L’innovazione tecnologica trova casa in MCE – Mostra Convegno Expocomfort

Per l’edizione 2018 di MCE – Mostra Convegno Expocomfort – manifestazione biennale dell’impiantistica civile e industriale, della climatizzazione e delle energie rinnovabili – i protagonisti saranno l’innovazione tecnologica in termini di prodotti, soluzioni e sistemi per il comfort.

La 41a edizione, che si svolgerà dal 13 al 16 marzo 2018 in Fiera Milano registra oltre 1.100 espositori diretti, con il rientro di importanti brand accanto all’ingresso di nuove aziende e una presenza di aziende estere in crescita. Gli spazi dedicati ai comparti del condizionamento, del raffrescamento e della componentistica sono praticamente al completo, ottime performance per quelli delle tecnologie sanitarie, del trattamento delle acque, del riscaldamento e delle energie rinnovabili, tanto che l’80% dei padiglioni risulta già assegnato.

MCE 2018 proporrà un viaggio tra le tecnologie più innovative per la gestione efficiente dell’energia negli ambienti residenziali, commerciali e industriali: dalle singole unità abitative ai condomini, dagli edifici pubblici al mondo all’industria. 

“MCE riflette e accompagna l’evoluzione di un comparto industriale solido e attento all’innovazione – un’industria che trova in MCE una piattaforma ideale per creare nuove relazioni di business e di contatto. Per MCE 2018, lanciamo uno strumento di matchmaking, che attraverso la piattaforma web di MCE permetterà agli espositori e agli operatori preregistrati di crearsi un profilo dettagliato, selezionare le categorie di interesse e, in base a questi dati, vedere un elenco di contatti consigliati, sia per prodotti che per mercato e riuscire così ad organizzare anticipatamente la propria agenda, ottimizzando la qualità del tempo di permanenza in manifestazione. Uno strumento in più, per offrire una partecipazione “su misura” e fare networking in fiera” illustra Massimiliano Pierini – Managing Director di Reed Exhibitions Italia.

Tra le iniziative consolidate That’s Smart, l’area espositiva e workshop dedicata alla building automation, alla domotica, allo smart metering, alle smart grid, alle rinnovabili elettriche. In That’s Smart si concretizza la sinergia fra mondo elettrico e termotecnico, grazie all’integrazione tra tecnologie efficienti e soluzioni intelligenti che consentono di costruire edifici efficienti, connessi e sostenibili.

Tra le novità di MCE 2018, il Paese Partner, che vede come ospite speciale l’India, uno dei mercati più dinamici e promettenti per le aziende italiane ed europee e BIE – Biomass Innovation Expo, la nuova fiera dedicata alle biomasse termiche. 

MCE 2018 porrà molta attenzione sulla formazione e informazione attraverso convegni, attività culturali e scientifiche, in collaborazione con associazioni del settore coordinate dalla presidenza del Comitato Scientifico del Prof. Vittorio Chiesa dell’Energy & Strategy Group Politecnico di Milano.  

Pubblicate la Variante V3 Norma CEI 0-16 e Variante V1 Norma CEI 0-21

Il CEI ha pubblicato la Variante V3 alla Norma CEI 0-16 e la Variante V1 alla Norma CEI 0-21: entrambe sono scaricabili gratuitamente dal sito CEI.

La Variante 3 alla terza edizione della Norma CEI 0-16, “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica” integra gli Allegati C e D con le prescrizioni relative alla modalità per effettuare le verifiche e le prove funzionali in campo, sia di prima attivazione che periodiche, per il Sistema di Protezione Generale (SPG), sia esso integrato o no. Inoltre nella definizione di sistema di accumulo viene esplicitata l'esclusione dei compensatori statici senza accumulo.

La Variante 1 alla Norma CEI 0-21 "Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica" introduce alcune semplificazioni da prevedere per la connessione degli impianti di taglia inferiore a 800 W di potenza. Nella definizione di sistema di accumulo viene esplicitata l’esclusione dei compensatori statici senza accumulo.

Conto Termico: 47.500 le richieste ammesse

Conto termico GSEIl GSE ha aggiornato il Contatore relativo all’andamento delle richieste di incentivi in Conto Termico, il meccanismo incentivante regolato dal DM 16 febbraio 2016.

Il Contatore del Conto Termico è lo strumento operativo che consente di visualizzare sul sito internet del GSE i
dati relativi agli incentivi riconosciuti ai sensi del D.M. 28/12/12 (“Conto Termico”) agli interventi di piccole
dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Dall’avvio del meccanismo al 1 settembre 2017 sono state ammesse all’incentivo circa 47.500 richieste, per un totale di circa 172 milioni di incentivi impegnati, di cui 152 in accesso diretto

Complessivamente: 122 milioni di euro riguardano gli interventi effettuati da privati e circa 50 milioni quelli realizzati dalle Pubbliche Amministrazioni (di cui 19 mln mediante prenotazione).

Limitatamente agli incentivi in accesso diretto, l’impegno di spesa annua cumulata per il 2017 è pari a 74,3 milioni, di cui 59,8 per i privati e 14,5 milioni per le Pubbliche Amministrazioni mentre, per il 2018, è di 10,8 mln, di cui 9,5 mln per i privati e 1,3 mln per le PA. 

L’impegno di spesa annua riferibile agli incentivi richiesti mediante prenotazione è determinato all’avvio lavori, per la quota di acconto, e alla loro conclusione per il saldo. 

Documentazione Fronius per Bando Accumulo della regione Lombardia 2017

Fronius, da sempre attenta alle nuove opportunità di mercato, supporta gli installatori che intendono presentare domanda per partecipare al Bando Accumulo della regione Lombardia 2017.

Come avete potuto leggere in questo articolo, a regione Lombardia, infatti, ha pubblicato un bando per promuovere l’accumulo domestico da abbinare al solare fotovoltaico: 4 milioni di euro a fondo perduto.
Il contributo copre un importo variabile fino al 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 3000 euro, a seconda dell’efficienza del sistema di accumulo e del costo sostenuto per l’installazione.

Fronius supporta gli installatori

Fronius ha pensato a un documento tecnico per chi presenterà le domande con la soluzione Fronius Energy Package.
Il documento racchiude le caratteristiche del proprio sistema di accumulo specificatamente richieste per il Bando Accumulo della regione Lombardia 2017, specificate nell’art.10: “Caratteristiche tecniche del sistema di accumulo”.

Sul sito Fronius, a questo link è possibile scaricare direttamente i documenti.

Documentazione necessaria per partecipare al Bando

Tra i documenti che devono essere consegnati per partecipare al bando, la scheda tecnica del sistema di accumulo che deve riportare:

Come si legge nel bando la sceda tecnica può riportare anche caratteristiche aggiuntive come la marcatura CE del sistema; la potenza nominale di scarica/carica del sistema di accumulo; la potenza massima di scarica/carica del sistema di accumulo; il rendimento energetico nominale; lo schema di connessione del sistema di accumulo (esclusi gli impianti off-grid).
Lo schema deve essere compreso tra quelli previsti nella norma CEI 0-21.

Inoltre, se si utilizza un sistema di accumulo con accumulatori al piombo, il locale di installazione deve rispettare i requisiti di ventilazione previsti dalla norma CEI EN 50272-2 e CEI EN 50272-3.

Oltre alla scheda tecnica fornita dal costruttore del sistema di accumulo, è necessario che le informazioni obbligatorie richieste (tipologia, numero di cicli, DOD) siano indicate anche nella “Dichiarazione del fornitore del sistema di accumulo”, da allegare alla domanda di contributo insieme agli altri documenti che riportano i dati relativi all’impianto fotovoltaico al quale si intende collegare il sistema di accumulo oggetto dell’incentivo.

Si ricorda che è necessario allegare anche copia del preventivo come indicato nel Bando Accumulo Lombardia 2017.

Ecobonus condominio: cessione del credito per i contribuenti no tax area

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare (provvedimento 165110/2017) con le modalità di cessione del credito relativo all’ecobonus sui lavori condominiali anche a banche e intermediari finanziari, oltre che a fornitori e imprese edili per i contribuenti che rientrano nella no tax area.
La detrazione non può essere in nessun caso essere ceduta alle pubbliche amministrazioni.

La legge di bilancio 2017 ha, infatti previsto la possibilità di cedere un credito d’imposta corrispondente alla detrazione per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per particolari interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni di edifici.

Il credito d’imposta cedibile corrisponde alla detrazione dall’imposta lorda delle spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021:

La detrazione si applica su un ammontare delle spese non superiore a 40 mila euro moltiplicato il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Entro il 31 dicembre del periodo d’imposta di riferimento, il condòmino che cede il credito d’imposta deve comunicare l’avvenuta cessione e l’accettazione del cessionario (indicando la denominazione e il codice fiscale di quest’ultimo) all’amministratore di condominio.

L’amministratore del condominio deve comunicare annualmente questi dati all’Agenzia delle Entrate con la procedura prevista ai fini della dichiarazione precompilata e consegna al condòmino la certificazione delle spese a lui imputabili sostenute nell’anno precedente dal condominio.

Il mancato invio della comunicazione rende inefficace la cessione del credito.

Qui è possibile leggere la Nota Agenzia delle Entrate.

Il calendario dei collaudi delle protezioni elettriche

Con la pubblicazione della delibera 786/2016/R/eel del 22 dicembre 2016, sono state definite ufficialmente le date di entrata in vigore delle Norme CEI 0-21 e CEI 0-16 (edizioni di luglio 2016), ed in particolare è stata definita univocamente la cadenza con la quale devono essere effettuati i collaudi delle protezioni elettriche tramite cassetta prova relè:

– impianti entrati in esercizio dall’1 agosto 2016, entro 5 anni dalla data di entrata in esercizio;

– impianti entrati in esercizio dall’1 luglio 2012 fino al 31 luglio 2016, entro l’ultima data tra:

– impianti entrati in esercizio dall’1 gennaio 2010 fino al 30 giugno 2012, entro l’ultima data tra:

– impianti entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2009, entro l’ultima data tra:

L’ennesima variazione delle regole tecniche di connessione è frutto della continua evoluzione della rete elettrica, che con lo sviluppo degli impianti di produzione di energia da Fonti Rinnovabili (FER) e di cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR), ha visto negli ultimi 10 anni collegarsi alla rete più di 600 000 utenti in grado di immettere energia in rete, stravolgendo così la modalità di funzionamento di un’infrastruttura strategica come la rete elettrica.

Schemi di collegamenti, apparecchiature e protezioni necessarie

Nelle figure 1 e 2 sono riportati gli schemi di collegamento alla rete di utenti attivi relativi agli impianti connessi alla rete MT, ai sensi Regola Tecnica CEI 0-16, ed alla rete BT, ai sensi della regola tecnica CEI 0-21.

figura 1 - collaudi delle protezioni elettriche

Figura 1 – Schema di principio della connessione di un impianto di produzione alla rete MT ai sensi della norma CEI 0-16

Figura 2 - collaudi delle protezioni elettriche

Figura 2 – Rappresentazione schematica delle configurazioni di sistemi di produzione in parallelo alla rete BT del Distributore ai sensi della norma CEI 0-21

Le funzioni dei vari apparecchi previsti sono le seguenti:

Dispositivo Generale: apparecchiatura di protezione, manovra e sezionamento la cui apertura assicura la separazione dell’intero impianto dell’Utente dalla rete. Sul dispositivo generale agisce la Protezione Generale (PG). In bassa tensione è inteso come lo sganciatore “magnetotermico” integrato negli interruttori, mentre in media tensione si tratta di una protezione a sé stante.

Dispositivo di interfaccia: apparecchiature di manovra la cui apertura assicura la separazione dell’impianto di produzione dalla rete, consentendo all’impianto di produzione stesso l’eventuale funzionamento in isola sui carichi privilegiati. Sul dispositivo di interfaccia agisce la protezione di interfaccia.

Dispositivo di generatore: Apparecchiatura di manovra e protezione la cui apertura determina la separazione del generatore

La caratteristica degli schemi riportati nelle figure 1 e 2 è la loro immutabilità negli anni.  Ciò che è stato profondamente modificato è stata la modalità di funzionamento delle protezioni (con particolare riferimento alla protezione di interfaccia) ed alle procedure, informazioni e tipo di documentazione, necessari per collegare alla rete un impianto di produzione.

In particolare, fino all’entrata in vigore della fondamentale delibera 84 del 8 marzo 2012 l’unico riferimento tecnico disponibile per le protezioni elettriche erano le direttive interne di ENEL Distribuzione ed in particolare la Direttiva DK 5940 per gli impianti collegati alla rete BT e la direttiva DK 5740 per gli impianti collegati alla rete MT. Per la rete MT, infatti, la prima edizione della norma CEI 0-16 del 2008 confermava sostanzialmente i requisiti richiesti da ENEL.

È da sottolineare come queste prime regole fissate dal maggiore gestore della rete di distribuzione, fossero orientate a richiedere semplici protezioni (sintetizzate in figura 3), che escludessero rapidamente (entro 100 ms), gli impianti di produzione dalla rete in caso di lievi scostamenti rispetto ai valori standard di tensione e frequenza.

Figura 3 - Collaudi delle protezioni elettriche

Figura 3 – protezione di interfaccia secondo le direttive ENEL DK 5940 e DK 5740

In figura 4 sono riportati esempi di protezioni di interfaccia conformi alle direttive DK 5940 e DK 5740.

Figura 4

Figura 4 – ABB CMUFS2 – Lovato Electric PMVF10 (DK5940) – Thytronic SVF 5740 (DK5740)

 

Con riferimento agli impianti fotovoltaici, la necessità di dotarsi di una protezione di interfaccia esterna agli inverter (convertitore CC/AC), è sempre stata necessaria oltre i 3 inverter, a prescindere dalla potenza dell’impianto di produzione. Ad esempio per gli impianti di potenza nominale pari a 3 kW utilizzanti microinverter (uno per modulo) è sempre stata richiesta la protezione di interfaccia esterna.

Per gli altri impianti, ovvero la stragrande maggioranza, il limite di potenza per il quale non era più sufficiente la protezione di interfaccia interna ai convertitori, è invece mutato nel tempo. Per gli impianti di connessione alla rete BT, il limite è passato:

Per gli impianti collegati alla rete MT è stata definita univocamente il limite di 30 kW (con impianto di produzione di potenza inferiore al 30% della potenza disponibile in prelievo), come quello per il quale si possono utilizzare le protezioni BT, solo a partire dal 1 luglio 2012.

Risultano quindi presenti alcuni impianti di potenza anche oltre i 30 kW collegati in data precedente al 1 luglio 2012, per il quale sono ancora presenti delle protezioni conformi alla direttiva DK 5940 di ENEL Distribuzione.

La rivoluzione del 2012

Con l’emissione della delibera 84/2012/R/eel avvenuta il 8 marzo 2012 è stato richiesto l’adeguamento alle nuove regole tecniche, di tutti gli impianti esistenti di potenza maggiore di 50 kW e connessi alla rete MT.

Tale adeguamento, molto oneroso, è stato incentivato per gli utenti che si adeguavano entro novembre 2012 e mentre il termine ultimo per l’adeguamento, pena la sospensione degli incentivi, era stato fissato entro il 31 marzo 2013.

In seguito all’adeguamento dell’impianto di connessione, era richiesto l’invio al distributore della documentazione di avvenuto adeguamento dell’impianto, comprensivo del verbale di collaudo della protezione tramite cassetta prova relè.

La delibera 84/2012/R/eel definiva inoltre il calendario per il collegamento della nuova tipologia di protezioni per i nuovi impianti:

La prova tramite cassetta prova relè è stata dunque resa necessaria per collegare un impianto alla rete elettrica a partire dal 1 aprile 2012.

La seguente figura 5 riporta alcune protezioni conformi alle norme CEI 0-21 e CEI 0-16.

figura 5

Figura 5 – ABB CM-UFD.M22E – Lovato Electric PMVF51 (CEI 0-21) – Thytronic (NV10P)

Con la delibera 243/2013/R/eel è stato definito il calendario degli adeguamenti degli impianti di connessione relativi ad impianti di produzione esistenti, connessi sia alla rete MT che alla rete BT, di potenza maggiore di 6 kW.

In questo caso, l’adeguamento richiesto era limitato alla nuova taratura delle protezioni in frequenza (da ± 0,3 Hz a ± 1 Hz rispetto al valore nominale di 50 Hz).
Con l’adeguamento non era richiesto il collaudo tramite cassetta prova relè.

Il calendario delle prove

La tabella 1 riassume il calendario delle scadenze delle prove in funzione della potenza dell’impianto di produzione, alla data di connessione alla rete ed all’eventuale data di adeguamento alla delibera 84/2012/R/eel come modificata dalla successiva delibera 243/2013/R/eel.

Tabella 1 - Il calendario dei collaudi delle protezioni elettriche

Tabella 1 – Tabella riassuntiva scadenze

 

Elwa, una soluzione per aumentare l’autoconsumo fotovoltaico

In questi ultimi anni si è modificato radicalmente il modo di produrre energia e le fonti rinnovabili hanno guadagnato una grossa fetta di mercato, anche grazie a piani di incentivazione.

Per quanto riguarda il fotovoltaico si è assistito a una crescita esponenziale, poi la venuta meno degli inventivi ha da un lato portato a un ridimensionamento di mercato e operatori e dall’altro lato spinto a un utilizzo consapevole dell’energia generata.

A tutto questo ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni e l’utilizzo della propria energia e quindi l’autoconsumo è diventato determinante.

Statisticamente su applicazioni residenziali l’energia generata dal fotovoltaico ed autoconsumata istantaneamente dall’utente difficilmente supera il 30-40%.

ARTHA Consulting propone il prodotto Elwa, sviluppato da MY PV azienda austriaca, per sfruttare al meglio/convertire il surplus di energia generata.

Elwa è un riscaldatore a immersione con regolazione elettronica ed automatica ad attacco universale che, collegato ad un attacco “cieco” presente in tutti gli accumuli di acqua, può essere sostitutivo di tecnologie come il solare termico e termodinamico o integrativo di Pompe di Calore, Caldaie a bio massa, caldaie a gas eccetera

Il dispositivo viene collegato a una presa elettrica e, comunicando con un misuratore posto a valle delle utenze dell’abitazione, modula il proprio assorbimento utilizzando la sola energia generata dal fotovoltaico e non consumata dai carichi dell’abitazione, portando a un autoconsumo medio di una abitazione dal 30% all’85%.

In pratica viene convertito in accumulo termico l’energia elettrica eccedente.

“Il prodotto Elwa può essere visto come un’alternativa a un sistema di accumulo a batteria” spiega Alex Dal Santo, responsabile sviluppo business di ARTHA Consulting rappresentante esclusivo per l’Italia di MY PV.

Il sistema inoltre è facile da gestire e può essere controllato e regolato grazie all’interfaccia USB che permette di scaricare i dati ed effettuare un’analisi dei consumi.

Elva è disponibile anche in versione corrente continua, connesso direttamente a pochi moduli fotovoltaici (da 3 a 6 a seconda della tensione) e senza inverter.

ElwaMY PV, a seguito della diffusione dei sistemi di accumulo elettrico, propone due prodotti dedicati alle situazioni in cui siano presenti sistemi per lo stoccaggio dell’energia elettrica.

Le due versioni si distinguono per l’utilizzo in caso di utenze allacciate alla rete elettrica, oppure per installazioni off-grid dove il fotovoltaico risulta l’unica fonte di energia elettrica dell’utente.

In questa configurazione ELWA interviene quando i sistemi di stoccaggio sono completamente carichi sfruttando cosi il 100% dell’energia generata dall’impianto, soprattutto nei mesi estivi quando i sistemi di accumulo possono raggiungere la carica completa già nella prima metà della giornata.

Tra le caratteristiche: semplicità di installazione e di configurazione del sistema, ampia compatibilità tecnica associata ad una gamma di prodotti “plug and play” sviluppati appositamente per le diverse situazioni di utilizzo.

Alternativa al solare termico

Dal punto di vista tecnico/economico l’utilizzo di fotovoltaico in abbinata ad Elwa presenta alcuni vantaggi:

La temperatura obiettivo viene impostata direttamente sul dispositivo Elwa e in modo automatico si spegne – quando viene raggiunta – evitando la problematica della sovratemperatura nei mesi estivi e del ristagno di liquidi ad alte temperature.

“Con Elwa e pochi pannelli fotovoltaici è possibile coprire il fabbisogno di acqua calda dell’anno fino a quasi l’80%” spiega Giuseppe Sofia, responsabile di ARTHA Consulting.

Domotica su misura con Chorus di Gewiss

La tecnologia è in continua evoluzione e nuovi modi di comunicare hanno consentito di cambiare il modo di pensare e di gestire le soluzioni domotiche.
Tutto è controllabile attraverso un semplice touch: dagli schermi di smartphone e tablet è infatti possibile controllare e comandare un numero elevato dispositivi: luci, telecamere, elettrodomestici, climatizzatori, sistemi audio… 

Vivere la casa, oggi, significa averla sempre con sé e sotto controllo in ogni momento. 

Da Gewiss, due soluzioni per il controllo e la gestione della casa sia da locale, attraverso la rete WiFi, sia da remoto con connessione Internet: Happyhome e Master ICE. 

App Happyhome

Vuoi controllare, in modo semplice e intuitivo, tutti gli impianti come illuminazione, tapparelle, regolare la temperatura e l'umidità di ogni ambiente, verificare i consumi energetici, gestire il sistema antintrusione e visualizzare le notifiche di allarme? Da oggi tutto questo è possibile grazie a Happyhome è la nuova APP – per smartphone e tablet Android e iOS – per la gestione degli impianti Knx e Knx Easy (purchè dotati di interfaccia KNX/IP Gewiss). 

La APP è una soluzione economica, intuitiva e semplice per interagire con l’impianto domotico sfruttandone il potenziale di comfort. 

La casa sotto controllo con Master Ice

Gewiss presenta il pannello touch screen Master ICE del sistema Chorus che rende le abitazioni moderne intelligenti, grazie alla possibilità di controllare e comandare le funzioni dell'impianto: luci, tapparelle, climatizzazione, telecamere di videosorveglianza, irrigazione e tutti i dispositivi capaci di dialogare con l'impianto domotico.

L'interfaccia è personalizzabile con mappe, planimetrie, immagini o icone che rendono intuitiva e immediata la supervisione e la visualizzazione di tutte le funzionalità. Creare anche gli scenari più complessi risulterà estremamente facile. Alle funzioni domotiche, il pannello GEWISS aggiunge la possibilità di controllare e gestire anche contenuti multimediali.

In questo modo è possibile avere sempre la casa sotto controllo anche in caso di assenze prolungate. 

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

impianti a livelliDetrazioni e cessione del credito

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI) 
Se sono un privato e realizzo interventi di efficientamento energetico nella mia villetta o nel  mio appartamento, ho diritto all’Ecobonus? 

Sì. Un privato che realizza interventi di efficientamento energetico presso la propria abitazione singola può accedere al 65% di detrazione fiscale, detraibile in 10 anni, purché si tratti di uno degli interventi individuati per legge. In particolare, sono spese detraibili e quindi agevolabili quelle sostenute per ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento, per migliorare e mantenere il calore all’interno dell’edificio come ad esempio la pavimentazione, finestre e infissi o coibentazioni, oltre che l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, quindi meno spreco di energia, più risparmio e maggiore efficienza energetica. L’indicazione puntuale degli interventi agevolabili si trova nell’apposita Guida predisposta dall’Agenzia delle Entrate, accessibile dal sito internet dell’Agenzia.

La detrazione Irpef spettante per questo tipo di interventi è stata confermata dalla Legge di Stabilità fino al 31 dicembre 2017, mantenendo fissi i limiti di spesa entro cui spetta l’agevolazione:

Per le stesse tipologie di interventi (ove applicabili), nel caso si tratti di interventi su parti comuni in condominio, da quest’anno l’Ecobonus può raggiungere tre diverse percentuali (mantenendo la detraibilità in 10 anni):

Cessione del credito

Ho sentito che c’è la possibilità di cedere la detrazione fiscale, nel caso io non abbia (o abbia limitatamente) la possibilità di utilizzarla?

Esiste questa possibilità, limitata agli interventi nei condomìni che accedono agli incentivi più alti (70% e 75%). La Legge 11 dicembre 2016, n. 232 nuovo comma 2-sexies dell’art. 14 del DL 63/2013 dice che i soggetti beneficiari possono optare per la cessione del credito fiscale ai fornitori che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati. E’ stata aperta la possibilità di  cessione anche ad istituti di credito e ad intermediari finanziari ma solo per i contribuenti incapienti. La comunicazione della volontà di cedere il credito va fatta all’amministratore (o condòmino incaricato) entro il 31 dicembre del periodo d’imposta di riferimento.

Il credito non ceduto il primo anno può essere utilizzato negli anni successivi.

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.

Da Omron due nuovi sensori di pressione barometrica

I due nuovi sensori di pressione barometrica di Omron Electronic Components Europe, basati su MEMS, sono stati progettati per le misure di altitudine e pressione nell’ambito di applicazioni come droni, smartphone, pedometri e altri sistemi mobili alimentati a batteria. Denominati 2SMPB-02B e 2SMPB-02E, i sensori forniscono misure di altitudine e pressione stabili e affidabili, rilevando in modo sicuro anche variazioni di quota di soli due metri.

Sviluppati da Omron come evoluzione del misuratore di pressione sanguigna, i nuovi sensori sono stati adattati alle specifiche esigenze delle applicazioni mobili e sono quindi più piccoli: misurano solo 2,0 x 2,5 x 0,85 mm.

Tra le caratteristiche dei nuovi sensori di pressione barometrica:

Il massimo valore di pressione è 800 kPa e i dispositivi possono essere utilizzati a temperature comprese tra -40 e 85°C senza formazione di condensa né di ghiaccio

I parametri di calibrazione del singolo sensore sono memorizzati in una ROM One Time Programmable (OTP), dove vengono conservati anche quando il sistema è spento.

Un circuito di compensazione della temperatura, integrato nei dispositivi, contribuisce ad assicurare la precisione delle misure di pressione assoluta.

“Questi sensori così facili da usare e adatti a un numero crescente di applicazioni indossabili, portatili e mobili alimentate a batteria, ed il loro basso consumo li rende ideali per smartphone, tablet, pedometri e droni. Generalmente i sensori MEMS sono sensibili allo stress dovuto all’assemblaggio, ma questi sono dotati di un substrato ceramico e di una copertura metallica, pertanto la variazione dei loro parametri nel corso del processo di assemblaggio è minima” ha sottolineato Gabriele Fulco, Sensors Product Manager di Omron per l’Europa.

Il dispositivo 2SMPB-02E ha le stesse funzioni e prestazioni del 2SMPB-02B ma offre una maggiore precisione, fino a +/-50 Pa. La versione -02B ha invece una precisione di +/-100 Pa.