MultiV IV Heat Recovery di LG, massima efficienza anche in ambienti complessi

MultiV IV LGPiù di 5.000 metri quadrati di superficie suddivisi su 4 piani, 80 camere, un centro congressi e il ristorante Antica Zecca: è il Jet Hotel di Torino, una struttura di prestigio incastonata in un edificio storico. Ma con un problema: le inefficienze e i malfunzionamenti dell’ormai obsoleto impianto idronico esistente.

In occasione di una ristrutturazione è stato quindi deciso di intervenire su questo importante impianto sfruttando le peculiarità del sistema MultiV IV Heat Recovery di LG Electronics, in grado di soddisfare al meglio le esigenze di climatizzazione per tutte le aree interessate.

Un progetto complesso

Oltre ai vincoli di tipo storico, il Jet Hotel non prevede giorni di chiusura durante l’anno: pertanto, era indispensabile garantire una parziale operatività anche durante la ristrutturazione.

Dopo un’accurata fase di analisi, la gamma MultiV IV Heat Recovery si è dimostrata capace di soddisfare i requisiti di idoneità di un progetto così complesso. Grazie ai sistemi MultiV IV HR e a 143 unità interne, l’impianto può garantire contemporaneamente il riscaldamento e il raffrescamento con un notevole risparmio di energia attraverso il riutilizzo del calore di condensazione per la produzione di acqua calda sanitaria. Inoltre, l’estrema flessibilità di installazione dei moduli di selezione del flusso e le ridotte dimensioni delle tubazioni in rame hanno semplificato la posa dell’impianto anche negli spazi più ridotti.

MultiV IVDiverse le tipologie di unità interne scelte in base agli ambienti da climatizzare: canalizzazione a bassa prevalenza per le stanze, canalizzazione ad alta prevalenza con distribuzione a canali per le cucine e i locali tecnici, unità a console per le suite e il ristorante e cassette a 4 vie e unità a pavimento da incasso per le sale congressi, colazione e per le altre aree comuni.

L’attività di produzione di acqua calda sanitaria è deputata a sei moduli idronici Hydro Kit ad alta temperatura da 25 kW ciascuno: collegati agli impianti a recupero di calore, ne permettono la produzione anche durante i periodi estivi, recuperando la potenza termica sottratta agli ambienti per il riscaldamento dell’acqua. Inoltre, quattro moduli idronici Hydro Kit a media temperatura da 28 kW producono acqua calda e fredda per le unità di trattamento dell’aria esistenti e per i fancoil idronici, parte del vecchio impianto, installati in reception. Infine, un centralizzatore ACP con possibilità di gestione dell’impianto attraverso rete interna o internet consente al personale una facile gestione di tutte le funzionalità dell’impianto.

 

THAT’S SMART: la “chiave” dell’edificio

In fiera Milano dal 13 al 16 marzo 2018 torna MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT, la manifestazione dell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili. Una MCE 2018 che metterà al centro le tecnologie digitali e l’integrazione per raccontare il cambiamento e l’evoluzione nella progettazione di un comfort abitativo sempre più energeticamente efficiente, connesso e conveniente.

That's Smart e MCE 2018Gioca un ruolo strategico THAT’S SMART, l’area espositiva e workshop dedicata alla building automation, alla domotica, a smart metering e smart grid, alle rinnovabili elettriche, alle app di gestione da remoto degli impianti, dove si concretizza la sinergia fra mondo elettrico e idrotermosanitario per offrire agli operatori professionali coinvolti nella progettazione e nell’installazione una serie di soluzioni innovative che rappresentano l’edificio di oggi e di domani.

THAT’S SMART mette in comunicazione le tecnologie impiantistiche con l’obiettivo quello di dimostrare come l’integrazione sia ormai non solo fattibile, ma anzi auspicabile. Esempi e soluzioni saranno la prova tangibile di come l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche globali consenta di realizzare edifici green, tracciando la strada verso le città del futuro.

Filo conduttore è l’efficienza energetica declinata su più fronti:

THAT’S SMART sarà anche un momento culturale e formativo con un ricco programma di workshop, organizzati con il supporto di un Comitato Scientifico, coordinato da esperti del Politecnico di Milano e dalle più importanti associazioni di settore quali Federazione Anie, Anie Rinnovabili, KNX Italia e Italia Solare.

“THAT’S SMART offrirà a installatori, impiantisti, progettisti e system integrator una vetrina speciale – ha illustrato Massimilano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia – complementare al tradizionale panorama espositivo per dimostrare come, grazie all’uso di tecnologie innovative, un’intelligente integrazione degli impianti possa ottimizzare la gestione dei flussi e dei consumi energetici per ridurre i costi operativi degli edifici e delle strutture industriali, aumentare il valore degli immobili e, al tempo stesso, promuovere uno sviluppo urbanistico sostenibile e in grado di migliorare la qualità della vita”.

Nuove telecamere i-Pro Extreme per utilizzo in aree costiere

Panasonic amplia la gamma di videosorveglianza Extreme con due telecamere H.265, dotate di corpo esterno resistente alla corrosione della salsedine e progettate per applicazioni nei porti, moli e ponti.

Ultra resistenti sia all’erosione sia alla corrosione dovute alla salsedine, le nuove telecamere i-Pro Extreme di Panasonic soddisfano tutti i requisiti di conformità allo standard ISO 14993, grazie ai rivestimenti e alle viti, a prova di corrosione.

Le nuove dome PTZ e bullet, oltre a garantire una totale protezione dalla corrosione dovuta alla salsedine, integrano algoritmi intelligenti, progettati per ridurre l’utilizzo di banda e la necessità di spazio di archiviazione delle immagini fino al 75%. La gamma fornisce strumenti di analisi all’avanguardia, che consentono all’utente finale di osservare oggetti e dettagli ripresi anche da grandi distanze, anche in condizioni critiche.

telecamere i-Pro Extreme Le telecamere i-Pro Extreme si caratterizzano per la calotta antivandalo, il rivestimento antipioggia e il sistema di deumidificazione che contribuiscono a migliorare l’affidabilità e l’operatività in contesti di umidità elevata.
Insieme ai due nuovi modelli, Panasonic presenta le staffe di montaggio resistenti all’erosione e alla corrosione della salsedine e conformi allo standard ISO.

“Questi due nuovi modelli presentano le stesse caratteristiche ed i vantaggi delle unità standard della gamma, ma, grazie alla resistenza alla corrosione, sono in grado di supportare applicazioni in mare o sulla costa, garantendo eccellenti riprese di videosorveglianza per un periodo di tempo più lungo e in qualsiasi condizione atmosferica” ha sottolineato Gerard Figols, Product Marketing Manager di Panasonic Security.

Le nuove telecamere completano la gamma Aero PTZ, l’offerta professionale di Panasonic per tutti i contesti ambientali estremi.

Nasce Sinecura, il servizio all inclusive dedicato alla sicurezza

La sicurezza di case e persone diventa parte integrante dei servizi offerti dalla multiutility. Agsm Energia che propone ai propri clienti Sinecura, un servizio interamente dedicato alla sicurezza della casa e della persona. Non si tratta di installare unicamente un impianto d’allarme, ma di un pacchetto all inclusive che mette le abitazioni al riparo dalle intrusioni e protegge le persone dai pericoli anche fuori casa.

Agsm ha scelto come partner CSA, istituto di sicurezza accreditato dotato di centrale operativa, moderne procedure, innovative tecnologie d’indagine e pattuglie sul territorio.

app Sinecura Agsm EnergiaIl servizio Sinecura comprende:

Nel caso in cui scatti l’allarme, il sistema prevede l’attivazione delle procedure di sicurezza: allerta della centrale operativa e attivazione della webcam installata in casa per la trasmissione delle immagini in diretta all’operatore.
In caso di sospetta intrusione, viene attivata una procedura per accertare se sia sotto minaccia: contatto con il Cliente, segnalazione alla pattuglia di quartiere e alle Forze dell’ordine.

Un servizio unico nel panorama delle multiutility, complementare a quelli primari di luce e gas e offerto da Agsm: riservato ai clienti Agsm Premium – sia privati che business – viene infatti offerto a partire da 29,90 €/mese + IVA, senza alcun costo di installazione o attivazione (il costo sarà addebitato in bolletta a partire da gennaio 2018).

“Prenderci cura dei nostri clienti è, da sempre, una priorità per Agsm. Con il lancio di Sinecura il nostro obiettivo è quello di distinguerci dai servizi a valore aggiunto tradizionalmente offerti dalle multiutility, proponendo un servizio utile. L’iniziativa è frutto di un’accurata indagine delle principali esigenze della clientela. – commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm – “Per una multiutility un servizio all inclusive a valore aggiunto legato alla sicurezza è una assoluta novità ed è coerente con la nostra proposizione di valore perché anche la sicurezza, come l’energia e il gas, fa  parte di un servizio di prima necessità. Al momento, il servizio è disponibile solo sul territorio di Verona e provincia, ma miriamo a estenderne la copertura a livello nazionale”.

DEEP, una banca dati per far crescere l’efficienza energetica

Si chiama DEEP ed è l’acronimo di De-Risking Energy Efficiency Platform. È una banca dati open source per monitorare le prestazioni degli investimenti di efficienza energetica, fare confronti e scoprire quanto possa essere vantaggioso investire in progetti di efficienza energetica. LA banca dati è raggiungibile a questo indirizzo.
Nata per volontà dell’Eefig (Energy efficiency financial institutions group), il Gruppo istituito dalla Commissione Europea e dalla Unep Finance Initiative, è oggi disponibile anche in italiano. E questo lo si deve anche al contributo di Fire, la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia. La Piattaforma conta su un ampio database europeo di progetti di efficienza energetica raccogliendo i dati di oltre 10mila progetti realizzati negli edifici e nell’industria.

Daniele Forni Fire

Ma perché è nata questa iniziativa? Per far meglio comprendere le caratteristiche dei progetti specifici al mondo finanziario, migliorandone così la finanziabilità. La piattaforma permette già di consultare i dati aggregati e analizzarli, ma soprattutto è aperta: istituti finanziari, imprese o enti che abbiano realizzato progetti possono diventare a loro volta fornitori di dati, integrando con i propri progetti il database.
A chi sia rivolto il progetto, quale sia il quadro che ne emerge e come può essere di aiuto alle parti interessate lo spiega a ElettricoMagazine Daniele Forni, Chief Technology Officer di Fire.

A chi è rivolto il progetto DEEP?

DEEP è rivolto alle istituzioni finanziarie e ai decisori che devono valutare interventi di efficienza energetica in campo immobiliare e industriale in tema di riqualificazioni.

DEEP deriva dal rapporto che Eefig nel 2015 ha presentato, sul finanziamento, degli interventi di efficienza energetica su edifici e industrie, fornendo una serie di indicazioni finalizzate ad aiutare a realizzare interventi di efficienza energetica. Interventi in parte anche suggeriti dalle diagnosi energetiche obbligatorie per le grandi imprese ai sensi della direttiva 2012/27.

Le diagnosi energetiche danno ai decisori evidenza di opportunità d’investimento con tempi di ritorno e tassi di rendimento interessanti su un soggetto ben conosciuto, ovvero l’organizzazione stessa, che però spesso non ha fondi per fare investimenti con tempi di payback di 3-5 anni. La difficoltà di accesso alle risorse è stata sottolineata dal rapporto dell’Eefig, che ha inoltre individuato tra gli altri punti su cui agire la mancanza di conoscenza sui reali tempi di ritorno e sui reali risparmi derivanti dagli interventi in efficienza in campo edilizio e industriale. Ed è proprio per questo che è nato DEEP.

Qual è l’idea che ha fatto nascere DEEP?

Schermata DEEPL’idea s’ispira anche al Building Energy Performance Database sviluppato negli Usa dal Department of Energy. Un database nel quale erano confluiti moltissimi dati di edifici residenziali e commerciali e di interventi di efficienza energetica, forniti da attori diversi. Uno strumento che ha supportato le istituzioni finanziarie nel valutare gli interventi di efficienza, contando su una base dati rappresentativa. DEEP ha le stesse finalità, ma raccoglie anche dati riguardanti il settore industriale.

Oltre che alle istituzioni finanziarie la base dati fornita può essere utile anche ad altri soggetti nel valutare uno studio di fattibilità per un determinato intervento di efficienza energetica, potendo così farsi un’idea, basata su un campione statistico indipendente e che – speriamo – possa crescere sempre di più. In questo modo è possibile valutare le opportunità di risparmio e prendere decisioni riguardanti un investimento con maggior confidenza.

A proposito di dati: 10mila progetti è un bacino importante, non trova?

Sì, ma potrebbe essere molto più ampio. Tanto per capire, in Italia attualmente sono raccolti 500 progetti industriali e una decina su edifici. In Europa ce ne sono ben di più: solo in Germania se ne contano circa 2000 tra edifici residenziali e industriali. Il lavoro da fare nel contesto nazionale va ancora stimolato sensibilmente.

Da qui è nata la volontà di tradurlo in italiano in modo da rendere più ampia la sua conoscenza e diffusione. È sì importante contare su una base comunitaria, ma è altrettanto importante avere un’idea quanto più rappresentativa del contesto nazionale.

Che cosa si evidenzia maggiormente dal quadro che emerge?

Innanzitutto il fatto che c’è tutta una serie di interventi interessanti con dei tempi di ritorno tutto sommato brevi (mediamente 5 anni sugli edifici e 2 anni sull’industria). È una fotografia che fornisce un quadro complessivo e particolarmente dettagliato. Ci sono dati macro e dati più particolareggiati che attengono, ad esempio, all’illuminazione, all’involucro o a lavori più complessi con tempi di ritorno diversificati.

Sono dati che aiutano a capire, a seconda degli interventi, quali siano le modalità più adatte; per esempio se stipulare un contratto di rendimento energetico (EPC) su un singolo intervento specifico, combinarlo con altri interventi, oppure puntare a un deep retrofit che vada in direzione nZEB, magari supportato dal contributo del conto termico. Per i tecnici è possibile trovare una base statistica rilevante a supporto delle proprie valutazioni, potendo filtrare i dati per approfondire specifici tipi di intervento.

Quali sono le potenzialità attese per l’Italia grazie a DEEP?

Certamente una maggior evidenza dei risultati degli interventi di efficienza energetica per i decisori e per le istituzioni finanziarie. In Italia c’è stato un grosso coinvolgimento degli istituti finanziari con il fotovoltaico. Alcuni sono stati frenati dalla fine degli incentivi, altri invece hanno utilizzato questa esperienza per andare oltre e applicarla all’efficienza. Questa base dati, crescendo nel tempo, supporterà la valutazione delle richieste di finanziamenti per interventi di efficienza energetica e aiuterà quindi a “fare efficienza”.

I prossimi passi per ampliare il bacino statistico a livello nazionale?

banca dati efficienza energeticaIl primo è legato alla possibilità di sensibilizzare chi si occupa di efficienza energetica a riversare i risultati reali dei progetti realizzati all’interno del database, anche chi si occupa di meccanismi di incentivazione dell’efficienza energetica; contare su dati effettivi degli interventi realizzati va nella direzione della evindence based policy suggerita della better regulation della Commissione Europea.

Non è però facile seguire tale via perché, al di là dei certificati bianchi, in Italia non c’è una misura dei risparmi realmente realizzati. Di solito ci si basa su dati di valutazione preventiva, su risparmi attesi. Poter contare invece su una banca dati di risultati reali ex post offre una dimensione certa ed effettiva, che può essere un vantaggio per tutti i portatori di interesse del mondo dell’efficienza energetica.

La piattaforma richiede risparmi reali; si pone la questione di come si effettua la loro valutazione. Su questo Fire si è prodigata già da qualche anno nel tradurre in italiano e aggiornare il protocollo IPMVP (International Performance Measurement and Verification Protocol), il riferimento a livello internazionale, una raccolta delle migliori pratiche oggi disponibili per verificare i risultati di progetti di efficienza energetica, efficienza idrica e fonti rinnovabili in qualsiasi campo, dagli edifici civili ai siti industriali. La valutazione dei risparmi è un passo fondamentale per i contratti a garanzia di prestazione, ovvero gli EPC. Per facilitare la loro diffusione, negli edifici pubblici e privati, ENEA e FIRE collaborano al progetto europeo guarantEE.

Ariston lancia la #comfortchallenge

Portare il comfort a tutti, persino dove sembra più difficile o impossibile: #comfortchallenge questa l’ambiziosa sfida che Ariston si appresta a compiere con tre installatori.

Il comfort, nelle sue  diverse accezioni, è un’esigenza globale e portarlo ovunque è l’ambizione che guida l’impegno di innovazione e sviluppo di Ariston. Ariston è alla ricerca di professionisti del settore del comfort termico – riscaldamento dell’acqua e degli ambienti – in grado di cogliere la #comfortchallenge che si uniranno al team della Ariston Comfort Challenge.

Partecipare è semplice, essere selezionati invece è una sfida nella sfida. Una volta effettuato l’accesso al sito (www.aristoncomfortchallenge.com), il coraggioso installatore potrà registrare un video di presentazione o “farsi intervistare” da uno dei membri del team Ariston Comfort Challenge.

Quali le caratteristiche richieste? Conoscenza tecnica dei prodotti, preparazione fisica, abilità e spiccate capacità di problem solving, nonché la predisposizione nel lavorare in un team multietnico, sono solo alcune delle qualità necessarie per essere scelti.
C’è tempo fino al 28 gennaio 2018 per cogliere questa opportunità e candidarsi a vivere un’avventura.

UNI CEI TS 11696:2017: requisiti per i professionisti del fotovoltaico

È disponibile sul mercato per tutti gli operatori del settore la UNI CEI TS 11696:2017 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti sugli impianti fotovoltaici – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, elaborata dalla nostra CT 281 “Energia solare”.

La specifica tecnica – acquistabile sul sito dell’UNI – definisce i requisiti di competenza, conoscenza tecnica e abilità delle figure professionali che operano sugli impianti fotovoltaici e i loro componenti.

Sono tre i profili identificati:

Questa specifica tecnica è stata elaborata sotto la competenza del CTI e del CEI.

Lo scopo del documento è, quindi, definire i requisiti relativi all’attività professionale di coloro che:

Decreto BIM: la digitalizzazione delle costruzioni

È stato firmato il decreto BIM (Building Information Modeling), uno dei principali provvedimenti attuativi del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, che prevede l’introduzione progressiva di modelli di gestione digitale delle informazioni nei processi di costruzione di edifici ed opere di ingegneria civile.

L’obbligo dell’utilizzo scatterà dal 1° gennaio 2019 per gli appalti di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro. Poi ci sarà un adeguamento progressivo (anno per anno) fino all’implementazione obbligatoria del BIM anche per gli appalti inferiori a 1 milione dal 2025.

Il decreto definisce modalità e tempi di introduzione dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle stazioni appaltanti e per razionalizzare le attività di progettazione e le relative verifiche.

Si tratta di un intervento utile nel perseguimento di una migliore qualità dei progetti e delle opere, in quanto, attraverso la digitalizzazione del settore delle costruzioni, si apportano benefici alla spesa pubblica e ai prodotti immobiliari o infrastrutturali e si rende più efficiente l’operato degli addetti ai lavori.

Cosa significa lavorare in BIM?

BIM Building Information ModellingLavorare in BIM significa attivare una condivisione delle informazioni che consente un risparmio economico e ottimizza la collaborazione fra gli attori della filiera.

Una metodologia che, ha all’interno del modello un database che consente al progettista di interrogare, progettare e dimensionare, lasciando al modello le fasi di analisi e calcolo, verifica, controllo, e aggiornamento. Sostanzialmente si tratta una fotografia, di un contenitore di informazioni sull’edificio con inserita ogni fase di sviluppo del progetto, dall’idea iniziale alla realizzazione, alla manutenzione per essere seguita durante tutto il ciclo di vita. Ogni oggetto inserito nel modello viene computati dal sistema e inserito nelle piante, nelle sezioni, nei manuali, nei report…

Questo è possibile perché ogni componente che costituisce l’impianto è già contenuto nel database con tutte le caratteristiche e le schede tecniche. La progettazione BIM non si limita a informazioni visive o rendering, ma specifica le funzionalità e le prestazioni di ogni oggetto presente nel progetto o dell’intero edificio elaborato.

Grazie alla metodologia BIM l’edificio viene “costruito” con un modello virtuale con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti prima della realizzazione fisica

I tanti vantaggi della progettazione BIM

Il BIM è un metodo di progettazione collaborativo poiché permette di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione: architettonica, strutturale, impiantistica, energetica e gestionale. Tutti possono utilizzarlo dagli impiantisti agli architetti, dal costruttore al collaudatore, dal progettista al manutentore.

Secondo alcuni studi, questo tipo di progettazione innovativa può consentire il 10% di risparmio di spese di gestione e durante il ciclo dell’opera, abbattendo il ricorso alle varianti e prevedendo per tempo le manutenzioni necessarie.

Secondo il CIFE (Centre for Integrated Facilities Engineering) utilizzare il sistema BIM porta a:

La progettazione BIM, quindi, garantisce maggiore efficienza e produttività, meno errori, maggiore interoperabilità, massima condivisione delle informazioni, un controllo puntuale e coerente di tutto il progetto.

Un progetto BIM, inoltre, dà la possibilità di avere un’elaborazione virtuale del ciclo di vita dell’edificio consentendo di monitorare i materiali e programmare meglio la manutenzione.

Hörmann presenta i sistemi di controllo degli accessi

Hörmann entra nel mercato del controllo degli accessi, includendo dissuasori, road blocker, barriere a movimento verticale: linee Security Line e High Security Line.

Security Line comprende dissuasori per il controllo degli accessi in aree pubbliche e private, mentre High Security Line è dedicata ad aree di massima sicurezza come edifici del governo, aeroporti.

H-Sistemi di controllo degli accessi 3High Security Line comprende dissuasori rinforzati, road blocker per passaggi fino a sei metri, barriere a movimento verticale per passaggi fino a dieci metri e tyre killer in grado di permettere il transito in una sola direzione grazie a peculiari spuntoni in acciaio finalizzati al taglio dei pneumatici. La resistenza di tali prodotti è certificata da istituti di prova indipendenti mediante crash test riconosciuti a livello internazionale.

I dissuasori Hörmann si suddividono in differenti tipologie: automatici, semiautomatici, fissi e amovibili.
Per il controllo degli accessi, Hörmann propone una serie di dispositivi di comando: telecomandi, tastiere a codice o lettori di impronte digitali. Tutti i prodotti automatici possono essere azionati utilizzando BiSecur, un sistema radio che regola la trasmissione del segnale dotato di un sistema crittografico sicuro.

“Proponiamo da tempo cancelli scorrevoli adibiti a controllo degli accessi e con i nuovi prodotti tra l’altro, potremo rispondere alla necessità di sicurezza in aree pubbliche e commerciali” ha sottolineato Christoph Hörmann, socio titolare di Hörmann.

Centro di Formazione Tecnica Daikin a Roma

Il mercato della climatizzazione e del riscaldamento è in continua evoluzione: Daikin apre il nuovo Centro di Formazione Tecnica presso l’Istituto Professionale Sisto V di Roma. L’aggiornamento continuo un elemento fondamentale e distintivo, per questo Daikin oltre a investire in ricerca e sviluppo, punta sulla formazione continua dei propri dipendenti e della la propria organizzazione di assistenza pre e post vendita.

Tutte le figure professionali, seppur in modalità diverse, rappresentano l’azienda nel contatto con l’utente finale, il quale valuta il suo acquisto come il risultato tra il prodotto comprato e il servizio ricevuto.

Per facilitare l’accesso alla formazione, Daikin ha affiancato – alla sede di Genova (considerata la principale sede del Dipartimento Tecnico e di Formazione di Daikin Italy) – 13 centri di formazione presenti sul territorio italiano, di cui fa parte il nuovo Centro di Formazione Tecnica realizzato presso l’Istituto Professionale Sisto V di Roma. Quest’ultimo rappresenta sia il punto di riferimento per i professionisti del Lazio sia un ponte tra il mondo scolastico e quello del lavoro poiché permette ai giovani studenti di acquisire le conoscenze necessarie per diventare dei professionisti preparati nel settore della climatizzazione.

Daikin Centro Formazione Tecnica RomaOgni corso viene svolto da personale qualificato che struttura programmi “su misura” alternando teoria e pratica. Tra i temi normative, novità legislative e ovviamente innovazioni tecnologiche.

Daikin è Organismo di Valutazione Fgas conformemente al CE 303/2008 recepito in Italia per mezzo del DPR 43/2012, che permette all’azienda di tenere gli esami per il conseguimento del cosiddetto “patentino del frigorista”.

Daikin eroga inoltre corsi di certificazione per Brasatori in base allo standard EN 13585, corsi sulla compilazione del Registro dell’apparecchiatura e sulla compilazione del nuovo libretto di impianto termico per l’efficienza energetica.

“Crediamo molto nella formazione dei nostri collaboratori e ancora di più nell’istruzione dei futuri professionisti: vogliamo in primo luogo insegnare loro che è necessario un approccio critico ai temi del consumo responsabile e dell’efficienza energetica” dichiara Renato Cavalli, Technical Department di Daikin Italy. “Essere un’azienda specializzata nel settore della climatizzazione ed avere ottime soluzioni da poter offrire al consumatore finale non bastano: siamo convinti che solo la costante formazione dei nostri collaboratori attuali e futuri possa dare realmente un valore aggiunto e distintivo al nostro prodotto”.