SmartPro: formazione professionale al passo con l’innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica e l’integrazione dei sistemi sempre più efficiente ed evoluta richiede nuove competenze e professionalità: la formazione professionale è fondamentale per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

L’installatore, il professionista dovranno aggiornarsi e informarsi per stare al passo con le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti legislativi e normativi per perdere le opportunità.

Non solo il mercato richiede una formazione continua, ma anche l’Europa è portavoce di questa necessità: riqualificare e armonizzare le professioni legate al settore dell’edilizia secondo le indicazioni di Horizon 2020.

smartpro-copeDa qui nasce il progetto europeo BRICKS (Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills) – gestito per l’Italia da Enea – che stabilisce le linee guida dei diversi profili professionali e percorsi comuni di formazione, adattando le buone pratiche per l’elaborazione di uno schema per la certificazione delle competenze. Tra i profili inseriti in questo progetto, il “tecnico dei sistemi di Building Automation”, un operatore specializzato nella configurazione, installazione e integrazione di impianti elettrici tradizionali in sistemi integrati di un edificio.

Tecnoimprese, ente di formazione accreditato e partner di Enea, è parte attiva di questo progetto e ha creato il progetto SmartPro, un percorso formativo con l’obiettivo di creare un albo di installatori formati e qualificati e accompagnarli nella loro crescita professionale.
SmartPRO propone un calendario di corsi di aggiornamento professionale di livello crescente: da una domotica di base a corsi di specializzazione nei settori Integrazione, Sicurezza, Clima ed Energia, Impianti e Integrazione, insieme a partner come AILD, AIRE, Cna, Confartigianato, KNX Italia, SIEC, NT24.

L’8 e il 9 Novembre si è tenuto il primo corso per diventare un installatore evoluto realizzato da Tecnoimprese, in collaborazione con Conrad con test finale per comprovare le competenze ed entrare a tutti gli effetti nell’albo SmartPRO.

“Il corso SmartPro porta a sviluppare competenze fondamentali per l’installatore. – ha sottolineato Alessio Vannuzzi, docente del corso e fondatore di iTEDO – L’integrazione rappresenta senza dubbio il futuro dell’impiantistica edilizia. SmartPRO ha come obiettivo quello di creare un network di professionisti ed esperti, che possano confrontarsi e collaborare per creare insieme progetti di altissima qualità”.

Sistema multizona Intellicomfort+ di Fantini Cosmi

Intellicomfort+ è il nuovo sistema di termoregolazione multizona di Fantini Cosmi totalmente flessibile, personalizzabile, adattabile a ogni tipologia di impianto, composto da cronotermostati, termostati e attuatori assemblabili in modulare modulare grazie al wireless.

Come ottenere benessere e risparmio energetico?

Intellicomfort Fantini CosmiIn ogni stanza si svolgono attività diverse che richiedono una temperatura ideale corretta, ad esempio il soggiorno e i bagni devono essere più caldi, mentre cucina e camere da letto possono avere una temperatura inferiore. Fantini Cosmi aiuta a ottimizzare il grado di calore dei locali, evitando di riscaldare ambienti quando non serve.

Ma la temperatura da sola non basta a determinare le condizioni ambientali ideali: la percentuale di umidità è importantissima ed è consigliata tra il 40-65%. Sia in inverno, sia in estate un tasso di umidità alto può far percepire una temperatura troppo alta oppure troppo bassa.

Con Intellicomfort+ è possibile controllare l’umidità e determinare le condizioni ideali.

Il cronotermostato touchscreen wireless Intellicomfort CH180RF è il cuore del sistema e svolge le funzioni di “master” controllando e dialogando con i termostati CH120RF, con gli attuatori per radiatore O60RF e con gli attuatori per caldaia o per elettrovalvola di zona CH175.

Il cronotermostato CH180RF può gestire fino a 8 ambienti, mentre il termostato CH120RF può gestire fino a 15 attuatori.

E’ possibile gestire il singolo calorifero, ogni zona è indipendente e gestibile direttamente dal dispositivo centrale CH180RF.

I vantaggi sistema di termoregolazione multizona Intellicomfort+:

 

L’ecosistema Delta per il risparmio energetico negli smart building

Innovare, risparmiare e proteggere sono le tre parole chiave della mission di Delta nello sviluppo di soluzioni dedicate alla realizzazione e alla promozione degli smart building. Una filosofia che vede il mercato italiano protagonista di una trasformazione culturale e tecnologica globale, in vetta alle classifiche dei Paesi più sensibili all’efficientamento energetico e agli edifici intelligenti.

Un recente studio dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano pone infatti l’Italia seconda, dopo la Germania, nel panorama mondiale dell’efficienza energetica, con un mercato potenziale di 39 miliardi di euro all’anno tra 2015 e 2020 e le ulteriori possibilità di sviluppo generate da sistemi di incentivazione e crescente presenza di Esco (Energy Service Company). Non a caso, dunque, il gruppo Delta ha visto proprio nel’Italia la sede ideale per il proprio centro di competenza dedicato allo sviluppo degli smart building nella regione EMEA.

“Lavoriamo con impegno alla ricerca di prodotti e soluzioni “smarter & greener” – spiega Idilio Ciuffarella, direttore generale di Delta per gli Smart Building nella regione EMEA nella conferenza stampa organizzata in fiera -. Lo smart building è concetto nuovo e legato, almeno per la situazione italiana, al patrimonio edilizio obsoleto o protetto da vincoli storico-artistici. C’è molta strada da percorrere, ma noi di Delta puntiamo all’efficienza tramite processi di digitalizzazione, con reti di sensori sui quali costruire una componentistica che consenta di ottenere automazione, efficienza e risparmio energetico”.

deltaLa piramide del “Delta Building” vede dunque, alla base un sistema di controllo BMCS, al di sopra del quale troviamo tecnologie per la sicurezza e il networking, primi livelli di integrazione.

Il progetto vede poi, a un gradino superiore, gli altri impianti dell’edificio, quali fotovoltaico, energy storage, illuminazione a LED, sistemi di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e altri dispositivi intelligenti. Le fasi della realizzazione degli smart building targati Delta culminano con l’installazione e la configurazione del sistema, per consegnare a clienti e fruitori dell’edificio spazi confortevoli, sostenibili, sicuri e vantaggiosi anche dal punto di vista economico.

Al cuore dello smart building il BMCS

Il portafoglio Delta di soluzioni intelligenti a risparmio energetico si configura come un ecosistema di prodotti e soluzioni gestito da un “cervello” digitale, il Sistema di Gestione e Controllo degli Edifici (BMCS) fornito dalla consociata austriaca Loytec, compatibile con tutti i protocolli aperti utilizzati nel controllo degli edifici, quali Modbus, BACnet, M-Bus, DALI, EnOcean, OPC, LON e KNX.

Caratteristica che, oltre a dare valore aggiunto alla soluzione, semplifica il controllo globale dei sotto-sistemi critici, ovvero HVAC, produzione e storage di energia, illuminazione, sicurezza e molto altro. Allo stand Delta i visitatori hanno inoltre visto all’opera l’integrazione ininterrotta della piattaforma di automazione degli edifici con i sistemi di sorveglianza Vivotek.

Energy storage e illuminazione a LED

Dalla mente degli smart building, il BMCS, ai suoi organi vitali. Tra le soluzioni oggetto di integrazione negli edifici del futuro spicca anche il sistema di energy storage Hybrid E5, che integra l’inverter ibrido E5 – sempre targato Delta – con cabinet per batterie agli ioni di litio da 6kWh, misuratore di potenza e monitor intelligente.

Il sistema, pensato in particolare per nuovi impianti fotovoltaici in applicazioni residenziali e commerciali, offre flessibilità e installazione semplificata, grazie alla separazione tra inverter e cabinet.

Il monitor intelligente, infine, facilita la gestione dell’inverter E5 e della batteria, fungendo anche da gateway per la visualizzazione tramite dispositivi mobili. Ma risparmio energetico ed efficienza sono ottenibili anche tramite l’installazione di apparecchi di illuminazione a LED, altrettanto integrati nel sistema di controllo degli smart building.

Gli apparecchi per applicazioni industriali della serie Staccato, per esempio, vantano efficienza fino a 160lm/W e luminosità 30.000 lumen; il grado di protezione IP66, rende le lampade adatte a stabilimenti, magazzini, hub di trasporto e altri ambienti potenzialmente avversi. I troffer a LED per illuminazione architetturale Athos offrono invece un ottimo rapporto comfort/luminosità grazie a un design dotato di diffusori ottici micro-prismatici e all’UGR (unified glare rating) < 19.

Più valore agli smart building con soluzioni per la mobilità elettrica

delta mobilita elettrica per smart buildingTra le tecnologie che compongono l’ecosistema Delta per la progettazione degli edifici intelligenti, particolare importanza viene data anche alle soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici. L’expertise maturata nel settore Power Electronics a elevata efficienza consente infatti a Delta di sviluppare infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici CC e CA, come il caricatore a parete per veicoli da 25kW CC che, oltre alla rapidità di ricarica e all’efficienza di conversione fino al 94%, ospita un sistema di potenza modulare che ne consente l’installazione agevole ed economica, anche grazie a peso ridotto e dimensioni compatte.

L’altra opzione per la mobilità elettrica è rappresentata dall’EVSE Mini Plus CA, che offre fino a 7,36kW di potenza elettrica in uscita, secondo gli standard di ricarica IEC62196-2 tipo1/tipo 2. L’autenticazione con scheda RFID e l’interfaccia intuitiva rendono la soluzione più user-friendly, mentre i gradi di protezione IP55 e IK08 contribuiscono a garantire l’integrità e l’affidabilità del sito di ricarica in ogni contesto applicativo.

Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017): Risponde Matteo Marini

Matteo Marini Energia-ANIEANIE Confindustriaha accolto favorevolmente l’adozione della Strategia Energetica Nazionale 2017 (SEN 2017).
Attraverso quattro driver – elettrificazione della domanda, sviluppo delle fonti rinnovabili, sviluppo dell’efficienza energetica e riforma strutturale del mercato elettrico – è possibile proiettare il Paese verso la decarbonizzazione e garantire uno sviluppo sostenibile dal punto di vista energetico, ambientale, sociale.

Ne abbiamo parlato con Matteo Marini – presidente di ANIE Energia – che racconta come le linee di indirizzo della SEN siano un piano operativo efficace in grado di creare nuove opportunità per il Paese.

Strategia Energetica Nazionale: quali sono gli obiettivi a medio e a lungo termine?

La Strategia Energetica Nazionale 2017 pone come obiettivi a medio e lungo termine la promozione dell’efficienza energetica, l’elettrificazione della domanda, lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni climalteranti, e la riduzione dalla dipendenza energetica grazie ad una maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico e al phase out dal carbone.

C’è la necessità di una spinta decisiva verso l’elettrificazione del sistema energetico. Quali interventi sono auspicabili nel settore civile?

Le tecnologie abilitanti che consentono di andare verso la riduzione di utilizzo di risorse fossili in favore della elettrificazione del sistema energetico sono già presenti e pronte per essere utilizzate su larga scala, come ad esempio i veicoli elettrici, le pompe di calore, le tecnologie smart per i controlli dei consumi di energia ed i sistemi di accumulo; la diffusione sul mercato di tali tecnologie è ancora attualmente modesta.

Attraverso il supporto di adeguate politiche di innovazione queste tecnologie possono diventare più economiche, più flessibili e portare rapidamente maggiori benefici agli utilizzatori finali accelerando la loro penetrazione sul mercato.

Si parla di carbone zero e del 55% del fabbisogno di energia elettrica coperto da fonti rinnovabili entro il 2030. Ritiene sia un obiettivo troppo ambizioso per l’Italia?

fotovoltaico rinnovabiliLo sviluppo delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) in Italia ha registrato in questi ultimi anni una rapida crescita arrivando a soddisfare, a giugno 2017, il 37,5% della domanda elettrica, dimostrando di essere fortemente competitive rispetto alle tecnologie convenzionali.

L’obiettivo di arrivare a coprire il 55% al 2030 del consumo finale lordo di elettricità con le FER è assolutamente percorribile se, parallelamente, è previsto lo sviluppo di precise misure che ne consentano il continuo ed efficace sviluppo.

L’abbinamento di impianti FER ai sistemi di accumulo, accompagnato da una riforma del mercato elettrico a misura di FER, consentirà maggiore programmabilità e flessibilità degli impianti di generazione intermittente e, quindi, un reale contributo di FERNP alla stabilità e sicurezza della rete elettrica attraverso la fornitura di servizi di rete opportunamente remunerati. Anche l’impiego di tecnologie FER più innovative può contribuire al raggiungimento di elevate performance di producibilità degli impianti di generazione.

A tendere quindi l’orientamento è quello di abbandonare i combustibili fossili (entro il 2025), ad eccezione del gas su cui si stanno facendo importanti investimenti in nuove pipeline internazionali.

Con l’avvento dell’energia rinnovabile si è iniziato a parlare di smart grid e conseguentemente di digitalizzazione delle reti. Sono presenti linee guida e modelli di sviluppo all’interno della Strategia energetica Nazionale?

Nell’ambito della SEN non esiste una sezione di approfondimento di tali aspetti. ANIE, nel formulare i propri commenti (durante la consultazione), aveva invece richiesto che vi fosse una apposita sezione che esaminasse le diverse e possibili soluzioni di tipo smart grid che dovranno sempre più far fronte alla elettrificazione dei consumi. Un esempio è la stima degli impatti dell’adozione massiva di pompe di calore e delle piastre ad induzione a livello domestico, l’impatto della diffusione delle auto elettriche e delle infrastrutture di ricarica delle stesse.

Il futuro è la mobilità elettrica che è trattata in maniera marginale nel documento della SEN. Cosa è necessario implementare per aumentarne la diffusione?

mobilità elettricaPremesso che il piano di sviluppo della mobilità elettrica è oggetto anche di un altro documento istituzionale, il PNIRE (piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici), ad oggi in effetti possiamo dire che esistono ancora notevoli perplessità da parte della popolazione all’orientarsi all’acquisto di auto elettriche. Mancano strumenti incentivanti o cogenti che promuovano lo sviluppo della mobilità elettrica che invece in altri Paesi sono già stati introdotti con evidenti risultati di successo (Norvegia).

Tutte le case automobilistiche hanno lanciato campagne in cui hanno dichiarato, chi nel medio e chi nel lungo periodo (max. entro il 2040) che produrranno solo ed esclusivamente auto elettriche. E’ una transizione anche industriale che va guidata in maniera opportuna con adeguati provvedimenti normativi per favorire la diffusione delle nuove vetture.

Lo sviluppo di soluzioni tecnologiche che consentano un rilevante incremento dell’autonomia delle batterie è uno dei fattori su cui si sta concentrando la ricerca in ambito industriale.

L’altro aspetto riguarda la necessità di infrastrutturare il Paese con stazioni di ricariche pubbliche per veicoli elettrici del tipo fast charge e ultra fast charge per ridurre al minimo i tempi di ricarica. In questo ambito le tecnologie sono già disponibili ed è solo necessario mettere in campo la realizzazione di tali sistemi.

Inoltre, le vetture elettriche – per loro natura – possono essere assimilate a carichi alimentabili in modo discontinuo se non addirittura – nell’ambito di una smart grid – a riserva di energia da restituire alla rete in caso di necessità. La gestione della ricarica delle auto elettriche rappresenta una opportunità anche per gli operatori del mercato che vendono l’energia elettrica o gestiscono reti di distribuzione.

Ritiene che gli obiettivi contenuti nella SEN appena approvata siano raggiungibili, ambiziosi oppure si poteva fare di più?

Come Federazione abbiamo già ampiamente commentato il documento che resta a nostro parere ancora molto mediato su tanti obiettivi senza spingersi realmente a fondo su scelte più coraggiose.

Auspichiamo comunque che la SEN trovi una implementazione rapida attraverso provvedimenti ed atti normativi che consentano l’effettivo raggiungimento dei target previsti per l’ottenimento di una maggiore sostenibilità ambientale, energetica e sociale.

ANIE – attraverso le sue imprese tecnologiche che già oggi forniscono prodotti, sistemi e soluzioni per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture, pubbliche e private, e di mercati strategici come l’industria, la mobilità, l’energia e il building – è pronta a lavorare affinché le linee individuate dalla Strategia Energetica Nazionale si trasformino in opportunità e traghettino il Paese verso un nuovo paradigma energetico sostenibile e performante.

Un ruolo importante lo gioca anche l’R&D che può favorire la nascita di partnership pubblico-privato finalizzate a creare nuove sinergie e allargare i network e le collaborazioni di ricerca a livello internazionale con le aziende/istituzioni di eccellenza nel settore.

Efficienza energetica e domotica passano dalla formazione

ALESSIO VANNUZZI“Quando ero un ragazzo mio padre acquistò un’auto che, oltre al tachimetro e al contagiri, disponeva di uno strumento di energy saving. In pratica offriva in tempo reale un’informazione chiara sullo stile di guida adottato. Beh, ogni volta che vedevo l’asticella andare sul rosso, lo facevo presente a mio padre che, a sua volta, prestava attenzione all’andatura. Lo stesso concetto è presente oggi con gli strumenti di gestione in remoto dei consumi energetici: rappresentano un forte incentivo al risparmio energetico che parte proprio dalla consapevolezza dei propri consumi e dal modo di intervenire per ottimizzarli”.

Con questo esempio semplice, ma azzeccato Alessio Vannuzzi fa capire bene l’importanza della gestione energetica su cui ogni utente dovrebbe contare.

Fondatore della startup Itedo, premiata in occasione dei KNX Days col progetto “S.E.A. House” Vannuzzi ha vinto con un progetto che faceva leva su strumenti di domotica e building automation e che si è distinto per innovazione, integrazione ed efficienza energetica.

Partiamo da S.E.A. House: quali sono le sue caratteristiche vincenti?

SEA House iTedo efficienza energetica domotica integrazioneQuesto progetto coniuga tre fattori: sicurezza, efficienza e automazione. Si tratta di un lavoro che conta certamente su ottime prestazioni e sulla qualità di vita offerta, ma è anche frutto di un’unità di intenti esemplare.

Il successo del progetto è prima di tutto quello di aver rispettato pienamente le volontà e gli obiettivi dei committenti. Tutto questo è stato frutto di dialogo approfondito e concorde che è proseguito poi con la parte tecnica sia in fase di progettazione che di installazione.

La correttezza di questo modus operandi è stata sottolineata positivamente anche nel corso dei KNX Days e ha permesso di ridurre i tempi di esecuzione e non ha incontrato contrattempi, come spesso accade se non si dialoga e se non si presta adeguata attenzione alle fasi preliminari.

E poi c’è la qualità dell’insieme, la possibilità per il cliente non solo di contare su un ambiente performante e su misura delle sue esigenze, ma anche di poter gestire autonomamente diversi parametri, primi dei quali i consumi.

Quali sono i presupposti necessari in un progetto per garantire efficienza energetica?

Sono due gli aspetti imprescindibili, non a caso ricordati negli ecobonus al 65% per la riqualificazione energetica e collegati a quanto attiene alla termoregolazione: ovvero riscaldamento e condizionamento.

A proposito di impianti, per quello di riscaldamento è bene puntare sulla pompa di calore, dal rendimento superiore rispetto alla seppur ottima caldaia a condensazione. Innanzitutto, l’energia elettrica ha un costo inferiore rispetto al gas. Se poi ci si aggiunge l’installazione di un impianto fotovoltaico si ottiene una produzione elettrica e termica direttamente da un’unica fonte, la propria, per giunta rinnovabile.

L’adozione di un sistema di contabilizzazione dei consumi, che permette di monitorare in tempo reale l’andamento e adottare i necessari interventi per ridurlo contribuisce ulteriormente al risparmio.

Non solo: il consumatore diventa lui stesso attore nel processo di efficienza energetica come soggetto proattivo e consapevole.

Anche domotica e building automazione godono della detrazione fiscale al 65%. Che ruolo giocano per migliorare efficienza energetica?

A proposito si esprime chiaramente la norma UNI EN 15232 in tema di prestazione energetica degli edifici. In essa sono stati riportati tutti i vantaggi, espressi attraverso tabelle di calcolo attinenti al risparmio energetico conseguibili a livello residenziale e non.

Per esempio, in ambito residenziale, se si vanno a operare integrazioni sia nella parte termica sia nell’illuminazione si raggiungono livelli di efficientamento del 15-20% rispetto al solo impianto automatizzato. Un valore di tutto rispetto, specie poi se combinato con un intervento di isolamento termico.

Pensiamo se queste azioni virtuose venissero estese al patrimonio immobiliare italiano, anche solo in parte: i vantaggi ottenibili sarebbero notevoli e in grado di raggiungere agilmente gli obiettivi nazionali di efficienza energetica previsti dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale).

Sempre in tema domotica, l’avvento di sistemi Do It Yourself porteranno al declino dell’ambito professionale o invece offriranno nuove opportunità?

Personalmente, la ritengo una… pubblicità gratuita! I sistemi IoT e l’arrivo di player importanti come Google e Amazon sono i benvenuti sul mercato. Ma nel momento in cui il cliente finale si rende conto di puntare a un’installazione a regola d’arte dovrà richiedere una soluzione e un intervento professionali. Certo, il parco abitazioni esistente rende difficoltoso intervenire a causa delle infrastrutture esistenti ma in questo caso i più evoluti sistemi wireless ci danno una mano.

In ogni caso i sistemi DIY permettono ai clienti di prendere coscienza dei vantaggi della domotica e questo è un vantaggio evolutivo importante. Inoltre contribuiscono alla consapevolezza che si vuole puntare a un upgrade infrastrutturale occorre puntare su sistemi di livello, che solo l’ambito professionale può garantire.

Ma l’installatore saprà coglierla questa opportunità?

Questo potrebbe essere il vero problema. Non sono certo, infatti, che l’installatore abbia compreso le prospettive aperte dall’evoluzione tecnologica in atto e potrebbe perdere importanti opportunità lavorative e di business.

Per cogliere i vantaggi di questo scenario in evoluzione come si deve attrezzare il professionista?

Innanzitutto e soprattutto attraverso la formazione. Ci sono varie stime e studi che indicano nella domotica il settore a più elevate opportunità di mercato, insieme a quello dedicato alle smart car. Ma se in quest’ultimo caso quanto posto sul mercato non richiede interventi, nello smart building servono operatori formati e preparati. Visto il gap esistente, è cruciale l’aspetto formativo e informativo, quest’ultimo in particolare per i tecnici ma anche per gli utenti finali.

L’introduzione di pacchetti normativi stanno creando il substrato ideale su cui poggiarsi per questo tipo di impianti smart; se professionisti e installatori non si rendono conto della imprescindibilità della conoscenza tecnica rischiano di perdere un’occasione enorme.

In tema di formazione entra in gioco anche il progetto Itedo, che si avvia alla prossima inaugurazione della sede, il prossimo 24 novembre, se non sbaglio…
Proprio così: la startup Itedo, al di là dei servizi di consulenza e progettazione offerti, ha nel suo dna quello di fornire occasioni di conoscenza e condivisione.

Per questo intendiamo proporre un ambiente di formazione condivisa e aperta a tutti, professionisti e tecnici. Attraverso un abbonamento periodico sarà possibile accedere e trovare una sede completa di strumentazioni e dispositivi da provare o da condividere reciprocamente.

L’unica condizione richiesta è lasciare traccia di quanto fatto, proprio per fornire una “memoria compartecipata”, che offra un rapido trasferimento di know how e fornisca un significativo ampliamento delle proprie conoscenze. Quest’atmosfera di networking e di collaborazione reciproca, in un contesto sinergico, può essere davvero una condizione vantaggiosa per tutti.

RISCO Group, l’innovazione passa per il cloud

Dinamismo, innovazione, qualità e affidabilità sono alcuni dei tratti distintivi dell’offerta di RISCO Group – azienda indipendente specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di un’ampia gamma di soluzioni di sicurezza integrate e smart home.

Ivan Castellan Risco Group“RISCO Group progetta, produce e commercializza prodotti cablati, wireless e ibridi per sistemi antintrusione per la protezione di strutture residenziali, commerciali e industriali, soluzioni conformi agli standard europei che rispondono ai requisiti di sicurezza di siti sensibili quali banche, infrastrutture critiche ed edifici governativi o pubblici, grazie anche a sistemi di anti-mascheramento molto potenti. – ha sottolineato Ivan Castellan, Branch Manager di RISCO Group Italia – Fiera Sicurezza ci ha permesso di presentare l’evoluzione dell’intera offerta di RISCO Group, composta da soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze installative per supportare al meglio il professionista e l’installatore. RISCO Group punta sulla diversificazione con una gamma rinnovata di soluzioni di sicurezza radio, sensori professionali radio, filo e Bus, l’evoluzione dell’offerta Smart Home, la nuova proposta video, la centrale radio Agility4 e le soluzioni Electronics Line (EL)”.

A Sicurezza 2017 è stato presentato un portfolio prodotti basato sulla tecnologia radio, oltre alla gamma completa dei prodotti dell’azienda e le applicazioni basate su cloud.

“In un settore in costante evoluzione in cui esperienza e tecnologia convergono, il cloud rappresenta la tecnologia abilitante per raggiungere livelli di sicurezza e protezione fino ad ora impensabili. – ha aggiunto Castellan – Anzi, posso tranquillamente affermare che il cloud è un tratto distintivo: RISCO è stata pioniera nel mercato della sicurezza per aver riconosciuto le opportunità che questa tecnologia poteva offrire, scegliendola come base per tutte le innovazioni di prodotto”.

“Il cloud è un modello di business in grado di coniugare al meglio semplicità d’utilizzo e innovazione, poiché può offrire servizi e funzionalità aggiuntive che si integrano agli impianti già installati – purché connessi al cloud – garantendo riduzione dei costi di future espansioni, gestione semplificata e riduzione del valore del magazzino ricambi per l’assistenza. Il cloud porta con sé vantaggi che vanno oltre la velocizzazione di installazione, la scalabilità e la manutenzione semplificata: l’utente può disporre di un sistema che evolve nel tempo mentre l’installatore ha la possibilità di offrire ulteriori servizi fidelizzando i clienti. Inoltre, questa architettura consente di implementare il sistema centrale con zone aggiuntive per rispondere a nuove esigenze che nascono nel tempo. Essendo il cloud alla base di tutte le soluzioni RISCO, si aprono nuove frontiere di gestione remota dei sistemi di allarme grazie all’utilizzo della APP iRISCO disponibile per iOS e Android o un’interfaccia web”.

Le novità di RISCO Group a Fiera Sicurezza 2017

“La sicurezza è un elemento importante e la possibilità di gestire anche da remoto è un valore aggiunto sia per gli utenti residenziali, sia le piccole e medie imprese. Proprio per poter offrire soluzioni capaci di soddisfare al meglio le esigenze, RISCO Group investe da sempre in Ricerca e Sviluppo” ha aggiunto Ivan Castellan.

Agility 4 Risco GroupTra le novità allo stand Agility4, il sistema radio bidirezionale pensato per la sicurezza di ambienti residenziali e commerciali che offre protezione da pericoli quali incendi, allagamenti o fughe di gas. Grazie al Cloud e all’integrazione di un numero illimitato di telecamere IP disponibili per interno e per esterno, Agility4 abilita la video verifica in tempo reale e live streaming, la ricezione di immagini in alta definizione in caso di allarme. È gestibile con la app per smartphone iRISCO e web browser.

Versione radio anche per la famiglia Beyond, dotata di fotocamera integrata a colori, doppia tecnologia, video verifica ad alta definizione e immagini nitide anche di notte. La video verifica può essere attivata tramite l’app per smartphone iRISCO e web browser e consente di monitorare in tempo reale.

Beyond è adatta per siti industriali e remoti in quanto può essere installato ovunque lungo il perimetro senza vincoli di cablaggio per rilevare tentativi di intrusione o vandalismo attraverso una fotocamera che registra le immagini.

Electronics Line (EL), infine, è la linea di prodotti per il mercato residenziale e delle piccole medie imprese grazie a connettività cloud e protocollo radio, oltre a video verifica live e software di programmazione EL.

Comfort ottimale con i cronotermostati radio Hager

I cronotermostati radio Hager, disponibili nelle versioni da incasso e a parete, consentono di programmare la temperatura di casa, attivando il riscaldamento solo quando è necessario, ottimizzando i consumi energetici in base alle reali esigenze e risparmiando sula bolletta. Consentono il controllo automatico del riscaldamento e del raffrescamento a seguito di una programmazione effettuata dall’utente.

Sfruttando la tecnologia senza fili, garantiscono il controllo fino a di 150 m di distanza dalla caldaia. Inoltre, grazie al ricevitore – con un contatto di scambio e con un grado di protezione IP43 – di cui sono dotati, sono in grado di gestire anche ambienti esterni o umidi dove spesso sono collocate le caldaie, come balconi e cantine

Per ambienti di grandi dimensioni è possibile associare un secondo ricevitore e gestire contemporaneamente due caldaie.

I cronotermostati radio Hager possono essere utilizzati in tutta la casa, infatti non è necessario installarli a parete, ma possono essere posizionati in qualsiasi ambiente. Si caratterizzano per un design elegante e compatto e, inoltre, sono dotati di un ampio display retroilluminato.

Tra le caratteristiche: la semplicità di programmazione e il controllo telefonico.

Il termostato d’ambiente programmabile unisce due funzioni:

È possibile regolare la temperatura scegliendo tra 4 livelli: comfort, comfort 2, ridotto, anti-gelo.

I Cronotermostati radio da incasso retroilluminati presentano un design accurato e moderno che si integra in ogni contesto ambientale, sono disponibili in bianco e grigio antracite e consentono di regolare la temperatura ambientale su tre livelli (Comfort – Ridotto – Off/Antigelo) in base a una programmazione settimanale disponibile in sette programmi distinti. Inoltre, sono gestibili anche a distanza via telefono.

Il Futuro? La digitalizzazione sta cambiando l’energia

Nei prossimi decenni, la digitalizzazione trasformerà il sistema energetico grazie alla connessione, all’intelligenza, all’affidabilità, alla sostenibilità e all’efficienza.

Secondo il report Digitalization & Energy di AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) la digitalizzazione modificherà totalmente il settore dell’energia: l’utilizzo dei dati, la loro analisi consentiranno una serie di nuove applicazioni digitali come gli smart devices, la mobilità condivisa e la stampa 3D.

I sistemi energetici digitalizzati saranno in grado di identificare i bisogni di energia ed erogarli al momento giusto, nel posto giusto e al minor costo.

La digitalizzazione però – come viene evidenziato nel rapporto – ha una doppia faccia poiché se da un lato sta migliorando la sicurezza, la produttività, l’accessibilità e la sostenibilità dei sistemi energetici; dall’altra sta sollevando nuovi rischi per la sicurezza e la privacy.

La nuova sfida è riuscire a identificare nuovi modelli di business per affrontare un mercato che sta cambiando sia nella domanda sia nell’offerta e porterà alla scomparsa dei tradizionali modelli energetici.

L’evoluzione grazie all’Internet of Things

Negli ultimi 5 anni, il traffico internet è triplicato e il 90% dei dati è stato creato negli ultimi due anni.
Quasi la metà della popolazione mondiale utilizza Internet, nel 2001 erano 500 milioni del 2001.

Dati impressionanti soprattutto se si pensa che il 54% delle famiglie dispone di un accesso internet a casa.

Il rapporto evidenzia che apparecchi, elettrodomestici e automobili sono collegati alle reti di comunicazione – l’Internet of Things (IoT) – per fornire innumerevoli servizi dalla videosorveglianza alla home automation, dai trasporti intelligenti ala smart city.

Il numero di dispositivi di IoT collegati dovrebbe passare da 8,4 miliardi nel 2017 a oltre 20 miliardi entro il 2020: l’impatto della tecnologia digitale e la sua rapida diffusione porta a nuova era digitale in materia di energia.

La digitalizzazione e l’energia

Il settore dell’energia è stato il primo ad adottare la digitalizzazione: negli anni 70 le utilities utilizzavano tecnologie emergenti per facilitare la gestione e l’operazione della rete.

Il settore industriale ha utilizzato i controlli di processo e l’automazione per decenni per massimizzare la qualità e le rese, minimizzando l’utilizzo di energia. I sistemi di trasporto intelligenti utilizzano tecnologie digitali per migliorare la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza.

Proprio nel settore dell’energia stanno aumentando gli investimenti nelle tecnologie digitali: l’investimento nell’infrastruttura e nel software digitale dell’elettricità è cresciuto di oltre il 20% annuo dal 2014, raggiungendo i 47 miliardi di dollari nel 2016.

Report Digitalizzazione dell'energia

L’investimento nell’infrastruttura e nel software digitale per il settore dell’energia è cresciuto oltre il 20% annuo tra il 2014 e il 2016

Trasformazione che si sta verificando anche nel modo in cui viene prodotta l’energia, dai giacimenti petroliferi intelligenti alle reti interconnesse, all’energia rinnovabile: le tecnologie digitali possono contribuire a integrare nella rete quote maggiori di energie rinnovabili variabili, adeguando meglio le forniture fotovoltaiche ed eoliche.

La digitalizzazione nell’edilizia

Gli edifici rappresentano quasi un terzo del consumo globale di energia finale e il 55% della domanda elettrica mondiale. La crescita della domanda di energia elettrica negli edifici è cresciuta rapidamente negli ultimi 25 anni, pari a quasi il 60% della crescita complessiva del consumo elettrico globale.
Secondo il rapporto, entro il 2040 oltre 1 miliardo di famiglie e 11 miliardi di elettrodomestici intelligenti potrebbero partecipare a sistemi elettrici interconnessi grazie ai contatori intelligenti e ai dispositivi collegati.

Ciò consentirebbe di:

La digitalizzazione, compresi i termostati intelligenti e l’illuminazione intelligente, potrebbero ridurre l’utilizzo totale di energia negli edifici residenziali e commerciali da 2017 a 2040, anche del 10%.

Questi vantaggi potrebbero essere tutti realizzati a un costo energetico limitato, dal momento che i controlli attivi sono proiettati a consumare solo 275 TWh nel 2040; ben meno del 4 650 TWh potevano risparmiare lo stesso anno.

Report Digitalizzazione dell'energia AIE

Risparmio energetico cumulativo negli edifici a seguito di una diffusa digitalizzazione

…e la sicurezza e la privacy?

Parallelamente a queste opportunità, la digitalizzazione può creare nuovi rischi per la sicurezza e la privacy: la crescita dell’Internet of Things porta notevoli vantaggi in termini di efficienza energetica ma può aumentare la gamma di obiettivi energetici per gli attacchi informatici.

Le 10 raccomandazioni del report

Per aiutare a comprendere e ad affrontare questo rapido cambiamento, il report Digitalization & Energy di AIE individua 10 azioni da perseguire perché solo comprendendo cosa significhi la digitalizzazione per l’energia, sarà possibile guidare il sistema energetico digitale lungo un percorso efficiente, sicuro, accessibile e sostenibile.

  1. Costruire nuove competenze digitali e formare il personale
  2. Garantire un accesso semplice adeguato a dati significa produrre statistiche energetiche, avere informazioni sulle risorse energetiche distribuite installate e sull’infrastruttura
  3. Introdurre flessibilità nell’azione politica e normativa per adattarsi alle nuove tecnologie e ai nuovi sviluppi
  4. Sperimentazione attraverso alcuni progetti pilota
  5. Partecipazione di tutta la filiera alle discussioni sulla digitalizzazione
  6. Focus sui vantaggi generali del sistema inclusi sicurezza, sostenibilità e convenienza. Questo approccio è fondamentale poiché la transizione verso sistemi energetici intelligenti può richiedere importanti cambiamenti del mercato
  7. Monitoraggio degli impatti energetici della digitalizzazione sulla domanda energetica complessiva
  8. Integrazione della resilienza digitale in ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti attraverso l’individuazione di standard.
  9. Creazione di condizioni eque di concorrenza al fine di garantire servizi migliori al consumatore
  10. In ogni paese è diverso l’impatto della digitalizzazione sui sistemi energetici, studiarne le best practice per capire se sono replicabili

Sicurezza e beni culturali: conto alla rovescia per il Premio H d’oro 2017

Nato nel 2006 su iniziativa di Hesa e dal 2008 promosso dalla Fondazione Enzo Hruby, il Premio H d’oro è pronto a svelare le migliori realizzazioni di sistemi di sicurezza del 2017 nella storica e affascinante atmosfera del Museo Egizio di Torino, lunedì 27 novembre.

In attesa di conoscere il verdetto, la fondazione impegnata nella protezione tramite dei beni culturali, artistici e architettonici italiani, ha scelto il palcoscenico di Sicurezza 2017 (Fiera Milano, 15-17 novembre) per condividere un’anteprima dei finalisti e delle peculiarità della nuova edizione.

carlo ed enzo hruby Premio H D'oroA fare gli onori di casa insieme al vice presidente Carlo Hruby e il presidente della realtà non profit Enzo Hruby, che ha sottolineato gli sforzi profusi nell’attività di salvaguardia dei beni pubblici e privati tramite tecnologie innovative e di promozione di una vera cultura della sicurezza: “Anche quest’anno, con il Premio H d’oro 2017 mostriamo di credere nel ruolo dell’installatore e nella sua capacità di selezionare le migliori soluzioni da dedicare a progetti d’avanguardia. Viviamo una società in continua evoluzione ed è importante premiare queste eccellenze, esempi di crescita che avvicinano la tecnologia a clienti finali e cittadini. Noto con soddisfazione gli sviluppi di un settore ogni anno più evoluto e innovativo anche grazie all’impegno dei professionisti, che contribuiscono con la propria expertise ad aumentarne il valore”.

Il Premio H d’oro tra antintrusione, videosorveglianza e building automation

Sono ben 54 le realtà selezionate tra 172 imprese e oltre 200 progetti legati a impianti di sicurezza, antintrusione, videosorveglianza, rilevazione incendi, controllo accessi e home & building automation. L’arduo compito di valutare i candidati è spettato alla giuria presieduta da Enzo Hruby e composta da Gianni Andrei, presidente onorario di AI.PRO.S. (Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza,) Stefano Bellintani, docente al Dipartimento BEST del Politecnico di Milano, Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia – Federcasalinghe e Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore.

Dai finalisti annunciati a Sicurezza 2017, usciranno i riconoscimenti assegnati in nove categorie:

Criterio fondamentale nell’assegnazione del Premio H d’oro, la capacità di offrire un valore aggiunto nelle fasi di progettazione, scelta dei materiali e realizzazione.

I progetti presentati vengono infatti valutati per il livello di personalizzazione, allo scopo di valorizzare l’abilità dell’installatore, con il suo know how progettuale e la sua conoscenza delle tecnologie, nel “confezionare” una soluzione su misura, fondata sulle specificità del contesto applicativo e sulle esigenze della committenza.

Altro aspetto fondamentale, più volte sottolineato da Carlo Hruby, la volontà di supportare e promuovere le professionalità meritevoli a prescindere dal marchio o dal modello dei prodotti adottati, in una visione di ampio respiro che predilige la bontà della soluzione e la sua efficacia nel salvaguardare beni pubblici o privati, riconducibile ai fini della fondazione.

armando tornoPremio H d'oro“Partecipo da tempo alla fase finale del premio, iniziativa da supportare e salvaguardare in quanto unico riconoscimento a promuovere la cultura della sicurezza – commenta Armando Torno -. Per innumerevoli ragioni essa rappresenta oggi una componente fondamentale della nostra quotidianità, trovo quindi encomiabile la volontà di premiare e divulgare i migliori sistemi, facendo capire anche a noi cittadini che la tecnologia si può tranquillamente adattare al nostro stile di vita, migliorandone la qualità. La Fondazione Enzo Hruby ha protetto e proteggerà beni culturali importanti in Italia, ma il traguardo più importante è salvaguardare l’immagine di un Paese che vanta un patrimonio storico-artistico unico al mondo”.

Armadi rack e gestione del traffico ferroviario: il futuro è Alutron

logo AlutronL’industria ferroviaria e quella navale hanno segnato un importante percorso di crescita negli ultimi anni, sostenute da un bisogno sempre crescente di assicurare una corretta erogazione dei servizi di mobilità e dalla necessità economica quanto mai attuale di promuovere alcune aree del settore, come quella relativa al trasporto ferroviario, come soluzioni a basso impatto ambientale.

La gestione del traffico ferroviario è un’attività molto complessa che richiede continuamente l’integrazione di tecnologie informatiche ed elettroniche di ultima generazione, capaci di gestire una grande mole di dati in modo veloce ed automatico e di limitare al minimo i rischi collegati all’intervento umano.

Che si tratti di piccoli centri o grandi snodi ferroviari, i data center e le sale di controllo e gestione del traffico nei settori dell’automazione e dei trasporti sono diventati sempre più veri e propri hub dove attrezzature hardware e applicazioni software particolarmente sofisticate devono essere razionalmente dislocate nello spazio a disposizione.

In questo contesto entra in scena Alutron, azienda piemontese specializzata nella progettazione e creazione di soluzioni e componenti avanzate di meccanica per l’elettronica, grazie al know-how acquisito in oltre quarant’anni di esperienza dal proprio staff tecnico.

Da Alutron armadi rack per ogni esigenza

Alutron propone l’adozione di armadi rack come soluzione più efficiente per l’alloggiamento fisico e la protezione delle componenti hardware, elementi di alta complessità che richiedono particolare attenzione contro urti e agenti esterni di tipo ambientale, come polvere e umidità.

Gli armadi rack 19’’ progettati da Alutron sono particolari strutture modulari, generalmente realizzate in alluminio verniciato, ideali per il contenimento dell’hardware e per la protezione di sistemi elettronici complessi. Gli armadi rack di Alutron sono realizzati seguendo precisi standard di qualità, dalla progettazione di ogni singolo componente fino alla finitura del materiale.

Gli armadi rack di Alutron sono dimensionati in modo tale da rispettare gli standard di installazione delle componenti hardware, e, attraverso la loro modularità, permettono la realizzazione di sistemi e reti complesse anche di grandi dimensioni. Punto di forza dell’azienda piemontese è infatti la possibilità di personalizzazione delle strutture di alloggiamento: un team tecnico qualificato è in grado di tradurre le esigenze specifiche della committenza in prodotti perfettamente customizzati.

Le Meccaniche di Alutron rispondono inoltre ai requisiti richiesti dalle norme IEC, permettendo di schermare le onde elettromagnetiche che potrebbero danneggiare le apparecchiature elettriche ed elettroniche in essi contenute.

Alta affidabilità e solidità delle strutture sono le parole chiave della filosofia di Alutron, che fa dell’attenzione al minimo dettaglio lo strumento essenziale per garantire una produzione di qualità e la funzionalità di ogni singolo componente.

Per maggiori informazioni sulla progettazione e produzione di armadi rack per il settore dei trasporti vi invitiamo a contattare l’azienda:

Alutron S.r.l. – Via dei Prati, 32 – 10044 Pianezza, Torino, Italy Tel: +39 011.967.73.53 – Fax: +39 011.967.73.53 – alutron@alutron.it