Sps Drives Italia: la trasformazione digitale

La settima edizione di Sps Drives Italia cresce portando 33.194 visitatori in fiera con un +16%.

Sps Drives Italia ha incrementato il numero degli espositori arrivando a 738 e l’area espositiva con 62.000 metri quadrati, confermandosi così il riferimento dell’automazione industriale in Italia.

“La manifestazione non è solo una vetrina di tecnologie ma un laboratorio di soluzioni e i dati di chiusura confermano questo interesse” ha sottolineato Donald Wich, Amministratore Delegato Messe Frankfurt Italia.
Tra i temi di questa settima edizione spicca la trasformazione digitale che le fabbriche stanno affrontando per recuperare competitività e portare innovazione nei loro processi e prodotti.

Digitalizzazione e Industry 4.0 a Sps Drives Italia

Industry 4.0 implica molto di più di un semplice utilizzo delle nuove tecnologie nei processi, la digitalizzazione porterà a produzione interconnessa e flessibile con soluzioni di automazione più versatili e orientate alla comunicazione.

PROFIcloud di Phoenix contact a sps drivesA Sps Drives Italia Phoenix Contact ha presentato soluzioni di comunicazione in grado di semplificare l’automazione distribuita, come Proficloud, l’innovativo sistema cloud per Profinet.
Il sistema Proficloud favorisce la comunicazione e la gestione di macchinari ed impianti dislocati in luoghi diversi nel mondo.

L’installazione è semplice e veloce: l’utente crea la propria rete di automazione nel suo abituale ambiente di sviluppo.

Proficloud offre la possibilità di integrare applicazioni proprietarie o servizi internet nella rete, come i dati meteo: inserendo le coordinate di longitudine e latitudine, il sistema è in grado di ricevere informazioni sui dati meteo attuali o le previsioni, rilevanti per molte applicazioni. Un altro esempio è dato dal servizio Proficloud di “Cloud Service Calc” (per l’esecuzione di calcoli) che permette di delocalizzare nel cloud calcoli complessi, riducendo i lavori di programmazione.

Oracle ha debuttato a Sps Drives Italia focalizzando sulle opportunità che il Cloud mette a disposizione come piattaforma tecnologica chiave per accelerare e semplificare la trasformazione digitale nel settore manifatturiero. Oracle ha realizzato una ricerca che ha coinvolto anche medie e grandi aziende manifatturiere italiane, da cui è emersa chiaramente la consapevolezza che una piattaforma cloud permette di capitalizzare meglio gli investimenti effettuati in innovazione (robotica e intelligenza artificiale le scelte più gettonate, da oltre il 50% delle aziende) e ridurre la rigidità delle infrastrutture IT che nel 62% dei casi agisce come freno della trasformazione digitale.

sps drives Italia 2017EcoStruxure for Industry di Schneider Electric è una architettura di sistema per macchine e impianti, abilitata dall’Industrial Internet of things, interoperabile e aperta che unisce energia, automazione e software per creare soluzioni complete e a pacchetto.

Il cuore di EcoStruxure for Industry è System Platform 2017, sviluppato da Wonderware: una proposta software responsive, scalabile e aperta per gli sviluppatori di applicazioni industriali, che consente di ottimizzare i processi, gli asset compatibile sia con applicazioni di terze parti sia con il mondo Schneider Electric.

Le soluzioni integrate, intelligenti e interattive consentono di migliorare l’efficienza, la flessibilità, la qualità e il rendimento delle macchine e dei processi produttivi.

NX1 rete Omron Sps drives ItaliaOmron oltre a sviluppare, produrre e brevettare tecnologie, fornisce l’architettura necessaria: la piattaforma di automazione Sysmac è stata studiata per garantire un controllo e una gestione completi degli impianti in un unico ambiente software.

Cervello della piattaforma, i controllori NJ ed NX che assicurano il controllo sincrono di tutti i dispositivi della macchina e offrono funzioni avanzate come robotica, visione, sicurezza e connettività. La programmazione basata su standard e reti aperte consente di creare un sistema standardizzato.

Inoltre, Omron ha presentato una nuova generazione di PC industriali, panel PC e monitor industriali adatti per la visualizzazione, la gestione dei dati, la misura, il controllo, la regolazione e verifica dei dati di processo e delle macchine, integrabili sia nelle nuove. Sia nelle applicazioni esistenti.

All’insegna della connettività

FR-F800 Mitsubishi a Sps Drives ItaliaPer facilitare sia le attività di monitoraggio da remoto e di regolazione dei parametri, sia l’integrazione nei sistemi aziendali, Mitsubishi Electric prosegue l’evoluzione delle proprie serie di inverter FR-F800 e FR-A800, introducendo nuove opzioni per la connettività Ethernet.

Interessanti, in particolare, gli inverter FR-F800-E e FR-A800-E, che ora sono dotati di serie della funzione web server e della connettività alle reti CC-LINK IE Field e Ethernet TCP/IP.

Per quanto riguarda il modello FR-A800-E, soluzione adatta ad applicazioni finali sofisticate grazie alle elevate prestazioni, all’affidabilità e all’efficienza, sono presenti funzioni intelligenti di auto-tuning, un PLC integrato e una funzione di posizionamento, mentre il modello FR-F800-E, ottimizzato per applicazioni nel campo del trattamento delle acque reflue e dei sistemi HVAC, è caratterizzato da un controllo intelligente del motore.

Grazie a questo, può stimare la curva di carico della ventola o della pompa collegata, rilevandone alcuni parametri, e gestire un auto-tuning dedicato, evitando fermi indesiderati, dovuti a variazioni di carico impreviste, ma non critiche, e riducendo, di conseguenza, le richieste e i tempi di manutenzione.

Ridurre il livello di rischio

Pilz a Sps Drives ItaliaPer consentire agli operatori di avvicinarsi ad una macchina in potenza garantendo la massima sicurezza è indispensabile prevedere opportune misure per ridurre il livello di rischio.

L’azionamento con scheda di sicurezza PMCprotego DS di Pilz può comandare ogni tipo di motore lineare sincrono ed è caratterizzato da un concetto che si basa sull’acquisizione del solo feedback standard del motore per ottenere i più elevati livelli di sicurezza.

L’azionamento, inoltre, può essere facilmente inserito all’interno di reti di campo di vario tipo già esistenti (EtherCAT, Profinet, Profibus, CANopen) oppure abbinato al motion control PMCprimo C di Pilz, realizzando una soluzione di facile integrazione anche in applicazioni esistenti in cui si voglia innalzare il livello di sicurezza e permettere nuove interazioni dell’operatore con la macchina.

I tempi di reazione al superamento di una soglia delle varie funzioni di sicurezza implementate sono dell’ordine del millisecondo e raggiungono i livelli PLe e SIL3 conformi, rispettivamente, alle Norme EN ISO 13849-1 e EN/IEC 62061 senza la necessità di sensori aggiuntivi ed usando il solo motore con feedback standard già presente nell’applicazione. Inoltre, se il motore è dotato di freno, l’azionamento è in grado di controllare in sicurezza anche tale dispositivo, ed eventualmente un freno addizionale installato direttamente sulla meccanica, per gestire gli assi verticali o quelli con elevata inerzia.

Dispositivi modulari MTL SD: proteggere dai picchi di tensione

MTL9180 dispositivi modulari MTL SDPer proteggere i processi industriali dai picchi di tensione, Eaton mette a disposizione i nuovi dispositivi modulari MTL SD che assicurano una protezione completa ed economica dagli eventi di sovratensione temporanea fino a 20 kA in un ingombro di soli 7 mm, permettendo così di proteggere la strumentazione e i sistemi di controllo nel minor spazio possibile.

Come spiega, infatti, Roger Highton, MTL Process Connectivity Product Line Manager di Eaton: «La presenza di delicati circuiti e dispositivi nelle apparecchiature e nei sistemi moderni li rende ancora più vulnerabili di fronte ad eventi di sovratensione temporanea. Sottovalutare l’importanza di un’affidabile protezione da sovratensione può risultare molto costoso quando si verifica il peggio».

Facili da installare, i dispositivi modulari MTL SD sono progettati per ridurre i costi di manutenzione e i tempi d’inattività, sfruttando la possibilità di sostituzione in modo facile e veloce. Il modulo a innesto, infatti, è fissato nella sua sede da un semplice elemento di sostegno e può essere rimosso dalla base senza spegnere il dispositivo protetto. L’operazione è possibile grazie all’impiego dell’innovativo design “make before break” [commutazione senza interruzione] in grado di assicurare il funzionamento continuo durante la sostituzione. L’ingombro limitato del modulo di protezione da sovratensione aumenta, inoltre, la densità modulare, permettendo di ridurre gli spazi, oltre che i relativi costi.

Per semplificare ulteriormente la manutenzione, sul dispositivo è possibile installare un LED diagnostico che segnala visivamente il modulo guasto che può essere così immediatamente sostituito, mentre un dispositivo portatile per la verifica della sovratensione permette agli utilizzatori di controllare in modo semplice lo stato di salute del singolo modulo durante la manutenzione ordinaria.

Con diverse versioni disponibili per tutti i tipi di segnali di processo, i nuovi dispositivi – tutti certificati ATEX/IECEX, conformi a SIL e progettati per soddisfare gli standard globali – sono particolarmente indicati per i quadristi, integratori di sistema e ingegneri impegnati nella protezione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

 

Retrofit: soluzioni convenienti e flessibili con il LED

Retrofit con i led Osram Opto SemiconductorLe azioni normative a favore una maggiore efficienza nei sistemi di illuminazione, dall'EC Regulation n. 244/2009, che impone restrizioni per i requisiti minimi di efficienza energetica negli apparecchi, alla messa al bando, nel 2012, delle tradizionali lampade a incandescenza, evidenziano un atteggiamento sempre più rigido dell'Unione Europea nei confronti delle tecnologie energivore e obsolete, con particolare attenzione al mondo del lighting.

Una serie di direttive prontamente recepite dagli stati membri, che hanno incrementato normative, linee guida e incentivi fiscali verso soluzioni più ecologiche ed efficienti. Di fronte a queste evoluzioni strategiche e tecnologiche, i  progettisti dei sistemi di illuminazione sono chiamati a giocare d'anticipo e a selezionare con cura componenti che soddisfino gli stringenti requisiti di efficienza energetica. Senza dimenticare il lato economico, dato che al cliente finale sono richiesti investimenti notevoli per la riqualificazione dei propri sistemi di illuminazione. 

Il passaggio alla tecnologia LED 

Il retrofit dei sistemi esistenti con tecnologia LED rappresenta, in questo contesto, una soluzione sempre più diffusa, nelle attività commerciali come nel mondo consumer, in grado di combinare aspetti energetici e tecnologici in un intervento meno invasivo e dal più rapido ritorno dell'investimento.

“L’aggiornamento di un sistema di illuminazione con tecnologia LED deve essere adattato alla singola applicazione, aspetto sul quale i produttori non possono transigere. Ogni applicazione ha un insieme di requisiti che devono essere soddisfatti dal retrofit. La sorgente a LED deve pertanto garantire l'elasticità necessaria a progetti flessibili e su misura.

È fondamentale per i produttori di corpi illuminanti lavorare con manufacturer dal comprovato know-how, in grado di soddisfare le necessità di ogni installazione, anche nelle applicazioni più complesse” spiega Chen Farn Hin, esperto di Solid State Lighting Applications di Osram Opto Semiconductors.

Le soluzioni LEDfit per il retrofit

duris-p10 Osram Opto SemiconductorLa gamma di componenti LED e le soluzioni LEDfit dell'azienda tedesca forniscono un valido supporto alla progettazione di apparecchi e sistemi di illuminazione, tenendo conto delle differenti esigenze delle applicazioni retrofit (omnidirezionali, direzionali e lineari), e delle opzioni per selezionare la migliore tecnologia LED da integrare nella propria realizzazione: classi di prestazioni, lumen package, dimensioni del modulo ecc.

Piattaforme flessibili, come la famiglia Duris, sono adatte a qualunque intervento di retrofit, rivelandosi convenienti per il mercato di massa. A disposizione dei produttori di corpi illuminanti, anche moduli economici in diversi packaging, come i Duris P8 e P10, adatti alla realizzazione di lampade a LED per applicazioni consumer. La gamma CAS (Chip-Array-SMD), invece, è ideale per il retrofit di una singola sorgente luminosa o nelle applicazioni COB (Chip-on-Board) a basso valore di lumen. 

Torrette a scomparsa Nest per impianti elettrici sotto pavimento

torrette a scomparsa NEST Bocchiotti presenta la linea di torrette a scomparsa Nest adatte per la realizzazione di impianti elettrici sotto pavimento.

La linea Nest è adatta a qualsiasi esigenza, disponibile in 2 dimensioni a 8 e a 16 moduli con coperchio per mattonella e con coperchio con finitura antiscivolo, sono dotate di telai universali 4 moduli per una compatibilità totale con tutte le serie civili.

Le torrette a scomparsa Nest si contraddistinguono per:

Torrette a scomparsa NEST_TELAIO_API fermacavi sono realizzati con materiali che assicurano alta resistenza nel tempo e si contraddistinguono per la massima ergonomia e semplicità di utilizzo: grazie alla pratica leva è possibile aprirli o chiuderli con una sola mano

Il telaio autoportante è dotato di coperchio superiore snodato che consente di effettuare in maniera comoda e veloce le operazioni di cablaggio delle parti attive, garantendo il serraggio dei morsetti senza alcun ostacolo per il cacciavite.

La cassaforma metallica, utilizzata per l’installazione in pavimenti tradizionali, dispone di raccordi per l’utilizzo in abbinata con i canali Metro Fast e con tubi diametro 16-20-25mm.

Le torrette a scomparsa Nest sono attrezzabili con la centralina CMA – 4 Nest che consente di ospitare fino a 4 moduli di interruttori automatici ad attacco DIN.

Le torrette a scomparsa sono particolarmente resistenti, infatti, superano la prova di carico verticale su piccola superficie di 1000N e su grande superficie di 3000N secondo la norma EN 50085-2-2. 

Alberto Pinori confermato Presidente Anie Rinnovabili

pinori-anie-rinnovabili-fotovoltaicoPer il biennio 2017 – 2019 Alberto Pinori è stato eletto alla guida di Anie Rinnovabili, l’Associazione che, in ANIE Federazione, rappresenta le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermia, idroelettrico e solare termodinamico) e le fornitrici di servizi di gestione degli impianti e produttori di energia rinnovabile.

Alberto Pinori, direttore generale di Fronius Italia – azienda specializzata nella produzione di inverter, saldatrici e caricabatterie – viene riconfermato dopo aver ricoperto il ruolo ad interim nel 2016.

Pinori è inoltre Presidente della Commissione Ambiente e Industria di ANIE e rappresentante della Federazione presso il Gruppo Tecnico Industria e Ambiente di Confindustria, che si occupa di direttive ambientali, emissioni, gestione rifiuti, sostanze chimiche, autorizzazioni e le conseguenti implicazioni a livello industriale.

 

Le linee guida di Alberto Pinori

L’industria italiana delle rinnovabili ha prodotto nel 2016 un fatturato totale di 3,3 miliardi di euro, con un export pari a 2,1 miliardi di euro (circa il 63% del fatturato totale) e con un saldo commerciale di poco più di 1 miliardo di euro.

“Per il prossimo biennio intendiamo proseguire il programma iniziato oltre un anno fa quando, nel 2016, sono stato nominato in sostituzione di Emilio Cremona. Il progetto, che abbiamo chiamato efficienza ambientale, ha come obiettivo quello di individuare una strategia volta all’indipendenza energetica basata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili elettriche e sull’efficienza energetica. – ha sottolineato Alberto Pinori – È infatti fondamentale efficientare i consumi energetici e incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di CO2 e gli approvvigionamenti energetici dall’estero”.

Per fare questo è necessario creare una vera filiera tecnologica e di servizi per promuovere la diffusione della generazione distribuita, dell’integrazione delle tecnologie elettriche e termiche, l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse rinnovabili disponibili e l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER) nel mercato elettrico.

“Per realizzare tutto questo è stata scelta una squadra molto importante e qualificata composta da 5 vicepresidenti e 7 consiglieri con pieni poteri: avranno infatti una delega vera, indispensabile per supportare al meglio il progetto portando proposte concrete delle quali saranno responsabili. Questo è per me basilare: non una leadership del singolo soggetto, il Presidente, ma un intero consiglio direttivo e quindi una leadership condivisa, di gruppo, in linea con quanto dice il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Una squadra costituita da imprenditori con le giuste competenze e con la giusta rappresentatività, che saprà portare l’attenzione sui temi fondamentali per gli associati e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Gli obiettivi del progetto efficienza ambientale

Gli obiettivi presenti nel pacchetto efficienza ambientale sono sia a breve, sia a medio termine.
“Tra questi vorrei sottolineare due punti chiave: primo quello che io chiamo aggregatore e che rappresenta il futuro delle energie rinnovabili e dello storage; in secondo luogo, riuscire a ottenere decreti attuativi corretti per la nuova SEN (Strategia Energetica Nazionale). A questi se ne aggiungono tantissimi altri come ad esempio l’estensione delle detrazioni fiscali, il super e iperammortamento, le Smart E-community (condomini, aree commerciali, aeroportuali, portuali, ospedaliere), nuove regole per le aste e i registri delle fonti rinnovabili” ha concluso Pinori.

Un programma molto competitivo, che punta a dare una svolta alla politica energetica, con l’obiettivo di avvicinare e legare l’intera filiera delle imprese delle energie rinnovabili per rivoluzionare gli attuali sistemi e passare a un nuovo paradigma energetico basato sull’integrazione delle tecnologie e degli impianti grazie a nuovi sistemi intelligenti: generazione distribuita, sistemi di accumulo (storage), smart building, smart-mobility, smart city e smart energy systems.

Dichiarazione di conformità: campo di applicazione e abilitazione delle imprese

La dichiarazione di conformità alla regola dell’arte, così denominata dall’articolo 5 del Decreto 27 marzo 2008, n 37 (sinteticamente DM 37/08) risulta essere un allegato obbligatorio di moltissimi adempimenti quali:

Nonostante siano ormai passati più di 9 anni dalla pubblicazione del DM 37/08, da parte degli utenti finali, si sente ancora il bisogno di chiarezza in merito alla documentazione accompagnatoria da ottenere dall’impresa installatrice.

In una serie di articoli si vogliono approfondire alcuni aspetti relativi al DM 37/08 ed in particolare in riferimento a:

installatore elettrico si prepara alla realizzazione dell'impianto

Campo di applicazione della dichiarazione di conformità

In riferimento al campo di applicazione già all’articolo 1, viene specificato che il DM 37/08 si applica agli impianti in tutti gli edifici.

Il DPR 412-93 definisce l’edificio come, un sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti, dispositivi tecnologici ed arredi che si trovano al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio può confinare con tutti o alcuni di questi elementi: l’ambiente esterno, il terreno, altri edifici.

Lo stesso DPR 412-93 classifica gli edifici in funzione della destinazione d’uso come segue:

Le tipologie di impianto sono invece elencate nell’art.1 comma 2 dello stesso DM 37/08:

a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere;
b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;
c) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
e) impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;
f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
g) impianti di protezione antincendio.

È fondamentale chiarire che la precedente legge 46/90 aveva un differente campo di applicazione ovvero: gli impianti elettrici di cui alla lettera a) in tutti gli edifici ed i restanti impianti (da b. a g.) nei soli edifici E1 – civile abitazione.

A titolo di esempio, ciò significa che la realizzazione di un nuovo impianto termico (lettera c) in un centro commerciale (E5) non era soggetto al rilascio della dichiarazione di conformità alla regola dell’arte.

Sempre in merito di campo di applicazione si devono individuare sia le responsabilità delle persone interessate dal decreto ovvero:

sia le tipologie di intervento sugli impianti:

L’obbligo del committente è sinteticamente quello di affidarsi ad imprese abilitate ai sensi del DM 37/08 nel caso in cui la commessa rientri nel campo di applicazione.

È fondamentale chiarire che, come tutte le leggi, la definizione di un campo di applicazione definisce implicitamente tutto ciò che non rientra, ovvero a titolo d’esempio:

Manutenzione ordinaria e straordinaria

È bene quindi chiarire che “manutenzione ordinaria” è quella finalizzata a contenere il degrado normale d’uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi, che comunque non modifichino la struttura essenziale dell’impianto o la loro destinazione d’uso. In estrema sintesi è costituita da interventi di regolari quali regolazioni, serraggi, pulizia e sostituzione di componenti con altri di caratteristiche tecniche identiche.

Questa differisce dalla manutenzione straordinaria (come definita dalla guida CEI 0-3), con la quale si intendono gli interventi sugli impianti, con rinnovo e/o sostituzione di sue parti, che non modificano in modo sostanziale le sue prestazioni, e che non ricadano negli interventi di manutenzione ordinaria.

Per meglio chiarire il concetto di manutenzione straordinaria la Guida CEI 0-3 riporta alcuni esempi:

Quali le imprese abilitate per la dichiarazione di conformita?

Le imprese abilitate sono quelle iscritte nel registro delle imprese, o nell’Albo provinciale delle imprese artigiane, che hanno provveduto a nominare un responsabile tecnico in possesso di specifici requisiti professionali:

Il committente può quindi agevolmente verificare l’abilitazione dell’impresa appaltatrice tramite una semplice visura camerale.

Il possesso dei requisiti tecnici precedentemente elencati consentono di operare anche in autonomia all’interno di imprese non installatrici (es. un manutentore elettrico di una catena di negozi, se in possesso dei requisiti tecnici riconosciuti dalla Camera di Commercio, consente di realizzare nuovi impianti, ampliamenti, trasformazioni e manutenzione straordinaria, rilasciando autonomamente la relativa dichiarazione di conformità).

Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche, le imprese installatrici avendo operato a regola d’arte, rilasciano la regolare dichiarazione di conformità, secondo il modulo allegato al DM 37/08, i cui contenuti e gli allegati obbligatori, saranno oggetto di un prossimo articolo.

Da sapere:

Il DM 37/08 si applica a 7 tipologie impiantistiche: Elettrico, Elettronico, Climatizzazione, Idrosanitaria, Gas, Ascensori, Antincendio, all’interno di tutte le tipologie di edificio.

I lavori relativi all’installazione di nuovi impianti, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria devono essere commissionati e realizzati da imprese abilitate dalla Camera di Commercio previa nomina di un Responsabile Tecnico.

Impianti in assenza di edifici o manutenzione ordinaria non rientrano nel campo di applicazione del Decreto 37/08.

Al termine dei lavori compresi nel campo di applicazione del Decreto, l’impresa installatrice, previa verifica, deve rilasciare la Dichiarazione di Conformità alla Regola dell’Arte secondo un modello allegato I al Decreto 37/08.

Schneider Electric a SPS Drives con la “produzione intelligente”

Schneider ElectricSpecialista globale nella gestione dell’energia e dell’automazione, a SPS IPC Drives Italia Schneider Electric propone un’ampia offerta di soluzioni per la “produzione intelligente”.

Ponendo al centro del proprio Stand (Pad 6-E24) e dello spazio Schneider nell’area Know How 4.0 la digitalizzazione dell’industria, il Gruppo francese vuole essere uno dei principali protagonisti dell’edizione 2017, grazie alle soluzioni software, hardware e alle piattaforme sempre più potenti sviluppate per innovare l’automazione a tutti i livelli: dalle macchine al Cloud.

Un tema, quello del digitale, che guida anche la partecipazione di Schneider Electric al programma convegnistico di SPS, nell’ambito del quale Massimo Merli, Vice Presidente Industry Business di Schneider Electric, interverrà al Convegno di apertura: “Industria e Digital Transformation. Sinergie e contaminazioni tra Automazione e Information Technology”, mentre l’azienda sarà protagonista della tavola rotonda nell’ambito del Fil Rouge “Food & Pharma”, dedicata all’innovazione dei settori alimentare e farmaceutico.

EcoStruxure Schneider ElectricIn occasione di SPS IPC Drives Italia è stata presentata per la prima volta in Italia l’architettura di sistema per macchine e impianti EcoStruxure for Industry – abilitata dall’Industrial Internet of things, interoperabile e aperta – che, riunendo un’offerta tecnologica unica sul mercato, unisce energia, automazione e software per creare soluzioni complete e a pacchetto.

Al centro dell’architettura, System Platform 2017, la proposta software responsive, scalabile e aperta, sviluppata da Wonderware per i progettisti di applicazioni industriali, che offre ulteriori funzionalità sia per creare applicazioni nuove o personalizzate, sia per ottimizzare i processi e gli asset, il tutto in un’ottica aperta, sempre compatibile con applicazioni di terze parti e con quelle del mondo Schneider Electric.

Toccare con mano l’Industria 4.0

Schneider Electric è presente nell’area Know How 4.0 per dimostrare, con la fabbrica di biscotti 4.0 “Smart Cookie Manufacturing”, come la piattaforma di soluzioni EcoStruxure si possa trasformare in realtà e mostrando come l’impiego di prodotti connessi, unito all’utilizzo di piattaforme di controllo evolute e all’integrazione mediante adatti software, possa consentire di migliorare l’efficienza, la produttività, la sostenibilità e la flessibilità degli impianti, tra l’altro potendo beneficiare degli incentivi di iper e super ammortamento previsti dal Piano Industria 4.0 del Governo italiano.

Interroll: mototamburi per trasportatori a nastro

mptotamburi DrumMotor di Interroll_In occasione della manifestazione SPS IPC Drives Italia (Fiera dl Parma, 23-25 maggio) Interroll presenta al mercato italiano la nuova generazione di mototamburi per trasportatori a nastro caratterizzati da efficienza e ingombro ridotto, un’innovativa piattaforma per motori che presenta una struttura completamente modulare e comprende sia le versioni sincrone, sia quelle asincrone.

Inizialmente, la nuova generazione di azionamenti troverà applicazione per tutti i tipi di motore con diametro di 80 mm, e successivamente per l’intera gamma di mototamburi Interroll.

I DrumMotor Interroll grazie alla loro superficie liscia in acciaio inossidabile ed alla struttura ermetica e completamente incapsulata, sono, inoltre, adatti per l’impiego nell’industria alimentare e farmaceutica, in quanto il loro grado di protezione fino a IP69k soddisfa i massimi requisiti di igiene in conformità con i criteri di progetto EHEDG, con la procedura di pulizia ECOLAB e con le disposizioni FDA e EC1935-2004.

Grazie all’alloggiamento del motore, del riduttore e dei cuscinetti all’interno del tamburo, l’ingombro di questi dispositivi è ridotto rispetto ai motori convenzionali, mentre il tempo necessario per la loro installazione si riduce del 25% in confronto a quello di un sistema di azionamento tradizionale con molti componenti.

Elevata l’efficienza energetica: i mototamburi Interroll hanno un rendimento fino al 78% e quelli sincroni fino all’83%, fornendo sempre il 100% di potenza, anche in ambienti aggressivi con presenza di acqua, polveri sottili e grossolane, sostanze chimiche, grasso, olio e, perfino, con processi di lavaggio ad alta pressione.

I DrumMotor Interroll sono disponibili in tre tipologie:

In funzione del trasportatore a nastro specifico – modulari in materiale sintetico, in materiale termoplastico azionati per accoppiamento geometrico, in maglia o filo di acciaio o classici, azionati per attrito in gomma, PVC e PU – Interroll mette a disposizione la trasmissione della coppia adatta per ogni applicazione.

 

Rittal: protagoniste le soluzioni per i quadri a Sps Drives

rittalLa partecipazione di Rittal all’edizione 2017 di SPS IPC Drives Italia è all’insegna dello slogan “Our Expertise. Your Benefit” e conferma l’impegno dell’azienda per il miglioramento della “value chain” della filiera produttiva attraverso, in particolare, le soluzioni per la realizzazione dei quadri.

Uno spazio espositivo (pad. 5 – stand H 052/I 046) di oltre 340 metri quadrati ospita l’intera offerta del Friedhelm Loh Group, di cui Rittal fa parte, evidenziando l’integrazione tra le società e le relative proposte.

Tra queste anche Eplan Italia, con i software integrati per l’automazione, per le tecnologie di comando, per la misura e il controllo, e appunto per la quadristica.

Programmi che rappresentano il primo passo di un processo di lavorazione gestito in ottica Industria 4.0, in cui l’intera attività è basata su un prototipo digitale, grazie al quale tutte le fasi del processo produttivo vengono interamente simulate e configurate in modo virtuale, per consentire un’ottimizzazione delle varie lavorazioni.

Proprio in questo contesto s’inseriscono le proposte di Rittal per i costruttori di quadri, soluzioni standardizzate che permettono di concretizzare nel modo più efficiente quanto simulato in modo virtuale, grazie anche ai più recenti aggiornamenti relativi agli armadi TS 8, alle cassette AE, ai sistemi di condizionamento ad alta efficienza della serie Blue e+, alle nuove Lampade LED e all’innovativo armadio di rete TE 8000.

rittalSfruttando i principi di modularità e standardizzazione con cui sono realizzati i prodotti dell’offerta Rittal, gli utilizzatori possono disporre di una piattaforma di quadri di comando, sistemi per automazione, soluzioni di climatizzazione e soluzioni di infrastruttura IT completamente combinabili tra loro e codificati all’interno dei principali software di progettazione.

Tutto ciò senza dimenticare le soluzioni personalizzate: un’area specifica sarà, infine, dedicata alle proposte della Business Unit "Rittal Automation Systems” (RAS), dove protagonisti saranno i sistemi, le attrezzature e le macchine sviluppate per gestire in modo efficace le lavorazioni dei quadri elettrici. Si potranno, così, scoprire i vantaggi offerti dalla macchina Perforex, il centro di lavoro per parti piane, armadi completi e scatolati non smontabili e cassette di comando, e dalla macchina Athex, con le sue soluzioni per l’automatizzazione delle attività di taglio, montaggio ed etichettatura dei morsetti.

 

ReSielp: progetto per il recupero materie prime da pannelli fotovoltaici

progetto Resielp per recupero pannelli fotovoltaiciRecuperare silicio, argento, rame, alluminio e vetro da pannelli fotovoltaici a fine vita: questo l’obiettivo del progetto ReSielp che punta a realizzare un impianto pilota in Italia entro il 2020.

ReSielp (Recovery of Silicon and other materials from End-of-Life Photovoltaic Panels) è finanziato con 2,5 milioni di euro nell’ambito della Knowledge Innovation Community sulle materie prime, alla quale partecipano in Italia Enea, Università di Padova, le aziende ITO e Relight e CETMA (Centro di Ricerche Europeo di Tecnologie, Design e Materiali).

Presso lo stabilimento milanese della Relight verrà realizzato il prototipo per il recupero e riciclaggio dei materiali che compongono i pannelli fotovoltaici. Questa iniziativa è in linea con la direttiva europea 2012/19/EU sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) che sottolinea l’obbligatorietà di recuperare l’85% del peso dai moduli a fine vita, entro agosto 2018. In pratica questo equivale al vetro e alluminio contenuto nei pannelli.

Il progetto pilota va però oltre l’obbligo normativo, infatti in un’ottica di economia circolare punta al recupero e riciclo dei materiali contenuti nel restante 15% quindi silicio, argento e rame.

pannelli fotovoltaiciNell’ambito del progetto Resielp, Enea si occuperà di supportare la progettazione dell’impianto per il trattamento termico dei pannelli e dei sistemi di trattamento dei reflui liquidi e gassosi e di valutare gli aspetti ambientali del processo di recupero.

“Le finalità del progetto Resielp sono cruciali anche in un’ottica di promozione in Europa di una delle maggiori opportunità di approvvigionamento di risorse e materie prime a elevato valore aggiunto, che da un lato rappresentano una nuova sfida ambientale dall’altro costituiscono una grande opportunità di business”, sottolinea Marco Tammaro, referente Enea per il progetto.

Secondo il Rapporto di Irena (International Renewable Energy Agency) nel 2050 ci saranno ben 78 milioni di tonnellate di pannelli fotovoltaici a fine vita accumulati che potrebbero generare 15 miliardi di dollari e creare oltre 2 miliardi di nuovi pannelli fotovoltaici.