Elettromondo Padova 2018: l’elettricità guarda al futuro

Elettromondo Padova 2018, giunta alla settima edizione – ideata e promossa da Elettroveneta e Ferri Elettroforniture – si terrà dal 19 al 21 aprile 2018.

Elettromondo, l’evento fieristico dedicato all’elettricità, è un appuntamento qualificato per gli operatori del settore elettrico e termoidraulico, installatori, progettisti, quadristi, esperti di automazione che possono non solo toccare con mano la ricca proposta tecnologica, ma posso formarsi e informarsi grazie a un’ampia offerta convegnistica.

Confermati i 9 settori rappresentati a Elettromondo Padova 2018: dai complementi elettrici all’illuminazione e al fotovoltaico, dalla climatizzazione e riscaldamento all’automazione industriale e ai sistemi di sicurezza e televisivi, dagli accessori e attrezzature, alle soluzioni di sicurezza e alla termoidraulica.

Elettromondo si è evoluta negli anni e da piattaforma commerciale si è trasformata in un evento in grado di proporre nuove idee e soluzioni attraverso spazi di confronto grazie a in-terventi formativi e la presenza di esperti del settore.

Elettromondo guarda alle tendenze future attraverso focus specifici: nelle precedenti edizioni sono stati approfonditi temi come la mobilità elettrica, la smart technology per il risparmio energetico,  il nuovo volto dell’illuminazione.

L’ingresso, riservato agli operatori del settore, sarà gratuito con registrazione obbligatoria nel sito o direttamente in fiera.

Ricerca “I love ME”: benessere, clima e casa ideale

Qual è il clima ideale in casa? Quali il livello di benessere? La ricerca “I love ME” di Mitsubishi Electric ha indagato il rapporto tra gli italiani e il benessere in casa per fotografare lo stato dell’arte e offrire agli addetti ai lavori informazioni utili sui trend e le esigenze degli italiani.

“Siamo un’azienda che investe in tecnologie, innovazione e ecosostenibilità e che ha come obiettivo quello di realizzare prodotti per la casa (climatizzazione/riscaldamento/ acqua calda sanitaria) sempre più efficienti, performanti e in grado di interpretare il concetto di benessere in casa. Proprio per questo motivo è stata realizzata un indagine per capire cosa pensano gli italiani” ha affermato Marcello Malavasi, Executive Director Mitsubishi Italia.

I love ME: le 3 aree chiave

La ricerca, commissionata a OnePoll e condotta su un campione di 1.000 individui, è stata sviluppata su tre aree chiave:

“La ricerca I Love ME (acronimo di Mitsubishi Electric) ha lo scopo di comprendere il valore del benessere e le aspettative di comfort per riuscire a sviluppare prodotti sempre più mirati” ha aggiunto Raffaella Fusetti, Marketing Communication Manager Air Conditioning Division Mitsubishi Electric – “In linea con il nostro corporate statement Changes for the better, infatti, puntiamo ad arricchire la società attraverso soluzioni davvero innovative e attente ambientaliste che, come mostra la ricerca, è uno degli elementi più rilevanti per gli italiani”.

Il benessere

Dall’indagine I Love ME emergono dati contrastanti, sebbene solo il 76% degli italiani dichiarino di prestare sufficiente attenzione al proprio benessere, ben il 93% degli intervistati siano completamente (56%) o abbastanza d’accordo (37%) nel dire che la casa in cui vivono abbia un effetto positivo sul proprio benessere.

Tra gli indicatori di benessere troviamo: l’ambiente ordinato e pulito (69%), il comfort e design (68%), gli spazi (54%) seguono luce naturale, comfort, connessione Internet e una buona qualità dell’aria.

Quali le tecnologie che possono garantire elevato comfort e benessere?
Per il 73% degli italiani sicuramente il climatizzatore / deumidificatore / pompa di calore seguito dai dispositivi di sicurezza (55%) e dai purificatori d’aria (36%).

Secondo lo studio, infine, l’82% degli intervistati è d’accordo nel dire che una casa ecosostenibile da un punto di vista ambientale abbia un impatto più positivo per il proprio benessere.

Ricerca I love ME

Ricerca I Love ME – Pensando alla casa e al benessere: le tecnologie più importanti per gli intervistati

La casa ideale

Secondo l’indagine, risulta che quasi un italiano su due (48%) preferisce vivere in una cittadina, il 26% nella grande città e il 24% in piccolo paese. Inoltre, una casa ideale deve essere vicina alla famiglia e al lavoro.
Emerge inoltre che l’87% degli italiani sarebbe disposto a spendere di più per avere una casa che li faccia sentire bene.

Il clima in casa

Quando si parla di clima in casa, le cose si complicano, infatti un italiano su quattro non è sicuro di avere una buona qualità dell’aria in casa. Non stupisce che l’86% degli intervistati ha comprato (49%) o comprerebbe (37%) un sistema di climatizzazione / pompa di calore per migliorare il proprio benessere in casa.

Il 65% degli intervistati dichiara di averne installato uno in soggiorno e/o in camera. Tra coloro che non possiedono un sistema di climatizzazione, il 76% dichiara di volerne installare uno.

Pensando al benessere, tra le tecnologie che lo rappresentano di più, troviamo il riscaldamento a pavimento (37%), seguito dal climatizzatore / pompa di calore (23%) e dai termosifoni (23%).

Ricerca I love ME

La green economy? Un antidoto alla crisi secondo GreenItaly 2017

“Non si tratta di conservare il passato, ma di mantenere le sue promesse”. Il filosofo Theodor Adorno, ripreso nella prefazione del rapporto GreenItaly 2017, ha la capacità di racchiudere ed evocare, in così poche parole, uno sguardo al futuro che ben rappresenta gli sforzi delle eccellenze manifatturiere italiane per superare la crisi, anche grazie all’apporto della green economy.

Una forte spinta verso qualità, bellezza, coesione sociale, da un lato, ed efficienza energetica, risparmio delle materie prime, innovazione, high tech, dall’altro, che, basandosi su mirati investimenti, genera positivi risvolti sociali ed economici.

Una progressiva evoluzione sostenibile che ha portato un’impresa italiana su quattro, dall’inizio della crisi, a scommettere sulla green economy, con 355mila aziende, ovvero il 27,1% del tessuto imprenditoriale nazionale, che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.  

Quota che sale al 33,8% dove l’orientamento sostenibile si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell’occupazione. I numeri di GreenItaly 2017, ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere (realizzato in collaborazione con Conai, sotto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e con il contributo di Ecopneus) sottolineano inoltre una vera e propria accelerazione, nel solo 2017, delle scelte imprenditoriali green: 209 mila aziende hanno investito, o lo faranno entro l’anno, su sostenibilità ed efficienza, con una quota sul totale (15,9%) che supera dell’1,6% i livelli del 2011.

La green economy ha contribuito alla ripresa delle aziende italiane generando, secondo i dati del rapporto GreenItaly 2017, circa 3 milioni di green job

Green economy e green job, dallo sviluppo sostenibile al valore sociale

La svolta verso efficienza e ottimizzazione dei processi produttivi genera, dati alla mano, un ampio spettro di nuove professioni e possibilità occupazionali. Alla nostra green economy, sempre secondo il report, si devono già 2milioni 972mila green job, cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre. Solo nel 2017, saranno 320 mila le posizioni di lavoro green alle quali si aggiungono, considerando le assunzioni per le quali sono richieste competenze green, altri 863 mila posti.

Ma il circolo virtuoso della green economy genera anche ricchezza: i quasi 3 milioni di green job italiani (ingegneri energetici, agricoltori biologici, esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici, installatori di impianti termici a basso impatto, ecc.), contribuiscono infatti alla formazione di 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto.

Il salto competitivo e innovativo che la green economy porta alle imprese affonda le proprie radici nel connubio tra green economy e Ricerca e Sviluppo: nelle divisioni legate a progettazione e R&S i green job rappresentano il 60% delle assunzioni previste per il 2017.

Un tema strettamente collegato agli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0, impegno pubblico del Governo italiano a sostegno di un’industria più intelligente ed efficiente.

“Emerge con sempre maggiore forza la necessità di un’economia più sostenibile e per questo più forte e competitiva – commenta Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola -. Lo si evince anche dal Nobel recentemente assegnato a un economista atipico che riflette sulle persone e sulle comunità: Richard Thaler con le sue teorie ha spiegato come i tratti umani incidono le decisioni individuali e gli esiti del mercato. Per andare in questa direzione occorre un’economia che incroci innovazione e qualità con valori e coesione sociale. La green economy è la frontiera più avanzata per cogliere queste opportunità, rappresenta l’Italia che fa l’Italia, che non dimentica il passato e si conferma innovativa e promettente oltre i luoghi comuni”.
 

report greenitaly 2017

Imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2011 -2016 e/o investiranno nel 2017 in prodotti e tecnologie green – Fonte Unioncamere

La green economy premia export e presenza internazionale 

Se il fatturato interno e il benessere sociale traggono giovamento dagli investimenti green, il report GrenItaly 2017 non manca di sottolinearne le performance anche sul fronte internazionale.

Nel 2016, infatti, le medie imprese manifatturiere italiane coinvolte hanno ottenuto un dinamismo sui mercati esteri superiore a quello delle altre realtà, registrando un +49% sull’export, a fronte del +33% di chi non hanno effettuato scelte green. Non solo, queste aziende hanno spinto l’intero sistema produttivo nazionale verso una leadership europea nelle performance ambientali.

Secondo Eurostat, con 256 kg di materia prima per ogni milione di euro prodotto, le imprese italiane producono molto meglio, impiegando meno risorse, della media Ue (454 kg), piazzandosi seconde alle grandi economie comunitarie dopo le britanniche (223 kg), davanti a Francia (340), Spagna (357) e Germania (424).

Inoltre l’Italia risulta essere il Paese europeo che dal 1998 al 2014 ha visto il maggior incremento di imballaggi riciclati, con un aumento di 4,4 milioni di tonnellate. Proprio in questa prospettiva, sono oltre 50 milioni le tonnellate di rifiuti avviate a riciclo negli ultimi vent’anni da Conai e dai Consorzi di Filiera, contribuendo  alla crescita di un settore che conta oggi 6.000 imprese e 155.000 addetti.

Il GreenItaly 2017 nella geografia degli investimenti sostenibili

Passando alla distribuzione geografica della green economy, la Lombardia è in cima alla classifica delle imprese eco-investitrici, con 63.170 aziende. Seguono Veneto con 35.370 unità, Lazio con 30.020 imprese green, Emilia-Romagna a quota 29.480 e Toscana con 29.340 realtà.

A livello provinciale, Milano e Roma guidano la graduatoria staccando nettamente le altre province italiane grazie alla presenza, rispettivamente, di 22.300 e 20.700 imprese che investono in tecnologie green. In terza, quarta e quinta posizione, con oltre 10.000 unità, Napoli, Torino e Bari.

Sul fronte dei green job, infine, a dominare restano le grandi realtà di Milano, con 42.910 assunzioni, e Roma, con 29.480. In terza posizione troviamo Torino, dove la domanda di green job è di 15.070 unità, seguita da Napoli, con 9.670 assunzioni, e Brescia, a quota 9.110 posizioni green.

greenitaly 2017

Graduatoria regionale secondo la numerosita' delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2011–2016 e/o investiranno nel 2017 in prodotti e tecnologie green – Fonte Unioncamere

Salvavita connesso, da BTicino sicurezza e controllo anche a distanza

Salvavita Connesso BTicinoQuante volte un banale fulmine ha fatto scattare l’interruttore generale di casa, lasciando tutti senza corrente? Nessun problema se qualcuno può intervenire fisicamente sull’interruttore, ma quali possono essere le conseguenze ad esempio se il tutto avviene quando la casa non è presidiata, magari per un paio di giorni? Esatto: frigorifero pieno di cibo da buttare, freezer scongelato, riscaldamento in tilt ecc.
Salvavita connesso è un dispositivo di sicurezza pensato da BTicino da accoppiare all’interruttore differenziale che, grazie a un modulo Wi-Fi integrato e all’applicazione dedicata BTicino Power On, permette di comandare a distanza l’impianto elettrico della propria abitazione.

Tramite una semplice interazione con uno smartphone, infatti, Salvavita connesso consente di richiudere l’interruttore intervenuto in modo intempestivo (magari a causa di un fulmine o di un disturbo sulla rete), essere informati ovunque sul funzionamento dell’impianto o comandare l’interruttore differenziale a distanza.

Come funziona Salvavita connesso

App Salvavita BTicinoIn caso di intervento dell’interruttore differenziale, Salvavita connesso verifica lo stato di isolamento dell’impianto elettrico, rilevando la presenza o l’assenza di un guasto permanente.

Eseguito il controllo, invia una segnalazione allo smartphone dell’utilizzatore tramite l’applicazione BTicino Power On. Se il guasto rilevato non è permanente, l’utilizzatore può decidere se richiudere a distanza l’interruttore scattato o lasciarlo aperto.

In caso contrario (guasto permanente), l’utilizzatore riceve solo la segnalazione senza poter ripristinare l’alimentazione perché le condizioni di sicurezza non sono garantite.

Salvavita connesso può essere associato sia all’interruttore generale dell’abitazione sia a una singola linea, favorendo la gestione di una sola utenza (per esempio l’impianto d’irrigazione o quello di riscaldamento).

Quando è utile

Salvavita connessoSalvavita connesso è la soluzione ideale in tutte le situazioni in cui un’assenza di corrente elettrica possa comportare rischi o danni economici: dalla disattivazione di allarmi e insegne al blocco di caldaie e frigoriferi, aree giardino e piscine. È studiato per l’impiego in tutti gli ambiti applicativi, dal residenziale al terziario (locali pubblici, uffici, piccoli capannoni), fino al mondo dell’industria (attività artigianali e officine).
Salvavita connesso è uno dei prodotti che appartengono al programma di oggetti connessi Eliot (ELectricity Internet Of Things) di BTicino.

DVM R620 di Honeywell, la nuova release di Digital Video Manager

DVM R620In occasione di Sicurezza 2017, Honeywell annuncia al Pad. 5 stand C22-D27 una versione potenziata di Honeywell Digital Video Manager per la sicurezza e la sorveglianza degli ambienti degli edifici moderni sempre più complessi.

La nuova versione DVM R620 consente alle organizzazioni di proteggere in maniera più semplice le operazioni di sicurezza su larga scala con caratteristiche che migliorano l’efficienza degli operatori e la conoscenza della situazione, per individuare e risolvere più velocemente i malfunzionamenti e potenziare l’accuratezza e l’affidabilità delle operazioni di sicurezza.

DVM R620 di Honeywell

DVM R620 si adatta perfettamente a un’ampia varietà di strutture, incluse installazioni complesse per la sicurezza in ambienti con requisiti rigidi, come aeroporti, carceri, ospedali, scuole superiori e smart city. Offre un’interfaccia utente migliorata e include aggiornamenti importanti su come gli operatori possono catturare, accedere e gestire video dal vivo e registrati in maniera affidabile ed efficiente.

DVM R620 tabletBasato su un’architettura distribuita altamente disponibile, il sistema offre capacità di registrazione e visione completa dell’obiettivo, la possibilità di salvare il filmato su memory card e quindi registrarlo sul server principale del sistema. Queste funzionalità rendono il sistema più flessibile nel rispondere a interruzioni – che spaziano dalla manutenzione di routine a guasti di rete o del server, fino a minacce di cybersecurity – e assicurano che gli obiettivi registrino video in maniera più uniforme e affidabile in qualunque posizione.

Inoltre, DVM R620 include un’interfaccia utente migliorata e più intuitiva e funzionalità che migliorano la user experience, rendendo più semplice imparare a utilizzare il sistema, aiutando a migliorare la produttività degli operatori per una più veloce risposta ai malfunzionamenti.

DVM R620 supporta anche open standard come Open Network Video Interface Forum (ONVIF), per ottenere livelli più profondi di interoperabilità e connettività, in modo che le organizzazioni possano più facilmente integrare un numero sempre più ampio di videocamere e sistemi di terze parti come analytics, man mano che si adattano ai cambiamenti delle minacce di sicurezza.
DVM R620 agevola le organizzazioni su molti fronti:

L’obbligo di manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi di lavoro

Il testo unico per la sicurezza, d.lgs. 81/2008 dedica il titolo III all’uso uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale ed in particolare gli articoli dall’80 all’87 agli impianti ed alle apparecchiature elettriche.

Tra questi, l’articolo 86 carica il datore di lavoro dell’obbligo di effettuare regolarmente verifiche e controlli sull’impianto elettrico.
Già il DPR 462 del 2001 impone al datore di lavoro la verifica periodica degli impianti di terra, di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione secondo la periodicità riportate in tabella 1.

Tabella 1 -manutenzione degli impianti elettrici

Tabella 1 – Periodicità di verifica degli impianti soggetti al DPR 462-2001

Le verifiche previste dal DPR 462/2001 devono essere commissionate alla ASL territorialmente competente o ad un ente notificato al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). L’elenco completo degli enti notificati è disponibile sul sito del MISE al seguente link.

Oltre a quanto richiesto dal DPR 462/2001, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. L’esito dei controlli è verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza.

A quasi 10 anni dalla pubblicazione l’articolo 86 è rimasto ancora incompiuto, infatti il MISE avrebbe dovuto emanare un decreto attuativo, con il quale stabilire le modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controlli.

In altre parole il MISE avrebbe dovuto definire, tramite un decreto attuativo, il layout del registro, l’elenco e la periodicità delle verifiche, oltre ai criteri di qualifica dei verificatori.

È bene chiarire che l’assenza del decreto attuativo non cancella il vincolo per il datore di lavoro di effettuare manutenzione regolare di mantenere un registro delle verifiche da esibire in caso di controlli da parte delle autorità competenti.

Nel corso degli anni, il CEI ha reso disponibili diverse norme e guide dedicate alle verifiche ed alla manutenzione degli impianti, che contemplano tutto ciò che veniva richiesto all’atteso Decreto Attuativo.
La seguente tabella 2 elenca le norme e le guide principalmente usate per la redazione dei verbali di verifica che dovrebbero essere alla base dei contratti di manutenzione.

tabella 2 - manutenzione degli impianti elettrici

Tabella 2 – Principali riferimenti normativi in materia di verifica e manutenzione degli impianti

Per quanto riguarda la qualifica del personale, il riferimento è il DM 37-08 che richiede l’intervento di imprese abilitate in caso di manutenzione straordinaria, ampliamento o trasformazione di impianto.
Anche in caso di manutenzione ordinaria in presenza di rischio elettrico ovvero in presenza di parti attive non protette o non sufficientemente protette a distanze inferiori a quelle stabilite dalla tabella 1 allegato IX del d.lgs. 81/08, il personale deve essere qualificato dal datore di lavoro secondo i criteri riportati nella norma CEI 11-27.

tabella 3 - manutenzione degli impianti elettrici

Tabella 3 – Distanze limite da parti attive (tabella 1 allegato IX)

Misurare tensione e corrente senza contatto con Fluke T6

Fluke T6-600La ricerca guasti dei sistemi elettrici può richiedere molto tempo e comporta diversi rischi legati all’accesso a punti di contatto metallici. I nuovi tester elettrici Fluke T6 con tecnologia FieldSense rendono la ricerca guasti più sicura ed efficiente permettendo agli elettricisti di eseguire misurazioni simultanee di tensione e corrente, oltre alle rilevazioni, senza ricorrere ai puntali.

I tester T6 consentono di effettuare misurazioni a vero valore RMS affidabili all’interno di fitte scatole di giunzione o nei conduttori con punti finali inaccessibili, ottimizzando i tempi e riducendo notevolmente potenziali errori e il rischio di scariche elettriche.
Grazie ai nuovi tester Fluke T6-600 e T6-1000, gli elettricisti possono usufruire di:

Il fulcro dei tester T6 è la nuova tecnologia Fluke FieldSense, che offre misure di tensione e corrente simultanee e affidabili al posto del semplice rilevamento standard della tensione. La tecnologia FieldSense misura la tensione attraverso l’isolamento del cavo, riducendo per l’utente il pericolo di lavorazione con conduttori metallici e la probabilità di errori o di contatti accidentali con i conduttori sbagliati.

Con un design robusto, i tester presentano classe di sicurezza 1000 V CAT III, 600 V CAT IV (600V CAT III per il modello T6-600) e sono dotati di un display retroilluminato di facile lettura.

Ecosystem Village di Milestone: piattaforma di videosorveglianza aperta

Milestone Systems a Sicurezza con Ecosystem Village (Padiglione 5 – Stand M14-N17), una “piazza” privilegiata di incontro, innovazione e cultura di settore, che riunirà tutta la community che ruota intorno alla piattaforma di videosorveglianza aperta di Milestone.

La soluzione di Milestone è flessibile e versatile, può aggregare in modo semplice e efficace diverse funzionalità per rispondere a diverse esigenze di business: dalla protezione del piccolo negozio alla gestione degli impianti di sicurezza più estesi.

Questa piattaforma open rappresenta un esempio di integrazione dove è possibile abbinare sistemi nuovi a impianti già esistenti o combinare elementi prodotti da soggetti differenti.
La ricchezza di questa soluzione nasce dalla collaborazione tra diversi partner tecnologici che si possono inserire sulla piattaforma, costituendo una community che lavora in sinergia ed è in grado di gestire problematiche e prodotti differenti.

L’Ecosystem Village rappresenta un’opportunità per conoscere i partner Milestone, capire quali servizi vengono offerti.

Per comprendere le potenzialità dell’ecosistema è stata allestita un’area demo relativa alla gestione della Smart City: è riprodotta una sorta di “control room” di un’area urbana, dalla quale grazie alla piattaforma Milestone e ai diversi partner, si possono controllare in modo centralizzato le funzionalità della città assicurando controllo ed efficienza di tutti i sistemi che rendono la città vivibile.

Le aziende presenti all’Ecosystem Village sono: AT Group, Axitea, Sophos, Xecurity, Canon, Commend Italia, Computer Gross, Conceptsmoke Screen, Crisma Security, DAB Sistemi Integrati, Edesix, Elmat, Technic, Band-wich, MC Sistemi, Mobotix, Dell, Barco, Technoaware, Targa Systems e ovviamente Milestone.

Aikom Technology: videosorveglianza, comunicazioni radio e connettività Wi-Fi

Aikom Technology, distributore di soluzioni per l’informatica, le comunicazioni e la sicurezza, presenta a Sicurezza 2017 nel padiglione 5, Stand L08-M09 soluzioni, novità e demo live nei settori videosorveglianza, comunicazioni radio e Wi-Fi.

Per la videosorveglianza, le soluzioni ad altissima definizione e video analisi Avigilon: l’avanzato software di gestione ACC 6 e l’innovativa ricerca per somiglianza appearence search.

Tra le novità troviamo Avigilon Control Manager, il sistema di controllo accessi e il nuovo presence detector Avigilon, in grado di identificare anche solo attraverso il respiro.

Da Selea soluzioni per la lettura targhe e la sorveglianza del territorio, in grado di inviare gli alert direttamente su uno smartwatch.

Nell’area comunicazioni radio professionali Motorola Solutions propone i terminali DMR e Tetra per la massima sicurezza del lavoratore in situazioni critiche e nel campo della pubblica sicurezza.

Diverse novità per la connettività Wi-Fi ad alta capacità da Cambium Networks: soluzioni scalabili e gestite tramite cloud per abitazioni, piccole imprese e reti industriali, sia per interni che per esterni. Interessante la demo live di Trion (Real Time Location System), un sistema di localizzazione ad alta precisione in 3D basato su tecnologie RF in alta frequenza, funzionante sia indoor che outdoor per il tracciamento in tempo reale di veicoli, persone o asset.

 

La tecnologia vince la paura? Per Italy@Risk vive meglio chi crede nei sistemi di sicurezza

conferenza sicurezza 2017Italiani più attenti e ansiosi, ma altrettanto sensibili alle nuove tecnologie per la sicurezza: se terrorismo e criminalità sono i primi pensieri di una grande fetta del campione protagonista della ricerca Italy@Risk, chi crede nei sistemi di sicurezza avanzati non cambia le proprie abitudini, si sente più sicuro e propende per investimenti in tecnologie avanzate e intelligenti.

L’indagine realizzata da Ipsos Italia in occasione di Sicurezza 2017 (Fiera Milano, 15-17 novembre), evidenzia la centralità del tema della sicurezza – prima preoccupazione per l’86% degli intervistati – rispetto ad altri fattori di rischio nella percezione degli italiani, svelandone le ricadute positive in termini di opportunità per un mercato già vivace, come testimoniato dai 2,3 miliardi di euro di registrati lo scorso anno in Italia dal comparto (dati Anie Sicurezza).

L’indagine, realizzata su un campione di 1800 italiani, approfondisce l’evoluzione rispetto all’edizione 2015 delle preoccupazioni percepite, in un interessante spaccato sulla sicurezza e sulle sue potenziali relazioni con l’innovazione tecnologica non soltanto nella protezione di abitazioni private e centri urbani, ma anche di luoghi pubblici quali stadi, aeroporti, ospedali, centri commerciali, teatri, chiese e musei.

Terrorismo in ascesa, ma Italy@Risk premia il ruolo dei sistemi di sicurezza

Come prevedibile, i timori legati al terrorismo e ai recenti eventi di cronaca hanno fatto balzare la voce ai vertici della classifica sul tema sicurezza, passando dal 35% del 2015 al 43% odierno di intervistati turbati in primis da questa emergenza.

Il terrorismo risulta infatti secondo solo alla criminalità (furti, scippi, rapine), in lieve calo, al 47%, rispetto a 49% del precedente report e supera l’elemento immigrazione, prima preoccupazione per il 34% degli italiani.

Di conseguenza, il 42% degli intervistati si sente poco sicuro fuori casa, soprattutto quando frequenta cinema, teatri, musei e centri sportivi, concerti in stadi e piazze, città d’arte e grandi centri in generale.

I risultati di Italy@Risk confermano come il terrorismo internazionale abbia influenzato le abitudini dei cittadini: il 43% degli intervistati partecipa meno agli eventi di piazza o ha addirittura smesso prendervi parte (rispettivamente 31% e 12%), mentre il 42% viaggia meno fuori dall’Italia o non si reca più all’estero (rispettivamente il 27% e il 15% degli intervistati).

Tuttavia, segnali di speranza vengono dalla percezione legata alle tecnologie utili alla nostra quotidianità. “La presenza di sistemi di sicurezza aumenta la percezione di sicurezza fuori casa, con un voto medio di 6,8 rispetto al 5,8 del giudizio generale sui luoghi pubblici – commenta Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, presentando il report 2017 – In questo quadro di generale diffidenza, dunque, chi accorda valore dissuasivo ai sistemi di sicurezza non intende cambiare le proprie abitudini”.

La ricerca Italy@Risk conferma la preoccupazione degli italiani verso terrorismo e criminalità, ma segnala percezioni positive sull’installazione di sistemi di sicurezza intelligenti

L’oggetto del desiderio sono i sistemi di sicurezza intelligenti

Se i possessori di sistemi di sicurezza risultano in percentuale costante, 73%, rispetto al 2015, crescono tra questi quanti riconoscono all’innovazione tecnologica un contributo importante nella “lotta” contro le preoccupazioni: il 35% e il 59% degli italiani si sentono rispettivamente molto sicuri e abbastanza sicuri grazie alla scelta di sistemi di sicurezza avanzati.

Quanto agli investimenti, il 90% degli intervistati ha adottato almeno un sistema tradizionale, ma il 46% ha optato per almeno un sistema tecnologico, scegliendo in particolare allarmi anti intrusione, videosorveglianza e, in questo ambito, sistemi controllabili da remoto.

La ricerca Italy@Risk

Di quali dotazioni/servizi dispone di sicurezza presso la sua abitazione?

A riflettere ulteriormente le opportunità di business per la filiera, il 30% di italiani pronti a investire in sistemi di sicurezza. Di questa percentuale, il 24% possiede soluzioni avanzate e già ragiona in termini di upgrade tecnologico.

La cifra media accordata agli investimenti in sistemi intelligenti è di 1.270 euro, contro i precedenti 1.200 euro, ma il 60% degli intervistati è disposto a investire fino a 2000 euro e un altro 79%, tra chi si dichiara pronto ad adottare tali soluzioni, desidera acquistare proposte più avanzate.

Nella selezione dei sistemi di sicurezza, meno internet e più qualità

La qualità rappresenta il primo criterio di selezione, per il 59% di chi investe in tecnologie avanzate, rispetto al risparmio economico (41%).

La ricerca Italy@Risk

Le dotazioni avanzate continuano a far sentire più sicuri, anche se le tradizionali riprendono quota

Italy@Risk registra infatti una sorta di controtendenza rispetto all’attuale digitalizzazione dei processi in termini di canali informativi: “Abbiamo notato un comportamento meno affine all’uso di internet nella fase di selezione delle tecnologie, mentre aumenta l’intenzione di contattare direttamente produttori o fornitori del sistema. I fattori chiave nella scelta sono la qualità, garantita dalla certificazione del prodotto, e le modalità di installazione, preferibilmente a cura dell’azienda fornitrice che diviene così unica interlocutrice del consumatore” spiega Pagnoncelli.

Ultimo e delicatissimo tema nella nostra analisi di Italy@Risk riguarda la privacy, che accompagna da vicino l’evoluzione della sicurezza: il 37% degli italiani ritiene che l’attuale equilibrio tra privacy e sicurezza sia ottimale, il 35% accorderebbe ancora più attenzione alla privacy, mentre il 27% pensa ci sia troppa attenzione a questo aspetto. Ma se si tratta di scegliere tra sentirsi sicuri e diritto alla riservatezza, si conferma, come nel 2015, la preferenza per la sicurezza, espressa dal 59% degli intervistati.

Dalla teoria di Italy@Risk alla pratica, visitando Sicurezza 2017

Le potenzialità e il dinamismo del settore, comprovate dalla ricerca Ipsos, ci trasportano idealmente all’interno della manifestazione milanese.

“Nei suoi tre giorni, Sicurezza 2017 racchiude proposte e applicazioni innovative per ogni esigenza – spiega Fabrizio Curci, amministratore delegato di Fiera Milano -. Da oltre 35 anni poniamo grande attenzione all’evoluzione di questo settore cercando di coglierne trend e novità; lo dimostrano la crescita del 40%, con 465 espositori, rispetto alla scorsa edizione e l’aumento delle aziende estere (+48%), che rendono Sicurezza una fiera internazionale. L’edizione 2017 è caratterizzata soprattutto da uno spostamento del focus dal semplice prodotto all’integrazione di sistemi, in ottica edifici intelligenti. Rientra in questa prospettiva la proposta parallela di Smart Building Expo, incentrata sull’integrazione digitale di prodotti e soluzioni, come somma di fattori utili a vivere una sicurezza diversa da quella tradizionale”.

Quale migliore strumento, dunque, se non la conoscenza diretta delle nuove soluzioni per la sicurezza e l’automazione degli edifici, per affrontare le nuove sfide tecnologiche legate alle opportunità di business e al quotidiano benessere di ognuno di noi.

La ricerca Italy@Risk

Il 30% degli intervistati ha intenzione di investire in sicurezza, soprattutto in sistemi tecnologici e con una previsione di spesa in leggero aumento