando con clienti/prosumer e integrando le rinnovabili riuscendo a gestire la loro non programmabilità. La cosa interessante, che è uno dei motivi per cui si sta investendo, è che il successo di questa trasformazione può abilitare nuovi servizi e costituisce quindi una grande opportunità proprio per le Utility; sto pensando ai primi casi di servizi offerti per lo sviluppo della mobilità elettrica o delle applicazioni in ambito smart city: sono tentativi che provano a rispondere alle esigenze di clienti sempre più attenti all’uso dell’energia.”

Rinnovabili, generazione distribuita e digitalizzazione utility tra le principali sfide delle reti elettriche moderne

Utility in viaggio verso reti flessibili e digitali

Un sistema flessibile, in grado di raccogliere e distribuire senza interruzioni l’energia prodotta in siti “sparsi” su tutto il territorio con la prospettiva di abilitare nuovi servizi: tutto questo richiede ai gestori adeguamenti infrastrutturali e procedurali non indifferenti.

EcoStruxure ADMSGli investimenti delle utility non possono che propendere, in questo complesso scenario di generazione distribuita, per la digitalizzazione dell’intero sistema o di singoli asset, con l’adozione di tecnologie che consentano di gestire in tempo reale la rete, ridurne al minimo le perdite e garantire la continuità dei servizi, contribuendo al contempo allo sviluppo sostenibile indicato dai tre scenari evidenziati in precedenza.

Traguardi oggi sempre più vicini grazie a proposte tecnologiche come EcoStruxure Grid, l’ecosistema proposto da Schneider Electric per ottimizzare le reti elettriche. Appoggiandosi in particolare al software EcoStruxure ADMS (Advanced Distribution Management System) le utility possono beneficiare di modelli digitali e integrati frutto dell’interconnessione tra i diversi processi che caratterizzano le attività di gestione della rete, migliorando aspetti operativi, qualità dell’offerta e rapporti con i clienti.

I dati supportano lo sviluppo degli smart building

I dati saranno sempre più strategici, anche per gli smart building. ecco perché sensori e contatori intelligenti, capaci di generare dati, hanno e avranno sempre più un ruolo chiave nel mercato degli edifici intelligenti.

Una stima chiara la offre Navigant Research, che in un recente report registra la crescita del mercato globale di sensori avanzati e contatori elettrici, stimando che esso crescerà dai 2,7 miliardi di dollari del 2018 fino a raggiungere i 6,1 miliardi di dollari nel 2027. Navigant sottolinea inoltre che con l’evolversi del mercato degli edifici intelligenti, i sensori avanzati e il mercato dei contatori elettrici diventeranno ancor più multifunzionali e convenienti.

L’importanza dei dati per gli smart building

Perché sono così importanti questi due elementi? Perché forniscono flussi continui di dati che possono essere utilizzati, creando analisi e – mediante software – convertendo tali dati in informazioni utilizzabili per migliorare le prestazioni dell’edificio. Pertanto, rileva la società di ricerca:“l’investimento in questi dispositivi facilita lo sviluppo di una gestione più olistica dell’energia e strategie di integrazione aziendale. Inoltre, le tendenze tecnologiche come Internet of Things e cloud computing e l’adozione di dispositivi mobili stanno espandendo modelli di business per gli investimenti in sensori avanzati e smart meter elettrici”.

Per questo il mercato crescerà, e il business conseguentemente, arrivando a registrare un CAGR del 9,4%. Questi dispositivi acquisiscono, comunicano e, in alcune situazioni, analizzano dati energetici e operativi cruciali. Nello specifico, i sensori evoluti sono fondamentali per migliorare il funzionamento di una struttura, assicurando che gli occupanti godano del giusto comfort; i contatori intelligenti offrono un modo estremamente accurato ed economico per misurare il consumo di energia di ogni utente, “aggiungendo valore alle proprietà immobiliari commerciali perché un’istantanea del consumo energetico individuale all’interno di una struttura fa appello a tutti, dai proprietari e dagli operatori agli inquilini esistenti e potenziali”.

Il report di Navigant analizza il mercato globale per sensori avanzati e smart meter elettrici che supportano lo sviluppo di edifici intelligenti, esaminando vari tipi di prodotti: contatori elettrici e sensori di presenza, di quantità di CO2 e tasso di umidità, temperatura e sensori multifunzione. Le previsioni del mercato globale, segmentate per prodotto e tipo di edificio e area geografica, si estendono fino al 2027.

Bolletta a zero per due anni grazie a SENEC.Cloud Free

SENEC, azienda specializzata nella produzione di sistemi di accumulo di energia, dai primi di giugno consente di sfruttare al 100% l’energia prodotta con il proprio impianto fotovoltaico, azzerando i costi energetici per due anni con l’offerta SENEC.Cloud.

L’offerta è destinata a chi abbina un sistema di accumulo SENEC.Home a un impianto di produzione di energia rinnovabile e aderisce a SENEC.Cloud.
Questo consente di diventare indipendenti dai fornitori tradizionali di energia, ricevendo da SENEC.Cloud l’energia prodotta in eccesso che non si riesce a consumare direttamente o ad accumulare nella batteria.
Il programma trasferisce in rete e gestisce l’energia non accumulata, che viene restituita al momento del bisogno.

L’adesione comporta una quota di ingresso e un canone fisso mensile che copre l’energia necessaria per coprire i consumi che il sistema non riesce a produrre.

Fino al 31 dicembre 2018 chi acquista un sistema di accumulo SENEC abbinato a SENEC.Cloud potrà usufruire dell’azzeramento della quota di ingresso e della bolletta elettrica residua per 24 mesi grazie all’offerta SENEC.Cloud Free.

L’azzeramento riguarda: componente energia, tenuta del contatore, oneri di sistema e tasse, a parte il canone RAI (incluso in bolletta). Inoltre, continuerà a ricevere il contributo in conto scambio per l’energia che immette in rete.

SENEC.Cloud è la soluzione ottimale per coloro che desiderano utilizzare energia verde al 100% riducendo la bolletta elettrica e stabilizzando i costi energetici.

Aderire è semplice, infatti basta contattare gli installatori SENEC.Alliance Partner, che sono gli unici autorizzati a fornire questa soluzione.

Come rendere più efficiente la manutenzione delle apparecchiature elettriche

Che facciate parte di un team interno o rientriate tra il personale di appaltatore di servizi, se vi occupate della manutenzione delle apparecchiature elettriche e dell’impianto elettrico di un edificio commerciale o di un ambiente industriale, non rischiate certo di annoiarvi.

Per garantire che tutto continui a funzionare regolarmente, ci sono tante apparecchiature da tenere sotto controllo e molti interventi di manutenzione da effettuare.

Secondo IEEE, attuare un programma di manutenzione preventiva può ridurre anche del 66% il rischio di fermi non pianificati. Questo è senz’altro l’obiettivo a cui puntare ma riuscire a seguire passo passo i programmi di manutenzione ordinaria può essere difficile.

Fortunatamente, sono a disposizione dei professionisti nuovi strumenti che rendono più rapide, facili e sicure le operazioni di manutenzione ordinaria. E questo grazie ai progressi fatti in materia di intelligenza integrata, connettività e condivisione dei dati su cloud.

Nessun rischio di dimenticare qualcosa

Masterpact MTZLe app per smartphone e tablet sono in grado di generare notifiche sulla base del programma di manutenzione delle apparecchiature elettriche e con la funzione di geolocalizzazione, è possibile individuare in quale impianto si trova l’apparecchiatura su cui intervenire. Per visualizzare l’elenco degli interventi da effettuare basta un semplice clic e individuare la persona più adatta a svolgere il lavoro necessario nei tempi previsti.

A tutto vantaggio dell’efficienza, la app di manutenzione elenca tutte le apparecchiature su cui è necessario intervenire, in modo che sia possibile effettuare l’intervento in un’unica visita. Il tecnico può consultare lo smartphone o il tablet per localizzare rapidamente tutte le apparecchiature che necessitano di manutenzione. Inoltre, sulla app è possibile individuare tutti i dati necessari per svolgere i diversi interventi.

Se tra le apparecchiature ci sono interruttori automatici, alcuni dei modelli più recenti integrano funzioni informative e offrono diverse soluzioni di connettività. Il tecnico può usare il proprio smartphone per collegarsi al dispositivo tramite Bluetooth, senza alcun bisogno di toccare l’interruttore. A questo punto, è l’interruttore intelligente che trasferisce i dati sul telefono permettendo di visualizzarli. Tra i dati disponibili potrebbero esserci, ad esempio, i valori misurati di corrente, tensione e potenza e le eventuali deviazioni dai livelli nominali verrebbero immediatamente rilevate.

Procedura di risoluzione semplice

Attraverso una serie di controlli, il tecnico può esaminare la programmazione dell’interruttore su schermate grafiche di facile navigazione. E su una pagina dedicata allo stato generale delle apparecchiature può visualizzare rapidamente eventuali avvisi di manutenzione, come la necessità di sostituire una batteria di backup o la vita di servizio rimanente di un interruttore.

Sull’interruttore è presente un codice a barre che permette – attraverso la scansione – di connettersi allo storico di manutenzione, facilitando la determinazione degli interventi più adeguati.

Tutti i report a portata di click

Al termine dell’intervento, basta un clic per generare un report di ispezione e abilitare la registrazione dei dati e delle note di manutenzione. Il report, salvato su cloud, è accessibile a chiunque ne abbia bisogno.

Grazie a questi nuovi strumenti, è possibile ottimizzare ogni aspetto della manutenzione delle apparecchiature elettriche:

Le apparecchiature di una o più strutture possono essere monitorate a distanza mentre la completezza degli storici di manutenzione memorizzati su cloud contribuisce a migliorare l’efficienza delle operazioni.

L’interruttore automatico aperto BT Masterpact MTZ di Schneider Electric è un esempio delle nuove soluzioni intelligenti per la manutenzione. Masterpact MTZ integra una serie di funzioni informative e assicura connettività NFC (Near-Field Communication), Bluetooth ed Ethernet.

E’ uno dei pilastri della soluzione EcoStruxure Power.

Articolo di Eric Quesnot di Schneider Electric, tratto dal blog dell’azienda

Flir One Pro LT, la termocamera per smartphone e tablet

Flir One Pro LT è un nuovo accessorio di imaging termico per smartphone (iOS e Android) della Flir One Pro Series che offre ai professionisti una elevata qualità d’immagine termica.

Flir One Pro LT integra il sensore termico Flir Lepton e si avvale delle funzioni avanzate dei modelli Flir One Pro, come il miglioramento delle immagini MSX brevettato dall’azienda, che combina le immagini termiche con quelle visibili ad alta definizione per produrre immagini nitide, dettagliate e di facile interpretazione.

FLIR ONE Pro LTGrazie alla funzionalità MSX e alla tecnologia di elaborazione della funzione video Flir VividIR tutti i modelli della serie offrono una migliore qualità e nitidezza dell’immagine termica e consentono di identificare rapidamente i problemi e risolverli velocemente.
Il connettore OneFit (attualmente in attesa di brevetto) consente di collegare il dispositivo allo smartphone anche attraverso le custodie.

La versione aggiornata della app Flir One includerà strumenti come la misurazione di punti di temperatura multipli, aree di monitoraggio temperatura personalizzate sullo schermo, consigli utili per la risoluzione dei problemi e casi d’uso.
Inoltre, grazie alla compatibilità smartwatch per Apple Watch e alcuni modelli di smartwatch Android è possibile eseguire lo streaming dal vivo di immagini termiche per vedere in punti difficilmente accessibili e acquisire immagini o video con il proprio dispositivo.

“Da quando Flir nel 2014 ha introdotto per la prima volta la linea di termocamere per smartphone, il prodotto si è evoluto in una termocamera facile da usare e conveniente per soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di professionisti – ha dichiarato Frank Pennisi, Presidente, Industrial Business Unit dell’azienda – Flir One Pro LT rappresenta la fase successiva dell’evoluzione del prodotto rendendo accessibili a molti professionisti funzioni professionali come VividIR, a un prezzo accessibile”.

Flir One Pro LT è disponibile in pre-ordine per iOS, Android (USB-C) o Android (Micro-USB) e sul sito www.flir.eu/flirone (Europa).

Ecolibera: la rivoluzione dell’auto elettrica parte dalla ricarica a casa

Ecolibera è la prima casa Off-Grid-Ready che produce l’energia per la casa e per l’auto elettrica. Un esempio concreto di casa potenzialmente scollegabile dalla rete elettrica, una soluzione innovativa per il benessere dell’ambiente.

Grazie a questa soluzione è possibile produrre, immagazzinare e autoconsumare l’energia grazie ai sistemi di accumulo domestici come i Tesla Powerwall 2.

Ecolibera è un esempio di edilizia monofamiliare predisposta per ricaricare i veicoli elettrici con l’energia prodotta dalla casa: il tetto è studiato per ospitare fino a 20 kWp di pannelli fotovoltaici, con un’esposizione ottimale e un’inclinazione tale da permettere di produrre energia anche d’inverno.

“Ricaricare nel garage di casa la propria auto è fondamentale, senza dipendere subito dai punti di ricarica sul territorio (che oggi sono comunque potenziati, anche uno ogni 150 km). Poter contare su almeno 400 km di autonomia in partenza dà molta libertà. Come diciamo noi di Ecolibera: la libertà energetica equivale alla libertà economica. – sostiene Pierpaolo Zampini, AD con Dario Mortini di Finlibera e già Vicepresidente di Tesla Owners Italia – Sistemi ad alto rendimento come i Tesla Powerwall 2 hanno abbattuto i costi di accumulo, rendendo possibile ottimizzare i consumi dell’energia prodotta dalla casa e ottenere un risparmio davvero sensibile».

Ecolibera auto elettricaMa quanto si risparmia?

Per le spese di funzionamento e gestione per la casa e per la ricarica dell’auto le stime sono ottimistiche: nell’arco di 30 anni, percorrendo circa 20mila km l’anno con il proprio veicolo elettrico ricaricato nella Wall Box in dotazione, si possono risparmiare fino a 35mila euro, che si aggiungono ai risparmi energetici per riscaldare, raffrescare, illuminare e gestire i carichi elettrici.

“Il calcolo sul risparmio totale con una casa Ecolibera rispetto alla gestione di un’abitazione tradizionale è di 135mila euro. Lo stesso rapporto investimento-resa-risparmio si ha oggi con la scelta dell’auto elettrica invece dell’endotermica – segnala Zampini – se si considerano i costi d’acquisto, assicurazione, carburante, e tutte le spese per la manutenzione, un’auto di medio-alto livello con motore termico come la BMW Serie 4 arriva a costare in 10 anni 95mila euro (su 200mila km), una Tesla Model 3 (elettrica di ultima generazione) al massimo 55mila euro. Quindi risparmio garantito nel tempo, comfort e libertà”.

Se si considerano poi i vantaggi per l’ambiente, Ecolibera rappresenta un progetto di economia circolare 4.0.

La rivoluzione dell’auto elettrica parte dalla ricarica a casa, da un’abitazione Ecolibera

Sirena bianca logisty.sepio di Hager sicurezza

Massima protezione residenziale con la Sirena bianca logisty.sepio da esterno di Hager Sicurezza, della linea Premium di allarme senza fili, ideale per qualsiasi ambiente residenziale.

Disponibile in due versioni, con lampeggiante e con lampeggiante e messaggi vocali, Sirena bianca logisty.sepio, avverte in caso di tentativi di effrazioni fornendo segnalazioni acustiche e visive agendo da deterrente contro gli intrusi.

La Sirena bianca si caratterizza per un design elegante contemporaneo e grazie al colore bianco è adatta a qualsiasi contesto ambientale, il lampeggiante è di colore arancione per facilitarne la localizzazione visiva.

In caso di allarme intrusione, incendio o emergenza la sirena suona in potenza e se viene rilevata un’intrusione nelle zone protette, la sirena vocale logisty.sepio attua la dissuasione vocale progressiva a 4 livelli: avviso, dissuasione, preallarme e allarme intrusione

Semplice da installare, la Sirena bianca da esterno logisty.sepio è certificata IMQ allarme Livello II ed è dotata di una pila alcalina 6 V – 14 Ah per 5 anni di autonomia in normali condizioni d’uso.

Energie rinnovabili per il massimo comfort

La “Casa sul Parco” è un progetto ambizioso, nato grazie a un importante lavoro di perseveranza, di impegno multidisciplinare, di ricerca e innovazione sui temi del risparmio energetico, della qualità architettonica, delle energie rinnovabili e del comfort abitativo. Un impegno che ha permesso di ottenere ottimi risultati, e di far ricevere al progetto molteplici riconoscimenti, come la certificazione Passive House PHI, l’ActiveHouse, la qualificazione Multiconfort Saint Gobain e la menzione d’onore al concorso di idee Viessmann 2013.

Il progetto

Il complesso si situa nel centro storico di Fidenza, in un’area sottoposta a vincoli da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. È un progetto altamente efficiente che nasce per volontà della società Montanari Costruzioni srl di Fidenza, la quale si è posta l’obiettivo di realizzare un’opera contemporanea e altamente sostenibile in un luogo carico di memoria e di storia.

Realizzata da un team multidisciplinare, composto dalla committenza insieme con i progettisti dello Studio DelBoca + Partners e gli architetti Giovanni e Simona Rossi di Fidenza, “Casa sul Parco” è un complesso di 10 unità abitative, che risponde al contesto urbano storico di Fidenza con un volume dinamico fatto di logge, terrazzi e aggetti in cui materiali tradizionali come l’intonaco delle pareti di facciata o la pietra degli spazi comuni incontra il vetro dei parapetti e l’alluminio verniciato dei frangisole.

casa sul parco energie rinnovabili Viessman

“In passato i fabbricati passivi solitamente presentavano degli involucri esterni molto compatti e alquanto anonimi. In questo caso, il progetto la “Casa sul Parco” è stata una sfida vincente in quanto pur essendo certificata sia Passive House sia Attive House, presenta una linea estremamente piacevole e contemporanea con ampie superfici vetrate” – commenta il Dott. Giovanni Vecchi, tecnico di Studioclima.

Al di sopra di un piano ipogeo che accoglie i diversi servizi alle residenze si sviluppano le unità abitative vere e proprie. Il progetto prevede diverse metrature di appartamenti, dal bilocale all’esalocale, tutti strutturati secondo uno schema tipologico flessibile dove gli spazi regolari si affacciano direttamente sull’esterno. Nella corte coperta dell’immobile il trattamento delle colonne ricorda la forma degli alberi piegati dal vento, un’immagine simbolica che racconta quella “natura amica” fonte principale dell’energia utilizzata per il fabbisogno dell’edificio.

Esternamente, al di sopra del massiccio basamento, si sviluppa un sistema di facciata movimentata in cui la cornice bianca si contrappone alla profondità dei vuoti di logge, terrazze e balconi.

Un’eccellenza energetica anche grazie alle energie rinnovabili

Il progetto nasce con l’obiettivo di realizzare un edificio in classe A+ (attuale A4), ma la volontà di fare di questo complesso un’eccellenza a livello nazionale ha spinto i committenti a svolgere verifiche ancora più severe dal punto di vista performativo realizzando un’opera che rispondesse ai criteri delle certificazioni Passive House PHI e Active House Italia.

La Casa sul Parco è infatti uno dei primi edifici in Italia ad avere la validazione Active House, la certificazione che misura sia gli aspetti energetici dell’edificio sia la qualità del costruito in termini ambientali e di comfort abitativo. L’edificio ha un involucro quasi completamente privo di ponti termici e un impianto di climatizzazione che soddisfa il fabbisogno termofrigorifero esclusivamente con energie rinnovabili grazie a un campo fotovoltaico posizionato in un sito predisposto dal Comune in modo da eliminare le fonti energetiche fossili e le emissioni climaterante in atmosfera.

La soluzione impiantistica adottata

Viessmann per casa sul parcoLe prestazioni energetiche dell’edificio sono garantite dalla scelta dell’impianto di climatizzazione alimentato da una centrale termofrigorifera composta da due pompe di calore reversibili in configurazione master/slave abbinate al campo geotermico e da un sistema di ventilazione meccanica controllata Viessmann. Questo sistema assicura il riscaldamento e il raffrescamento radiante – i pannelli radianti sono stati integrati nella pavimentazione con massetto in anidrite naturale bio edile e deumidificatori adiabatici per il controllo dell’umidità – nei diversi ambienti oltre alla produzione di acqua calda sanitaria.

I modelli di pompe di calore utilizzati sono Vitocal 300-G da 18,65 kW e Vitocal 350-G da 42,3 kW di Viessmann. Queste prelevano energia dal campo geotermico e la cedono all’accumulo inerziale Solarcell da 2000 litri attraverso otto sonde verticali chiuse a U. Anche la produzione di acqua calda sanitaria è così alimentata dal recupero termico effettuato dalle pompe di calore grazie al bollitore di 2000 litri.

“Un importante plus che contraddistingue questo edificio – spiega il Dott. Giovanni Vecchi – risiede proprio nelle due pompe di calore (terra/acqua), gestite in sequenza e connesse a un campo geotermico composto da otto sonde di tipo chiuso, della profondità di 150 m cadauno, che sono state realizzate sotto la soletta di base del fabbricato, e quindi ancora prima che iniziasse la costruzione dell’immobile”.

La temperatura interna è poi gestita localmente, nelle singole unità immobiliari, mediante termostati che permettono la personalizzazione delle prestazioni. Gli appartamenti sono inoltre dotati di deumidificatori controllati da umidostati, che provvedono a mantenere il corretto livello igroscopico evitando l’eventuale formazione di condensa.

In ogni unità abitativa è previsto un impianto autonomo di ventilazione meccanica controllata composto di canalizzazioni di mandata e ripresa con filtrazione e possibilità di free cooling estiva notturna, modello Vitovent 300-W (con portata d’aria massima di 300 m3/h). Questo prodotto assicura il ricambio dell’aria negli ambienti e un recupero energetico del calore sensibile e latente ad alta efficienza.