Termostati intelligenti: partnership tra tado° e Viessmann

Grazie a un accordo stipulato tra Viessmann e tado°, i termostati intelligenti tado° sono disponibili presso tutti i Partner per il Service Viessmann (Gran Bretagna, Francia, Italia, e Belgio) con un pacchetto “installazione inclusa” che garantisce qualità al cliente.
Facile da installare, il dispositivo tado° consente di ottimizzare il comfort nel riscaldamento dei propri ambienti e di risparmiare sui costi energetici ed è compatibile con il 95% dei sistemi di riscaldamento e dei produttori europei.

Viessmann, produttore di sistemi efficienti di riscaldamento e climatizzazione, da oggi può garantire un’offerta più completa grazie ai termostati intelligenti tado°.

I plus dei termostati intelligenti

I termostati intelligenti possono regolare le funzioni di riscaldamento e acqua calda nelle utenze domestiche garantendo comfort, risparmio ed efficienza energetica attraverso una semplice App.

termostati intelligenti tado

“Crediamo che presto tutti gli edifici saranno riscaldati e raffreddati in modo intelligente e stiamo sviluppando prodotti, software e servizi per trasformare questa visione in realtà. – ha sottolineato il co-fondatore e CPO di tado°, Christian Deilmann – Questa partnership riunisce due pionieri nel settore del riscaldamento per offrire ai clienti una proposta efficiente e conveniente”.

Tecnologie avanzate come il rilevamento della posizione e l’integrazione delle previsioni meteorologiche consentono al termostato intelligente di impostare la temperatura in modo ottimale, abbassando la temperatura se non ci sono persone in casa e apprendendo e adattandosi alle esigenze degli utenti.
A disposizione del cliente non solo il controllo del sistema, ma anche la possibilità di analizzare i consumi attraverso report dettagliati.

“Per noi di Viessmann è naturale cercare di rendere il mondo un po’ più ecologico e far risparmiare i nostri clienti. Il nostro obiettivo è sempre quello di creare spazi abitativi di altissima qualità attraverso soluzioni energetiche sostenibili incentrate sul cliente. – ha aggiunto Florian Resatch, CEO di Viessmann Digital – I prodotti tado° sono noti per la facilità d’uso e siamo lieti che i nostri clienti abbiano ora un’altra opzione per la gestione delle caldaie”.

Toshiba e BIMobject: per progettisti e architetti la versione BIM

Toshiba Italia Multiclima, specializzata nella climatizzazione e nel riscaldamento, ha messo a disposizione di progettisti e architetti la versione BIM (Building Information Modeling) dei propri prodotti e sistemi tramite la piattaforma BIMobject: immagini, misure, valori energetici e tutte le caratteristiche che permettono di utilizzare facilmente una tecnologia Toshiba anche nei progetti più complessi.

L’oggetto BIM rappresenta un nuovo e innovativo strumento di lavoro che fornisce modelli di prodotto realistici in 3D e ottimizza il tempo di realizzazione di un progetto, inserendo tutte le informazioni necessario di ogni prodotto inserito. Grazie al BIM, tutte le persone che prendono parte a un progetto possono tenere sotto controllo l’avanzamento lavori e le diverse fasi come l’andamento dei costi e il budget a disposizione, i tempi di realizzazione… tutti in un unico file di progettazione condiviso.

Il BIM consente a Toshiba di supportare al meglio i propri interlocutori facilitandone il lavoro di progettazione e velocizzando i processi di elaborazione, condivisione, valutazione e infine realizzazione di un progetto.

L’offerta Toshiba residenziale, il light commercial, Estía, le pompe di calore aria-acqua è disponibile su BIMobject Cloud: il servizio è accessibile per i professionisti del settore, la registrazione e l’utilizzo della piattaforma sono gratuiti ed è possibile scaricare gli oggetti BIM sempre aggiornati.

Tra i prodotti disponibili anche il Super Daiseikai 9 della gamma NatuR32 che racchiude tutta la capacità tecnologica e innovativa dell’azienda, per comfort ottimizzato durante tutto l’anno.

Internet of Things: fattore abilitante dell’innovazione

Il mercato dell’Internet of Things continua la sua crescita e raggiunge i 3,7 miliardi di euro in Italia con un incremento del 32% rispetto al 2016, un trend che rispecchia quella degli altri Paesi occidentali.

Smart Metering (obblighi di installazione di nuovi contatori intelligenti per il gas e l’energia elettrica), automobili connesse, Smart Building e Smart Home sono gli ambiti che hanno registrato la crescita maggiore secondo gli ultimi dati della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.

“Il 2017 è stato un anno molto positivo per l’Internet of Things – ha sottolineato Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. La crescita del mercato, l’evoluzione tecnologica e la proliferazione di startup sono tutti fattori che dimostrano come le potenzialità dell’IoT non possano più essere ignorate”.

Mercato Internet of Things

La crescita del mercato Smart Metering continuerà anche nel corso del 2018 sulla spinta della normativa relativa ai contatori gas ed elettrici. Saranno, infatti, almeno 4 milioni gli smart meter gas e 5,5 milioni quelli elettrici di seconda generazione che verranno installati.

“Ci aspettiamo un’ulteriore crescita anche dal mercato delle Smart Car, grazie all’entrata in vigore – lo scorso 31 marzo – dell’obbligo normativo legato all’eCall e all’offerta sempre più ampia di servizi abilitati dalla connettività che vanno al di là della chiamata di
emergenza, come la fornitura di consigli per ridurre il consumo di carburante. – ha aggiunto Salvadori – L’Italia si unisce inoltre ai Paesi che autorizzano la sperimentazione delle auto a guida autonoma sulle proprie strade”.

evoluzione normativa incontra Internet of Things

Gli assistenti vocali segnano una svolta per la Smart Home

Il 2017 è stato l’anno degli assistenti vocali per la casa, in grado di generare importanti ricadute in termini di interoperabilità, compatibilità dei dispositivi e sviluppo degli ecosistemi di sviluppatori, con futuri risvolti anche in altri ambiti IoT.

La diffusione degli assistenti vocali integrati, che ha preso il via nel 2014 con Amazon Echo (dotato dell’assistente vocale Alexa), sta subendo una accelerazione favorita dall’ingresso a fine 2016 di Google Home e da altri grandi player come Apple e Samsung.

“Questo sta portando un bel dinamismo nel mercato, con la creazione di una nuova categoria di prodotti legati alla Smart Home. – ha aggiunto Salvadori – Analizzando questo fenomeno riscontriamo che alle funzionalità di tipo informativo e legate all’accesso a vari servizi come ordinare un prodotto online o di chiamare un taxi; oggi è possibile gestire dispositivi smart presenti in casa sfruttando l’integrazione a livello di servizi cloud accessibili da tali oggetti”.

Grazie all’utilizzo di schede integrate in grado di catturare la voce, attivare i servizi cloud per tradurre l’audio in testo, interpretare le domande degli utenti e trasmettere la risposta, è possibile rendere un dispositivo compatibile con uno degli assistenti vocali presenti sul mercato.

Attorno ai propri home speaker i grandi player (OTT – Over The Top) stanno costruendo importanti ecosistemi, incentivando i produttori di dispositivi a creare nuove applicazioni.

“Nel corso del 2018 ci aspettiamo una diffusione ancora maggiore degli speaker sul mercato: una pervasività che permetterà di andare oltre i confini della Smart Home, con nuove applicazioni in ambito Smart Car, Smart Building” ha evidenziato Salvadori.

I servizi come valore aggiunto

Un altro elemento interessante è dato dalla componente legata ai servizi, che gioca sempre più un ruolo di primo piano, raggiungendo il 34% del valore del mercato (1,25 miliardi di euro, con un aumento del 52% rispetto al 2016). Se da un lato si tratta ancora di servizi semplici come l’installazione di oggetti smart, l’invio di notifiche push o la gestione dei dati in cloud, dall’altro si stanno affacciando le prime applicazioni più evolute come le soluzioni di manutenzione predittiva abilitate dal monitoraggio in tempo reale dei parametri di funzionamento di impianti o progetti legati al monitoraggio del livello di riempimento dei cestini di arredo urbano per i rifiuti o i servizi di vigilanza privata qualora vi sia un tentativo di furto in casa.

La nuova frontiera degli OLED ultrapiatti e flessibili

Immaginate un foglio di carta che genera luce diffusa lungo tutto il suo sviluppo planare (Figura 1). Siamo abituati a maneggiare lampade che hanno un certo volume, sia pure di ridotte dimensioni, come nel caso del LED. In passato era addirittura pericoloso toccare una lampada accesa: si correva il rischio di ustionarsi le dita o di prendere la scossa elettrica. Tutto è cambiato con l’avvento delle tecnologie optoelettroniche. Oggi è disponibile la nuova generazione di diodi luminosi ultrapiatti e flessibili, gli OLED (Organic Light Emitting Diode).

La differenza con i LED è molto evidente: gli OLED sono sorgenti che diffondono la luce uniformemente, mentre i LED la emettono da minuscoli elementi a forma di dado o cubo (chip), tanto da definirsi “sorgenti puntiformi”.

Figura 1 - Oled

Figura 1 – OLED flessibili di ultima generazione. A sinistra: dimensioni 400 x 50 mm, spessore 0.41 mm, peso 15 gr, temperatura di colore 3000 K, flusso 150 lm; a destra: dimensioni 300 x 300 mm, spessore 0.41 mm, peso 76 gr, temperatura di colore 3000 K, flusso 750 lm (documentazione e produzione LG Display)

Come è fatto l’OLED

L’OLED viene chiamato “diodo organico” perché il materiale con cui è costruito è un composto chimico a base di carbonio. Il principio di funzionamento è molto simile a quello del LED. E’ composto da una serie di strati ottenuti facendo depositare delle sostanze a base di carbonio su una sottilissima lastra di vetro oppure su una pellicola di materiale plastico perfettamente trasparente.

La deposizione avviene per evaporazione e condensazione, con trattamenti ripetuti per tutti i livelli compresi tra i due strati estremi del “sandwich”: l’anodo e il catodo. Il tutto è accuratamente incapsulato al fine di garantire la protezione dei sottilissimi strati.  Il punto più delicato è proprio il mantenimento della sua funzionalità con una duratura protezione di questo pacchetto di strati.

Le prestazioni degli OLED

Le principali case produttrici dichiarano per gli ultimi OLED valori di efficienza intorno ai 50 – 60 lm/W. La durata di vita è generalmente inferiore a quella dei LED ma comunque nell’ordine di alcune decine di migliaia di ore (30 000 ore).

La presenza di una pluralità di strati con diverse composizioni chimiche consente di emettere luce di tonalità bianca ottenuta per sintesi additiva. Lo spettro risulta continuo ed è privo di radiazioni IR e UV, come nei comuni LED. L’emissione nella regione del blu (come è noto pericolosa per l’integrità della retina oculare) è molto ridotta perché si tiene conto della visione diretta della luce. La temperatura della superficie dell’OLED acceso ammonta a circa 35°C.

L’alimentazione avviene in bassissima tensione e a corrente continua tramite un alimentatore dedicato. Incrementando la corrente si ottiene più flusso e quindi aumenta la luminanza della superficie emittente. I prodotti in commercio hanno valori di luminanza oscillanti tra 1000 e 4000 cd/m2, valori inferiori a quelli della comune lampada fluorescente tubolare per ridurre il più possibile gli abbagliamenti. Gli ultimi modelli si caratterizzano per l’alta resa dei colori (CRI = 93).

Dove usare gli OLED

Per la sua natura di piano luminoso l’OLED viene impiegato prevalentemente per diffondere la luce. Considerando che con i comuni LED è possibile realizzare piani luminosi anche di grande estensione con spessori di pochi millimetri, l’uso dell’OLED si giustifica quando è necessario avere elementi planari molto sottili (spessori inferiori al millimetro) e flessibili. Questa rivalità con i LED restringe il ventaglio delle applicazioni. Sicuramente oggi prevalgono le soluzioni ad alto valore decorativo (Figure 2, 3 e apertura) destinate all’ambiente domestico, ai luoghi dell’ospitalità e dell’intrattenimento. L’abitacolo dei mezzi di trasporto – auto, treni, navi, aerei – è un ambito di applicazioni promettente.

Figura 2 e 3 Oled

Figure 2 e 3 – OLED applicati a specchi (a sinistra), apparecchi a sospensione ad assetto variabile su design di Ross Lovegrove (a destra) – documentazione e produzione LG Display

Particolarmente interessante è la versione trasparente a doppia emissione (Figura 4). La superficie è trasparente quando il diodo è disattivato e diventa un piano luminoso a doppia emissione quando è acceso. Il regime termico della sorgente, grazie alla sua estensione e alla bassa potenza assorbita, è compatibile con i più diffusi materiali plastici trasparenti. Un altro caso interessante è dato dall’accoppiamento dell’OLED con gli specchi. Per rendere speculare la lastra di vetro si ricorre a speciali trattamenti superficiali che la rendono riflettente pur permettendo il transito della luce proveniente dall’OLED applicato in aderenza sul retro.

Il risultato è un normale specchio (quando l’OLED è disattivato) che diventa luminoso a OLED attivo (Figura 2). In questo modo si ottiene la completa integrazione della fonte luminosa piana con lo specchio e si riesce a illuminare in modo diffuso la persona che si sta specchiando con un ottimo controllo delle ombre. Alimentatori e relativi cablaggi trovano alloggiamento nella parte retrostante dello specchio.

Figura 4 -OLED in versione trasparente, con emissione sulle due facce (documentazione e produzione Philips Lumiblade)

ProSYS Plus, sistema di sicurezza ibrido scalabile

RISCO Group presenta la versione 1.2.0 del sistema di sicurezza ProSYS Plus, il sistema di sicurezza ibrido scalabile e adattabile a ogni tipo di installazione.

Grazie alla conformità agli standard di Grado 3, ProSYS Plus si arricchisce di nuove caratteristiche:

“ProSYS Plus è uno dei nostri prodotti di punta e siamo molto soddisfatti del successo che ha riscosso, segno di come RISCO Group sia in grado di offrire una gamma completa di soluzioni sia per le piccole-medie imprese che per le installazioni commerciali su larga scala sfruttando la stessa tecnologia. – ha dichiarato Ivan Castellan, Branch Manager di RISCO Group Italia – Grazie al flessibile e pratico meccanismo delle licenze di zona, è una soluzione interessante anche in siti piccoli o medi sino alle 128 zone, mantenendo tutte le peculiarità che la caratterizzano: i servizi del cloud RISCO, 4 bus indipendenti, 32 partizioni, sino a 262 uscite, 500 codici utenti, memoria di 2.000 eventi, comunicazioni IP, 2G o 3G”.

ProSYS Plus utilizza un’unica piattaforma hardware che – supportando l’innovativo meccanismo di licenze “pay as you grow” – consente agli installatori di iniziare un progetto con il numero esatto di zone richieste e integrarle successivamente (fino a 512 zone) senza sostituire il sistema centrale. Questo garantisce flessibilità a progetti di piccole e grandi dimensioni, semplificando la gestione del magazzino per gli addetti all’installazione e alla manutenzione.

ProSYS Plus supporta le più avanzate tecnologie di comunicazione disponibili – tra cui multi-socket IP, 2G/3G, e Wi-Fi – per poter configurare più canali contemporaneamente. Installazione ottimizzata grazie all’architettura “super ibrida”, che combina accessori cablati, mono e bi-direzionali e RISCO Bus. Inoltre, i rivelatori RISCO Bus consentono di ridurre il cablaggio garantendo installazioni più veloci.

Gli utenti possono richiedere la video verifica basata su cloud tramite VUpoint e installare telecamere IP per interni ed esterni per monitorare da remoto l’area di interesse. Inoltre, attraverso una semplice App disponibile o l’interfaccia web, è possibile inserire e disinserire l’allarme e ricevere notifiche in caso di allarmi.

Distribuzione B2B: cavalcare la transizione energetica per emergere

Il mercato dell’energia sta vivendo un’importante fase di transizione nella quale il settore elettrico e quello termoidraulico non possono più essere concepiti come realtà separate. Oggi si parla di un settore nuovo, quello dei sistemi energetici, nel quale confluiscono diverse specificità e innovazioni legate al concetto di ottimizzazione dell’efficienza energetica legata alla riduzione dei consumi e al miglioramento del comfort e del benessere degli utilizzatori.

Il ruolo del distributore in questo passaggio è fondamentale, perché può supportare e assistere nelle scelte impiantistiche con proposte basate su soluzioni e tecnologie selezionate e testate, affidabili e corrispondenti alle aspettative di performance secondo le indicazioni di progetto.

Ne abbiamo parlato con Stefano Loro, CEO di VP Solar azienda che opera dal 1999 nella distribuzione di componenti e sistemi per le energie rinnovabili e il risparmio energetico.

stefano Loro VP Solar“Oggi, il cambiamento è un paradigma imprescindibile nel mercato – ha sottolineato l’ingegner Loro – e soprattutto nel settore dei sistemi energetici siamo assistendo ad accelerazioni ancora maggiori. A mio avviso è inevitabile, nonostante alcune resistenze ancora visibili, un percorso basato sull’installazione delle fonti rinnovabili e sulla ricerca di una maggiore efficienza energetica. Tutto ovviamente sempre più su base elettrica. Noi come VP Solar supportiamo i nostri clienti in questa transizione energetica cercando di evidenziare le opportunità che possono nascere”.

Distribuzione evoluta

VP Solar ha da sempre investito e puntato sulla sostenibilità e nel tempo “abbiamo costruito e consolidato il nostro ruolo coerente di distributore con un chiaro posizionamento B2B ma con servizi aggiuntivi basati su competenze di progettazione formazione, orientamento al business fino a pratiche burocratiche legali. Siamo un partner affidabile ed esperto e grazie a un team ingegneristico di ricerca e sviluppo siamo in grado di selezionare e testare soluzioni innovative da proporre in maniera sistemica”.

La strategia aziendale è orientata prioritariamente verso la qualità e la soddisfazione del cliente, “il nostro team di circa 30 professionisti e ingegneri lavora per selezionare e testare le tecnologie più innovative, per studiare leggi e norme tecniche, per migliorare i servizi di assistenza pre e post vendita”.

Da sempre l’azienda ha basato la propria visione su scelte chiare con tecnologie e prodotti affidabili, che consentono ai clienti di essere competitivi. “È fondamentale la conoscenza tecnica dei prodotti e delle soluzioni: abbiamo dato vita a un progetto DomusManager che ci ha permesso di testare tecnologie e comprendere come sia possibile raggiungere obiettivi di efficienza e sostenibilità. DomusManager è un progetto di riqualificazione di una casa degli anni ’80 (classe energetica G) che – grazie all’applicazione di soluzioni come il solare fotovoltaico e termodinamico, lo storage, la ventilazione meccanica controllata e la domotica energetica – ha raggiunto la classe energetica A+. Nel 2015, il progetto è stato tra i vincitori del Primo Premio KNX”.

Competenze per emergere

“Negli ultimi anni è diventato sostanziale acquisire nuove competenze: il fotovoltaico deve essere parte di una strategia di gestione energetica più ampia che comprende lo storage, le pompe di calore, la climatizzazione, la domotica, la mobilità elettrica. Come Vp Solar supportiamo i professionisti attraverso incontri informativi/formativi su tematiche tecniche e commerciali, webinar sull’evoluzione delle normative e delle tecnologie, guide didattiche che sintetizzando le strategie vincenti in un mercato in continua evoluzione”.

Come evidenziato dall’Ing. Loro, l’evoluzione travolge tutti, ma c’è un ruolo per ogni figura della filiera se si affronta il cambiamento come parte attiva. “È necessario un percorso verso la consapevolezza, che oggi si sta identificando con l’autoconsumo e la produzione di energia rinnovabile decentralizzata, locale. La figura del prosumer (produttore e consumatore di energia) si sta consolidando, ma se guardiano alla tecnologia in ottica futura, vediamo tecnologie ancora più dirompenti. La mobilità elettrica è una di queste e andrà – ancora di più del fotovoltaico e dello storage – ad impattare sull’infrastruttura energetica. Questo impone un cambiamento culturale: le figure tecniche devono acquisire nuove competenze per riuscire ad emergere”.

Installare un Ups diventa semplice con la APP eWIRE

Per garantire una corretta installazione, Socomec ha introdotto un approccio innovativo delle procedure di installazione degli UPS fornendo un’app di installazione guidata, eWire, basata sulle tecnologie della realtà aumentata. La App è stata pensata per semplificare il lavoro dell’operatore assistendolo nelle fasi di installazione per una corretta esecuzione di tutti i passaggi necessari.

Tramite la tecnologia dell’Augmented Reality, eWIRE riconosce l’UPS attraverso la semplice messa a fuoco della fotocamera dello smartphone, in questo modo vengono acquisite le informazioni e la App gestisce adeguatamente l’installazione con i parametri corretti.

Relativamente alla connessione, eWIRE permette di seguire una procedura guidata per posizionare correttamente l’UPS, verificare le protezioni elettriche e i cavi e guidare la fase di cablaggio sia dell’UPS che della batteria.

Terminata l’installazione, la App guida l’operatore nell’esecuzione di controlli e verifiche, incluse le misure elettriche: un report viene inviato al Centro Servizi Socomec per la verifica del lavoro svolto e viene pianificata la messa in servizio dell’impianto.

La App eWIRE (iOS e Android) è disponibile per i dispositivi Masterys GP4 e BC+.

Elettromondo Padova 2018: al via la settima edizione

Domani giovedì 19 aprile alle ore 9 viene inaugurata la settima edizione di Elettromondo, l’evento fieristico ideato e promosso da Elettroveneta e Ferri Elettroforniture rivolto agli operatori del settore elettrico e termoidraulico, installatori e progettisti.

Elettromondo – presso il Padiglione 7 della Fiera di Padova – presenta una completa e qualificata rassegna di soluzioni e tecnologie: materiale elettrico per impianti civili ed industriali, illuminazione, sistemi per l’automazione industriale, produzione di energia con pannelli fotovoltaici, sicurezza e videosorveglianza, climatizzazione e riscaldamento.

Oltre 150 marchi espongono soluzioni e prodotti innovativi, e inoltre installatori e agli impiantisti possono usufruire dei vantaggi commerciali studiati ad hoc.

Oltre alla parte espositiva la manifestazione si arricchisce di una sezione convegnistica che dà la possibilità di ottenere crediti formativi, oltre a pillole formative/informative curate dalle aziende.

Giovedi 19 aprile è dedicato un focus sull’illuminazione con il convegno “Progetto luce nell’interior design. Intervengono il Professor Gianni Forcolini, docente di progettazione illuminotecnica del Politecnico di Milano, l’ing. Elena Pedrotti, ingegnere lighting designer e Andrea Chiarotto, ingegnere delle Telecomunicazioni.

Venerdì 20 aprile si parlerà di automazione industriale con Armando Martin e Massimo Nannini.

Sabato 21 aprile è dedicato a un approfondimento sulla sicurezza alla luce del nuovo regolamento europeo in materia di privacy e videosorveglianza (GDPR) con gli avvocati Soffientini e Rapicavoli.

Informazioni pratiche per partecipare a Elettromondo

È possibile visitare Elettromondo, presso il Padiglione 7 della fiera di Padova, giovedì 19 e venerdì 20 dalle 9:00 alle 18:00; sabato 21 dalle 9:00 alle 17:00.

L’ingresso – riservato agli operatori del settore – è gratuito con registrazione obbligatoria.

Unione Europea: edifici intelligenti ed efficienti entro il 2050

I deputati europei hanno approvato l’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva EPBD) che impone agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990.

Gli obiettivi puntano a edifici intelligenti, al concetto di NZEB (Nearly Zero-Energy Building), a immobili ad alta efficienza, il cui fabbisogno dovrebbe essere coperto in misura significativa dalle rinnovabili

Una volta approvata formalmente dal Consiglio, la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. I paesi membri, inclusa l’Italia, dovranno recepire queste nuove norme entro 20 mesi.

La direttiva aggiornata sul rendimento energetico nell’edilizia è la prima delle otto proposte contenuto nel pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” lanciato nel novembre 2016 a essere approvata dal Parlamento in prima lettura.

Le strategie nazionali seguiranno diversi step per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare decarbonizzato entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040. Per monitorarne l’attuazione saranno definiti particolari indicatori.

Cosa cambierà con le nuove norme europee sulla prestazione energetica?

Il settore edilizio è quello che consuma la maggior parte di energia in Europa, circa il 40% del consumo finale. Per quanto riguarda gli edifici europei, ben tre su quattro sono non efficienti da un punto di vista energetico.

Tra i punti chiave:

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

impianti a livelliRicarica elettrica: come cambierà la nostra vita

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI)
Molti dei miei clienti mi chiedono informazioni sull’auto a ricarica elettrica perché sono interessati all’acquisto. Sono però indecisi perché non sanno esattamente cosa fare per effettuare la ricarica collegandosi all’impianto elettrico domestico e quali sono i costi da sostenere per l’installazione privata di un dispositivo di ricarica.

Innanzitutto è bene sapere che la ricarica di un veicolo elettrico (EV) può avvenire anche collegandosi ad una presa domestica standard; ma ciò non è possibile per le automobili la cui ricarica va effettuata in modo sicuro, veloce ed efficace attraverso unità di ricarica dedicate (sia in contesti condominiali che in box privati).

Sul mercato sono disponibili differenti soluzioni sia da parete, sia da pavimento, con potenze che arrivano fino a 22 kW. Inoltre, non è necessario nè installare un nuovo contatore dedicato, nè richiedere particolari autorizzazioni o permessi, nè tantomeno sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura con il gestore dell’energia: gli impianti da 3 kW rappresentano oggi il principale punto di ricarica per la maggioranza dei possessori di EV, risultando dunque sufficienti per le ricariche notturne prolungate – quando le altre utenze elettriche importanti non risultano attive e dunque non causano disservizi. Solo in alcuni casi, in base alle necessità dell’utente, può essere necessario chiedere un aumento della potenza di fornitura.

Esiste uno standard italiano o europeo per le stazioni di ricarica elettrica?

Per le stazioni di ricarica esistono due normative internazionali di riferimento:

Sono già stati introdotti dei vantaggi fiscali per le auto elettriche?

La situazione è ancora in evoluzione. Ad oggi non sono ancora stati introdotti dal legislatore italiano incentivi per l’acquisto di EV, tuttavia sono previsti alcuni importanti vantaggi.

In molte regioni italiane, ad esempio, i possessori di veicoli elettrici non hanno l’obbligo del pagamento del bollo per i primi 5 anni e negli anni successivi devono pagare solamente 1/4 dell’importo previsto per un’auto a benzina con pari cavalli fiscali. A questo si aggiunga che le auto elettriche possono accedere liberamente a tutte le ZTL (Zone a Traffico Limitato) delle grandi città e non hanno l’obbligo di pagamento del parcheggio nelle strisce blu.

Il vantaggio più significativo riguarda il costo della ricarica degli EV. Il parametro da considerare per capire i consumi è il rapporto km/kWh. Mediamente, 1 kWh costa in bolletta circa 0,25 Euro e, sempre indicativamente, per percorrere 100 km sono necessari circa 15 kWh. Questo significa che con una spesa compresa fra i 3,5 e i 4,5 Euro si possono percorrere circa 100 km.

 

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.