Hager Bocchiotti, integrazione riuscita anche sul web

A pochi mesi dalla presentazione della nuova organizzazione commerciale, nell’elegante contesto di Casa Hager a Milano, Hager Bocchiotti torna a parlare di tecnologia e innovazione con il lancio del nuovo sito web, completamente riprogettato nel layout grafico e nei contenuti.

Una digital experience semplice e accessibile da qualsiasi dispositivo – pc, smartphone e tablet – caratterizza il design lineare moderno del portale, pensato per valorizzare in primis la qualità dei prodotti e le informazioni utili a conoscere in maniera intuitiva e immediata l’universo Hager Bocchiotti.

Un investimento digitale che avvicina Hager Bocchiotti al mondo elettrico

Il processo di integrazione tra i due marchi trova così corrispondenza nella nuova proposta web pensata per offrire valore aggiunto alla qualità delle soluzioni Hager Bocchiotti, come confermato da Stefano Bianchi, Direttore Marketing e Comunicazione Italia di Hager Group: “Immediatezza e intuitività sono le caratteristiche di questo sito, che rappresenta un segno tangibile del percorso di integrazione di Hager Bocchiotti. Il portale rappresenta un’estensione digitale del nostro approccio al mercato che ci vede sempre più vicini alle esigenze dei clienti e, in genere, a tutta la filiera elettrica che guarda alla nostra azienda con interesse”.

Navigando sulla rinnovata piattaforma www.hager-bocchiotti.it, i professionisti del mondo elettrico troveranno un’ampia sezione dedicata alle soluzioni del gruppo, con elementi visivi d’impatto e possibilità di scaricare informazioni sui prodotti. Sono inoltre online schede di approfondimento sulle novità, un’area eventi e una parte dedicata alle promozioni attive. Non potevano mancare infine la sezione news, dove si approfondiscono temi di grande attualità legati al mondo della distribuzione elettrica, e un’area riservata alla formazione e all’assistenza tecnica.

Da Mewa un panno eco-friendly e a noleggio

Mewatex

Quando c’è da fare pulizia in azienda, in magazzino, su un macchinario o su un bancone un po’ “vissuto” si tende a usare un pezzo di carta o persino un vecchio straccio, con risultati spesso deludenti.
Mewa sviluppa da anni prodotti pensati per la pulizia industriale con caratteristiche all’avanguardia: il panno MewaTEX, oltre a essere molto resistente e assorbente, elimina velocemente grasso e sporcizia. Con un altro punto a suo vantaggio: ha un “cuore ecologico”, che contribuisce alla tutela dell’ambiente. Si tratta infatti di un panno riutilizzabile.

Rispetto ai panni in carta o agli stracci in tessuto, che dopo essere stati utilizzati una volta vengono eliminati tra i rifiuti, i panni Mewa possono essere lavati e riutilizzati fino a 50 volte.
La sostenibilità ambientale e il principio del riutilizzo caratterizzano i panni MEWATEX fin dalla fase di produzione: vengono infatti realizzati per il 50% da filati riciclati e durante la loro tessitura vengono recuperate perfino le lanugini di cotone cadute a terra, per farne materiale isolante, da utilizzare per esempio nell’industria automobilistica. Anche nella fase di lavaggio vengono adottate tecnologie particolarmente evolute per ridurre al minimo il consumo di risorse, di energia, di acqua e di detergenti.

Un panno a noleggio

Mewa Panno a noleggioUn’altra peculiarità del panno MewaTEX è che viene fornito a noleggio. Esattamente come già accade per l’abbigliamento da lavoro di Mewa, questi panni sono disponibili in FullService: l’azienda li fornisce, li ritira sporchi, li lava, li restituisce puliti e se necessario li sostituisce. Il sistema di gestione dei panni solleva il professionista dall’onere della gestione, dello stoccaggio, del lavaggio, del trasporto in sicurezza e del rispetto delle normative ambientali sullo smaltimento dei rifiuti.

Mewa offre inoltre la possibilità di testare gratuitamente il servizio di noleggio per almeno due mesi. È sufficiente farne richiesta attraverso l’apposito modulo sul sito di Mewa.

Masterpact MTZ porta la distribuzione elettrica nell’era dell’IIoT

Masterpact MTZSchneider Electric è da tre decenni il riferimento per il mercato nell’offerta di interruttori aperti per la distribuzione elettrica, prima con Masterpact M e poi con Masterpact NT/NW ora con Masterpact MTZ, una nuova generazione di interruttori per bassa tensione ad alta potenza, che unisce performance e affidabilità con nuove funzionalità digitali.

Le esigenze cambiano e la distribuzione elettrica deve diventare sempre più sicura, efficiente, sostenibile e connessa: la soluzione è Masterpact, grazie a funzionalità di connettività e digitali

7 vantaggi offerti da Masterpact MTZ

  1. una soluzione che integra misurazione di Classe 1 garantendo risparmio di tempo nella progettazione e ridurre il consumo di energia;
  2. migliori performance meccaniche ed elettriche anche negli ambienti più difficili, infatti presnta la più alta resistenza a fluttuazioni nel voltaggio, disturbi elettromagnetici, vibrazioni, colpi, ambienti con presenza di sostanze chimiche e corrosive, temperature elevate;
  3. possibilità di monitorare e controllare in sicurezza gli interruttori usando come interfaccia utente uno smartphone, anche quando manca la corrente elettrica. L’interfaccia HMI intelligente e interattiva riduce i rischi di sicurezza nelle attività di manutenzione locale, perché non è richiesto alcun contatto diretto per analizzare la situazione e agire, usando una connessione Bluetooth sicura;
  4. ottenere notifiche per anomalie e prevenire i sovraccarichi grazie a funzionalità di monitoraggio da remoto in tempo reale. È, inoltre, disponibile Faciliy Hero, un registro dei log digitale e collaborativo che consente di effettuare manutenzione proattiva;
  5. possibilità di personalizzare l’interruttore con moduli digitali per la protezione, la misura, la diagnostica, la manutenzione. È una soluzione scalabile, in ogni stadio del ciclo di vita: dalla progettazione e configurazione alla consegna fino agli aggiornamenti operativi senza interruzioni di servizio;
  6. integrare senza alcuna difficoltà Masterpact nei quadri elettrici smart, grazie alla connettività Ethernet;
  7. retrofitting garantito grazie alle dimensioni identiche ai prodotti delle versioni precedenti, questo significa che non è necessario riprogettare il quadro e non è necessario fare nuovi testi di certificazione secondo la norma IEC 61439 -2.

Perché puntare sui moduli digitali?

Sicuramente perché garantiscono flessibilità nella configurazione grazie alla selezione delle sole funzionalità richieste: misura, protezione, diagnostica e manutenzione.
Inoltre, garantiscono un aggiornamento in ogni fase del ciclo di vita (configurazione iniziale, assemblaggio del quadro e durante il servizio) e la personalizzazione senza interruzione dell’alimentazione.

Transizione energetica: scenari e opportunità del fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico sta assumendo un nuovo ruolo all’interno della trasformazione energetica, “è come un tronco da cui si dipartano tanti rami – ha esordito Davide Bartesaghi, direttore di SolareB2B – Storage, mobilità elettrica, efficienza energetica, convergenza con il mondo del termico, domotica sono tutti trend di questo cambiamento chiamato transizione energetica”.

I nuovi scenari e le opportunità per chi oggi si occupa di installazione di impianti fotovoltaici sono stati alcuni degli spunti del convegno SolareLab 2018.

La rete elettrica si sta evolvendo ed è interessante comprendere come questo settore stia cavalcando il nuovo modello di generazione distribuita dove sono presenti anche nuovi servizi legati alle attività di monitoraggio, controllo, manutenzione, revamping degli impianti e smaltimento dei moduli.

evento solareb2b“Il settore sta vivendo una spinta innovativa che richiede conoscenza, competenza e anche anticipazione – ha evidenziato Alberto Cuter, general manager LatAm & Italy di JinkoSolar – Lo scorso anno sono stati installati circa 100 GW a livello mondiale, il 30% in più dell’anno precedente. In molti paesi l’energia prodotta da fotovoltaico è più economica rispetto a quella tradizionale, oltre ovviamente ad essere sostenibile. Questo ha permesso a paesi come la Cina di cancellare piani di sviluppo con centrali a carbone puntando sulle fonti rinnovabili: solo lo scorso anno sono stati installati più di 50 GW. Lo sviluppo delle rinnovabili è inarrestabile, ma la vera domanda che dobbiamo porci è: quando assisteremo veramente a una svolta? Tutto dipende dalla politica dei diversi paesi: in Olanda, ad esempio, entro il 2030 si viaggerà solo su alto elettriche. In Italia si stanno facendo molti passi in avanti come con la strategia energetica nazionale (SEN), un po’ meno con la nuova bozza del decreto FER”.

Da questo emerge come le scelte legislative siano fondamentali per lo sviluppo di questo settore e Alberto Pinori, presidente di Anie Rinnovabili ha proprio focalizzato sul valore del dialogo tra associazioni, produttori e istituzioni con un confronto onesto e rispettoso e fissando obiettivi comuni. “È fondamentale per raccogliere risultati, confrontarsi e cercare di ripetere esperienze positive come il secondo bando sullo storage in Regione Lombardia. Stiamo lavorando con altre Regioni per bandi sul fotovoltaico e sull’accumulo e come per la SEN o il DTR sul revamping presenteremo proposte per migliorare e ottimizzare la bozza del decreto FER per il bene del nostro paese”.

Integrazione di competenze

Le rinnovabili sono quindi siano l’unica strada verso la sostenibilità, ma è fondamentale un processo di integrazione tra il mondo dell’elettrico e quello del termico per concretizzare la transizione energetica. Ne è convinto Dario Fabris – responsabile vendite Italia di Nuove Energie, Viessmann Group – che ha sottolineato “come sia necessario lavorare insieme anche per uno sviluppo normativo coerente in grado di mettere al bando comportamenti non virtuosi e valorizzare l’innovazione. È fondamentale operare su due fronti: lato utente finale e lato installatore/professionista sensibilizzando i primi nel vedere benefici e opportunità e far crescere i professionisti per spingerli a cogliere il nuovo e non arroccarsi su posizioni vecchie e affidabili”.

fotovoltaico transizione energetica evento solareB2BAnche la distribuzione ha la necessità di accompagnare o addirittura anticipare queste spinte al cambiamento.

“In questi anni la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti. Deve cambiare tutta la filiera – ha evidenziato Enrico Marin, managing director di BayWa r.e. Solar SystemsIl distributore deve modificare il proprio approccio alla vendita e l’installatore deve aprirsi a nuove soluzioni. Nei prossimi anni sarà necessaria una formazione tecnica sulle novità di prodotto e sulle novità normative. Il nostro compito – insieme ai produttori – è quello di sostenere questo sforzo portando la tecnologia e le informazioni agli installatori in modo che raggiunga gli utenti. Se guardo in un’ottica di lungo termine vedo la tecnologia come driver primario del mercato. Per questo è necessario aumentare il livello di cultura e di formazione per indirizzare verso un futuro elettrico con prodotti e soluzioni innovative, come lo storage, la mobilità elettrica e l’interazione con il mondo del riscaldamento”.

La digitalizzazione favorisce il cambiamento

In questa transizione energetica si inserisce la digitalizzazione che consente non solo nuove modalità di gestione ma anche veri e propri scambi di energia.
“L’attuale contesto di mercato è segnato da modelli caratterizzati dal crescente ruolo dei prosumer e da utility che stanno proponendo nuove soluzioni in grado di ottimizzare il risparmio, e quindi migliorare gli investimenti – ha concluso Leonardo Botti, direttore marketing globale Product Group Solar di ABB – La digitalizzazione, cioè la possibilità di gestire e organizzare i flussi di dati favorirà questo cambiamento. È necessario però agire in due direzioni: implementare le nuove tecnologie nella gestione dei dati a livello di componenti e di sistemi, e dall’altra parte una regolamentazione e una legislazione che consentano di sfruttare appieno le interazioni e gli scambi di informazioni”.

Google Home arriva in Italia (e ora Netatmo si controlla a voce)

Siamo abituati a dire “Ok Google” al nostro smartphone Android per effettuare ricerche, attivare app o chiamare qualcuno. Da oggi, grazie allo speaker intelligente Google Home, lo stesso comando permetterà di regolare la temperatura di casa attraverso il termostato intelligente Netatmo.
Le soluzioni intelligenti per la gestione del riscaldamento di Netatmo sono infatti compatibili con Google Home, consentendo un accesso ancora più semplice e immediato ai controlli del comfort di casa.

Quanto si può risparmiare con Netatmo?

Netatmo valvole termostaticheSecondo uno studio condotto in Germania da Centrale Supelec (JSS), consideranto il periodo tra ottobre 2015 e settembre 2016, la percentuale media di riduzione dell’energia utilizzata dagli utenti del Termostato Netatmo in Europa da rispetto agli impianti che utilizzano termostati non programmabili è stata a doppia cifra. Si stima infatti che il risparmio medio sia del 37%, con un interessante -39% di consumi in Italia (33% in Francia, 37% in Germania, 37% in Belgio, 42% in Spagna e 35% nel Regno Unito).

Ciò è possibile, come già detto, grazie non solo al fatto che il dispositivo può regolarsi per evitare gli sprechi, ma anche in virtù della sua capacità di adattarsi alle abitudini di casa.
Grazie alle soluzioni di riscaldamento di Netatmo, ogni utente può regolare il proprio livello di comfort da una stanza all’altra e ottimizzare il proprio consumo energetico indipendentemente dal sistema utilizzato.

Soluzione per caldaia individuale: termostato intelligente e valvola intelligente aggiuntiva per termosifoni.
Soluzione per riscaldamento centralizzato: kit di base per riscaldamento centralizzato e valvola intelligente aggiuntiva per termosifoni.

OK Google, alza la temperatura di casa a 23 gradi

Google HomeGoogle Home è basato sull’Assistente Google: oltre a effettuare le classiche ricerche in internet e gestire le attività quotidiane, oggi è possibile controllare i dispositivi compatibili come Netatmo.

Con Google Home, gli utenti possono chiedere semplicemente all’Assistente Google di cambiare la temperatura della casa (Ok Google, mantieni il mio Termostato a 20 gradi), di diminuirla o aumentarla (Ok Google, alza la temperatura di 5 gradi) o di sapere qual è la temperatura interna (Ok, Google, qual è la temperatura interna?).

Naturalmente Netatmo rimane gestibile anche attraverso smartphone, tablet o PC, impostando un programma che rifletta al meglio le abitudini degli utenti.

Funzionalità e prestazioni fanno la differenza per il comfort abitativo

Semplicità, efficienza e performance sono i trend che identificano il comfort abitativo targato Fantini Cosmi, elementi in grado di creare un connubio perfetto tra funzionalità e prestazioni di un prodotto per rispondere alle esigenze di un nuovo modo di vivere gli ambienti e la casa.

Franco Brambilla Fantini Cosmi“Comfort ottimale, risparmio e beneficio globale è ciò che la tecnologia può al momento offrire. – ha sottolineato Franco Brambilla, amministratore delegato di Fantini Cosmi – Noi puntiamo su prodotti facili da installare e configurare per l’installatore e semplici da utilizzare per il consumatore. La nostra mission è fondere la tecnologia con ciò che è semplice per realizzare soluzioni di qualità, intuitive, personalizzabili e soprattutto connesse e intelligenti”.

Fantini Cosmi è in grado di soddisfare le esigenze dell’intera filiera, dai distributori elettrici e termoidraulici agli installatori, dai progettisti all’utente finale.
Per centrare questi obiettivi, l’azienda investe continuamente in innovazione per offrire prodotti sempre rinnovati e al passo con la trasformazione attualmente in atto per rispondere alle esigenze di comfort abitativo.

“Il mercato sta cambiando velocemente e con esso le richieste di installatori e utenti finali. È necessario capire quali siano i bisogni, interpretandoli per non perdere occasioni di crescita. – ha aggiunto Franco Brambilla – Solo dall’identificazione di un bisogno si arriva poi all’ideazione di un prodotto, selezionando materiali e lavorazioni per creare apparecchi sicuri e affidabili. Il timing è fondamentale, poiché anche se ci stiamo spostando verso un futuro più elettrificato e le smart home, è necessario individuare strategie aziendali in grado di combinare il giusto mix tra innovazione e tradizione”.

Mansioni complesse, dispositivi semplici

Oggi quando si pensa a un prodotto è necessario andare oltre le funzionalità e le esigenze: è necessario porre molta attenzione alle linee e al design dato che molti oggetti sono dei veri e propri elementi d’arredo.

“La complessità oggi non è solo ideare e realizzare un nuovo prodotto, ma risiede nel comunicarlo a tutta la filiera. Oggi i dispositivi sono al contempo semplici e complessi: semplici da usare e installare, complessi grazie alle numerose funzioni cui assolvono. – ha specificato Brambilla – La comunicazione diventa perciò fondamentale per far comprendere i benefici e il valore aggiunto delle soluzioni. Tra l’altro, anche l’interlocutore è cambiato: prima si parlava al tecnico o al professionista, mentre ora è indispensabile colloquiare con tutti. Dall’utilizzatore all’installatore, dal distributore all’industria che richiede spesso un prodotto tagliato sulle proprie esigenze”.

Si parla tanto non solo di regolazione di temperatura, ma anche di umidità dato che i sistemi che compongono la casa sono cambiati e sono entrati in gioco nuovi impianti come la pompa di calore, i sistemi ibridi, il riscaldamento a pavimento ecc. Le vostre soluzioni sono in grado di rispondere a queste esigenze?

Fantini cosmi mce cataloghi comfort abitativoCertamente sì! Noi però ci troviamo in una situazione che potremmo definire privilegiata poiché nel 2007 abbiamo acquisito la società Aspira che si occupa di aria, ventilazione, aspirazione. Tutti i prodotti nati successivamente combinano le diverse anime delle due aziende: la regolazione e il controllo di Fantini Cosmi e la movimentazione dell’aria di Aspira.

Siamo, quindi, in grado di garantire la totale copertura di tutti i settori di comfort ambientale, dal riscaldamento alla gestione dell’umidità, alla sanificazione fino alla qualità dell’aria.

Come vivono gli installatori questa trasformazione?

Le nuove generazioni di installatori iniziano a osare e scegliere soluzioni più performanti e innovative; ma spesso ci si scontra con la paura di non conoscere appieno le novità. Spesso è l’utente finale che è più propenso alle nuove tecnologie e che in un certo modo forza l’installatore verso soluzioni smart. Posso certamente affermare che il consumatore influenza molto nella scelta di un prodotto, ed è per questo che noi cerchiamo sempre di comunicare a tutti i livelli. Comunicare con il consumatore significa agevolare l’installatore.

Per quanto riguarda gli installatori, noi di Fantini Cosmi realizziamo diversi corsi ed eventi sia in sede, sia in Italia. È necessario che gli installatori siano qualificati per installare i prodotti a regola d’arte.

I principali canali di vendita

Il principale canale di vendita rimane il distributore di materiale elettrico, seguito da quello termoidraulico. Inoltre, l’azienda si pone anche come fornitore OEM per l’industria.
Nell’ultimo periodo, poi, abbiamo iniziato a strizzare l’occhio ai canali alternativi, come la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e il web, ma sempre mantenendo gli equilibri e i rapporti di partnership con il canale tradizionale.

Come vedete l’entrata di nuovi player come Google o Amazon? Può essere una minaccia perché acquisiscono quote di mercato o può invece rappresentare la leva giusta per sensibilizzare l’utente finale verso i concetti di efficienza energetica, risparmio e sostenibilità?

Comfort abitativo Fantini CosmiPersonalmente credo sia un beneficio e una minaccia. Fino a 5 anni fa in pochi avevano chiaro il concetto di risparmio ed efficienza legato all’uso di tecnologie come il termostato o il cronotermostato. Di conseguenza, i benefici non erano considerati un valore tangibile. Oggi invece la percezione è nettamente diversa e l’utente finale ricerca soluzioni efficiente e in grado di migliore il comfort e ridurre i costi energetici.

Però, il nostro approccio all’Internet of Things è molto lontano da quello che viene definito Do It Yourself (DIY) proposto dai grandi player. Il nostro concetto IoT non si basa su un singolo prodotto, ma su un sistema completo che abbraccia il comfort ambientale inclusa la contabilizzazione, la gestione zonale, il ricambio dell’aria con recupero di calore fino alla qualità dell’aria vera e propria. Le nostre soluzioni sono, quindi, più complete e necessitano di una installazione – seppur semplice – fatta da un professionista.

Ovviamente l’entrata di questi nuovi player ha spinto le aziende a innovare e trovare soluzioni alternative poiché hanno creato bisogni e aspettative con un obiettivo specifico: la semplicità di utilizzo e il self learning.

Comfort abitativo: prossimi obiettivi

Siccome non ci fermiamo mai e desideriamo spingere sempre di più sul concetto di efficienza energetica, stiamo sviluppando un algoritmo tecnico che consentirà di valutare parametri insiti nella casa stessa come la dimensione delle stanze, l’impiantistica presente, lo spessore delle murature, il contesto… Tutto questo per garantire la migliore esperienza di comfort e benessere.

Tecnologie innovative per un futuro digitale: appuntamento a Parigi con Innovation Summit

Le nuove opportunità sono indirizzate da una trasformazione guidata da urbanizzazione, digitalizzazione e industrializzazione: una nuova economia digitale sta emergendo in tutti i mercati in cui Internet of Things e intelligenza artificiale stanno accelerando, offrendo alle aziende la possibilità di diventare più efficienti e differenziarsi.

Schneider Electric, da sempre pioniera nell’innovazione e nella trasformazione energetica, punta su tecnologie digitali aperte che consentano ai propri cliente di affrontare nel modo migliore le sfide di oggi e di domani.
Proprio per discutere temi come l’andamento del mercato, i trend e le innovazioni in grado di alimentare un futuro sostenibile e digitale, Schneider Electric ribadisce – in occasione di Innovation Summit di Parigi – il proprio impegno nel costruire nuovo mondo decarbonizzato, decentralizzato, digitalizzato e più elettrico con innovazioni a ogni livello.

In programma oggi 5 aprile e domani, Innovation Summit vuole dimostrare come le tecnologie necessarie siano già a nostra disposizione e sia solo necessario utilizzarle in modo diverso: la piattaforma EcoStruxure guida verso un nuovo modello di energia che consenta a edifici, industria e intere città un utilizzo più efficiente delle risorse, garantendo così una maggiore profittabilità degli investimenti.

In questi due giorni l’azienda – attraverso approfondimenti tematici e soluzioni abilitate per l’IoT – dimostrerà come sia possibile ottenere sicurezza, efficienza, affidabilità e sostenibilità attraverso tecnologie che si connettono, raccolgono, analizzano e agiscono in modo trasparente sui dati in tempo reale.

Sono 6 i messaggi chiave di Innovation Summit di Parigi:

Siete pronti per sfidare un mondo che cambia rapidamente? Noi sì, e vi racconteremo come questa tecnologia sia la chiave per un mondo più sostenibile.

Higeco tra i 78 prodotti di Efficienza & Innovazione

78 proposte tecnologiche, 54 aziende, 4 ambiti di riferimento – caldo, freddo, acqua ed energia – un solo denominatore comune: l’eccellenza in termini di qualità ed efficienza, che ha portato il Politecnico di Milano a includere nella propria selezione il sistema Higeco Smart Info Plus (HSI+).

Nel percorso Efficienza & Innovazione, MCE – Mostra Convegno Expocomfort 2018 ha saputo cogliere l’essenza di un mercato, quello dell’impiantistica, oggi dominato dai concetti di integrazione, energia digitale e gestione smart.

stand Higeco MCEUna trasformazione epocale che trova corrispondenza negli investimenti della filiera per rimanere al passo con le esigenze del mercato e dei professionisti, offrendo tecnologie sempre più integrate e integrabili che, dagli obiettivi di sostenibilità, efficienza energetica e sicurezza possano abilitare sinergie intelligenti tra case, edifici e città. Anello di connessione tra le applicazioni di building automation e la smart city del futuro, il processo di digitalizzazione e di raccolta in cloud dei dati relativi ai consumi energetici e alle attività di ogni impianto, sistema o dispositivo installato.

In questo scenario nemmeno troppo futuristico, visti i trend di MCE 2018, si inseriscono soluzioni di energy management come HSI+, il modulo avanzato di Higeco per il monitoraggio dei consumi direttamente dai contatori e-distribuzione in edifici civili o commerciali, menzionato appunto tra i prodotti da non perdere nella macro-area “energia” dell’appuntamento milanese.

Più efficienza con la profilazione energetica di Higeco Smart Info Plus

Il sistema di monitoraggio completo e aperto Higeco Smart Info Plus consente di raccogliere le misure di assorbimento elettrico direttamente dai contatori di bassa tensione, compresi quelli di nuova generazione. Il dispositivo è infatti in grado di interfacciarsi con soluzioni di terze parti quali sonde, misuratori, PLC e sistemi Scada o di dialogare con inverter fotovoltaici, pompe di calore e sistemi HVAC tramite protocollo Modbus, rendendo i dati disponibili per la lettura (attraverso modbus RTU o TCP/IP), la consultazione via web, grazie alla piattaforma proprietaria Higeco Cloud o l’invio ad altri server.

Grazie al datalogger HSI+, le figure coinvolte nella gestione energetica degli edifici quali amministratori di condominio, facility manager, energy manager, professionisti o privati, avranno a disposizione una stima accurata del bilancio energetico del proprio contesto, funzionale all’avvio di opportuni piani di efficientamento.

Ulteriore vantaggio del sistema Higeco, infine, il suo apporto nel sensibilizzare l’utente finale al risparmio energetico e alla riduzione degli sprechi, grazie alla conoscenza in tempo reale dei propri consumi. Moltiplicando i benefici del singolo edificio per i milioni di contatori Enel installati in Italia, non riesce difficile immaginare le importanti prospettive di efficienza e sostenibilità generate dall’adozione di Higeco Smart Info Plus.

Dalla mobilità elettrica ci sono vantaggi per tutti

Parlare di auto elettrica è un po’ come ripensare a “Ritorno al Futuro”, il celebre film anni Ottanta. Un’idea fantascientifica che diviene possibile grazie all’intuito e alla ricerca scientifica. Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e ancora una volta alla ricerca applicata su scala industriale, la mobilità elettrica è una realtà con cui ormai ci dobbiamo e ci dovremo sempre più confrontare.

Perché ho citato quel cult cinematografico? Perché ancora oggi molti di noi ricordano quel gioiello di auto, la DeLorean, opportunamente attrezzata per fare il salto nel tempo. Beh, un esemplare di quella vettura così futuristica è stata convertita in elettrica.

Daniele Invernizzi presidente e co-founder EV-Now!

Daniele Invernizzi – presidente e co-founder EV-Now!

Proprio così: un’idea altrettanto geniale che ha visto il contributo di Ev-Now!, “una piccola realtà associativa composta da tecnici e ingegneri che opera nella mobilità elettrica da una decina d’anni” spiega Daniele Invernizzi – presidente e co-founder di questo Ente privato di ricerca, sviluppo e promozione della mobilità elettrica – che, attraverso l’omonima fondazione e i relativi marchi eCarsNow! ed eBoatsNow!, progetta e prototipa il retrofit elettrico di vetture e imbarcazioni, ovvero la sostituzione del motore endotermico in ragione di un motore elettrico con alimentazione a batterie attraverso una capillare attività di rete.

“Creiamo un indotto di aziende che si fidano e collaborano con noi e con le quali seguiamo dei progetti concreti” spiega Invernizzi, raccontando la prima esperienza di Ev-Now! proprio con la conversione elettrica della DeLorean. Un’operazione di… copertina appositamente pensata per Wired. Ma l’impresa è stata reale e lo stesso Invernizzi ha percorso il tratto di strada da Milano a Roma con quell’auto. “Mi muovevo senza colonnine, certamente ci siamo dovuti organizzare”.

Progetti di mobilità elettrica

Da lì sono partiti i primi progetti, tra cui quello voluto e sviluppato da Fondazione eV-Now! e Loginet in partnership con Autogrill e Nissan per Villoresi Est (nei pressi di Lainate, in provincia di Milano), modello esemplare dell’innovazione sostenibile. “Quando arrivi alla stazione di servizio, il primo logo che si vede non è quello di Autogrill, ma il nostro”sottolinea con un certo orgoglio, evidenziando che in Villoresi Est è presente una loro colonnina di ricarica ultra-rapida installata cinque anni fa. Da lì c’è stata la replica a Dorno Est (Pavia) e altri promettenti esempi e sviluppi.

“Noi facciamo supervisione, parliamo con l’azienda e creiamo la possibilità di svolgere il lavoro in poco tempo” rilevando appunto in quel “Now!” l’obiettivo perentorio, sinonimo di “fatto subito”.

Da lì arriva la collaborazione con Tesla, per l’installazione del primo Super Charger d’Italia per creare quella che viene definita dall’azienda di Elon Musk, la rete di ricarica per veicoli elettrici più rapida del mondo, con i Super-Caricatori pronti a fare il pieno di ogni Tesla in pochi minuti anziché ore. Da lì lo sviluppo di charger veloci e di un’infrastruttura che sta portando avanti anche Enel. “Tutti i nostri lavori parlano di eccellenza e sono frutto dell’impegno d’ingegneri, di tecnici, di installatori che hanno voluto andare più in là, che mettono impegno e autentica passione nel loro lavoro”.

Veniamo a quel “Now!” ovvero alla possibilità concreta di trasformare in presente idee che paiono provenire dal futuro. Oggi cosa manca perché si sviluppi su larga scala la mobilità elettrica?

C’è bisogno che vi siano tanti modelli Villoresi Est e Dorno Est. Mi spiego: le colonnine di ricarica ultra rapide devono essere presenti in autostrada.

La gente si ferma a fare il pieno tradizionale, a bersi un caffè e deve vedere la possibilità reale di ricaricare rapidamente l’auto elettrica e domandarsi perché lo stesso viaggio non lo si poteva fare con un veicolo non più a benzina o diesel. Quindi l’approccio alla rete deve essere pensato perché siano installate prima le infrastrutture e solo dopo i veicoli, non il contrario.

L’energy company, l’energy manager o il provider energetico hanno il compito di provvedere, per creare grandi esempi. L’autostrada è il corridoio d’Italia e nelle stazioni di servizio devono essere previste le infrastrutture di ricarica rapide; così diviene reale ricaricare l’auto in una ventina di minuti, giusto il tempo di una sosta.

mobilità elettrica Autogrill

Quali sono le azioni che possono sbloccare questa situazione?

Serve una politica che sia in grado di farsi consigliare dai tecnici e che poi imponga alle società autostradali, entro tre anni, di installare le colonnine nelle stazioni di servizio lungo tutto lo Stivale a persone e società con le giuste competenze. Altrimenti il rischio è che chi cerca una colonnina per la ricarica rapida debba recarsi al di fuori dell’autostrada. Nel Paese in cui è stata inventata la stazione di servizio autostradale questo mi pare illogico. Non parlo d’imposizione pura e semplice, perché i gestori hanno il desiderio di installarle, ma serve una decisione politica strategica su questo argomento, con le parole e i referenti giusti per poterla attuare.

La digitalizzazione dell’energia quanto potrà essere utile per lo sviluppo della mobilità elettrica?

La digitalizzazione non è altro che una somma di elettroni gestiti e veicolati in modo efficiente. Sarà quindi vero il contrario: ovvero sarà l’auto che aiuterà a stabilizzare la rete, fungendo da vaso comunicante e riversare l’energia in eccesso e richiederla quando necessario.

La rete elettrica, quindi, considera le auto elettriche come una risorsa incredibile, fungendo da sistemi di accumulo su ruote.

Le utility, invece, considerano la mobilità elettrica come uno strumento strategico e un sistema per ampliare la rete, stabilizzarla, ricavarne informazioni, attingere energia quando serve.

Nello stesso modo si dovrà ripensare il sistema stesso di produzione energetica, non più affidandoci alle grandi centrali tradizionali, ma realizzando piccole realtà locali, efficienti e se possibile al 100% da fonti rinnovabili.

Decentralizzare ed efficientare le fonti energetiche porterà a un guadagno per lo stesso operatore e per tutti.

ricarica elettrica Autogrill
Come entra in gioco, invece, l’intelligenza artificiale nell’e-mobility?

Entra in gioco rendendo efficiente la guida, permettendo di contare su veicoli più sicuri, quindi riducendo nettamente gli incidenti, con vantaggi non solo per la salute, ma anche in termini di minori spese sanitarie. La politica, anche in questo caso, deve comprendere gli innegabili vantaggi offerti da questi aspetti anche per garantire e tutelare le persone e migliorare la loro qualità di vita.

E poi progressivamente l’intelligenza artificiale (AI) prenderà il nostro posto alla guida, partendo da questo concetto: siamo troppo intelligenti per guidare, dobbiamo avere la possibilità di fare altre attività meno ripetitive. Un ulteriore passaggio sarà quella di gestire il trasporto e gli stessi veicoli, con vantaggi in termini logistici e non solo. Questo non significa che farà perdere posti di lavoro a chi oggi lavora guidando. Ma le stesse persone potranno specializzarsi in altre attività.

La tecnologia non è democratica: cerca sempre il massimo efficientamento e la guida autonoma punta proprio su questo. Quindi mi immagino in un futuro non certo lontano la possibilità di movimentare merci in guida autonoma e non solo. Sarà una possibilità reale entro una ventina d’anni.

Infrastrutture di ricarica: a livello di standard?

È stato scelto per l’Europa il Combo2 (Combined Charging System), ovvero un connettore ibrido che ha una parte in corrente alternata e una in continua. Si stanno svolgendo eccellenti sperimentazioni comprese tra 150 e 250 kW, addirittura 350 kW, che si traducono in ricariche da una manciata di minuti con batterie adeguate a supportare queste ricariche.

Stiamo andando, quindi, verso una standardizzazione vera di una ricarica in continua; e presenta l’ulteriore vantaggio – con il serbatoio elettrico – di ricaricarsi anche quando l’auto è inutilizzata, vuoi per lavoro o nel tempo libero. In modalità lenta è un’opzione interessante, per esempio, quando si è impegnati a far la spesa. È un’opportunità per i gestori, che possono contare sul valore aggiunto di offrire ai propri clienti di “fare il pieno” mentre si è impegnati a fare altro.

Da una parte diviene un vantaggio per supermercati, ristoranti, alberghi, dall’altra deve divenire un obbligo, già oggi esistente in caso di ristrutturazioni sopra i 500 metri quadri, di installare una stazione di ricarica.

Smart home: quali competenze per viverla da protagonisti?

Cos’è la smart home? Domanda banale, ma non troppo, pensando all’evoluzione degli impianti nei nuovi scenari di integrazione “totale” toccati con mano a MCE 2018.

La casa connessa, nella convergenza digitale tra mondo elettrico, termotecnica e programmazione si configura come un grande sistema impiantistico integrato che abilita e gestisce l’interazione tra componenti tradizionalmente a sé stanti.

Un rinnovato concetto di automazione che affianca all’impianto elettrico (illuminazione, anti intrusione, audio-video, ecc.) il controllo intelligente di sistemi di climatizzazione come il monitoraggio dei consumi e della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Aumenta così il raggio d’azione della smart home – e con esso la sua complessità tecnologica -, si alza l’asticella delle competenze richieste a installatori e progettisti, ma si generano grandi opportunità professionali per chi decide di evolvere la propria attività nel campo dell’integrazione.

Alessio Vannuzzi Smart Home Formazione MCE 2018Ne è convinto Alessio Vannuzzi, coordinatore del gruppo KNX Professionals. “Se dovessi descrivere in una parola cosa rappresenti per me un impianto di automazione penserei soprattutto all’aggettivo facile – esordisce l’esperto KNX -. Sebbene entrino in gioco molteplici elementi tecnici, la collaborazione costante con il cliente e con gli altri progettisti coinvolti nella realizzazione ci consente di pianificare e installare un sistema ritagliato sulle reali esigenze dell’utente, che si mostrerà pienamente soddisfatto. Forzarlo nell’adozione di impianti di automazione completi potrebbe risultare infatti controproducente, la cosa importante è comprendere le sue necessità ed evidenziare le caratteristiche di scalabilità del sistema, eventualmente implementabile in un secondo momento”.

Competenze evolute per diventare consulenti della smart home

Riprendendo il concetto di gruppi di lavoro efficaci, Vannuzzi sottolinea il ruolo chiave di installatori e progettisti nel coordinare ogni fase della realizzazione della smart home, con competenze trasversali basate sulla programmazione di un sistema capace di connettere e far dialogare gli oggetti anche in tempi diversi.
“Installare impianti di automazione significa oggi diventare system integrator, ovvero compiere una necessaria evoluzione professionale verso competenze di integrazione magari non presenti inizialmente. La formazione diventa fondamentale non solo per acquisire conoscenze tecniche ma anche per gestire correttamente il rapporto con il cliente” aggiunge Vannuzzi. Nasce così la figura di un consulente che oltre a fornire impianti integrati accompagna il cliente intervenendo anche in seguito all’installazione, dando vita a una smart home in piena regola.

Dalla smart home alla smart city, la formazione è la carta vincente

Trait d’union tra mondo termico e impianti elettrici, negli appuntamenti dell’area That’s Smart di MCE 2018, un nuovo concetto di abitare segnato dalla digitalizzazione dell’energia.

Dal monitoraggio intelligente di impianti e consumi alla gestione delle automazioni domestiche, dall’ottimizzazione del fotovoltaico all’accumulo, fino alla mobilità elettrica, tutto passa dalla proposta di piattaforme cloud e dall’analisi dei dati per una maggiore efficienza energetica. “Il mondo della building automation sta cambiando ¬– commenta Ferdinando Girardi, responsabile formazione tecnica di Gewiss. Pensiamo al cloud: anni fa sembrava impensabile poter raccogliere i dati sensibili dei clienti in una nuvola. Oggi ci si trova a trasferire quasi tutti i servizi in cloud, con garanzie certe di affidabilità e sicurezza. Ma l’integrazione di tutti i sistemi domestici, dalla termoregolazione al lighting, dall’anti intrusione agli impianti AV, si sta spostando dalla singola abitazione alle esigenze della smart city. I professionisti devono mostrare il coraggio di mettersi in gioco per cogliere le opportunità di questa rivoluzione epocale”.

stand knx a MCE 2018Dello stesso avviso il presidente di KNX Italia Massimo Valerii: “La capacità di integrare impianti di diversa natura si acquisisce solo tramite adeguati percorsi di aggiornamento. Agli installatori elettrici come ai termoidraulici si richiede oggi una preparazione che tenga conto della “fusione” tra due mondi una volta molto lontani tra loro. La carta vincente è la formazione, ovvero conoscere le tecnologie di uno o dell’altro fronte impiantistico e le caratteristiche dei sistemi di automazione, magari partendo dagli standard. Ecco l’unico strumento per operare con successo nel nuovo paradigma della casa connessa”.

MCE 2018 lancia un modello di smart home, nell’integrazione tra mondo elettrico, impianti termici e rinnovabili, che richiede ai professionisti competenze trasversali

Ma la formazione tecnica non basta se non viene supportata da una comunicazione efficace. “KNX propone corsi per tutti i livelli di competenze e le categorie professionali, con nuovi focus sul lato applicativo delle tecnologie – sottolinea Valerii -, resta il fatto che i professionisti debbano anche essere in grado di spiegare al cliente il valore aggiunto di un impianto di automazione, che non si configura come un semplice prodotti da installare, bensì come un servizio in evoluzione che genera benessere e risparmi nel tempo”.

Nuove competenze smart per nuove professioni

Un ultimo e interessante aspetto legato alle competenze di home & building automation riguarda l’importazione di tali tecnologie nel settore legato ai servizi di assistenza ad anziani e disabili, dal monitoraggio in cloud dei parametri vitali alla costruzione di ambienti smart che ne semplifichino la quotidianità.

Una nicchia professionale destinata ad ampliarsi, come evidenziato da Massimiliano Cassinelli, Direttore editoriale e scientifico di BitMAT.it: “Per capire le potenzialità del settore basta guardare le statistiche. Stime Ue ci dicono che il 22,6% della popolazione supera i 65 anni e che nel 2050 gli ultrasessantenni aumenteranno del 70% e gli ottuagenari del 170%. A ciò si aggiunge un contesto italiano dove 3 milioni di persone (fonte Istat) vivono situazioni di malattia o disabilità e meno del 20% di tale cifra riceve assistenza domiciliare pubblica. Non ci stupiremo dunque della diffusione di tecnologie intelligenti per segnalazione di pericoli o perdite, comunicazione da remoto, monitoraggio di parametri vitali, geolocalizzazione del paziente, videocitofonia smart e molto altro”.

Sfide professionali da affrontare, anche in questo caso, con le giuste conoscenze di prodotti sul mercato, normative e detrazioni fiscali, senza dimenticare una certa sensibilità nel comprendere le esigenze delle persone e del contesto applicativo.