Dichiarazione di conformità: la documentazione necessaria

La dichiarazione di conformità alla regola dell’arte, così denominata dall’articolo 5 del Decreto 27 marzo 2008, n 37 (sinteticamente DM 37/08) risulta essere un allegato obbligatorio di moltissimi adempimenti.

L’onere di dover documentare la regolarità dell’installazione degli impianti tecnologici installati figura tra le attività a carico dei vari responsabili:

Con questo secondo articolo sulla dichiarazione di conformità (a questo link il primo articolo), si vogliono approfondire gli aspetti relativi alla documentazione necessaria ad attestare la sicurezza degli impianti ed in particolare quali siano i principali documenti richiesti in funzione della data di realizzazione dell’impianto.

Non si può che cominciare l’elenco con la dichiarazione di conformità (DI.CO.) alla regola dell’arte (sinteticamente dichiarazione di conformità), che venne prevista per la prima volta dalla legge 5 marzo 1990, nr 46 (sinteticamente legge 46/90) a partire dalla data di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale ovvero il 13 Marzo 1990. Tuttavia il modulo ministeriale venne adottato solo due anni dopo, tramite la pubblicazione del DM 20 febbraio 1992. Vi è inoltre da considerare che la legge chiariva che c’erano dei limiti oltre i quali occorreva redigere un progetto sottoscritto da un professionista iscritto agli albi professionali. Tali limiti vennero definiti tramite il DPR 447 del 6 dicembre 1991.

È di tutta evidenza che in un’epoca di completa innovazione legislativa, le DICO dei primi anni 90 fossero merce molto rara. Inoltre, come riportato nel precedente articolo, nel campo di applicazione della legge 46/90 non rientravano gli impianti diversi dall’impianto elettrico negli edifici ad uso non residenziale.

Ne deriva che per gli impianti realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 46/90 o per gli impianti non ricadenti nel relativo campo di applicazione non era prevista alcuna documentazione atta a dimostrarne la corretta realizzazione. Per gli impianti realizzati nelle attività soggette al rilascio del Certificato Prevenzione Incendi (CPI), può essere comunque disponibile una dichiarazione di “corretta posa” tramite un modulo denominato “dich-imp”.

Corre l’obbligo di sottolineare che, dal 13 marzo 1990 sono ormai trascorsi ben più dei 20 anni considerati come criterio progettuale di dimensionamento degli impianti, quindi per gli quelli realizzati prima è realmente opportuno valutare un radicale intervento di rinnovo e riqualificazione.

Tuttavia, per gli impianti nelle singole abitazioni, nel 1994, il DPR 392/94 aveva previsto, per gli amministratori condominiali ed i proprietari delle singole unità abitative, la possibilità di autocertificare la realizzazione dell’impianto in data antecedente alla di pubblicazione della legge 46/90 (13 marzo 1990). Era infatti riportato che:

Con la pubblicazione in data 27 marzo 2008 del Decreto 22 gennaio 2008, nr 37 (sinteticamente DM 37/08), si è finalmente esteso il campo di applicazione, ed il relativo obbligo di consegna della dichiarazione di conformità, per tutte le tipologie impiantistiche in tutte le tipologie di edificio.

Pertanto, per tutti gli interventi relativi a nuove installazioni e trasformazioni, ampliamenti e manutenzioni straordinarie su impianti esistenti, deve essere redatta una dichiarazione di conformità alla regola dell’arte, secondo il modello riportato nell’allegato 1 dello stesso decreto. I limiti di responsabilità dell’impresa installatrice sono limitati alle parti di impianti oggetto dell’intervento.

Obbligo di progettazione per tutti gli impianti

Un’altra fondamentale novità del DM 37/08 fu l’estensione dell’obbligo di progettazione per tutti gli impianti. Per gli impianti aventi caratteristiche eccedenti, quelle elencate all’articolo 5 comma 2 (es. impianti elettrici di potenza maggiore di 6 kW), il progetto deve essere redatto da un libero professionista iscritto all’albo professionale, per gli impianti al di sotto degli stessi limiti deve essere redatto dal responsabile tecnico dell’impresa. In quest’ultimo caso il progetto è costituito almeno dello schema.

Come riportato all’articolo 7, il DM 37/08 ha infine introdotto una sanatoria per tutti gli impianti realizzati prima del 27 marzo 2008 (data di pubblicazione).

Infatti viene riportato che, nel caso in cui la dichiarazione di conformità, non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è sostituito, per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore del decreto, da una dichiarazione di rispondenza, resa da un professionista iscritto all’albo professionale per le specifiche competenze tecniche richieste, che ha esercitato la professione, per almeno cinque anni, nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione, sotto personale responsabilità, in esito a sopralluogo ed accertamenti, ovvero, per gli impianti non richiedenti il progetto redatto da un libero professionista, da un soggetto che ricopre, da almeno 5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un’impresa abilitata, operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione.

La figura 1 riporta sinteticamente la possibile situazione documentale atta a dimostrare la rispondenza dell’impianto alla regola dell’arte in funzione della data di realizzazione degli impianti.

Dichiarazione di conformità
Figura 1:Documentazione impianto

 

Da sapere

Proprietari immobiliari, legali rappresentanti aziendali, amministratori condominiali, building manager, facility manager, sono chiamati a vario titolo a dimostrare la regolare esecuzione degli impianti tecnologici negli edifici.

Per tutti gli impianti realizzati prima del 13 -03-1990 o per quelli diversi dall’impianto elettrico realizzati tra il 13-03-1990 ed il 27-03-2008 nei luoghi soggetti a rilascio del CPI da parte dei VVFF, possono essere disponibili le dichiarazioni di corretta posa secondo i modelli “dich-imp” del Ministero dell’Interno

Per gli impianti condominiali o delle singole unità abitative realizzati prima del 13-03-1990 può essere disponibile un’autocertificazione rilasciata dall’amministratore condominiale o dal proprietario ai sensi del DPR 392/94

Per gli impianti o gli interventi di ampliamento, trasformazione e manutenzione straordinaria realizzati prima del 27-03-2008, e per il quale non è disponibile la dichiarazione di conformità redatta ai sensi della legge 46/90, può essere redatta una dichiarazione di rispondenza.

Per gli impianti e gli interventi realizzati dopo il 27-03-2008 deve essere presente una dichiarazione di conformità secondo il modello in allegato 1 al DM 37/08.

I diversi aspetti della dichiarazione di conformità

Questo articolo fa parte di un insieme di articoli dedicati alla dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. Negli altri articoli sono stati approfonditi alcuni aspetti relativi al DM 37/08 ed in particolare:

Inoltre, gli esperti di Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI) ha risposto ad alcune domande relative a Dichiarazione di Conformità (DI.CO.), la Dichiarazione di Rispondenza (DI.RI.).

Accumulatori Senec.Home con certificazione Cei 0-21

Senec.homeGli accumulatori domestici Senec.Home di Senec hanno ottenuto la certificazione secondo la nuova edizione 2016 della Norma Cei 0-21.

Senec, uno dei principali produttori di sistemi di accumulo a livello mondiale, da oltre 10 anni produce sistemi di accumulo di qualità “Made in Germany” con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza e l’indipendenza energetica per le abitazioni e le aziende.

Un passo importante è stato l’aggiornamento dei propri accumulatori domestici Senec.Home per rispondere alle esigenze della norma che regolamenta il settore degli accumulatori di energia, dando una definizione di “sistema di accumulo” e stabilendo i test cui i produttori devono sottoporre i propri prodotti per ottenere il certificato di conformità.

Andrea Cristini Senec“Senec è uno dei primi produttori ad ottenere questa certificazione in Italia – spiega Andrea Cristini,  amministratore di Senec Italia – e ne siamo molto fieri. I nostri ingegneri hanno fatto un ottimo lavoro per  adeguare i nostri sistemi alla normativa italiana e fornire ai clienti italiani un prodotto integrabile nella rete. L’impegno profuso testimonia l’importanza che il mercato italiano dell’accumulo riveste e rivestirà sempre di più nei prossimi anni”.

“Al nostro ingresso in Italia a ottobre scorso, con i primi eventi del nostro Tour dell’Indipendenza, il nostro obiettivo era quello di costituire una presenza importante nel mercato dello storage italiano. Da allora abbiamo gettato le giuste basi per la crescita. La fondazione della società italiana ha sancito questo sviluppo e l’adeguamento alla norma CEI 0-21 è un altro passo per la crescita sostenibile nel mercato italiano” ha concluso Andrea Cristini.

Gli accumulatori Senec.Home sono sistemi modulari da 2,5 fino a 10 kWh, che possono essere collegati fino a 4 unità, sono flessibili e possono essere dimensionati in base alle esigenze ed eventualmente ampliati in momenti successivi. Sono garantiti 10 anni e si caratterizzano per un design compatto, facilità di installazione, robustezza e massima integrazione sia in caso di retrofit, sia di nuove installazioni.

 

Somfy One: soluzione all-in-one per proteggere la casa

Somfy One - Somfy ProtectAbitazioni più sicure e connesse con Somfy One, la soluzione all-in-one che fa parte di Somfy Protect, la nuova linea di prodotti di sicurezza di Somfy.

Somfy One è il sistema di sicurezza dalla presenza discreta e non invasiva, dal design minimale che si inserisce in qualsiasi ambiente della casa.

Somfy One è un concentrato di tecnologia, una soluzione realizzata con il contributo della start up Myfox, l’azienda specializzata nelle soluzioni di sicurezza connessa, entrata a far parte del Gruppo Somfy.

Riprende le caratteristiche della camera MyFox, con lo sportello motorizzato e il sistema di rilevazione del movimento a infrarosso avanzato (SomfyVision che unisce analisi delle immagini e rilevamento termico per evitare falsi allarmi), ma aggiunge ora anche una sirena di allarme da 90 dB.

Ma Somfy One è molto di più: è compatibile con un ecosistema di prodotti come i rilevatori IntelliTAG per porte e finestre, il disarmo in vivavoce, una sirena esterna da 112 dB e molte altre soluzioni.

I nuovi prodotti Somfy Protect hanno un obiettivo comune: semplificare la sicurezza rendendola accessibile a tutti.

“Ma la semplicità non è l'unico elemento – ha aggiunto Régis Potard VP sales Emea di Somfy Protect –  i nostri ricercatori hanno creduto fermamente nella necessità di adattare le soluzioni di sicurezza per la casa sulle reali necessità quotidiane delle famiglie. In quest’ottica, sono state ideate telecamere munite di otturatore motorizzato che copre completamente la lente per proteggere la privacy dell'utente. Inoltre, la funzione Smart Attivation, consente di disattivare automaticamente il sistema quando si entra in casa e di essere avvisati di attivarlo quando si esce”.

Somfy One ha tantissime peculiarità:

Somfy One+ è la versione evoluta che include una scheda SD e una batteria interna per memorizzare le immagini e assicurare una protezione continua anche in caso di interruzione di corrente.

Somfy One+ dispone di una modalità di comunicazione di emergenza che utilizza la rete della comunità SomfyAround o le reti SigFox e LoRa.

Nel pacchetto Somfy One+ è incluso IntellITAG il rilevatore di apertura per porte e finestre brevettato

Per una semplicità estrema, Somfy One è compatibile con l'assistente vocale di Amazon, Alexa, che consente di proteggere la propria casa attraverso il controllo vocale.

Ma una vera casa connessa passa attraverso l’integrazione di più sistemi e tecnologie, quindi Somfy One è compatibile con TaHoma (il sistema domotico di Somfy), Works with Nest e IFTTT consentendo un’interoperabilità con la maggior parte degli oggetti connessi.

Il modello One (nero) è destinato alla vendita attraverso la grande distribuzione (Amazon, Media World ecc.) e One+ (bianco) è destinato alla rete dei Somfy Expert e include una serie di accessori. Sarà compito dell’Expert non solo vendere il prodotto, ma installarlo e curarne la manutenzione.

5 possibilità per valorizzare i dati generati dai dispositivi connessi

I dispositivi connessi consentono di raccogliere tantissime informazioni sia sul funzionamento degli stessi, sia sulle persone che li utilizzano: la definizione di strategie atte a valorizzare i dati consente nuove opportunità di business.

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, le strategie più diffuse sono quelle relative all’ottimizzazione dei processi (75% dei progetti), alla nuova generazione di prodotti/servizi (49%), la personalizzazione del prodotto/servizio (26%). A queste si aggiungono la monetizzazione diretta tramite vendita dei dati e all’Advertising & Commerce.

Osservatorio Internet of Things oggetti connessiOttimizzazione dei processi: il modo più immediato per sfruttare i dati IoT è quello di migliorare i processi interni delle aziende con ricadute positive in termini di aumento di efficienza (riduzione tempi e costi) e di efficacia (servizio al cliente). Ad esempio, grazie all’Internet of Things è possibile monitorare il funzionamento di un impianto produttivo al fine di raccogliere indicazioni per una manutenzione predittiva, limitando guasti o fermi macchina.

Questo consente di ridurre i costi di gestione, grazie alla maggiore programmabilità degli interventi, garantendo al contempo anche un migliore servizio ai clienti.

Nuova generazione di prodotto/servizio: i dati sull’utilizzo degli oggetti connessi possono essere sfruttati per sviluppare soluzioni più avanzate, ridurre i difetti e migliorare l’usabilità. Oppure la conoscenza dei dati può dare indicazioni sulle funzionalità più usate e più apprezzate in modo da migliorare le generazioni successive dei prodotti o soluzioni.

Personalizzazione di prodotto/servizio: in base ai dati raccolti, un’azienda può fornire soluzioni mirate e personalizzate per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Ad esempio una utility può, in base all’andamento dei consumi, suggerire strategie per il risparmio energetico.

Monetizzazione diretta dei dati: un’azienda può decidere di vendere i dati raccolti dai dispositivi connessi a soggetti terzi interessati, generando una nuova fonte di ricavi. Ad esempio se pensiamo al settore della mobilità, i dati di traffico raccolti da una Smart Car possono essere utilizzati per la viabilità e sistemi di navigazione.

Advertising & Commerce: In ambito Iot ci sono diversi esempi di profilazione degli utenti per proporre pubblicità mirata, come la comparsa di banner in base ai siti web visitati.

All’aumentare dell’interesse verso la valorizzazione dei dati IoT cresce di pari passo l’attenzione verso tematiche di Privacy e di Cyber Security. I consumatori sono tendenzialmente restii a condividere i propri dati, a meno di ricevere in cambio vantaggi concreti. È necessario affrontare tali problematiche in modo che non si creino delle barriere all’applicazione.

 

 

Era Inn Nice: sistema intelligente per l’automazione delle tende interne

Trasmettitore_Agio del sistema Era Inn NiceUn sistema intelligente per l’automazione e la gestione delle tende interne: questo quanto messo a disposizione da Nice, Gruppo internazionale che opera nel settore dell’Home e Building Automation, con Era Inn, caratterizzato da una gamma completa per l’automazione di tende a rullo, a pacchetto, veneziane e plissettate, e anche per schermi di proiezione.

Si tratta di una soluzione versatile per ogni tipologia di progetto, grazie alla quale è possibile ottimizzare sia la luce, sia l’efficienza energetica dell’edificio, qualunque sia l’applicazione: residenziale, commerciale, alberghi o spazi pubblici, quali scuole, ospedali e centri medici, assicurando il massimo comfort in ogni ambiente.

Il sistema Era Inn si distingue per alcune significative caratteristiche, che spaziano dalla massima silenziosità, grazie alle funzioni di Soft Start e Soft Stop gestite elettronicamente, al minimo livello di vibrazione durante le manovre di apertura e chiusura, per un ottimale comfort acustico; dall’intelligenza, grazie alla funzione di rilevamento ostacoli attivabile per le manovre di salita e discesa, all’attenzione al design e alla personalizzazione con un’ampia gamma di dispositivi di comando adatti per ogni stile di vita, alla semplicità di montaggio e di utilizzo, con i pulsanti per la regolazione precisa e veloce dei finecorsa e i LED bicolore di diagnostica posizionati sulla testa del motore.

A ciò si aggiunge il perfetto allineamento in qualsiasi condizione di carico, sia in apertura, sia in chiusura, e nelle situazioni installative con più motori, anche con tende e rulli di diverse dimensioni.

Trasmettitore_Era P View del sistema Era Inn di NiceInoltre, Nice affianca al sistema Era Inn una vasta gamma di apparecchi radio, pratici e semplici da utilizzare, per il comando e il controllo delle automazioni, singolarmente e in gruppi:

Infine, grazie alla App MyNice è possibile gestire in locale e da remoto, via smartphone e tablet, le automazioni di tende, tapparelle e luci.

 

Come cambia il cablaggio dei quadri elettrici?

Nell’attuale trasformazione delle strategie produttive che vedono l’introduzione dei concetti dell’Industry 4.0, caratterizzati da una crescente digitalizzazione, è fondamentale garantire un continuo flusso di dati, dalla progettazione alla produzione. Questo elemento assume un’importanza sempre maggiore anche nel cablaggio dei quadri elettrici e che diventa ancora più evidente nella struttura di morsettiere adeguate ai particolari progetti.

Pioniera nella rivoluzione del modo di cablare i conduttori nel quadro elettrico, fin dal 1928 Phoenix Contact rese praticamente obsolete le morsettiere monolitiche e offrì nuovi potenziali di risparmio nella costruzione di quadri elettrici con l’idea di punti di connessione modulari allineabili.

Una prima piccola rivoluzione nel quadro, all’epoca realizzata con morsetti di porcellana, ma il cosiddetto morsetto RWE fu soltanto la prima di una lunga serie d’innovazioni elettrotecniche introdotte dall’azienda, cui seguirono altre soluzioni importanti, quali, ad esempio, i primi morsetti per circuiti stampati, i morsetti d’installazione salvaspazio, i moduli relè a innesto o il sistema fieldbus Interbus.

Una nuova tecnologia per i morsetti componibili iniziò, nel 2009, il cammino per imporsi sul mercato. Una nuova modalità di collegamento, la tecnica di connessione diretta Push-in a molla, completò il sistema dei morsetti componibili Clipline Complete. Funzionando secondo il principio della molla a pressione, il conduttore viene inserito direttamente senza dover aprire il punto di connessione e con forze d’inserzione minime, rendendo più semplice ed economica la realizzazione delle installazioni elettriche. Questo grazie alla speciale configurazione della molla in acciaio alto legato che preme il conduttore contro la barra conduttrice con forza costante.

Un sistema che fu molto apprezzato dagli utenti al punto che convinse Phoenix Contact ad applicare successivamente questa tecnica di connessione anche ad altri gruppi di prodotti quali connettori a innesto, sistemi a relè e optoaccoppiatori, avviamenti per motori ibridi, protezioni contro le sovratensioni, componenti per la sicurezza, moduli I/O e controllori, aprendo la strada per nuove e più razionali installazioni di macchinari e impianti.

 

L’evoluzione delle tecnologie a IlluminoTronica 2017

IlluminotronicaA Padova Fiere torna Illumino tronica (Illuminotronica), dal 12 al 14 ottobre, la manifestazione che racconta l’evoluzione delle tecnologie per la smart home con particolare alla domotica, al lighting e alla sicurezza. 

Un appuntamento ormai consolidato dove professionisti del settore, system Integrator, lighting Designer, installatori possono toccare con mano e confrontarsi sul mondo dell’integrazione domotica.

Illumino tronica punta a un settore che gli organizzatori e fondatori chiamano “il visibile” perché legato alla percezione visiva dei segnali.

Un evento di community e di aggiornamento tecnologico che fin dalla sua nascita ha scelto di essere molto di più di uno spazio espositivo e che per l’edizione 2017 si presenta con diverse aree: sicurezza, lighting, smart city e smart home.

Illumino tronica punta sull’aggiornamento professionale e sulla qualificazione degli operatori, infatti saranno presenti percorsi di aggiornamento professionale, talk show, tavole rotonde ed esercitazioni pratiche che spazieranno dalla corretta illuminazione alla domotica, dalla tutela della privacy all’autonomia della persona, dalla sicurezza all’Internet of Things.

Anche nella prossima edizione sarà dato ampio spazio alle Start-up: incontri mirati, esperti del settore tecnologico e del mondo imprenditoriale, inoltre llumino tronica selezionerà le più meritevoli, presentandone i progetti e le soluzioni innovative in un’area dedicata.

Le aree tematiche di IlluminoTronica

BTicino acquisisce una quota del capitale di Borri

Borri_UPSaverCapofila del Gruppo Legrand in Italia, BTicino ha recentemente firmato un accordo per l’acquisizione di una quota del capitale di Borri, specialista nella produzione di gruppi statici di continuità per applicazioni industriali e per Centri di elaborazione dati, con circa 60 milioni di euro di vendite consolidate e 200 dipendenti.

Entrato nel 2010 nel mercato degli UPS, il Gruppo Legrand, grazie a 8 acquisizioni o joint venture nel settore, è oggi presente con la propria offerta in numerosi Paesi e con questa operazione intende crescere ulteriormente in questo settore, come spiega Franco Villani, Consigliere delegato di BTicino: «Il know how multidisciplinare di Borri nel campo dei gruppi di continuità e la sua vocazione alla progettazione su misura ci permetteranno di crescere anche su applicazioni complesse in mercati ad alta tecnologia come l’oil e gas e nel promettente mercato dei Data Center, settore nel quale stiamo operando con sempre più autorevolezza».

I prodotti Borri continueranno a essere commercializzati con il proprio marchio attraverso i canali esistenti, ma, grazie alla joint venture appena firmata potranno beneficiare della penetrazione internazionale e della gamma di prodotti complementari del Gruppo Legrand per gestire progetti ancora più importanti.

Agli UPS, infatti, il Gruppo Legrand affianca un ampio catalogo di prodotti per i grandi Data Center, sia per le “technical room” (quadri di distribuzione e protezione, trasformatori MT-BT, sistemi di barre elettrificate, ecc.), sia per le “white room” (soluzioni di contenimento e cabinet per server Minkels, PDU Raritan, sistemi di cablaggio strutturato in rame e fibra ottica, canalizzazioni metalliche in filo e lamiera, ecc.).

Un’offerta che Borri completa con il suo sistema scalabile di alta potenza UPSaver: moduli ridondanti sino a 1,6 MW in una singola unità UPS (8 di queste unità in parallelo possono creare un sistema da 12,8 MW).

Grazie a questa operazione, nel prossimo futuro, ovunque verranno installati i prodotti Borri nei Data Center, così come nelle applicazioni critiche negli edifici industriali o commerciali, Legrand potrà affiancare le proprie soluzioni complementari per la distribuzione di energia, le interfacce digitali e i sistemi di cable management.

La climatizzazione Daikin con due showroom itineranti

Daikin_Truck_006Daikin Italy gira l’Italia con due showroom mobili in un tour itinerante all’insegna del Clima per la Vita. L’iniziativa nasce dalla volontà di essere sempre a contatto sia con i propri rivenditori, sia con i clienti finali e porta avanti il progetto nato lo scorso anno con il primo Temporary Showroom nel cuore del Brera Design District.

Il tour itinerante si snoderà dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia, passando dalla Toscana e dall’Emilia Romagna e raggiungendo infine le isole presidiando eventi e fiere locali per far conoscere e toccare con mano i nuovi prodotti.

Truck, completamente ristrutturato, è lo showroom itinerante a disposizione di rivenditori e grossisti per i loro eventi dedicati.

Gli interni ospiteranno l’intera gamma di climatizzazione Bluevolution, che si caratterizza per l’utilizzo del gas a basso impatto ambientale R32, oltre ai prodotti di punta della gamma riscaldamento come HPSU Compact, HPU Hybrid e la nuova caldaia D2C.

Daikin_Showroom MobileAll’interno del truck è possibile vedere anche il nuovo mini Chiller e, da Settembre, la nuova linea Sky Air A a R32 recentemente presentata da Daikin Europe.

Per immergersi ancora di più nel mondo Daikin, l’azienda ha creato anche uno Showroom Mobile, offerto gratuitamente in uso ai propri clienti installatori e destinato a eventi B2C quali fiere locali, esposizioni presso centri commerciali e altre manifestazioni destinate agli utenti finali. L’ambiente accogliente e informale offre la possibilità ai clienti di scegliere la soluzione ideale sia per la climatizzazione estiva sia per il riscaldamento.

Oltre ai classici prodotti esposti, sarà possibile godere di un’esperienza particolare grazie alle due App in Realtà Aumentata, Daikin 3D e Daikin 3D PRO.

Per restare aggiornati sul calendario e sulle città presidiate basta collegarsi alla pagina Facebook di Daikin Italy.

Assemblea Anie 2017: innovazione, digitalizzazione, Industria 4.0

assemblea anie 2017In un contesto economico caratterizzato dall’incertezza, i settori di Federazione Anie hanno avuto comportamenti differenti: il comparto dell’elettronica ha segnato un +4.2%, mentre quello elettrotecnico è rimasto stabile con un -0.7% nel 2016.

I primi mesi del 2017 sono decisamente positivi con una variazione positiva sia per il mercato interno, sia per l’export.
Questi i dati emersi dall’annuale Assemblea Anie che rappresenta 1300 aziende, 468.000 addetti e un fatturato aggregato di 74 Miliardi di Euro.

“Per i quattro comparti rappresentati – industria, building, energia, infrastrutture/trasporti – possiamo affermare che l’industria manifatturiera guida il trend positivo anche grazie a politiche nazionali improntate sull’Industria 4.0. Già oggi possiamo parlare di un aumento sensibile del fatturato, per le tecnologie direttamente coinvolte nel piano del Governo. Il mercato è in movimento e molte richieste lasciano presagire un’accelerazione negli investimenti nei prossimi mesi” ha spiegato Busetto.

“L’industria è il motore pulsante di un’economia florida e in crescita. Noi vogliamo rafforzare la nostra posizione. La digitalizzazione e le tecnologie abilitanti di Industria 4.0 determineranno il futuro dell’Italia. È necessario per mantenere la leadership manifatturiera puntare su creatività, flessibilità e innovazione. Anie rappresenta la casa delle tecnologie e questi dati ci fanno sperare in un andamento positivo grazie all’innovazione e la ricerca che fanno parte del DNA delle nostre aziende” ha commentato Giuliano Busetto, presidente di Anie.

Proprio su questo tema è intervenuto – all'Assemblea Anie – Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria sottolineando l’importanza del un piano di sviluppo industriale, “Iperammortamento e superammortamento non sono solo incentivi, sono un’idea, una linea di indirizzo della politica industriale che spinge la competitività delle imprese. Per questo non rinnovarli sarebbe un errore. Ci aspettiamo e chiediamo una proroga. Siamo all’inizio di una potenziale uscita dalla crisi, non è il momento di fare errori, non dobbiamo rischiare di arretrare, dobbiamo invece andare e guardare avanti”.

Per il settore dell’energia, invece, nel 2016 c’è stata una frenata sia relativamente alle fonti tradizionali sia a quelle rinnovabili.

Nel prossimo triennio, però, sono previsti investimenti sulle infrastrutture di Rete elettrica, la manutenzione e ammodernamento del parco installato e per uno sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili alla luce degli obiettivi europei al 2030. 

A livello globale è aperto il dibattito sulla nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) e sulla Riforma del mercato elettrico che tiene conto dell’integrazione di tutte le fonti energetiche.

“Molto sfidanti obiettivi fissati dalla SEN, + 27% di produzione di energia da fonti rinnovabili, + 27 % di efficienza energetica, – 40% di emissioni. Riteniamo che per raggiungere l’obiettivo ambizioso del +27% di efficienza energetica voluto dall’Europa, occorra agire sui comportamenti dei consumatori, rendendoli consapevoli dei loro consumi” ha sottolineato Busetto.

Certo è necessario intervenire con una politica ancora più spinta verso il vettore elettrico, in particolare nei settori più energivori come il residenziale, i trasporti e l’industria.

È necessario investire in soluzioni e tecnologie altamente efficienti ed energicamente performanti e seguire una progettazione eco sostenibile e gestire un fine vita che passa attraverso il riciclo, il riuso delle materie prime.

Giuliano Busetto ha poi lanciato la sfida della “città elettrica” come modello di sviluppo, dove un ruolo chiave è svolto dagli edifici e dal grado di tecnologia che si riuscirà a inserire al loro interno per renderli a impatto zero. Sfida accettata dal Presidente della Regione Roberto Maroni, presente all'Assemblea Anie, che ha dichiarato di essere interessato e pronto a individuare un’area o un comune nel territorio lombardo per una città prototipo.

Analizzando il parco immobiliare che a oggi è per il 75% energeticamente inefficiente, si può ben capire come la sfida energetica italiana debba inevitabilmente partire da qui.

“Un altro fronte che ritengo di particolare sviluppo, è l’elettrificazione della mobilità intesa sia come rete ferroviaria, sia su strada. Un progetto molto interessante è “Easy and Smart Station” legato alla riqualificazione di 620 stazioni ferroviarie. Qui Federazione Anie rappresenta un settore industriale ricco e variegato, autorevole nei numeri come nell’ampissimo portafoglio di tecnologie offerto: materiale rotabile, elettrificazione, illuminazione, cavi, sistemi per impianti, sicurezza, ascensori, gestione e controllo degli impianti”.

“Federazione Anie è il punto di riferimento del mercato e delle imprese: non possiamo smettere di guardare lontano, di cercare e di affrontare opportunità e nuove sfide, con passione e con determinazione, per il successo dell’industria e dell’ingegno italiano” ha concluso Busetto.