La super compattezza di Stylish, il climatizzatore residenziale di Daikin

Stylish è la nuova gamma di climatizzazione residenziale Daikin che utilizza il nuovo refrigerante R-32 a basso GWP e che si caratterizza per stile, tecnologia, compattezza e silenziosità (19 dBA) in un unico prodotto.

La tecnologia è racchiusa in soli 18,7 cm di profondità, 79,8 cm di larghezza e 29,5 cm di altezza, un vero record a cui si aggiunge l’alto livello di comfort che è possibile raggiungere in tutte le stagioni e la massima classe di efficienza energetica A+++, sia in raffrescamento sia in riscaldamento fino alla taglia 35.

Perfetto per qualsiasi ambiente grazie a un design lineare e raffinato, è disponibile nei colori bianco, argento e il nuovo “blackwood”, una texture che ricorda il legno e che coniuga lucentezza e opacità.

Gamma climatizzatori Daikin Stylish

Con performance stagionali in raffrescamento SEER fino a 8.75 e in riscaldamento SCOP fino a 5.15, Stylish garantisce anche un’ottima qualità dell’aria.

Per eliminare le particelle di polvere presenti nell’aria e le sostanze chimiche organiche nocive (come batteri, virus e allergeni), otre agli odori Daikin ha unito tre tecnologie: Daikin Flash Streamer con la generazione di elettroni ad alta velocità, il filtro all’Apatite di Titanio e il filtro all’Argento.

Per una diffusione dell’aria più naturale, a bassa velocità e senza flussi diretti la gamma Stylish Daikin è dotata della nuova funzione Coanda Air Flow, inoltre è in grado di regolare il getto d’aria lungo il soffitto quando viene impostata la modalità raffrescamento e lungo la parete quando è inserita la modalità riscaldamento.

Stylish climatizzatore DaikinLa nuova gamma è dotata di sensore di umidità per mantenere alto il livello di comfort sia in temperatura (controllabile fino a 0,5°C) sia in umidità, adattando il funzionamento del ventilatore e dello scambiatore di calore sulla base del valore rilevato nell’ambiente.

Il sistema Grid Air Sensor ottimizza l’azione del climatizzatore – indirizzando il flusso d’aria – rilevando la presenza di persone, la temperatura del pavimento e delle pareti.

Ogni unità dispone di un adattatore Wi-Fi integrato (SD Card) per la programmazione e la gestione e il monitoraggio dei consumi con la APP Daikin Online Controller.

La nuova gamma Stylish è disponibile nella versione Monosplit e in quella Multi nelle taglie 20, 25, 35, 42 e 50 e la nuova taglia da 15 perfetta per la camera da letto.

Questione di software, anche negli impianti elettrici: Acca Software

In un contesto così attento all’edilizia sostenibile e all’efficienza energetica come Klimahouse 2018 non poteva mancare la proposta di Acca Software, realtà tutta italiana che offre oltre 90 piattaforme digitali per architetti, ingegneri, geometri, progettisti e impiantisti, molti delle quali diventati propri standard per semplicità, assistenza e supporto, alta tecnologia e innovazione.

Come nel caso del software BIM Edificius, il primo BIM (Building Information Modeling) architettonico con Real Time Rendering e funzioni interne per integrare progettazione 3D, computo metrico, calcolo strutturale, analisi energetica, impianti, sicurezza, manutenzione.

Guardando all’impiantistica, il software integrato Impiantus-Elettrico consente la progettazione e la verifica degli impianti elettrici civili e industriali in bassa tensione con sistema di distribuzione TT e TN-S secondo le norme CEI 64-8 e CEI 11-25.

Disegni planimetrici, calcolo e dimensionamento, progetto dei quadri elettrici e dell’impianto di terra, schemi unifilari, calcolo illuminotecnico, computo metrico, elaborati e relazioni tecniche: il software consente di gestire tutte le fasi del progetto in un unico ambiente di lavoro.

Impiantus-Elettrico di Acca Software è dotato di un CAD a oggetti che consente di disegnare l’impianto elettrico direttamente sull’architettonico del progetto. Il tecnico può far riferimento a un archivio completo di simboli (norme CEI-IEC) che rendono l’input dei componenti elettrici più veloce. Dal semplice disegno del quadro, delle linee, delle prese, dei punti luce, ecc., il software procede automaticamente alle verifiche e ai dimensionamenti.

L’utente può creare e gestire una propria libreria di simboli elettrici, importabili in formato DWG o DXF e raggruppati in categorie.

ABB investe in tecnologie per gli edifici intelligenti

Con la crescita della digitalizzazione, la domanda di soluzioni intelligenti non è mai stata più forte: secondo una ricerca condotta da Frost & Sullivan il mercato delle abitazioni connesse triplicherà passando dai 250 miliardi di dollari del 2012 ai 730 miliardi di dollari del 2020.
ABB MikeMustapha“Fare di più con meno” questo è il motto con cui Mike Mustapha – Group Executive Vice President Marketing, Sales and Commercial Operations della divisione EP di ABB – ha aperto i lavori durante la conferenza stampa svoltasi a Francoforte.

“ABB da sempre investe in ricerca e sviluppo per rendere gli edifici più intelligenti, le città più sicure, vivibili e a misura d’uomo. Stiamo assistendo a un cambiamento che potrei definire rivoluzionario – ha sottolineato Mustapha – la digitalizzazione e l’Internet of Things stanno regalando nuovi approcci e nuovi modelli di business”.

ABB punta su soluzioni in grado di rispondere alle esigenze di oggi e interpretare quelle del futuro con novità che spaziano dalla gestione dell’entertainment, alla misurazione dell’energia, al controllo della temperatura, alla sicurezza e all’illuminazione.

La tecnologia diventa più complessa, ma l’utente chiede semplicità nell’utilizzo: chi abita in una casa intelligente non vuole preoccuparsi della compatibilità tecnica quando aziona un dispositivo connesso. C’è l’esigenza di controllare i dispositivi, gli impianti, gli elettrodomestici e gestire il comfort da tablet o smartphone.

“È necessario comprendere come questa trasformazione sia avvenuta per riuscire a prevedere quali saranno le possibilità future – ha aggiunto Michael Lotfy, Global Commercial Manager del settore Building Automation di ABB – ABB vuole guidare questa evoluzione puntando su 4 trend: digitalizzazione, mobilità elettrica, building automation e modernizzazione di impianti ed edifici”.

La tecnologia smart ha il potenziale per rivoluzionare la vita, ma è necessario che sia accessibile a tutti, aperta, implementabile e interoperabile.

“L’automazione che oggi chiamiamo smart è solo un primo passo verso il concetto di intelligenza, presto la tecnologia sarà in grado di prevedere i bisogni e adattarsi alle esigenze degli occupanti dell’edificio. In altre parole, imparerà a conoscere i bisogni, li interpreterà per ottimizzare benessere, sicurezza e comfort.”

conferenza stampa ABBLa domanda crescente di soluzioni connesse ha portato, però, a una frammentazione del mercato, è necessario creare un percorso coeso tra le aziende per riuscire a cogliere le sfide del mercato: tutti gli elettrodomestici e i sistemi, dalla lavatrice al riscaldamento fino alle tapparelle, devono essere in grado di scambiare dati in modo semplice e sicuro, non solo tra di loro ma anche con tutti gli altri dispositivi intelligenti che offrono nuovi servizi di assistenza e di sicurezza.

“Le persone stanno cambiando, le esigenze stanno cambiando e noi dobbiamo riuscire a interpretarle nel modo più completo possibile, ma allo stesso tempo facile e intuibile” – ha aggiunto Axel Kaiser Global Product Manager in ABB – Il cliente oggi ha bisogno di soluzioni che anticipino le domande e quindi se vogliamo veramente fare un passo verso gli Smart Building, le Smart City, la tecnologia deve cambiare pelle e si deve adattare all’uomo”.

ABB apre la strada a edifici più intelligenti con mozaiq – una piattaforma aperta e sicura per connettere i dispostivi consumer con tutti i tipi di servizi e consentire l’interoperabilità tra diversi fornitori di tecnologia. Bosch e Cisco affiancano ABB con l’obiettivo di aiutare produttori di dispositivi e marchi consumer di tutti i settori a creare una vera esperienza IoT per i consumatori.

Ma questo cosa significa realmente?

Più sensori e dispositivi che misurano, controllano e soprattutto scambiano dati, informazioni: l’Internet of Things ha la possibilità di rendere tutto questo possibile coinvolgendo tutto e tutti per un nuovo modo di abitare e vivere. Ma siamo solo agli inizi di questo percorso – come evidenziato nella tavola rotonda – nei prossimi anni la digitalizzazione si unirà alla smartificazione che rappresenta l’intelligenza facile per tutti, mentre l’Internet of Things diventerà Intelligence of Things a dimostrare che il cuore di tutto sta dentro i dispositivi.

Tutto questo porterà a una vera soluzione integrata dove – attraverso una semplice App – sarà possibile interagire con la casa, l’edificio, la comunità, la città fino al mondo intero.

Partnership Senec e Greensun nel settore dell’accumulo

Per rispondere al meglio alle esigenze del mercato e supportare le esigenze degli installatori, Senec e Greensun – un’azienda specializzata nella commercializzazione di soluzioni nel campo delle energie rinnovabili – hanno siglato un accordo di collaborazione.
Gli accumulatori Senec sono ora disponibili nel portafoglio prodotti di Greensun.

“Siamo lieti di questo accordo di collaborazione con uno degli operatori più importanti della filiera italiana del fotovoltaico. Il mercato degli accumulatori sta diventando sempre più articolato e questo richiede flessibilità e molteplici canali di comunicazione e di accesso al cliente – ha dichiarato Andrea Cristini, Amministratore di Senec Italia – Il nostro intento è quello di rispondere in modo capillare ed agile alle esigenze degli installatori. Continueremo a servire in modo diretto quegli installatori che con il brand Senec vogliono costruire una partnership più assidua e stretta. A febbraio l’azienda avvierà SENEC.Alliance, il programma di partnership. Il team di Greensun ha sposato la nostra filosofia di qualità e sono sicuro che potremo diventare un punto di riferimento per l’installatore nel settore dell’accumulo”.

“Gli accumulatori Senec sono un sistema all-in-one di alta qualità che già prevede ed anticipa le possibili evoluzioni del settore, come la possibilità di offrire servizi di bilanciamento della rete e la soluzione SENEC.Cloud che soddisfa le esigenze dei consumatori di oggi e di un futuro improntato sulla completa elettrificazione della casa e della mobilità. Con Senec ci accumuna anche lo spirito dinamico e l’impegno di dare un’assistenza attenta ed efficace al cliente” ha aggiunto Massimiliano Cocconi, Business Development Manager di Greensun.

Rinnovabili sempre più low cost, è sfida alle fossili

Entro il 2019 i migliori progetti fotovoltaici e eolici offriranno energia elettrica a un prezzo decisamente inferiore a quello ottenibile con i combustibili fossili. Basterà attendere un anno in più che tutte le tecnologie per la produzione di energie rinnovabili concorreranno, e persino batteranno sul prezzo, petrolio & C. A riportarlo nero su bianco è il rapporto Irena (International Renewable Energy Association), che dimostra come il futuro sorride alle energie pulite.

Cominciamo con la previsione più a breve termine: da qui al prossimo anno i migliori progetti fotovoltaici e eolici forniranno energia elettrica a un costo equivalente di 3 centesimi di dollaro / kWh o anche meno. Se pensiamo che quello con cui attualmente si produce elettricità da fossili è di 5-17 centesimi di dollaro per kWh il rapporto pende in maniera decisamente favorevole per “sole e vento”.

Questo significa vantaggi anche in prospettiva della SEN, la Strategia Energetica Nazionale che oltre a prevedere il termine della produzione elettrica da carbone entro il 2025 punta sul raggiungimento dell’obiettivo del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 e del 55% sui consumi elettrici.

Eolico e solare, forte calo dei costi

L’economicità della produzione di energia eolica e fotovoltaica è una costante già da qualche anno.

Basti dire che il costo della produzione di energia dal vento è diminuito di circa un quarto (-23%) dal 2010, mentre quelli dal sole si registrano in calo del 73%, evidenzia Irena nel suo report, denotando che i costi del solare sono destinati a ridursi ulteriormente con un dimezzamento previsto entro il 2020.

I costi medi ponderati globali negli ultimi 12 mesi per l’energia eolica e fotovoltaica sono ora pari rispettivamente a 6 centesimi di dollaro e 10 centesimi per kWh, con i risultati delle recenti aste a suggerire che i progetti futuri ridurranno significativamente queste medie. L’eolico onshore viaggia normalmente a 4 centesimi di dollaro per kWh.

Rinnovabili disruptive nel sistema energetico

“Questa nuova dinamica segna un significativo cambiamento nel paradigma energetico”, ha affermato in una nota il direttore generale dell’Irena, Adnan Z. Amin, sottolineando che tale situazione prefigura un ruolo dell’energia rinnovabile disruptive nei confronti del sistema energetico globale.

Ma la produzione energetica da fonti rinnovabili è, in generale, sempre più conveniente; lo evidenziano, per esempio, i nuovi progetti riguardanti energia da biomasse e geotermia: quelli commissionati nel 2017 hanno avuto un costo medio ponderato globale di circa 7 centesimi di dollaro / kWh.

Da qui la conclusione che dai dati forniti dai progetti e dalle aste, entro il 2020 tutte le tecnologie per la produzione di energie rinnovabili attualmente commercializzate concorreranno, e persino batteranno sul prezzo, i combustibili fossili, con una produzione pari a 3-10 centesimi di dollaro / kWh.

Gli UPS Masterys di Socomec diventano smart

Cresce la domanda di alimentazione critica in tutti i settori e al testo stesso crescono le esigenze di semplicità, disponibilità e digitalizzazione: la quarta generazione di UPS Masterys di Socomec risponde a tutto questo diventando più intelligente.

Dal 2004 la tecnologia Masterys ha protetto efficacemente l’alimentazione di applicazioni critiche con più di 90.000 unità sul campo. Grazie al nuovo approccio digitale Masterys di Socomec consente di ridurre i consumi di energia, i costi e le emissioni e di utilizzare le risorse in maniera più efficiente.

Socomec Ups MasterysOgni infrastruttura è unica e Masterys – grazie alla flessibilità e alla capacità di integrarsi perfettamente in architetture esistenti – riesce a garantire infinite possibilità.

L’installazione e la messa in servizio sono fondamentali per il corretto funzionamento e l’ottimizzarne le prestazioni. – ha sottolineato Leo Saro, Market & Product Manager Critical Power – Socomec per supportare l’installatore e il professionista in tutte le fasi installative, ha deciso di sfruttare le tecnologie digitali e la realtà aumentata. È nato così un nuovo un approccio che l’azienda da voluto definire “disruptive”, poiché cambia radicalmente la procedura di installazione degli UPS: la App E-Wire”.

Realtà aumentata e E-Wire App

E-Wire è la prima app progettata per supportare l’installazione di UPS, che:

Alla fine del processo, un report dettagliato viene, quindi, inviato al Centro Servizi Socomec per verifica, validazione e autorizzazione alla messa in servizio dell’impianto.

“Quando l’Ups è validato e quindi installato a regola d’arte, un tecnico Socomec può procedere all’accensione” ha aggiunto Saro.

UPS Masterys per impianti nuovi ed esistenti

“Mi piace sottolineare tra le caratteristiche distintive che Masterys è prodotto interamente in Italia, ed è stato studiato non solo per i nuovi impianti, ma anche per le esigenze di revamping, il rinnovamento di impianti esistenti”.

Essendo un vero nativo digitale, il sistema Masterys di quarta generazione garantisce performance elevate anche lato manutenzione predittiva, preventiva e correttiva, grazie al monitoraggio continuo via web delle prestazioni che rileva tempestivamente le anomalie e di prevenire possibili malfunzionamenti.
“Con Masterys, Socomec risponde puntualmente a tutte le esigenze delle Smart Factory e di Industria 4.0: un’alimentazione sicura, affidabile e sempre connessa” ha concluso Saro.

La casa efficiente e smart passa da Klimahouse 2018

Klimahouse 2018, la fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, ha offerto un panorama variegato di soluzioni, materiali e impianti per la casa efficiente e a risparmio energetico.

35.000 visitatori e 460 aziende espositrici sono i numeri dell’edizione 2018 che ha dimostrato cosa significa vivere in una casa ad alta efficienza sia in termini di comfort, sia di risparmio.

La pompa di calore compatta ed efficiente

Sphera ClivetUna presenza all’insegna dell’efficienza e del risparmio energetico quella di Clivet in un contesto “green” quale Klimahouse. Prodotto di punta nella proposta per il settore HVAC dell’azienda veneta, riconosciuto dalla fiera come migliore proposta nella categoria “Widespread”, è Sphera, la pompa di calore aria-acqua in due sezioni, connesse mediante collegamenti frigoriferi, ideale abitazioni mono e plurifamiliari a basso-medio e alto consumo energetico.

Grazie alla tecnologia Full DC inverter del compressore, al ventilatore EC, allo scambiatore a piastre ad alte prestazioni e agli evoluti algoritmi di regolazione, i diversi modelli della famiglia Sphera possono ottenere valori di efficienza in Classi A++ e A+++, rispettivamente per le pompe di calore ad alta e bassa temperatura. Significative anche le dimensioni dell’unità esterna, ridotte del 30% rispetto alla precedente serie Clivet, mentre l’armadio da incasso della versione Sphera-i, installabile in 35 cm di profondità, ottimizza l’integrazione architettonica.

La maggiore compattezza del modello Sphera-B invece, rende la pompa di calore idonea all’installazione in spazi limitati, come all’interno dei pensili della cucina.

Viessmann propone Vitocal 111-S, una pompa di calore reversibile per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria ed il raffrescamento estivo che – grazie alla funzione “active cooling” – assicura risparmi nei costi di esercizio grazie all’elevata efficienza. Le dimensioni di Vitocal 111-S e il posizionamento degli allacciamenti verso l‘impianto e l‘unità esterna sono progettati per occupare il minor spazio possibile e per assicurare una facile installazione del sistema.

Sicurezza e convenienza nella climatizzazione residenziale

Nibe Split, proposta da Domus Gaia, concessionario unico per il mercato italiano dell’azienda svedese, è un sistema per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria in pompa di calore reversibile ad alta efficienza, ideale per abitazioni monofamiliari con fabbisogno di potenza termica fino a 10 kW. Il compressore inverter abbinato al controllo climatico garantisce che la pompa di calore produca, in ogni momento, l’esatta quantità d’energia necessaria a riscaldare e raffrescare l’edificio, senza sprechi energetici e garantendo al sistema una maggiore durata nel tempo.

Le temperature limite per il funzionamento della pompa di calore, da -20°C a +43°C, mantengono l’impianto efficiente anche alle condizioni esterne più sfavorevoli. La soluzione Nibe è composta da unità esterna AMS 10–12, unità interna HBS 11-12 e bollitore HEV 500. In particolare, il bollitore da 500 litri con scambiatore a serpentino consente la produzione di acqua calda sanitaria e al contempo l’integrazione con una fonte energetica di supporto quando necessario.

Comfort radiante per ogni esigenza

Risparmio energetico, comfort negli ambienti e buone prestazioni dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento sono le prerogative di ogni termotecnico

Una soluzione impiantistica per la casa efficiente è rappresentata dai sistemi radianti con pannelli ad alta efficienza proposti da RRI. La dimensione di tali pannelli radianti, costituiti da una fitta serie di tubazioni in polipropilene, può essere adattata alle esigenze di ogni superficie e contesto applicativo, offrendo una soluzione flessibile ed efficiente. Anche le prestazioni “tipo” dell’impianto, in riscaldamento (108 W/m2) come in raffrescamento (85 W/m2), risultano implementate grazie all’elevata distribuzione di tubazioni.

Il collegamento tra pannelli e collettori di distribuzione del sistema radiante viene generalmente eseguito con tubazioni e raccordi in polipropilene, mentre il fissaggio avviene mediante viti, tasselli o graffette, a seconda del supporto su cui viene fissato. I pannelli radianti RRI sono adatti per installazioni a soffitto (in 1 cm di intonaco), nel controsoffitto metallico o in cartongesso, a parete (in 1 cm di intonaco) oppure a pavimento, in 1 cm di autolivellante.

demo-stanza LoexComfort, qualità dell’aria e risparmio energetico, soprattutto nel risanamento sono i concetti chiave su cui ha puntato Loex: BLife è il sistema di riscaldamento e raffrescamento a soffitto per uso residenziale che sfrutta la capacità di scambiare caldo e freddo per irraggiamento dall’alto, assicurando un’omogenea distribuzione delle temperature. BLife garantisce una perfetta integrazione architettonica e la possibilità di adattare i pannelli a qualsiasi tipologia di soffitto.

I nuovi deumidificatori LOEX Climate della linea BLife Air sono in grado di controllare l’umidità garantendo l’ottimale funzionamento dei sistemi radianti e un elevato livello di comfort termico, evitando la formazione di condensa superficiale.

Deumidificano senza alterarne la temperatura utilizzando l’acqua già in circolo nelle tubazioni e integrano a necessità l’effetto di raffreddamento. Sono concepiti per l’installazione nel controsoffitto e canalizzabili in modo da diffondere l’aria deumidificata in modo uniforme.

Casa efficiente con il solare termico sottovuoto

Viessmann_Vitosol 300-TA Klimahouse 2018 Vitosol 300-TM, il pannello solare termico sottovuoto ad alta efficienza, ideale per case indipendenti e condomini.
Vitosol 300-TM di Viessmann è uno dei pannelli solari termici sottovuoto più efficienti con la possibilità di orientare il singolo tubo di +/– 25 gradi assicurando un rendimento superiore alla media anche nel caso in cui il pannello non sia posizionato in maniera ottimale rispetto al sole.

È dotato del sistema brevettato ThermProtect che consente di interrompere automaticamente la trasmissione del calore quando l’irraggiamento solare elevato si protrae per lunghi periodi senza prelievo del calore prodotto.
Tra le particolarità: Vitosol 300-TM è installabile in senso orizzontale e in spazi ridotti.

Schneider Electric in prima linea nella parità di genere

Tecnologia e prodotti innovativi non sono tutto: la presenza di Schneider Electric nel Bloomberg Gender-Equality Index 2018 dimostra come oggi più che mai le strategie di business delle aziende siano chiamate a includere anche componenti etiche e sociali, per una piena riuscita a livello globale. Inizialmente pensato, nel 2016, per le sole imprese di servizi finanziari, l’indice di Bloomberg apre quest’anno per la prima volta alle aziende di diversi settori che abbiano una capitalizzazione di mercato pari o superiore a un miliardo di dollari e almeno un titolo negoziato su una delle borse Usa.

blombergObiettivo dell’iniziativa, realizzata tramite i dati forniti volontariamente dalle aziende compilando un dettagliato questionario, è quello di divulgare informazioni comparative sul loro impegno nel promuovere la parità di genere, incoraggiando la diffusione di dati da parte delle realtà imprenditoriali, per ottenere maggiore trasparenza nel mercato e accrescere una cultura inclusiva e sensibile alle diversità.

“Schneider Electric, come le altre 103 aziende all’opera nei più diversi settori economici, è inclusa nell’indice per il suo impegno nel creare ambienti di lavoro che sostengono la parità di genere – spiega Peter T. Grauer, presidente di Bloomberg e presidente fondatore di U.S. 30% Club – Un esempio importante per aiutare ogni tipo di organizzazione a innovarsi e ad adeguarsi all’esigenza sempre più pressante di diversità e inclusione nel mondo del lavoro”.

Trasparenza e responsabilità sociale nelle strategie di Schneider

Le imprese che completano il questionario, ottengono un punteggio basato sia sulla trasparenza con la quale comunicano le informazioni, sia sull’eccellenza dei dati forniti. Nel caso di Schneider Electric, il Bloomberg Gender-Equality Index 2018 ha riconosciuto l’impegno diretto del top management, la capacità di coinvolgimento della propria community, le pratiche e le policy in atto.

Risultati frutto di un’attenta mission di responsabilità sociale, anche nella gestione delle risorse umane, fondamentale per un’azienda strutturata e di respiro internazionale, come spiega Olivier Blum, Chief Human Resources Officer ed Executive Vice President di Schneider Electric: “La parità di genere nel mondo del lavoro è essenziale, non solo perché è la cosa giusta da fare, ma anche perché è uno strumento fondamentale per aiutare le persone a ottenere il loro pieno potenziale, sviluppare le proprie competenze ed essere più produttive. La parità di genere è realtà quando le persone possono avere accesso agli stessi riconoscimenti, sfruttare le stesse risorse, avere le stesse opportunità a prescindere dal genere di appartenenza. Riconoscere le differenze e valorizzarle è parte del DNA “sociale” di Schneider Electric”.

Tra le iniziative promosse all’interno di questa strategia “inclusiva”, spicca il monitoraggio trimestrale del proprio percorso di sviluppo sostenibile anche nella parità salariale di genere, tramite il Planet&Society Barometer. Attività che ha permesso a Schneider Electric di raggiungere nel 2017 l’obiettivo di avviare processi in questo ambito a favore dell’85% dei dipendenti nei diversi Paesi in cui l’azienda opera.

Altra azione concreta nella promozione della parità di genere, l’adesione al movimento HeForShe che vede Schneider nella lista dei trenta decision-maker appartenenti al mondo accademico, governativo e imprenditoriale che lavorano per rendere la parità di genere una priorità istituzionale.

Information security, GDPR e cybercrime leve del mercato

C’è una data ben appuntata sul calendario di moltissime aziende italiane: 25 maggio 2018. In quel giorno, infatti, verrà applicato definitivamente, dopo una transizione durata due anni, il regolamento generale sulla protezione dei dati, o GDPR (General Data Protection Regulation). È lo strumento normativo voluto dalla Commissione europea, per tutelare maggiormente la privacy dei cittadini UE, rafforzandone e rendendo più omogenea la protezione dei dati personali.

«È un appuntamento che vede moltissime aziende in affanno e condizionerà moltissimo investimenti e sforzi delle imprese italiane, ma è anche una straordinaria opportunità per aumentare la consapevolezza e mettere in atto una serie di misure e interventi specifici». Lo ha affermato Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano in occasione della presentazione della ricerca GDPR e Security: un percorso impervio… a trazione integrale.

Adeguamento al GDPR, un traino considerevole

La ricerca, presentata ieri mattina a Milano, è stata realizzata attraverso un’indagine che ha visto coinvolti 1107 responsabili della sicurezza informatica di imprese italiane, oltre a una specifica ai risk manager e chief risk officer di 106 organizzazioni italiane e un’ulteriore indagine su 313 professionisti del settore sul tema data protection. Nella ricerca si pongono in evidenza vari dati, a partire da quello sul mercato della information security, che da 976 milioni di euro del 2016 ha superato il miliardo di euro nel 2017 (1.090 milioni), facendo segnare un +12%.

GDPR osservatorio PoliMI

Non solo: tra le priorità di investimento, quella dedicata alla cybersecurity è balzata dal decimo posto del 2016 al quarto in un solo anno.

A trainare gli investimenti c’è la necessità di adeguarsi alla normativa GDPR. Certo, ha fatto notare Gabriele Faggioli, presidente Clusit e responsabile scientifico dell’Osservatorio Information Security & Privacy, se si guarda ai dati riguardanti il panel di 160 grandi imprese, ancora l’8% dichiara una scarsa conoscenza delle implicazioni, ma considerando che solo un anno fa era il 23%, la situazione è migliorata parecchio. La riprova è che mentre nel 2016 erano solo il 9% le aziende in cui è già in corso un progetto strutturato di adeguamento al GDPR, l’anno scorso questa percentuale è salita al 51%.

Un’impresa su tre (il 34%) sta invece analizzando i requisiti richiesti e i piani di attuazione possibili. Alla maggiore conoscenza corrisponde anche un deciso incremento delle risorse staznaite: il 58% delle aziende ha un budget dedicato all’adeguamento al GDPR.

Osservatorio GDPR PoliMI

Permangono certamente le lacune: la prima è che il 42% le stesse grandi organizzazioni non ha ancora programmato di stanziare un budget dedicato – o prevede di farlo nei prossimi sei mesi. La seconda, più rimarchevole, è che il panel considerato riguarda in questo caso le grandi imprese, realtà quindi decisamente più strutturate e con budget più importanti.

Information security, le armi di difesa e gli investimenti

In ogni caso, evidenzia la ricerca, le PMI non sono così sprovvedute sul tema, quantomeno in ambito di cybersecurity. Il livello di adozione di soluzioni dedicate alla sicurezza informatica aumenta al crescere della dimensione aziendale, raggiungendo il 93% nelle medie imprese.

Restando proprio su queste ultime, circa la metà (44%) dispone di soluzioni tecnologiche ritenute sofisticate, quali sistemi di intrusion detection o di identity and access management. Nelle piccole imprese sono particolarmente diffusi strumenti di base quali antivirus e antispam, mentre le microimprese sono particolarmente sguarnite: il 30% di esse non adotta, infatti, alcun tipo di soluzione.

Restando sulle principali motivazioni di spesa delle PMI si rileva forte la richiesta di tutela dei dati dei clienti (45% del campione costituito da 947 realtà micro, piccole e medie), seguito dall’adeguamento alle normative (19%) e la necessità di difendersi dopo aver subito cyber attacchi (11%).

Come detto, all’aumentare della realtà aziendale, crescono gli investimenti e le soluzioni di information security. La quota prevalente (78%) di spesa specifica la detengono le grandi imprese.

Togliendo la quota dedicata all’adeguamento al GDPR, la spesa è ancora orientata principalmente alle componenti di sicurezza tradizionali, come la business continuity & disaster recovery (19%), la network security (14%) e security testing (9%). seguono le quote dedicate alle piattaforme di incident response (8%), ai sistemi di identity e access management (6%) e alle soluzioni di data leakage e data loss prevention (4%).

Diverso appare lo scenario se si vanno a osservare le prospettive di spesa per il futuro: le maggiori percentuali di incremento sono previste nel mobile e nel cloud computing, con il 63% delle imprese che dichiara un aumento della spesa dedicata alla protezione dei device mobili (che pesa circa il 4% sulla spesa attuale) e il 59% che definisce in crescita il budget relativo alla protezione degli ambienti di cloud computing (che attualmente copre il 3% della spesa). Seguono la security awareness & training (in crescita per il 56%) e la cyber insurance (indicata dal 52%, con una quota attuale di mercato del 2,5%).

Mercato della Information Security PoliMi

Crescono le competenze nelle grandi imprese…

Uno degli aspetti sottolineati durante il convegno di presentazione riguarda la necessità delle giuste competenze. Le aziende però, fa notare l’Osservatorio, si stanno attrezzando per potenziare i team dedicati alla gestione della sicurezza. Quattro grandi imprese su dieci (39%) prevedono un aumento in organico dei ruoli che gestiscono la cybersecurity e quasi la metà (49%) afferma che incrementerà il numero di figure preposte alla gestione della privacy.

Le nuove professioni in ambito securityQuali sono le figure emergenti? Certamente il Chief Information Security Officer (CISO), per il quale aumentano le responsabilità e le competenze richieste. Accanto, emergono altre figure con ruoli specialistici, come il Security Administrator, figura già prevista, inserita o comunque vagliata nel 76% del campione analizzato: esso si occupa di rendere operative le soluzioni tecnologiche di security; altre figura d’interesse crescente (per il 57% delle aziende campione) sono il Security Architect, cui è delegata la verifica delle soluzioni di security presenti in azienda, e il Security Engineer (56%), che monitora i sistemi e suggerisce modalità di risposta agli incidenti.

A stretta distanza nei desiderata aziendali c’è il Security Analyst (55%), che analizza le potenziali vulnerabilità di sistemi, reti e applicativi aziendali.

Un’altra figura che desta interesse è l’Ethical Hacker (39%): individua chi ha il compito di testare l’effettiva vulnerabilità dei sistemi aziendali. Nell’immaginario team di information security dovrebbe esserci anche il Security Developer (28%), specializzato nello sviluppo di soluzioni di security, e il Machine Learning Specialist (19%), che predispone e controlla strumenti di sicurezza in grado di trattare in tempo reale possibili minacce in modo automatico e cognitivo.

Passando poi all’ambito privacy, e che avrà un’importanza crescente data la prossima piena applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, è il DPO – Data Protection Officer, il cui compito è facilitare il rispetto da parte delle organizzazioni delle disposizioni del GDPR. Complessivamente, il 28% del campione ha inserito in organico o collabora con un DPO: se nel 15% delle imprese la figura risulta formalizzata e nel 10% è una presenza informale, più della metà del campione (il 57%) afferma di avere intenzione di introdurre questa figura in azienda nel prossimo futuro.

… ma le PMI restano vulnerabili

Se si va ad analizzare lo scenario nelle PMI le cose cambiano radicalmente. Mentre nelle realtà medie il responsabile della information security è ricoperta da un vero e proprio responsabile IT, nelle realtà piccole e micro aziendale è il titolare stesso o il direttore generale a farne le veci. Ma quello che preoccupa è il fatto che in meno del 30% delle PMI sia presente la figura di un responsabile della sicurezza, mentre nel 15% non è prevista nessuna figura a presidio della information security.

12 tappe per il Tour di Italia Solare 2018

Dopo il successo dell’edizione 2017, l’edizione Tour di Italia Solare 2018 ha in programma 12 tappe su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di tracciare il nuovo sviluppo del fotovoltaico in Italia alla luce degli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale (Sen) e del Clean Energy Package della Commissione Europea.

“La transizione energetica verso un modello basato sulla generazione distribuita da fonti rinnovabili è inarrestabile, ma deve superare ancora molti ostacoli. I temi che tratteremo e dibatteremo insieme ai partecipanti nel Tour di Italia Solare 2018 rappresentano la ‘knowledge base’ per le nostre attività di promozione della tecnologia fotovoltaica presso le varie Istituzioni”, ha commentato Paolo Rocco Viscontini presidente di Italia Solare.

In occasione dei 12 appuntamenti (Lamezia Terme, Milano, Napoli, Modena, Padova, Firenze, Torino, Bari, Cagliari, Pescara, Rimini, Catania e il Forum a Roma) si parlerà di: nuovi modelli di business per il fotovoltaico, aggregatori, sistemi di distribuzione chiusi (SDC) e reti elettriche locali, contratti di lungo termine per la vendita dell’energia (PPA), comunità energetiche, soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione delle reti, revamping e repowering, efficientamento degli impianti fotovoltaici, regole di mercato e normative attuali e attese.

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