Restart di Fronius: appuntamento a Milano il 16 ottobre

Per il tour Restart di Fronius è il turno di Milano: dopo l’appuntamento di Cagliari, l’evento si sposta al Klima Hotel di Milano. Il 16 ottobre, dalle 16:00 alle 19:30, sarà un’occasione unica per parlare di rispetto dell’ambiente, efficienza energetica, tecnologia e realizzazioni pratiche.

Il programma del pomeriggio è denso di interventi utili a sottolineare l’importanza del rispetto dell’ambiente attraverso una coscienza volta all’utilizzo di energia sostenibile.

Aprirà i lavori Fabrizio Caldi di Seaside, che spiegherà “Come creare una coscienza ambientale” attraverso percorsi e case history.

Per Fronius sarà invece Guglielmo Caronti a toccare l’argomento accumulo, con una relazione dal titolo “Insieme verso l’efficienza energetica, la strada verso le 24 ore di sole. Una soluzione per ogni applicazione, sistemi di accumulo, revamping”.

Per Kioto Solar, Stefano Belluz introdurrà il tema “Energy for life. L’energia solare integrata negli edifici”.

Sarà poi il turno di Gaetano Parisi, che per Mitsubishi Electric parlerà di “Comfort, sinergie ed elevate prestazioni: i vantaggi dell’impiego delle pompe di calore nelle riqualificazioni energetiche di edifici esistenti e nuove applicazioni”.

Di grande attualità anche il tema della domotica: Alexandre Durand di Delta Dore parlerà infatti di “Casa connessa: comfort e risparmio”.

Il monitoraggio è l’attività primaria di Sunreport: Simone Sandrini e Stefano Roppa introdurranno infatti il tema “La manutenzione e il revamping degli impianti fotovoltaici con il primo software di monitoraggio Sunreport”.

Francesco Morabito di Assicurazioni Generali chiuderà la giornata parlando di prodotti per le Energie Rinnovabili e per gli operatori del settore.
In chiusura, un aperitivo permetterà di approfondire gli argomenti con i relatori e con gli altri partecipanti all’evento.

Dopo Milano, Fronius ha già in programma altri appuntamenti in diverse altre città italiane: Rimini (in occasione della fiera Ecomondo/Keyenergy dal 7 al 10 novembre), Torino (20 novembre) e Bari (5 dicembre). Nel 2018, in date ancora da stabilire, sarà il turno di Napoli, Catania, Treviso e Roma.

Informazioni pratiche per partecipare a Restart

La partecipazione a Restart di Fronius è gratuita con registrazione obbligatoria, che può essere fatta direttamente on-line sul sito dell’evento (www.restart.energy), dove è presente il programma aggiornato.
La location è Klima Hotel, Via Privata Venezia Giulia, 8 – 20157 Milano: è facilmente raggiungibile dalle autostrade A4 e A8 seguendo le indicazioni per Milano Certosa e Fieramilanocity.
La partecipazione dà inoltre diritto a 3 Crediti Formativi per i Periti Industriali.

Aire: interventi di riqualificazione impiantistica finanziati al 100%

AIRE (Associazione Italiana Risparmio Energetico) propone un approccio innovativo per offrire ai propri associati la soluzione ideale per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento (caldaia) finanziata al 100% in collaborazione con importanti aziende attive sul mercato dell’energia:

La collaborazione tra Aire, Bluenergy e Atag nasce dalla considerazione che i consumi energetici domestici sono una delle maggiori fonti di inquinamento ambientale, efficientare gli impianti obsoleti non significa solo risparmio in bolletta ma lottare contro il cambiamento climatico.

Questa partnership consentirà agli associati Aire di individuare la soluzione migliore per l’ammodernamento e la sostituzione degli impianti di riscaldamento con obiettivi di risparmio energetico che potranno arrivare sino al 25% del consumo totale.

Bluenergy Group seguirà tutti gli step, analitici e operativi, relativi all’installazione di due tipologie di caldaie Atag.

Attraverso un percorso semplice e rapido gli associati Aire potranno stipulare un contratto con Bluenergy Assistance, società del gruppo Bluenergy, grazie al quale proporre ai propri clienti la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con un finanziamento del 100% dell’importo, con 60 rate a interessi zero.

Il cliente finale potrà godere dei benefici fiscali e delle detrazioni d’imposta previste dalla legge pagando comodamente a rate l’intero intervento e senza alcun interesse.

Chi è Aire?

Aire è l’associazione riunisce piccole e medie imprese selezionate che si occupano di progettazione, costruzioni ed isolamenti, installazione, manutenzione, riparazione e riqualificazione di impianti tecnologici rispondenti alle normative vigenti. Un gruppo di aziende che ha come mission la sostenibilità e l’efficientamento energetico a garanzia di un risultato finale certo e di qualità.

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

impianti a livelliImpianti domotici

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI) 
Sono un installatore e ho ricevuto una richiesta di preventivo da un cliente per realizzare un impianto con dispositivi domotici in una villa bifamiliare. Per rispettare la normativa CEI 64-8 devo attenermi alle dotazioni stabilite dal Livello 3 – Domotico?

Non necessariamente. Un impianto di tipo domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi e attuando la comunicazione dei dati attraverso un protocollo prestabilito.

Per essere di “Livello 3 – Domotico” un impianto deve gestire almeno quattro funzioni comprese in questo elenco (esemplificativo di funzioni: anti intrusione, controllo carichi, gestione comando luci, gestione temperatura, gestione scenari, controllo remoto, sistema diffusione sonora, rilevazione incendio, sistema antiallagamento e rilevazione gas.

Tuttavia, l’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anche ai livelli 1 e 2, in aggiunta alle dotazioni minime relative a punti di comando, prelievo energia, circuiti e dotazioni. Tuttavia anche per gli impianti di Livello 1 e 2 si potrà realizzare un impianto domotico purché gestica almeno quattro funzioni come per il Livello 3.

Si suggerisce quindi di presentare differenti preventivi affinché il cliente possa effettuare una scelta che tenga conto delle proprie esigenze.

Se sono un privato e il contatore mi scatta spesso per sovra consumo cosa posso fare per evitare i disagi che ne derivano?

L’intervento del contatore avviene quando il prelievo di energia all’interno dell’abitazione è superiore alla soglia prevista dal contratto con il fornitore di energia. Per evitare i disagi causati dall’interruzione dell’energia all’intera abitazione, la norma CEI 64-8 propone due diverse possibilità:

Il livello 2 – STANDARD prevede l’installazione di un relè di massima corrente che in caso di superamento della soglia di prelievo, esclude un solo carico (o una linea intera) e non toglie la corrente al resto dell’abitazione.

Il livello 3 – DOMOTICO potendo contare su un sistema intelligente di monitoraggio e gestione dei carichi prevede la possibilità di escludere più carichi secondo una gerarchia definita dalle priorità dell’utente.

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.

Auto elettrica, è sempre più l’anno del Dragone

L’auto elettrica è sempre più nel segno della Cina. Nel 2016, la Repubblica Popolare è di gran lunga il più grande mercato, rappresentando più del 40% delle auto elettriche vendute nel mondo e più del doppio di quanto venduto negli Stati Uniti. Ad affermarlo è l’IEA, l’agenzia internazionale dell’Energia che nel rapporto dedicato, Global EV outlook, illustra lo scenario dell’auto elettrica mondiale. Uno scenario che fino al 2015, vedeva gli Stati Uniti detentori del più grande parco automobilistico elettrico mondiale. “Nel 2016, la Cina è diventata il Paese con il più grande parco elettrico, con circa un terzo del totale mondiale – è scritto nel rapporto – Con oltre 200 milioni di motociclette elettriche, 3/4 milioni di veicoli elettrici a bassa velocità e più di 300mila autobus elettrici, la Cina è anche di gran lunga il leader mondiale di altri mezzi di trasporto elettrici”.

Questi i dati. Di pochi giorni fa, invece, la notizia riferita da “fonti autorevoli cinesi” e pubblicata dall’Agenzia Nova secondo cui la Cina influirà sui modelli dei nuovi veicoli energetici di tutto il mondo, avendo avviato lo studio di un divieto dei veicoli a combustione e il sistema a doppia energia dei nuovi veicoli ibridi. “Un obiettivo che il governo cerca di raggiungere nel più breve tempo possibile e che sta portando avanti con numerosi investimenti”, riporta la stessa agenzia, che aggiunge anche come nella capitale cinese Pechino si possono contare centinaia di stazioni di ricarica capaci di soddisfare una domanda giornaliera superiore a 500 nuovi veicoli energetici.

Auto elettrica, piani e strategie

Che la Cina punti decisa alla leadership mondiale del mercato dell’auto elettrica non è certo una novità. Ma è interessante capire come si stia muovendo a riguardo: lo scorso luglio è andato in porto l’accordo tra la casa tedesca Daimler e la cinese BAIC Motor per produrre veicoli elettrici a batteria a marchio Mercedes-Benz presso il centro produttivo locale di BBAC a Pechino. Le parti si sono dichiarate disposte a investire congiuntamente circa 655 milioni di euro.

L’accordo è stato preceduto qualche tempo prima dalla joint venture tra il Gruppo Volkswagen e la Anhui Jianghuai Automobile (JAC) per sviluppare, produrre e commercializzare veicoli elettrici e servizi di mobilità. L’obiettivo della Casa tedesca, come ha riportato in una nota, è fornire 400mila veicoli elettrici al mercato cinese nel 2020 e 1.5 milioni di veicoli elettrici nel 2025. Il Gruppo di Wolfsburg “prevede che la nuova joint venture con JAC dovrebbe produrre il suo primo veicolo elettrico sviluppato congiuntamente nel 2018.”

Certo è che accanto a questi accordi, c’è anche la notizia sopra riportata che preoccupa le case automobilistiche mondiali, che vedono nella Cina una grande opportunità commerciale. Da qui la richiesta delle associazioni di tutti i produttori mondiali (eccetto Tesla e le Case cinesi), inviata a giugno all’esecutivo della Repubblica Popolare, di ammorbidire le misure richieste dal governo di Pechino lo scorso giugno in tema di veicoli emissioni zero: l’esecutivo richiederebbe, infatti, che l’8% delle autovetture vendute nel Paese sia costituito da ibride ed elettriche pure, percentuale che aumenterebbe al 12% nel 2020 fino a costituire almeno un quinto delle vendite di veicoli entro il 2025.

Una misura peraltro in linea con le previsioni di mercato globali: secondo il report Bloomberg New Energy Finance, pubblicato quest’anno, i veicoli elettrici costituiranno la maggioranza delle vendite di auto nuove in tutto il mondo entro il 2040 e rappresenteranno il 33% di tutti i veicoli leggeri sulla strada. Gli analisti BNEF prevedono che nei prossimi anni le vendite di veicoli elettrici crescano costantemente. Ma non è finita. Gli stessi analisti evidenziano, infatti, che la rivoluzione “auto elettrica” sia più dirompente del previsto: secondo le ultime stime i veicoli elettrici rappresenteranno il 54% di tutte le vendite di veicoli leggeri a livello mondiale entro il 2040, e non il 35% previsto solo un anno fa dagli stessi esperti.

Da qui sono giunti gli annunci di obiettivi “virati zero emission” da parte di alcuni marchi blasonati: Volvo (marchio ormai controllato al 100% dalla Cinese Jeely) ha fatto sapere di recente che tra il 2019 e il 2021 tutti i modelli prodotti saranno elettrici o ibridi. All’annuncio ha fatto seguito poco dopo quello di Jaguar Land Rover, per bocca del Ceo, Ralf Speth, secondo cui entro il 2020 ci saranno versioni totalmente elettriche, ibride plug-in e semi ibride, nelle gamme delle due marche e a partire sempre dal 2020, i nuovi modelli Jaguar Land Rover avranno versioni a corrente elettrica.

Trasporto pubblico elettrico, il ruolo della Cina

Autonomous rail Rapid Transit (ART) foto da sito aziendaleLa Repubblica Popolare si sta ritagliando un ruolo decisivo nel mercato delle auto elettriche, non solo come acquirente ma anche come produttore di auto e di altre categorie. Per esempio, nei veicoli per il trasporto pubblico: è suo il primo tram al mondo a guida autonoma e senza bisogno di binari. Si chiama ART, acronimo di Autonomous rail transit, ed è stato ideato e prodotto dalla Zhuzhou CRRC Times Electric. Lungo 30 metri punta a contribuire alla riduzione dell’inquinamento caratteristico delle metropoli cinesi.

Il tram autonomo è solo la punta di diamante di un’attività che si sta espandendo nel mondo e che comprende la produzione di bus elettrici. Quelli, per esempio, acquistati e che entreranno in servizio a ottobre a Torino e Novara: si tratta, fa sapere la Regione Piemonte, di 23 autobus elettrici prodotti dall’azienda cinese BYD nello stabilimento di Shenzhen, che costituiranno la prima flotta in Italia di bus lunghi 12 metri senza motore a scoppio.

Il costo complessivo, come ha fatto sapere lo stesso ente, è pari a 15 milioni di euro circa, di cui 13,5 milioni gestiti dalla Regione Piemonte e 1,5 milioni dalla Città di Torino. Per i 23 autobus sono stati spesi circa 8,5 milioni mentre la cifra rimanente è stata stanziata con l’intenzione di acquistare altri bus elettrici più piccoli (da 6,5 e 9 metri).

La richiesta occulta di adeguamento degli impianti allacciati alla rete BT

Gli impianti di produzione collegati alla rete BT prima del 01/07/2012 erano conformi all’allora vigente norma CEI 11-20 che richiedeva un unico dispositivo di interfaccia con deroga al di sotto dei 20 kW fino a 3 convertitori statici. Ne deriva che le protezioni di interfaccia erano “esterne agli inverter” per tutti gli impianti al di sopra dei 20 kW o in caso di più di 3 convertitori statici installati.

Non essendoci norme relative al prodotto “protezione di interfaccia” il riferimento più autorevole per l’epoca era la direttiva ENEL DK 5940 che dall’edizione del 2006 richiedeva la precisione sulle soglie di intervento riportata nella seguente tabella 1.

soglie di intervento

Non è dato modo di sapere come fosse strutturata la prova per ottenere l’omologazione di ENEL, ma è altrettanto evidente che a queste protezioni non è mai stata richiesta la prova di verifica del funzionamento in campo, nemmeno in occasione degli adeguamenti alla delibera 243/2013/R/eel che, in un’ottica di contenimento dei costi degli adeguamenti, non richiedeva la prova tramite cassetta prova relè.

Ora, la delibera 786/2016/R/eel richiede di effettuare le verifiche sulle protezioni entro i termini stabiliti: 30/09/2017 per gli impianti connessi prima del 01/01/2010; 31/12/2017 per gli impianti connessi dal 01/01/2010 in poi. Infatti, a meno di casi particolari, per gli impianti in questione sono già passati più di 5 anni dalla connessione alla rete.

Ebbene le tolleranze richieste dall’allegato G della norma CEI 0-21 sulle soglie in frequenza sono quelle indicate dalla precedente tabella 1 e comunque confermate dalle varie edizioni della norma CEI 0-21 ovvero ± 20mHz.

Tale limite posto su protezioni, al quale non è mai stata richiesto il rispetto durante prove in campo, o che addirittura riportano sulla scheda tecnica del produttore una tolleranza più larga, non viene rispettato durante le verifiche con cassetta prova relè dalla pressoché totalità delle protezioni installate.

Ne deriva che a valle della prova fallita, viene richiesto l’adeguamento del sistema di protezione secondo due possibili soluzioni da concordare con il gestore di rete:

  1. alla norma CEI 0-21, con tutte le soglie da questa prevista, e che richiede installazione di UPS e di un dispositivo di rincalzo, richiesto oltre i 20 kW;
  2. a quanto richiesto all’allegato A70 del codice di rete Terna ovvero inserendo una nuova protezione con tolleranze sulle soglie in tensione e frequenza adeguate, ed impostando i soli valori delle soglie di massima minima tensione (0,8 – 1,2 Vn) e frequenza (49 – 51 Hz) come per la vecchia protezione, senza modificare lo schema impiantistico.

In ogni caso, delle modifiche dovranno essere opportunamente informati gli enti interessati ovvero: Gestore di Rete, GSE e, in caso di modifica dello schema, l’agenzia delle dogane per gli impianti di potenza nominale maggiore di 20 kW.

 

Lighting Open Day: approfondimenti tecnici e normativi

Lighting Open Day, giunto alla seconda edizione, si svolgerà il prossimo 16 ottobre presso la sede di ANIE Confindustria in Via Lancetti 43 a Milano.

Lighting Open Day, organizzato da Assil – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata ANIE Confindustria, vuole offrire un approfondimento tecnico e legislativo a tutti gli attori della filiera della Luce.

Nel corso della mattinata si parlerà di BIM Building Information Modelling, Regolamento Prodotti da Costruzione applicato ai Cavi Elettrici, Guida LightingEurope “Evaluating performance of LED based luminaires”, consorzio Zhaga, Circular Economy e Direttiva sulle apparecchiature radio.

Nel pomeriggio sarà invece possibile prenotare un appuntamento onte-to-one con i tecnici di Assil: Barbara Nolli risponderà su Direttive ambientali RoHS, RAEE, regolamenti Reach e mercati esteri; Fabio Pagano su norme di illuminotecnica di impianti in ambito ISO – CEN – UNI, Direttiva Ecodesign, Direttiva Etichettatura Energetica e Direttiva EPBD e Franco Rusnati su norme di prodotto (sicurezza e prestazione) in ambito IEC – Cenelec – CEI, Direttiva di Bassa Tensione (LVD), Direttiva di Compatibilità Elettromagnetica e Direttiva Sicurezza Generale dei Prodotti.

Assil è punto di riferimento riconosciuto dal mercato per quanto concerne tematiche tecniche, normative e legislative del settore della luce. Attraverso i propri Tecnici, Assil effettua attività di coordinamento e presidio di numerosi tavoli e gruppi di lavoro, a livello nazionale e internazionale, ed è così in grado di seguire l’evoluzione normativa e legislativa in tutte le varie fasi di sviluppo, emanazione, recepimento e applicazione.

Questo consente all’Associazione di sostenere le Aziende Associate, e non solo, tramite l’aggiornamento costante e tempestivo volto a promuovere e sviluppare un ecosistema di aziende e professionisti preparati prima di tutto sotto il profilo della conoscenza. In poche parole: professionisti di qualità per aziende di qualità.

Per maggiori informazioni: Programma_LightingOpenDay_20171016 .

Eleganza ed efficienza per la nuova unità parete compatta serie 7

Toshiba Italia Multiclima presenta la nuova unita Parete compatta serie 7 studiata per i sistemi VRF Toshiba SMMS-e, SHRM-e, Mini SMMS-e, SideBlow.
Il prodotto Parete compatta serie 7 – completamente rinnovato nel design e nella tecnologia – è studiato per gli spazi commerciali, uffici di piccole e grandi dimensioni, sale riunioni, camere di hotel, e offre semplicità e versatilità nelle fasi installative e di manutenzione.

La nuova unita Parete compatta serie 7, dal design compatto, semplice ed elegante, è disponibile 4 taglie con capacità di raffrescamento da 1,7 kW a 3,6 kW.

La macchina è equipaggiata di piccole spie led, che segnalano il funzionamento in caldo o in freddo dell’unità ed eventuali anomalie. Il frontale è lucido e non trattiene la polvere e il deflettore, con movimentazione automatica della distribuzione dell’aria, permette una diffusione dell’aria omogenea e personalizzata nell’ambiente.
Per supportare qualsiasi esigenza di installazione e realizzazione, Parete serie 7 è disponibile sia equipaggiata con valvole PMV a bordo sia senza.

La nuova unita Parete compatta serie 7 assicura un buon comfort acustico con un livello sonoro di soli 25 dB(A) per tutte le taglie, ottenuto grazie a innovazioni tecnologiche che hanno interessato la circuitazione, il posizionamento della valvola PMV e la gestione elettronica del funzionamento della macchina.

Per assicurare performance nel lungo periodo, le alette dello scambiatore di calore sono dotate dello speciale rivestimento Aqua Resin che aiuta le particelle di impurità a scivolare via con l’acqua di condensa lasciando così la batteria pulita e aiutando a combattere i cattivi odori e a garantire un ricircolo dell’aria fresco e salubre  nel tempo.

Toshiba nel pensare a questa nuova unità ha voluto agevolare il lavoro legato alla manutenzione: il pannello di drenaggio e la griglia di ventilazione sono rimovibili svitando solo due viti; la scheda elettronica di comando è stata ridisegnata e ora è identica a quella di molte altre unità interne del sistema VRF Toshiba.

Serie 7 può essere facilmente gestita con il comando a filo RBC-AMS54E-EN dotato di un’interfaccia utente semplice e di facile comprensione oppure con il telecomando a raggi infrarossi WH-TA09NE con schermo e i tasti più grandi per un uso semplice.

Con il telecomando è possibile impostare il raffreddamento, la deumidificazione, Il riscaldamento, la velocità della ventola, la modalità silenzioso, il funzionamento notturno: tutto in modo semplice, veloce e intuitivo.

E se il telecomando non risponde o è stato smarrito, l’unita Parete compatta serie 7 è dotata di un sistema integrato che attraverso un piccolo pulsante reset può essere messa in funzione in qualsiasi momento.

 

Ekinex entra far parte dell’associazione KNX

Da settembre 2017 Ekinex è socio dell’associazione KNX Italia in qualità di produttore certificato e riconosciuto di soluzioni domotiche sotto lo standard KNX, un sistema conforme a normative nazionali, europee e internazionali.

KNX Italia è un’associazione che rappresenta un punto di riferimento per i costruttori, integratori di sistema, poli universitari e centri di ricerca che hanno scelto la tecnologia KNX quale standard per la realizzazione di sistemi domotici e di automazione degli edifici.

“L’attenzione ai principi dello sviluppo sostenibile, al comfort e al risparmio energetico unite all’innovazione tecnologica e al design Made in Italy rappresentano il valore aggiunto di ogni nostro prodotto. La partecipazione all’associazione è stata quindi una scelta naturale per un’azienda che da anni opera con questo standard e in questo modo certifica ulteriormente la qualità dei propri prodotti”, spiega l’ingegner Roberto Rocco membro del team Ricerca & Sviluppo di Ekinex e autore del libro “Domotica con KNX. Nuovi modi di abitare con un sistema domotico aperto, interoperabile e conforme alle norme”.

Le soluzioni sviluppate nei laboratori Ekinex si inseriscono nel filone concettuale dell’edilizia più evoluta secondo il protocollo KNX, dei cosiddetti Smart Building. Inoltre la tecnologia è tutta Made in Italy e ha come obiettivo quella di rendere più semplici i gesti di tutti i giorni.

Ekinex è un marchio registrato da SBS Spa.

Light + Building 2018: lavorare e vivere smart

Le “smart solutions” consentono agli edifici di diventare parte integrante dell’Internet dell’Internet of Things: l’edizione 2018 di Light + Building – dal 18 al 23 marzo 2018 – presenterà a Francoforte soluzioni smart e integrate per le città del futuro.

Le sfide di oggi sono legate al crescente fabbisogno energetico e gli obiettivi di efficienza energetica, consumo limitato di risorse, sostenibilità possono essere superate solo con soluzioni intelligenti per infrastrutture ed edifici.

Negli edifici, la progressiva digitalizzazione crea le condizioni per raggiungere questi obiettivi, ma è necessario che la progettazione, la costruzione e l’uso degli smart building cambino radicalmente.

La Fiera Light + Building 2018, dedicata ai settori illuminazione, elettrotecnica e domotica/automazione degli edifici, sarà quindi nel segno delle “Smart Solutions”.

Building Information Modeling (BIM)

Gli smart building necessitano di integrazione di tecnologie e impianti: con i tradizionali metodi di progettazione e costruzione questo non è realizzabile. La progettazione del futuro si basa sul metodo del Building Information Modeling (BIM), la cui essenza è l’integrazione di architettura e ingegneria, domotica/automazione degli edifici e facility management in un modello computerizzato.

L’intero edificio con tutti gli impianti viene progettato in contemporanea e in un modello digitale virtuale viene simulato, testato. Il BIM porta con sé tantissimi vantaggi: vengono limitate le modifiche presso il cantiere di costruzione, tutti gli attori coinvolti collaborano durante l’applicazione del BIM; inoltre le informazioni vengono archiviate.

La città intelligente e connessa in rete

Realizzare edifici intelligenti e sostenibili è il primo posso per la realizzazione della Smart City, la città intelligente e connessa in rete. E la digitalizzazione di informazioni e soluzioni ne garantisce la diffusione.

Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali le città stanno diventando più intelligenti, più sicure, più efficienti e più sostenibili; infrastrutture, edifici e servizi devono essere modernizzati con soluzioni per l’Internet of Things (IoT).

Le soluzioni di Internet of Things ormai coinvolgono tutti i settori: permeano tutti i comparti e si possono suddividere in diversi settori e Light + Building declinerà tutto questo nello Smart Living: la digitalizzazione e il networking dei diversi ambiti della vita.
Oltre a prodotti e soluzioni, ci sarà E-Haus (E-Casa), una casa di 100 m² a dimostrazione che la tecnologia smart è ormai il presente ed è a disposizione di tutti.

Umbria: cuore elettrico d’Italia

Da “cuore verde” dell’Italia a “cuore elettrico”: l’Umbria in occasione della seconda edizione dell’Umbria Green Festival, a Terni, si conferma un territorio pioniere del turismo sostenibile, con un’attenzione particolare alla mobilità elettrica.

62 colonnine pubbliche, 15 colonnine private per la ricarica dei veicoli elettrici, 31 in progetto: questi i numeri della mobilità sostenibile in Umbria.

Durante il Festival è stato presentato il progetto Sustainable Mobility Umbria – SM (Y), il primo progetto in Europa di diffusione sociale partecipata e diretta di stazioni di ricarica per la mobilità “gestite direttamente” da chi le usa.

SM(Y) Umbria è la neo costituita società di scopo del progetto Sustainable Mobility, che ha l’obiettivo di installare nella Regione Umbria un network 10 stazioni di ricarica elettrica. Quella di SM (Y) Umbria è la prima campagna nazionale di equity crowdfunding italiana dedicata al mondo della mobilità ecologica urbana.

“Equity crowdfunding e mobilità sostenibile rappresentano un connubio ideale – ha commentato Carlo Allevi, Founder & Operations Manager di WeAreStarting – in quanto il coinvolgimento dei cittadini è essenziale per concretizzare l’avvento del passaggio alla mobilità elettrica in Italia, costruendo proprio le stazioni di ricarica e garantendone un sempre maggiore utilizzo. SM (Y) Umbria è la prova del fatto che la rivoluzione Green, è possibile solo se si avvia dal basso”.

“Un progetto concreto – aggiunge Massimilano Braghin, Ceo di Infinityhub e Socio fondatore di SM (Y) Umbria – per tutti i cittadini che da tempo sognano di comprare un’auto elettrica e che ora possono finanziare la realizzazione dell’infrastruttura di alimentazione del proprio mezzo, divenendo parte attiva della nostra rivoluzione Green. Un progetto è sostenibile quando è capace di futuro, e sono certo del successo della diffusione della mobilità elettrica proprio perché finanziata dal basso e condivisa da tutti gli attori del sistema: cittadini, istituzioni, aziende e associazioni dei settori energetico e automobilistico”.

Le dieci città dove, secondo l’analisi di fattibilità condotta da Technè Srl, saranno costruite le 10 colonnine di SM (Y) Umbria sono Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Marsciano, Passignano, Perugia, Spoleto e Terni.

“L’Umbria può giocarsi un ruolo strategico, trasformando le sue attuali difficoltà di accesso in un’opportunità di sviluppo e ampliamento dell’offerta turistica, rendendola completamente rinnovata e sostenibile. Da oggi, chiamatela pure cuore elettrico d’Italia” ha sottolineato Luciano Zepparelli, amministratore unico di Techne srl.