Alternanza Scuola Lavoro: Accademia ITS Smart Manufacturing Project

Nasce Accademia “ITS Smart Manufacturing Project”, il primo percorso formativo nazionale sull’Industria 4.0 rivolto agli studenti degli Istituti Tecnici Superiori grazie a Schneider Electric e Fondazione ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni (MI).

Un progetto pilota per la formazione di figure professionali “ad alta occupazione” in grado di diventare protagoniste della digitalizzazione in ambito industriale e rispondere alle nuove esigenze di mercato.

“Accademia ITS Smart Manufaturung Project è il coronamento di una alleanza educativa che coinvolge da diversi anni Schneider Electric, Fondazione ITS Lombardia Meccatronica e numerose scuole socie della Fondazione. L’obiettivo fondamentale è quello di offrire ai giovani opportunità formative e questa consente di approfondire e sviluppare le competenze abilitanti per l’Industria 4.0, adottando modelli didattici innovativi” ha afferma Raffaele Crippa, Direttore di Fondazione ITS Lombardia Meccatronica.

Foto ITS Lombardia Meccatronica - LezioneSchneider Electric, in questi anni, ha portato avanti un percorso formativo di altissimo valore, le Accademie: il progetto di Alternanza Scuola Lavoro creato per offrire agli studenti l’opportunità di comprendere quali siano le competenze e le tecnologie che stanno cambiando l’industria, gli edifici e l’energia, mettendoli al centro della trasformazione digitale.

“Siamo orgogliosi di avere siglato questa intesa, che inaugura un percorso unico in Italia tra una Fondazione ITS ed un Solution Provider per abilitare a tutto tondo sullo Smart Manufacturing i futuri specialisti in meccatronica – ha sottolineato Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali e Relazioni Esterne di Schneider Electric – È una risposta concreta al Piano Impresa 4.0 per la diffusione di competenze digitali nell’era dell’IoT. Per rendere questo percorso ancora più pratico e interessante, stiamo creando un’area dimostrativa dedicata all’Industria 4.0 per studenti, professionisti e imprese”.

Il valore di una formazione innovativa

Accademia “ITS Smart Manufacturing Project” è un’esperienza interattiva con il mondo del lavoro, accompagnata da una riflessione sugli scenari tecnologici e industriali, prevede un percorso di 50 ore, che si svolgerà nel corso dei mesi di marzo e aprile 2018. Questo percorso è rivolto a una selezione di studenti di Fondazione ITS Lombardia Meccatronica che stanno frequentando il secondo anno presso le sedi di Sesto San Giovanni e di Bergamo.

Nella formazione dei ragazzi verranno coinvolti tecnici e specialisti di Schneider Electric per raccontare gli scenari legati alla digitalizzazione dei processi produttivi, dei prodotti e delle soluzioni più evolute.

Durante il percorso formativo gli studenti saranno chiamati a progettare e realizzare dispositivi digitali utilizzando soluzioni Schneider Electric che l’azienda metterà a disposizione dell’ITS, in parte sotto forma di donazione aziendale, in parte dando accesso a condizioni di acquisto privilegiate

Schneider Electric, per supportare gli studenti, ha realizzato con la casa editrice Hoepli un volume didattico “Industria 4.0” che contiene approfondimenti ed esercitazioni in linea con la trasformazione digitale a cui stiamo assistendo.

Alla fine del percorso, Schneider Electric selezionerà tra i partecipanti due studenti a cui offrirà l’opportunità di un tirocinio formativo nell’ambito dello Smart Manufacturing presso l’azienda.

Cybersecurity, la ricerca vigila sulle reti elettriche

Giovanna Dondossola RSE«La tematica della cybersecurity per il settore energy è in forte sviluppo e in una fase di “alta tensione da parte di istituzioni, operatori e di tutti gli interlocutori interessati». Lo rileva Giovanna Dondossola, leading scientist in RSE nel Dipartimento delle Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione, è la rappresentante italiana del gruppo di esperti della Energy Expert Cyber Security Platform (EECSP) della Commissione Europea. Vanta una pluriennale esperienza nel settore, avendo avviato fin nei primi anni Duemila un laboratorio specifico, il Power Control System-Resilience Testing (PCS-ResTest Lab) di cui è la responsabile.

È lei a illustrarci il lavoro svolto dal gruppo: «L’iniziativa, condotta a livello europeo, è stata avviata a fine 2015, prima dell’adozione e dell’approvazione ufficiale della Direttiva Europea 2016/1148 NIS (Network and Information Security) dedicata appunto alla sicurezza dei sistemi delle reti e dell’informazione, ed è proseguita oltre proprio perché ne ha assunto i riferimenti. Mentre la direttiva si occupa di infrastrutture e di reti informatiche, rivolgendosi anche agli enti pubblici e che forniscono servizi al cittadino, il lavoro della piattaforma è focalizzato sul settore energy a tutto tondo».

I risultati del lavoro svolto, finalizzato a individuare i gap e le raccomandazioni migliorative, ha identificato quattro priorità relative a:

Conferma che nelle politiche UE in materia ci sono 39 “buchi”, cioè aree non coperte dalle normative comunitarie sulle quali è urgente agire?
Confermo che c’è molta disomogeneità tra i vari Stati membri e quindi c’è necessità di condurre un’azione di coordinamento per arrivare a un livello di cybersecurity accettabile. Le lacune citate sono quelle rilevate dall’EECSP.

A un anno dalla pubblicazione del rapporto “Cyber Security in the Energy Sector”, commissionato dalla Direzione generale Energia della Commissione Europea alla piattaforma EECSP come si stanno muovendo l’Europa e i Paesi membri sulla questione?

schneider electricIl lavoro a livello europeo sta proseguendo nell’ambito dell’Expert Group 2 EG2 della Smart Grid Task Force. Partendo dai risultati raggiunti, EG2 è già arrivato a stilare un interim report, alla fine dello scorso anno, focalizzandosi sul comparto elettrico, che riguarda gli operatori delle reti di trasmissione e distribuzione. Vuole offrire dei suggerimenti agli organi preposti per l’implementazione di un Codice di Rete in ambito elettrico sulla cybersecurity, rappresentando un’anteprima assoluta in questa materia in termini di network code.

L’attività avviata nel 2017 proseguirà durante tutto il 2018; per ora sono stati individuati gli obiettivi, ovvero proteggere i sistemi elettrici dalle cyber minacce presenti e future, fornire dei piani efficaci per assicurare la capacità di gestione di potenziali crisi, creare le condizioni per infondere fiducia e partnership tra operatori, produttori e venditori di componenti e integratori di sistemi, ovvero chi sviluppa e implementa i dispositivi utili per il funzionamento della rete stessa, raggiungere una maturità e una resilienza per la cyber security armonizzata all’interno dell’Europa. L’approccio del gruppo è basato sull’analisi di scenari di rischio, per arrivare alla pubblicazione nel rapporto finale delle di linee guida per la stesura di un Codice di Rete sulla cybersecurity a livello europeo.

Gli scenari legati allo sviluppo della rete elettrica vanno sempre più nella direzione delle smart grid e, ancor più, verso la digital energy. Come gruppo di esperti state lavorando alla loro cybersecurity?

Certamente sì. Il lavoro della piattaforma europea aveva lavorato ad ampio spettro nel settore energia, coprendo i diversi sotto settori quali elettricità, gas, petrolio ed energia nucleare. E quando si parla di convergenza IT/OT (Information Technology/Operation Technology), ovvero delle infrastrutture digitali preposte al controllo della rete elettrica, va detto che esse sono centrali nello sviluppo delle smart grid.

Oggi parlare di smart grid e ancor più di digital energy significa occuparsi del rischio cyber a livello organizzativo, procedurale e tecnologico.

A maggior ragione quando la smart grid traguarda le tecnologie dell’Internet of Things, oggi ancora segregate dalle funzioni di controllo delle reti intelligenti, ma che assumeranno un ruolo maggiore nel prossimo futuro.

A proposito di impianti da fonti rinnovabili e della loro connessione in rete, quali criticità determinano e come si sta agendo per porli in cyber sicurezza?

A livello di azioni, le disposizioni EECSP e in particolare la Direttiva NIS hanno indirizzato tutti i soggetti interessati all’evoluzione dei sistemi energetici quali i gestori delle reti di distribuzione e di trasmissione e le imprese elettriche che esercitano attività di fornitura, tra cui rientrano i proprietari di impianti fotovoltaici ed eolici di taglia significativa.

A livello italiano è in corso lo sviluppo di una normativa, la CEI 0-16, che definisce le regole tecniche per la connessione di utenti attivi alle reti in alta e media tensione, la quale recepisce anche gli standard di cybersecurity più recenti e prevede la messa in sicurezza delle comunicazioni tra il controllore dell’impianto fotovoltaico o eolico e i soggetti esterni che vi possono accedere da remoto, per esempio un soggetto aggregatore. A livello italiano c’è quindi un’attenzione specifica alla cyber security di questi impianti.

Riguardo alle loro criticità, se guardiamo alla casistica delle vulnerabilità note possiamo rilevare che è molto preoccupante: i dati estraibili dai motori di ricerca rilevano che diversi impianti sono piuttosto esposti, visibili e controllabili da Internet senza alcun grado di protezione. C’è quindi una disparità di livello di sicurezza tra i sistemi di controllo della rete tradizionali e quelli degli operatori dei sistemi per le rinnovabili.

Il livello di maturità in termini di sicurezza di questi impianti è inferiore al livello medio utilizzato per la gestione dei rischi cyber degli apparati di rete classici.

Si parla sempre più di prosumer, prefigurando un ruolo sempre più attivo degli utenti finali nella gestione dell’energia. Anche a questo proposito sono pensate misure specifiche?

La norma CEI 0-16 nasce come specifica per i controllori centrali di impianti di generazione fotovoltaici ed eolici o di sistemi di accumulo, ma in prospettiva si prevede un’evoluzione della norma per renderla applicabile anche ai cosiddetti carichi flessibili e ai consumatori che sono anche produttori, perché dotati, per esempio, di impianti di co-generazione o di sistemi di accumulo energetico. I prosumer destano interesse perché dispongono di una capacità di alleggerimento del carico dovuta a una gestione flessibile della domanda, ma anche alle potenzialità di auto generazione in funzione delle esigenze di efficienza energetica.

La normativa per la partecipazione della domanda flessibile a questi nuovi mercati prevede che anche questi nuovi interlocutori siano soggetti a vincoli di cybersecurity per le comunicazioni verso gli operatori di rete o gli aggregatori.

schneider cybersecurity impianto elettrico

L’Italia quale contributo offre sulla cybersecurity?

Il nostro Paese è in prima linea. A livello istituzionale, la Strategia Energetica Nazionale (SEN) fa riferimento allo schema nazionale di cybersecurity, partendo dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM Gentiloni del 17 febbraio 2017) che ne definisce l’architettura e i ruoli delle istituzioni preposte alla sua implementazione in collaborazione con i fornitori dei servizi essenziali, e di fatto costituisce una prima attuazione della Direttiva NIS.

Quindi, l’Italia non solo sta dando prova di osservare la direttiva europea, avendo contribuito tra l’altro alla sua stesura, ma di averla attuata con tempestività. Nel nostro Paese è anche in fase di costituzione il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) per la verifica dell’affidabilità della componentistica ICT utilizzata nelle infrastrutture critiche e strategiche, promosso dal DPCM citato. Quindi in Italia si dà la giusta enfasi alla certificazione dei prodotti, ulteriore elemento chiave nello sviluppo della sicurezza informatica, perché coinvolge in particolare i venditori dei dispositivi e gli stessi operatori, e affida la gestione del Centro all’ISCOM (Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione) del Ministero dello Sviluppo Economico, che vigila sulla sicurezza dei prodotti utilizzati nelle infrastrutture critiche come quelle elettriche.

A livello di ricerca, la stessa SEN nel capitolo dedicato alla cybersecurity, sottolinea come prima linea di azione la necessità di svolgere attività di ricerca e sviluppo e vede RSE coinvolta in primo piano nello svolgimento del principale programma pubblico di ricerca e sviluppo.

Il piano della ricerca nel settore elettrico affronta aspetti di cyber security negli scenari energetici futuri, che comprendono impianti di generazione da fonti rinnovabili, aggregatori, prosumer, valutando la resilienza dei nuovi schemi di controllo, l’integrazione di nuove tecnologie e standard di cyber security per fornire una risposta adeguata a eventuali nuove minacce.

Quali problemi sconta il nostro Paese?

Forse, ravviso una certa lentezza nel recepire gli schemi di mercato, o meglio nel contestualizzare in ottica di mercato aperto le misure di sicurezza sopra citate. Che è un limite, perché non permette la piena attuazione delle regole di applicazione che coinvolgono i nuovi interlocutori.

VUpro e VUpoint di Risco Group offrono nuove funzionalità avanzate

Risco Group ha recentemente arricchito le proprie soluzioni di videosorveglianza professionale VUpro e video verifica VUpoint con nuove funzionalità avanzate, in grado di offrire agli utenti una supervisione e una protezione ancora più affidabili.

VUpro, elevata qualità e affidabilità in ogni condizione

VUpro Kit Risco GroupVUpro è la soluzione professionale TVCC pensata per i settori residenziale, commerciale e industriale che permette agli installatori e ai distributori di avere una assistenza diretta e garantita da Risco, insieme a una gestione degli eventi efficace e intelligente.

Il punto di forza di VUpro è l’eccellente qualità delle immagini (notturne e diurne) con risoluzione di 4 megapixel grazie alle telecamere dotate della funzionalità Wide Dynamic Range (WDR) a 120 dB, agli NRV e alla tecnologia Smart IR.
La nuova versione di VUpro di Risco Group mette ora gratuitamente a disposizione degli installatori la licenza ONVIF necessaria a collegare le telecamere VUpro al Cloud Risco, per garantire l’integrazione e la video verifica con le centrali dell’azienda.

Il sistema VUpro supporta anche funzionalità avanzate come Smart Add per garantire un’installazione rapida e veloce, ANR per assicurare un backup delle registrazioni video in caso di interruzione della rete e connessione P2P plug&play per abilitare la gestione da remoto attraverso una app per smartphone avanzata e gratuita.

Tecnologia PoE per le telecamere VUpoint IP P2P

VUpoint PoE Risco GroupVUpoint è una soluzione avanzata di video verifica live plug&play basata su cloud e dotata di tecnologia P2P pensata per sistemi di sicurezza professionali e smart home.
Ora la proposta VUpoint si arricchisce con nuove telecamere da interno o da esterno con possibilità di connessione PoE. Disponibili in più versioni (Bullet, Bullet Varifocal Motorizzata, Dome, Dome brandeggiabile da tavolo, Eyeball e Cube), si adattano ai vari ambienti di destinazione per garantire elevati livelli di sicurezza e praticità.

Inoltre, potendo collegare alla centrale un numero potenzialmente illimitato di telecamere IP P2P – connesse e gestite via PoE – e integrate attraverso un’installazione semplice, veloce e senza soluzione di continuità – VUpoint rappresenta un sistema scalabile in grado di fornire video e immagini in alta definizione per un miglior controllo e verifiche più puntuali. L’infrastruttura cloud, invece, abilita notifiche, trasmissione di video e immagini e assicura ridondanza di archiviazione facendo leva su avanzate garanzie di sicurezza e privacy, oltre a offrire un doppio livello di protezione che utilizza una cifratura dei dati sofisticata e credenziali di accesso variabile, che esclude la possibilità di accedere alle telecamere se non esplicitamente autorizzati.

Sempre grazie al Cloud, VUpoint è gestibile in modo semplice e intuitivo attraverso la app iRisco (disponibile per iOS e Android) o tramite interfaccia web, garantendo agli utenti maggiore tranquillità grazie alla possibilità di poter controllare in qualsiasi momento e ovunque si trovino la propria proprietà.

Elettromondo Padova 2018: molto più di una fiera

Tra meno di un mese – dal 19 al 21 aprile – prenderà il via la settima edizione di Elettromondo alla Fiera di Padova, l’evento fieristico dedicato all’elettricità, un appuntamento per gli operatori del settore elettrico e termoidraulico, installatori, progettisti, quadristi, esperti di automazione.

Claudio Schiavon, responsabile marketing di Elettroveneta, racconta come Elettromondo si sia trasformata da piattaforma commerciale a un evento in grado di proporre nuove idee e soluzioni al passo con un settore dinamico e veloce nella sua innovazione.

“La prima novità è rappresentata dalla rinnovata comunicazione grafica, che manifesta una volontà di proiezione verso il futuro, un’immagine colorata e fresca in grado di rappresentare la trasformazione tecnologica che siamo vivendo” sottolinea Claudio Schiavon.

Il numero di marchi esposti è in continuo aumento a testimonianza dell’interesse dei produttori a prendere parte a un evento in grado di rappresentare tutti i settori: dai complementi elettrici all’illuminazione e al fotovoltaico, dalla climatizzazione e riscaldamento all’automazione industriale e ai sistemi di sicurezza e televisivi, dagli accessori e attrezzature, alle soluzioni di sicurezza e alla termoidraulica.

Perché visitare Elettromondo?

foto elettromondo“Elettromondo è sempre vicina al cliente e per questo motivo vengono alternate le diverse edizioni fra il nord est Italia, con la tappa padovana, e il centro Italia con quella riminese. Una scelta premiata dagli espositori e dalla presenza di pubblico che riconosce l’alto approccio professionale e concreto”.

I visitatori possono trovare soluzioni e prodotti innovativi, e inoltre usufruire dei vantaggi commerciali studiati ad hoc disponibili solo per le tre giornate in fiera.

“Mi piace però sottolineare che la fiera è non solo un momento di informazione, ma anche di formazione: tantissimi i workshop promossi dalle aziende completata da una proposta convegnistica attenta e completa. Per tutti i convegni sono previsti 3 crediti formativi per periti ed ingegneri” ha aggiunto Schiavon.

Illuminazione, Automazione e Sicurezza saranno i temi trattati nei tre giorni di fiera:

Come per le scorse edizioni, le associazioni come Fire, Assistal, Albiqual e Unae Veneto hanno un ruolo attivo nella manifestazione. “Novità di quest’anno il patrocinio delle due associazioni artigiane di Padova che celebreremo affidando ai presidenti di categoria degli installatori ed elettricisti della CNA e della Confartigianato il taglio del nastro dell’inaugurazione. Questo conferma l’interesse del settore verso la nostra fiera”.

Informazioni pratiche per partecipare a Elettromondo

L’ingresso, riservato agli operatori del settore, è gratuito con registrazione obbligatoria nel sito compilando un apposito form o direttamente in fiera
L’orario della manifestazione: giovedì e venerdì dalle 9:00 alle 18:00, sabato chiusura anti-cipata alle 17:00.
Tutti gli aggiornamenti sono disponibili nel sito e sulla pagina Facebook Evento Elettromondo.

Geometrie di illuminazione a LED a Paderborn

Un progetto di illuminazione a LED su misura, dalle sofisticate caratteristiche tecnologiche e costruttive, tocca il cuore del quartier generale di dSPACE (Paderborn, Germania). L’ampio e luminoso atrio, dal quale si snodano le quattro ali di uffici che caratterizzano la peculiare forma a X dell’edificio, ospita una imponente struttura ellittica a LED che si estende attraverso tutti i piani si riflette nella forma della lanterna sul tetto.

Frutto della partnership tra Tridonic e il produttore di corpi illuminanti Erventec, il nuovo sistema di illuminazione a LED per la hall dell’azienda tedesca impegnata nello sviluppo di soluzioni hardware e software per automotive e aviazione, soddisfa elevati standard di progettazione e di efficienza energetica, dimezzando di fatto i consumi rispetto al precedente impianto.

Tante applicazioni in un solo impianto di illuminazione a LED

illuminazione a led Tridonic dSpacePer gli specialisti di Erventec e Tridonic, la forma ellittica ha rappresentato una vera e propria sfida. Non bastava infatti soddisfare i criteri illuminotecnici, funzionali ed estetici di un tradizionale sistema di LED lighting, la realizzazione di Paderborn richiedeva anche un elevato grado di competenze ingegneristiche, che hanno portato alla scelta di installare la struttura a LED all’interno dei canali a soffitto ellittici esistenti.

Emergono così diverse linee utilizzate per illuminare l’atrio e il foyer e allo stesso tempo le aree di circolazione, quali ballatoi e zone di passaggio antistanti le ali dell’edificio. Inoltre, la grande ellisse funge da illuminazione di emergenza in caso di black out, in quanto alimentata da una batteria centrale.

Ultimo, ma non meno importante, il lato estetico: le geometriche linee di luce sono il principale elemento di design, che caratterizza dall’interno e dall’esterno la sede di dSPACE.

Qualità del LED, efficienza energetica e suggestive asimmetrie

Gli elementi principali della soluzione illuminotecnica sono due moduli LED lineari LLE Advanced e i driver LED dimmerabili LCAI 65W.

I moduli LED rettangolari, lunghi 280 mm, sono integrati in un corpo illuminante formando una polilinea, ovvero una linea di luce ellittica omogenea, tramite custodie ricurve. Un effetto possibili grazie alla disposizione dei moduli LED su due file parallele: mentre una fila di piattine larghe 55 mm con tre LED in sequenza indirizza la luce verso il basso, la seconda fila è inclinata di 45°.

La combinazione di luce rivolta verso il basso e LED a emissione laterale consente di raggiungere con elevata uniformità il livello di illuminamento prescritto dalle normative. L’efficienza del sistema è garantita dalla resa luminosa fino a 187 lm/W dei moduli LED, che riducono al contempo le necessità di manutenzione grazie a un lifecycle di 50.000 ore.

400 metri di moduli LED lineari e 200 metri di linee di luce continue generano così 158 apparecchi di illuminazione realizzati su misura e installati nella hall di dSPACE.

Un sistema di tale imponenza e complessità potrebbe sembrare altrettanto difficile da gestire, invece, ciascuna unità risulta montabile o smontabile senza attrezzi sul sistema di supporto integrato nel canale a soffitto, che ospita anche i driver LED.

Tramite DALI è infatti possibile regolare l’intensità luminosa di ogni corpo illuminante e quindi dell’intera linea di luce su ogni piano. Nulla a che vedere con il vecchio impianto a tubi fluorescenti curvi a irraggiamento libero, che richiedeva costi di manutenzione e sostituzione molto elevati.

L’impianto di illuminazione a LED realizzato da Erventec e Tridonic ha ridotto il consumo energetico e implementato la qualità della luce, oggi più omogenea, conforme agli standard e rappresentativa di un’installazione tanto funzionale quanto artistica.

In Vietnam gli inverter Fronius a sostegno dell’energia rinnovabile

Dalla fine del 2017 in Vietnam è in vigore una tariffa incentivante regolamentata che offre a privati e aziende un ottimo incentivo a investire nelle energie rinnovabili. Fronius Solar Energy assiste gli utilizzatori di impianti fotovoltaici di questo paese fornendo loro inverter di alta qualità e semplici da installare, nonché un esclusivo principio di assistenza e manutenzione grazie a partner locali certificati. Di recente Fronius ha fornito gli inverter per un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni nella città di Ho Chi Minh e destinato a produrre fino a 120 MWh di energia elettrica all’anno.

Inverter Fronius Ho Chi Minh CityIl mercato fotovoltaico vietnamita vanta un notevole potenziale, visto l’elevato l’irraggiamento solare di cui gode tutto l’anno, soprattutto nel Centro e nel Sud del paese. Nonostante questo però l’energia solare qui è ancora relativamente una novità. Dalla fine del 2017 è in vigore una tariffa incentivante regolamentata con la quale il Governo mira a installare impianti fotovoltaici per una potenza totale di 12 GW entro i prossimi 12 anni. Anche Fronius Solar Energy ha riconosciuto questo potenziale e con la visione “24 ore di sole” (un futuro nel quale il fabbisogno energetico globale verrà soddisfatto utilizzando esclusivamente fonti rinnovabili) assiste gli utilizzatori di impianti fotovoltaici privati e commerciali fornendo loro una vasta gamma di prodotti e soluzioni che comprende inverter innovativi e, grazie al programma mondiale Fronius Service Partner, servizi mirati in loco.

“I nostri Fronius Service Partner apprendono tutte le nozioni necessarie alla corretta installazione, messa in funzione e manutenzione dei componenti durante appositi corsi di formazione che devono portare a termine ai fini della certificazione. – spiega Hans-Georg Einwagner, Area Sales Manager presso Fronius Solar Energy – Grazie a essi siamo in grado di offrire ai nostri clienti un servizio di assistenza e manutenzione di prim’ordine”.

Poiché i Fronius Service Partner sono in grado di sostituire le schede elettroniche direttamente sugli apparecchi, possono intervenire su qualsiasi impianto recandovisi una volta sola, consentendo così agli utilizzatori di abbassare notevolmente i costi per la produzione di energia elettrica per tutta la durata dell’impianto fotovoltaico.

Active Cooling Technology: durata prolungata degli inverter

Inverter FroniusIn Vietnam, oltre a impianti di piccole dimensioni per abitazioni private, Fronius ha già fornito i primi inverter per un progetto di grandi dimensioni sito nella città di Ho Chi Minh. L’impianto su tetto vanta una potenza di 76,6 kWp ed è destinato a produrre circa 120 MWh di energia elettrica all’anno. Per questo progetto la vera sfida consiste nelle temperature medie locali, che superano i 30 °C e possono far surriscaldare i componenti elettronici degli inverter tradizionali, dimezzandone la durata già solo con 10 °C in più. Per evitare ciò, l’utilizzatore vietnamita punta su 3 inverter Fronius Eco.

“Sono dotati di Active Cooling Technology e di ventole montate sui lati esterni che raffreddano continuamente gli apparecchi, aumentandone così la durata” conferma Einwagner. Anche in presenza di temperature ambiente elevate, gli inverter funzionano a piena potenza, garantendo la massima produzione. Un ulteriore vantaggio consiste nell’assenza di qualsiasi limitazione per il montaggio degli inverter, che possono quindi essere fissati in posizione piana, verticale o orizzontale, adattandosi così ai campi d’impiego più disparati.

Solarwatt e BMW per una mobilità elettrica completa

Accumulo energetico, fotovoltaico e mobilità elettrica sono indissolubilmente legati: è il pensiero che guida Solarwatt nello sviluppo delle proprie soluzioni volte al miglioramento delle tecnologie per una vita migliore.
Tanto che, già dal 2013, l’azienda collabora con BMW affinché il sole diventi la principale fonte di energia per alimentare i veicoli del futuro.

Tutte le soluzioni per una e-mobility efficiente

moduli solarwatt su sede bmw MonacoSolarwatt ha mostrato in occasione di MCE 2018 – Mostra Convegno Expocomfort la propria visione in tal senso: produrre, gestire e immagazzinare l’energia in modo affidabile per renderla disponibile nel momento del bisogno.
Come appunto per ricaricare le batterie di un veicolo elettrico: MyReserve Matrix, ad esempio, è una batteria d’accumulo configurabile basata su due componenti principali (My Reserve Command, che include l’elettronica di potenza, e MyReserve Pack, il modulo batteria). EnergyManager, invece, è un sistema intelligente in grado di controllare il flusso energetico massimizzando il consumo di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico.

MyReserve Matrix ha recentemente tratto beneficio da un incremento della capacità di accumulo del 10%, arrivando così a 2,4 kWh. Con cinque moduli batteria, perfettamente compatibili con tutte le versioni precedenti, si può arrivare dunque a una capacità di 12 kWh.

Anche EnergyManager si è evoluto con una nuova funzionalità per la carica intelligente dei veicoli elettrici: la nuova “E-mobility app” lascia all’utente la facoltà di decidere se caricare la propria auto elettrica con energia solare o con energia proveniente dalla rete, con la possibilità di risparmio in bolletta e in CO2. Garantisce inoltre che il veicolo elettrico sia completamente carico al momento in cui deve essere utilizzato. Questa app è compatibile con le più comuni colonnine di ricarica, che quindi possono essere integrate in un impianto fotovoltaico esistente.

Solarwatt e BMW insieme per la mobilità elettrica

Come accennato, la collaborazione tra Solarwatt e BMW inizia nel 2013 a livello europeo con la fornitura di soluzioni fotovoltaiche su tetto e per i parcheggi auto coperti e partecipando al programma “360° Electric” per l’efficienza nella mobilità elettrica.

“Il futuro dell‘approvvigionamento energetico è decentralizzato, decarbonizzato e digitale” conferma Stefan Quandt, proprietario di Solarwatt e principale azionista di BMW, personalmente interessato all’evoluzione delle energie rinnovabili. A conferma della relazione esistente fra le due aziende, presso lo stand Solarwatt a MCE 2018 è stata esposta una BMWi3, vettura completamente elettrica.

Lonato del Garda: teleriscaldamento per una smart city

Una smart city si costruisce solo grazie a una progettualità condivisa che mette in relazione il pubblico con il privato: a Lonato del Garda (BS), entro fine 2018 verrà attivato il sistema di teleriscaldamento grazie al calore fornito dall’acciaieria del Gruppo Feralpi e a Engie che si occuperà della progettazione e della realizzazione della rete e della distribuzione dell’energia termica.

Il calore recuperato dai circuiti di raffreddamento dell’acciaieria scalderà gli edifici pubblici del Comune di Lonato, portando risparmi in termini economici e contribuendo alla tutela dell’ambiente.

“Il Comune di Lonato del Garda – ha commentato Roberto Tardani, sindaco lonatese – ha già mostrato un impegno concreto nel migliorare la qualità dell’aria e di vita dei lonatesi. Il primo passo è stato l’adesione al Patto dei Sindaci. Le nuove normative europee promuovono l’utilizzo di calore di recupero da processi industriali all’interno di sistemi di teleriscaldamento efficienti, pertanto questo progetto va a beneficio della nostra comunità, riducendo l’inquinamento da consumi di fonti fossili”.

“Essere partner di questo progetto – spiega Giovanni Pasini, Consigliere Delegato di Feralpi Holding – deriva dalla convinzione che solo creando una forte partnership tra pubblico e privato sia possibile ideare una città del futuro dove pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese mettono le proprie risorse ed energie a fattor comune. Questo significa credere nello sviluppo sostenibile. Secondo Feralpi, la produzione industriale non può che essere guidata da criteri di sostenibilità e, quindi, essere fonte di benessere per la Comunità in cui è presente”.

“In un contesto in cui il 50% delle emissioni di CO2 e PM 10 sono generate dagli impianti di riscaldamento domestici, la scelta del teleriscaldamento è, dal punto di vista tecnologico, la migliore soluzione per ridurre gli impatti ambientali. Questa scelta è ancora più efficiente se realizzata con un processo di integrazione nelle realtà locali e a fianco delle istituzioni. La rete di teleriscaldamento di Lonato del Garda, realizzata con il recupero del 100% dell’energia, è un esempio dell’impegno quotidiano di Engie che pone al centro delle sue scelte la sostenibilità ambientale e la gestione efficiente dell’energia” ha sottolinea Matthieu Bonvoisin, Amministratore Delegato di Engie Reti calore.

I vantaggi del teleriscaldamento

I vantaggi iniziano già all’interno dello stabilimento di Feralpi dove l’avvio del recupero del calore, non più disperso in atmosfera, risponde alla necessità di impostare i cicli produttivi secondo logiche circolari con l’abbattimento dei consumi e del relativo impatto ambientale.
In termini di CO2, il progetto porterà a ridurre le emissioni di 1.059 tonnellate l’anno, oltre a una riduzione del consumo di acqua pari a quella che verrebbe dispersa nelle colonne di vapore acqueo in corrispondenza delle torri di raffreddamento dello stabilimento siderurgico.
Il Comune potrà godere di una riduzione dei costi sostenuti per il riscaldamento dei propri edifici.

Fronius estende a 10 anni la garanzia per tutti gli inverter fino a 27 kW

Recentemente Fronius ha lanciato una promozione legata agli inverter fino a 10 kW di potenza: l’estensione della garanzia a 10 anni in occasione dei 10 anni di presenza di Fronius in Italia.
L’azienda ha però pensato che fermarsi a 10 kW fosse ancora poco, quindi ha deciso di ampliare la promozione includendo i modelli fino a 27 kW!

In pratica, su tutti gli inverter Fronius da 12,5 kW fino a 27 kW acquistati nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, è possibile estendere la garanzia fino a 10 anni con un contributo simbolico di 60 €.
Anche in questo caso l’estensione di 2+8 anni di garanzia sarà disponibile solo online attraverso il portale Solar.web, previa registrazione del seriale del prodotto.

A breve sarà attivato nel portale un servizio di “Webshop” attraverso il quale sarà possibile acquistare direttamente online la propria estensione di garanzia. Con pochi clic si potranno così ottenere 10 anni senza pensieri per i propri inverter!
La promozione è valida per gli inverter della generazione SnapINverter Fronius Symo da 12,5 kW fino a 20 kW e Fronius Eco da 25 e 27 kW.

Disano Illuminazione: qualità del made in Italy con tecnologia LED

A Light+Building 2018, Disano Illuminazione (Hall 3.1, stand E21) si presenta con lo slogan New Lighting for new life che rappresenta la capacità della luce di adattarsi a tutti gli ambienti in cui viviamo, dal contesto urbano al luogo di lavoro, dalle infrastrutture agli spazi commerciali.

L’azienda presenta soluzioni e prodotti caratterizzati dalla elevata qualità dei materiali: solo con materiali testati, controllati e selezionati è possibile garantire nel tempo i vantaggi illuminotecnici ed estetici dei LED: mantenimento del flusso luminoso, perfetta resa dei colori, assenza di abbagliamento e prevenzione dell’ingiallimento dei componenti.

I nuovi prodotti per l’illuminazione stradale e l’arredo urbano aumentano la qualità della luce, con ottiche differenziate per i diversi percorsi e sorgenti LED ad alta resa cromatica. Nuovi LED ambra e in colore 3000 k riducono la componente di luce blu a tutela della salute e con un migliore risultato estetico in zone, come i centri storici in cui la luce più calda si armonizza meglio con il contesto.

Tra le novità presenti allo stand:

disano illuminazioneTechnoSystemLa tecnologia LED è, ovviamente, il fulcro dell’illuminazione Disano: Saturno LED e Astro LED sono i proiettori per l’illuminazione industriale che si connotano per una luce ad alta resa cromatica, la solidità dei materiali e l’affidabilità della tecnologica. Sono un investimento sicuro per aumentare il comfort, la sicurezza e la tutela della salute di chi lavora, con effetti positivi sulla produttività.

Techno System il più completo sistema per l’illuminazione di spazi commerciali: modulare e componibile, facile da installare, si può adattare rapidamente ai cambi di allestimento e, grazie a una grande varietà di ottiche, garantisce sempre l’illuminazione ottimale.

Techno System può essere equipaggiato anche con luci d’emergenza, faretti per la luce d’accento e può essere gestita con sistemi di controllo anche a distanza.

Mentre nel catalogo Fosnova sono presenti numerose altre famiglie di faretti (Fashion), con le più aggiornate sorgenti Led di alta qualità, come i LED Vivid, con il sistema di saturazione del colore, per avere il massimo della brillantezza.