ONdigital: pronti per l’energia del futuro?

A due anni dall’apertura di ElettricoMagazine nasce ONDigital, il nuovo canale di comunicazione del sito che racconta la trasformazione e l’evoluzione verso un nuovo paradigma energetico: un futuro più elettrico, più efficiente, più sostenibile attraverso un sistema dell’energia decentralizzato basato sulla digitalizzazione, sulla comunicazione e sulla connessione tra i diversi e dispositivi.

Fondamentale misurare e conoscere: l’Internet of Things è l’infrastruttura che consente di raccogliere i dati dai dispositivi interconnessi. Il futuro dell’energia, dell’edilizia, dei processi si basa proprio sull’infrastruttura IoT che permette il data analytics e la manutenzione predittiva.

Il nome: ONdigital vuole richiamare sicuramente la rivoluzione digitale che sta guidando la nostra società negli ultimi anni, ma si è voluto puntare anche sul termine “ON”. Essendo ElettricoMagazine un sito di estrazione “elettrica”, ON significa soprattutto acceso: ON compare su qualsiasi dispositivo elettrico ed elettronico, quindi accendiamo il digitale e facciamo luce su questo mondo che inevitabilmente sta cambiando e migliorando il modo di vivere delle persone e di intere città.

Un percorso, quello della digitalizzazione, che solo all’inizio: i passi da fare sono ancora molti, e proprio con ONdigital vogliamo percorrerla insieme a voi rendendovi partecipi di un’innovazione tecnologica e intelligente.
Sono indubbi i benefici e i vantaggi che le tecnologie smart possono portare, soprattutto se abbinate all’efficienza energetica, alla gestione e al controllo di tutte le variabili.

La misurabilità porta alla consapevolezza e la consapevolezza porta all’efficienza, al risparmio e alla sostenibilità.

Un circolo virtuoso che con ONDigital vogliamo affrontare attraverso approfondimenti, interviste, report e casi pratici: comunicare per noi significa soprattutto informare, fare cultura, e questo nuovo canale vuole essere la base di partenza per far crescere i professionisti di oggi e di domani.

Diverse le anime che compongono ONdigital, un vero e proprio hub dedicato all’Internet of Things, alla trasformazione digitale delle reti, senza dimenticare che sono necessarie competenze per competere in un settore dove l’energia deve diventare più sicura e affidabile, più efficiente, sostenibile e connessa.

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

impianti a livelliTermoregolazione evoluta e Smart Metering

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI)

 

Ecobonus 2018 per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento centralizzato: in cosa consiste la termoregolazione evoluta?

Il bonus fiscale passa dal 50% al 65% se si installa la termoregolazione “evoluta” secondo la comunicazione della Commissione 2014/C 207/02. In questo documento sono descritti alcuni livelli di automazione che sono più avanzati rispetto alla classica temperatura scorrevole o climatica già obbligatoria dalla Legge 373 del 1976.

La climatica classica richiede solo la misura della temperatura esterna per regolare la temperatura del fluido termovettore che va a compensare le perdite di energia dell’edificio. Dopo quasi 40 anni, si è capita l’utilità della rilevazione non solo della temperatura esterna per la termoregolazione, ma anche della temperatura dell’ambiente o degli ambienti da climatizzare. Tramite questa misura aggiuntiva è possibile ottimizzare la funzione climatica classica realizzando la funzione chiamata autorità ambiente, da anni presente nei migliori regolatori di centrale termica sul mercato. Peraltro, tale funzione è già prevista qualora si voglia raggiungere il Livello Domotico dell’impianto elettrico, per il quale l’installatore è in grado di fornire tutte le informazioni necessarie.

Come lo Smart Meter del calore aiuta il cittadino?

I nuovi contatori Smart sono progettati per essere più precisi e avere una intelligenza a bordo capace di immagazzinare i dati di uso che l’utente fa dell’energia. Inoltre sono in grado di trasmettere periodicamente questi dati sia al fornitore di energia, sia all’utenza finale. È fondamentale che ognuno di noi possa avere i dati del proprio consumo con continuità. Questi dati possono essere elaborati per funzioni di supporto all’utente.

Per esempio ci sono sistemi oggi in grado di avvertire l’utente di un consumo anomalo del riscaldamento o di acqua calda o fredda del suo appartamento. Siamo già in grado di rilevare perdite di acqua anche minime solo elaborando i dati di consumo, senza sensori appositi e con grande anticipo. Per esempio, se non c’è consumo di acqua fredda ma solo di quella calda, in genere si tratta di una perdita non solo di acqua ma anche di calore. Se il consumo di acqua fredda non è mai nullo, ci deve essere una perdita in qualche punto della casa. I dati di uso del riscaldamento rappresentano una sorta di rilevatore di presenza, anonima e spesso già presente, a differenza delle telecamere o sensori di presenza dedicati.

Possiamo usare l’intelligenza artificiale in abbinamento allo smart metering per far notare a un utente che ha dimenticato acceso anche solo un termosifone. L’utente potrebbe essere avvertito molto prima di pagare una bolletta spropositata a mesi di distanza. Le applicazioni sono infinite, non solo in campo energetico ma anche in altri campi. Per esempio le assicurazioni potrebbero utilizzare queste informazioni, opportunamente elaborate, per fare offerte adattate alla singola utenza. Se aggiungiamo agli smart meter gli altri oggetti smart (IoT) e le nuove tecnologie come la blockchain e l’intelligenza artificiale, le applicazioni sono limitate solo dalla nostra immaginazione. Lo Smart Metering (energia elettrica, calore, acqua e gas) è uno degli elementi fondamentali nell’ecosistema dei servizi avanzati che stanno per cambiare la nostra vita come già lo hanno fatto i telefonini.

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.

Industrial Internet of Things: dalla teoria alla pratica (vincente) in 4 step

La vera e propria esplosione, negli ultimi anni, di una cultura tecnologica legata al concetto di Internet of Things sembra aver raggiunto anche il mondo industriale, che più di altri settori può beneficiare, in ottimizzazione dei processi e aumento dei profitti, di questa connessione intelligente di “oggetti” in rete ribattezzata Industrial Internet of Things (IIoT).

Un mercato destinato, nei prossimi 3-5 anni, a toccare quote multimiliardarie, supportato dalla rapidità dei progressi tecnologici e dall’avvento di piattaforme in grado di collegare un numero sempre maggiore di dispositivi a servizi cloud più corposi. Molti operatori hanno già adottato dispositivi intelligenti nelle proprie filiere produttive per raccogliere dati, analizzarli e intervenire in tempo reale, perfezionando i processi produttivi, ma la trasformazione innescata dall’IIoT – con le correlate opportunità di business per le aziende della filiera – è ancora agli inizi.

Roland Berger Focus: Mastering the Industrial Internet of Things (IIoT)

“Come Internet ha trasformato l’interazione tra le persone, le soluzioni IIoT stanno cambiando sia le relazioni uomo-macchina sia le modalità di interazione tra le macchine stesse” leggiamo nelle prime pagine dello studio “Mastering the Industrial Internet of Things (IIoT)” pubblicato dalla nota società di consulenza Roland Berger.

Questa fase di fermento tecnologico, che richiede cambiamenti nella mentalità e nelle strategie imprenditoriali, risulta essere fonte di incertezza per chi opera nel design di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico. Tra le principali difficoltà, troviamo infatti il capire come e dove posizionarsi all’interno di questo nuovo paradigma. Quale sarà il suo impatto sul business tradizionale? Come dovrebbe essere il nuovo modello aziendale? E’ meglio sviluppare la propria piattaforma IIoT o sceglierne una esistente? Come trarre valore aggiunto dai nuovi servizi digitali? E soprattutto cosa tenere a mente quando si intraprende questo impegnativo viaggio?

A queste domande, tutt’altro che scontate, Roland Berger prova a rispondere con una visione strutturata delle modalità di diffusione e dell’impatto che l’Industrial Internet of Things potrebbe avere sull’economia globale.

4 step per proporre con successo soluzioni Industrial Internet of Things

Prima di suggerire una strategia di approccio al mercato, gli analisti di Roland Berger identificano cinque “strati” di aziende ugualmente coinvolte nel viaggio verso le soluzioni IIoT: i fornitori di servizi cloud, gli operatori che offrono piattaforme cloud industriali (sul mercato già troviamo alcune soluzioni leader), i provider di applicazioni e software per l’industria, gli OEM (Original Equipment Manufacturers) o altre realtà che consentono la connessione delle apparecchiature al cloud e, infine, gli utenti finali che utilizzano tali applicazioni a valore aggiunto per sviluppare il proprio business.

Ad alimentare la filiera IIoT troviamo infatti le imprese che sfruttano servizi basati su cloud e nuovi modelli digitali per aumentare l’efficienza di macchinari, linee di produzione, raccolta e analisi dei dati, attività di logistica e molto altro.

Una proposta metodologica per ottenere i risultati sperati, senza “affondare” nel dinamismo di questo mercato in evoluzione, è riassunta nell’approccio a 4 step:

  1. Definire il tuo ruolo: una posizione di partenza e un modello aziendale attentamente definiti sono alla base ogni futura decisione. Per l’industria tradizionale, può essere difficile pensare a un portfolio in ottica IIoT, serve quindi analizzare il proprio know-how, concentrarsi su quanto già consolidato e avvalersi di partner validi per ottenere le competenze mancanti.
  2. Definire la tua offerta: le aziende hanno due opzioni: impegnarsi nell’aumentare il vantaggio competitivo dei propri prodotti o servizi adottando soluzioni IIoT, oppure vendere i servizi digitali sviluppati (es. manutenzione predittiva). In alternativa, si possono progettare servizi digitali per un utilizzo di massa, creando così un nuovo flusso di entrate.
  3. Scegliere la piattaforma: creare una piattaforma IIoT proprietaria o implementarne una di terze parti? La decisione dipenderà dalla proposta di chi più si avvicina alle necessità dell’azienda e dalla possibilità di monetizzare nella propria offerta un tale investimento. In generale, più grandi sono la piattaforma e la sua portata, maggiori risultano le economie di scala e più preziosa è la soluzione per un’azienda. Roland Berger prevede, nei prossimi anni, la concentrazione nei diversi settori verticali un numero limitato di piattaforme “leader” di mercato.
  4. Identificare il valore aggiunto: altrimenti detto, in che modo l’IIoT può essere utile a te e alla tua azienda? Si possono adottare modelli completamente nuovi, grazie all’ampia gamma di servizi digitali dal rilevante impatto sulla produzione industriale: manutenzione predittiva, monitoraggio degli asset dei fornitori, integrazione e ottimizzazione della supply chain, ottimizzazione di prodotti e sistemi. La loro facile integrazione nelle soluzioni cloud-based e le ultime frontiere dell’analisi dei dati, rappresentano una nuova leva per l’efficienza.

Il successo di alcune piattaforme per il mondo industriale testimonia la necessità di reagire in tempi rapidi al cambiamento, adattando la propria offerta secondo precisi obiettivi, nati anche dall’esplorazione di nuovi potenziali target

Nell’IIoT vince chi è rapido

Conclude lo studio un’interessante analisi sul comportamento delle aziende già coinvolte in questo percorso di trasformazione del proprio modello di business, che evidenzia alcuni fattori chiave per plasmare con successo un’offerta dedicata all’Industrial Internet of Things.

Primo fra tutti, la rapidità di “reazione” al cambiamento, ovvero dare priorità elevata a tali questioni nell’organizzazione aziendale. Si potrebbero per esempio creare apposite business unit che facciano direttamente riferimento al Ceo, mentre risulta fondamentale privilegiare i talenti rispetto ai luoghi, creando team di sviluppo dove si localizzino potenziali “hotspot” IIoT, indipendentemente dalla sede geografica della società. Una seconda mossa vincente è quella di espandere il target della propria offerta di prodotti, servizi o piattaforme, per raggiungere più segmenti di mercato e stimolare la domanda di nuove soluzioni.

L’ultima chiave del successo consiste secondo Roland Berger nel fare leva sui clienti già fidelizzati, comunicando loro in anteprima le novità strategiche e coinvolgendoli nel processo di trasformazione dei servizi in ottica Industrial Internet of Things.

Soluzioni innovative per combattere la povertà energetica

Sono quattro gli innovatori sociali italiani vincitori nel programma “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” promosso da Fondazione Schneider Electric e Ashoka, in partnership con Enel.

Offrire soluzioni creative e capaci di cambiare il gioco nella lotta alla povertà energetica e promuovere la sostenibilità energetica in Europa sono gli obiettivi del programma.

La povertà energetica è un grave problema anche in Europa, dove decine di milioni di persone hanno difficoltà nel procurarsi l’energia necessaria per il riscaldamento, l’illuminazione, per cuocere i cibi in modo adeguato, a un costo accessibile.

A metà giugno 2016 è stata lanciata una nuova Call for Project per scegliere le 15 organizzazioni più innovative: tra le 40 candidature pervenute, i 15 vincitori – provenienti dall’Italia, dalla Germania, dalla Grecia, dal Portogallo e dalla Spagna – si sono impegnati al 100% per combattere la povertà energetica e promuovere la sostenibilità nei loro paesi e in tutta Europa.

Ora comincerà un percorso di consulenza intensivo di circa 300 ore, che li aiuterà a creare una strategia efficace per ampliare la scala dell’impatto dei loro progetti.
A fine di aprile 2018, in un summit europeo, i vincitori presenteranno il progetto e la loro strategia di crescita.

I 4 gli innovatori sociali italiani vincitori

Marina Varvesi, Project Manager di Assist per Aisfor, azienda che lavora nel settore green focalizzandosi su ambiente, agricoltura ed energia. È una dei partner che guida il progetto europeo H2020 Assist – che si pone l’obiettivo di combattere la povertà energetica creando una figura professionale (il Vulnerable Consumer Energy Advisor) in grado di offrire supporto alle persone a rischio di povertà energetica.

Alberto Gastaldo, CEO di Energia Positiva – una cooperativa che permette ai cittadini di diventare prosumer (produttori e consumatori di differenti sistemi di produzione di energie (fotovoltaico, eolic …) riducendo, in questo modo, i costi per soddisfare i loro bisogni di energia. L’obiettivo è facilitare un cambiamento culturale nei consumatori per adottare comportamenti sostenibili e percorrere la strada della transizione verso le energie rinnovabili in Italia.

Giulia Detomati, CEO di InVento Innovation Lab – un’impresa sociale registrata come B-Corp che offre formazione blended ed esperienziale ai giovani che frequentano le scuole superiori sui temi dell’imprenditorialità, della sostenibilità ambientale e della povertà energetica, con l’obiettivo di aiutarli a creare start-up “green”.

Fabio Gerosa, Presidente di Fratello Sole – non profit dedicata al risparmio energetico, che offre alle organizzazioni senza scopo di lucro audit energetici indipendenti e investimenti finanziari per trasformare gli edifici in edifici ad alta efficienza energetica, che consumino meno e quindi riducano l’impatto negative sull’ambiente.

Autoconsumo residenziale: formazione Fronius e Solarwatt

A seguito della partnership avviata anche in Italia fra Fronius e Solarwatt, iniziano le attività congiunte fra le due aziende, con focus sulla formazione relativa all’autoconsumo residenziale.

Presso la sede di Fronius Italia l’8 febbraio si svolgerà il primo corso di formazione – di una giornata – dedicato sulle soluzioni di accumulo monofase e trifase.

Per la parte del corso di accumulo monofase (di 4 ore) è incentrato sulle batterie My Reserve Matrix di Solarwatt evidenziandone il funzionamento, i componenti, le tipologie di installazione e le regole sul trasporto delle batterie agli ioni di litio.

Il pomeriggio è dedicato alla soluzione di accumulo trifase di Fronius, con un’ampia parte tecnica pratica per garantire la corretta installazione del pacchetto comprensivo di inverter, batteria e Smart Meter.

Per la prima parte del corso verrà rilasciato da Solarwatt una certificazione che abilita gli installatori all’installazione delle proprie batterie.

Per supportare al meglio gli installatori e i professionisti, verranno successivamente proposte altre date di formazione.

Maggiori informazioni sul corso dedicato all’autoconsumo residenziale a questo link.

Callme, Urmet dà nuova vita ai vecchi impianti citofonici

Callme è un dispositivo sviluppato da Urmet che consente di effettuare l’inoltro chiamata e la gestione accessi da remoto attraverso un comune impianto videocitofonico.

Oggi, grazie a una versione rinnovata e migliorata, Callme è compatibile anche con citofoni o videocitofoni Urmet di vecchia generazione.
Ciò significa che tutti i sistemi di audio o videocitofonia, analogici o digitali, potranno essere comandati con facilità attraverso una app per smartphone Android o Apple.

Callme, la comodità di rispondere sempre e ovunque

Callme smartphoneCallme permette ad esempio di vedere attraverso lo schermo del proprio smartphone o tablet chi ha suonato al videocitofono di casa, indipendentemente dal fatto di trovarsi in ufficio, in giardino, in vacanza o persino all’altro capo del mondo. Non solo: si può interagire proprio come se si fosse di fronte al classico display di casa, quindi parlare con l’interlocutore, aprire il portone ecc.

È sufficiente associare il dispositivo installato nel videocitofono alla App gratuita Urmet CallMe (è possibile gestire un singolo punto audio e video da 4 dispositivi diversi), ciascuno dei quali, a sua volta, può gestire più dispositivi CallMe.

Urmet ha pensato anche ad alcune opzioni, adatte per gli utenti più esigenti, che permettono di personalizzare la App, come la possibilità di scegliere di ricevere chiamate solo quando si è collegati a una rete WiFi (senza quindi consumare il proprio traffico dati).

Pratico e veloce da installare

Urmet conosce le esigenze degli installatori e punta a garantire la massima semplicità e velocità anche nell’installazione. Il kit di appoggio e le dimensioni estremamente contenute consentono di inserire CallMe direttamente su quadro elettrico o a parete, senza necessità di interventi murari. È pensato anche per l’installazione su impianti condominiali e in maniera indipendente tra appartamento e appartamento: il montaggio avviene direttamente nella singola abitazione, senza richiedere interventi sulla colonna comune, consentendo così a ogni inquilino di scegliere autonomamente se installare il dispositivo oppure no.

Sul lato tecnico, Callme offre una porta RJ45, per una connessione filare come alternativa al WiFi, e un cavo di alimentazione aggiuntivo necessario solo per gli impianti digitali 2Voice e analogici con più di 12 dispositivi videocitofonici.
Infine, per chi desidera abbandonare il vecchio impianto e passare a un sistema videocitofonico di ultima generazione, Urmet mette a disposizione una vasta gamma di soluzioni tra cui scegliere che, come indicato dall’apposito bollino “CallMe Ready”, sono già predisposte per essere implementate con la funzione di rinvio di chiamata.

I vantaggi dei sistemi ibridi per riscaldamento e raffrescamento

Spesso si sente parlare di sistemi ibridi che garantiscono efficienza energetica, comfort, risparmio energetico ed eco-compatibilità. Ma quali sono i vantaggi di un sistema di riscaldamento e raffreddamento ibrido?

Maggiore comfort: a differenza dei generatori di aria calda con bruciatore, la pompa di calore fornisce un flusso costante di aria calda durante il freddo. L’aria è meno soffocante e molto più confortevole. Durante il raffrescamento dell’aria interna, le pompe di calore forniscono anche un buon livello di raffreddamento a differenza di molti condizionatori d’aria tradizionali.

Alto risparmio energetico: rispetto ai sistemi tradizionali, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento ibrido possono risparmiare dal 30 al 50 % in spese di combustibile. In più, le pompe di calore sono più economiche perché funzionano in un range di temperature moderate rispetto ai bruciatori tradizionali.

Riduzione delle emissioni di CO2: utilizzando meno combustibili fossili per climatizzare l’abitazione, i sistemi ibridi fanno si che il consumatore diventi eco-cosciente, rivolto quindi ad un uso eco-compatibile delle risorse.

Ma il motivo principale che porta i proprietari di un’abitazione a considerare un sistema ibrido di condizionamento è quello di godere di una sostanziale riduzione delle bollette senza subire un impatto negativo sul comfort.

Anche nei mesi più freddi, una pompa di calore può utilizzare il calore prelevato direttamente dall’aria dell’ambiente per mantenere la casa sufficientemente calda. Tuttavia, quando la pompa di calore non riesce a trovare abbastanza calore ambientale nell’aria, il sistema passa in automatico al gas naturale. Questa transizione si verifica appunto automaticamente scegliendo opportunamente, in fase di installazione, il punto di commutazione.

In primavera ed in estate, il sistema invece pompa calore all’esterno per raffreddare la casa. Se la pompa di calore non è da sola sufficiente per raffreddare la casa, si attiva la ventola a velocità variabile che sposta l’aria garantendo così il raffrescamento degli ambienti.

I sistemi ibridi di condizionamento possono quindi massimizzare il comfort all’interno dell’abitazione, minimizzando il costo delle bollette.

Tuttavia, la progettazione di un sistema ibrido necessita di una buona accuratezza, in quanto la sensazione di comfort è fortemente soggettiva. Pertanto, il sistema ibrido deve essere progettato opportunamente per massimizzare il comfort complessivo degli occupanti.

Lo svantaggio principale dei sistemi ibridi di riscaldamento e raffreddamento è il costo potenzialmente più elevato delle installazioni iniziali.

I proprietari devono essere consapevoli che, a fronte di una spesa elevata per la prima installazione, ne scaturisce un risparmio a lungo termine (da non sottovalutare che l’intervento può usufruire delle detrazioni fiscali 2018) che farà sicuramente la differenza sul bilancio.

Articolo redatto per ElettricoMagazine da Ing Pietro Artuso – Energy Manager

Bosch GTC 400 C Professional, la termocamera connessa

Termocamera Bosch GTC 400 C Professional quadro elettricoUna moderna termocamera può supportare i professionisti in molti modi: può verificare ad esempio che i caloriferi e i sistemi di riscaldamento sottopavimento funzionino correttamente, così come individuare dispersioni termiche, perdite di energia e fonti di correnti d’aria. Persino in ambito industriale, una termocamera è in grado di rilevare surriscaldamenti all’interno di installazioni elettriche.
Tutto questo a patto di disporre dello strumento giusto.
La termocamera Bosch GTC 400 C Professional risponde a tutte queste esigenze, con alcuni plus particolarmente apprezzati dagli artigiani e dai professionisti di svariati settori.

 

Semplice e connessa

Termocamera Bosch GTC 400 C Professional connessa smartphoneLa termocamera GTC 400 C non solo è in grado di identificare in maniera affidabile i punti problematici, fornendone una rapida panoramica (ad esempio, per evitare danni ad eventuali tubazioni di riscaldamento sottopavimento mentre si installano paratie in cartongesso). Consente infatti un rapido scambio di dati ed elaborazione tramite smartphone o PC grazie al modulo Wi-Fi di cui è dotata.
È semplice collegare un device smart allo strumento e importare le immagini termiche, dati di misurazione inclusi, nell’app Measuring Master Bosch.

Ciò consente di inoltrare le immagini termiche e i dati di misurazione a clienti, colleghi o a specialisti di altri settori. Le immagini acquisite sono modificabili direttamente sull’app ed è possibile aggiungervi note o informazioni aggiuntive. In alternativa, i dati non elaborati delle immagini termiche si possono trasferire su PC, tramite collegamento micro-USB, per poi modificarli mediante il GTC Transfer Software, disponibile gratuitamente, oppure per creare report e offerte.

Caratteristiche tecniche

La termocamera Bosch GTC 400 C Professional dispone di un angolo di rilevamento di 71 gradi. Le immagini, con risoluzione pari a 160×120 pixel, vengono visualizzate direttamente sul display da 3,5 pollici e possono essere inviate ad altri dispositivi connessi tramite Wifi. Grazie alla elevata sensibilità termica, lo strumento visualizza anche le più impercettibili differenze di temperatura.

Termocamera Bosch GTC 400 C Professional anomaliaLa termocamera è inoltre facile da usare: la funzione “Immagine nell’immagine”, ad esempio, si può attivare semplicemente premendo un pulsante. L’immagine termica verrà così visualizzata nel contesto di quella originale, consentendo di assegnare e localizzare più agevolmente le misurazioni. Per rendere ancora più visibili lievi differenze di temperatura o leggeri contrasti, gli utilizzatori possono scegliere fra varie modalità di colore nel visualizzare l’immagine termica.

Si può inoltre scegliere se contrassegnare automaticamente il pixel corrispondente al punto più freddo e a quello più caldo per localizzare, ad esempio, morsetti allentati all’interno di quadri elettrici.
Il doppio sistema di alimentazione risulta molto versatile: la GTC 400 C si può alimentare sia con una batteria ricaricabile da 12 Volt della gamma Professional, sia con 4 batterie alcaline AA non ricaricabili. Il grado di protezione IP53 contro polvere e acqua la rende adatta anche per l’impiego in cantiere.

Illuminotronica 2018: l’evoluzione tecnologica integrata trova casa

Illuminotronica 2018Illuminotronica si è distinta nelle ultime edizioni per essere riuscita a cogliere la trasformazione tecnologica e culturale di un settore in forte evoluzione: domotica, sicurezza, illuminazione, efficienza energetica si sono trasformati dando vita all’integrazione impiantistica intelligente e connessa.

L’edizione del 2018 percorrerà la strada digitale dell’efficienza attraverso la progettazione, l’installazione di tecnologie che mettono a fattor comune la semplificazione, l’integrazione e l’intelligenza.

“L’elettronica ha rivoluzionato prima il mercato del Lighting con il LED, poi con lo sviluppo dell’Internet of Things ha ridefinito le tecnologie al servizio del benessere della persona e della collettività – ha sottolineato Elena Baronchelli, direttore della manifestazione questa – la naturale trasformazione per le aziende che generano, gestiscono, applicano la luce e le tecnologie del visibile”.

Ma i cambiamenti non finiscono qui, infatti la settima edizione di Illuminotronica si svolgerà per la prima volta a Bologna il 29-30 Novembre e 1 Dicembre e sarà caratterizzata da 6 macro aree merceologiche: Lighting, Security, Electrics, Multimedia, Energy, Integration.

Illuminotronica è più di una fiera, poiché oltre alla tecnologia, alle soluzioni e alle applicazioni saranno presenti aree dimostrative, talk show, convegni, corsi di formazione dove esperti e aziende racconteranno le evoluzioni tecnologiche e normative, presenteranno le best practice del lighting e della home & building automation, dell’integrazione.

Illuminotronica 2018 punta alla formazione e all’informazione di professionisti – installatori, lighting designer, architetti, buyer, impiantisti, progettisti, periti, system integrator – poiché questa trasformazione richiede competenze multidisciplinari dato che il mercato non è più legato ambiti specifici e frammentati.

Proprio per questo sarà organizzata una vera e propria Academy per la formazione professionale di installatori, elettricisti e tecnici che desiderano aggiornarsi sulla scelta e l’applicazione delle soluzioni tecnologiche più moderne.

Internet of Minds

Iilluminotronica si caratterizza per la presenza di un Comitato Tecnico composto da esperti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale che sta lavorando per dare vita a una mostra-convegno più dinamica e originale nei contenuti per creare nuove opportunità professionali e di business.

Gli obiettivi sono:

Internet of Minds è il circuito virtuoso che parte dalle competenze integrate degli esperti per arrivare, lungo la filiera, a produttori, distributori, applicatori e utenti finali.

Il Comitato Tecnico di Illuminotronica 2018 è composto da:
Nicoletta Boldrini, giornalista e blogger di Digital360.it
Francesco Cattaneo, fondatore di AT Embedded Solutions
Carla Conca, Presidente di SIEC
Gianluca Dho, system integrator e membro del consiglio direttivo di KNX
Patrizia Di Masi, architetto e Presidente di AILD
Fabio Gatti, Specialista IoT di Assodel
Salvatore Lamaestra, Product Development Director di Domotec
Franco Musiari, Direttore Tecnico di Assodel
dalla sottoscritta Alessia Varalda
Luca Vitti, Direttore Tecnico NT24

Refrigerante R-32 per le pompe di calore Altherma R-32 Daikin

Sviluppata per il mercato europeo, Daikin Italy presenta la nuova gamma di pompe di calore ad alta efficienza Altherma R-32, dal design moderno ed elegante, tecnologicamente avanzata e in grado di garantire prestazioni stagionali al top, riducendo al minimo i costi in bolletta e l’impatto ambientale.

La nuova gamma Altherma R-32 è la prima ad aria-acqua che utilizza il nuovo refrigerante R-32 a basso GWP.

Daikin Altherma R-32 IntegratedLa nuova gamma è dotata dell’innovativo compressore Inverter a R-32, con tecnologia Bluevolution, che insieme alla regolazione climatica, consente di raggiungere prestazioni elevate. In classe A+++, raggiunge un valore COP nominale di 5.4 a 7°C esterni e 35°C di mandata e un COP di 3.3 in produzione di acqua calda sanitaria (EN16147).

Le nuove unità garantiscono una temperatura di mandata fino a 65°C e sono adatte sia per il riscaldamento a pavimento, sia a radiatori in media temperatura. La pompa di calore è in grado di lavorare fino a temperature esterne di -25°C, garantendo un funzionamento affidabile e ottimale anche in caso di condizioni climatiche più rigide.

La funzione Smart Grid consente l’integrazione con un impianto fotovoltaico massimizzando l’autoconsumo di energia elettrica gratuita.

3 versioni per Daikin Altherma R-32

Per garantire flessibilità nell’installazione e soddisfare diverse esigenze, Daikin Altherma R-32 è disponibile in tre versioni a seconda dell’unità interna scelta:

Tutte le versioni sono disponibili nelle taglie 4, 6 e 8 kW, reversibili e quindi ideali sia per il riscaldamento, sia per il raffrescamento.

Grazie a una nuova procedura guidata è possibile configurare l’unità in pochi passi. La configurazione dell’unità, in base al tipo di impianto e alle esigenze, può avvenire anche da remoto, per essere poi caricata sulla scheda elettronica dell’unità il giorno dell’installazione tramite USB o SD Card.

Semplicità di gestione

Molto semplice anche regolare il comfort della propria abitazione, sia con il pannello di controllo, semplice e intuitivo, sia da remoto tramite l’App per smartphone Online Controller.
Il sistema può, inoltre, essere integrato con altri sistemi di controllo domestico, ad esempio IFTTT (acronimo di if this, then that), per la massima efficienza e comfort.

La nuova gamma di pompe di calore Altherma R-32 sarà esposta a MCE 2018 nello stand Daikin – padiglione 13 stand N17/19-R29 – dal 13 al 16 marzo 2018 presso Fiera Milano Rho.