Ottimizzare l’alimentazione nelle applicazioni informatiche

9XP di Eaton ups per applicazioni informatichePer ottimizzare l’alimentazione nelle applicazioni informatiche, Eaton mette a disposizione le nuove versioni da 2,2 kW e 3 kW della serie di Gruppi Statici di Continuità 9PX, che offrono una protezione di alta qualità a server virtuali, architetture iperconvergenti, dispositivi di rete e sistemi di storage di ridotte dimensioni.

Gli innovativi UPS sono caratterizzati da un fattore di potenza unitario, che consente, a parità di potenza nominale, di alimentare un numero maggiore di apparecchiature rispetto a un UPS convenzionale. A ciò si aggiunge un elevato livello di efficienza (fino al 94% in modalità on line), che permette sia di contenere al minimo i costi di gestione e l’impatto ambientale, sia di ridurre le esigenze di raffreddamento. Per una gestione avanzata degli ambienti virtualizzati, inoltre, i gruppi della serie 9PX dispongono di connettori seriali, USB e di uno slot per schede di comunicazione SNMP.

Per soddisfare ogni tipo di esigenza, i nuovi UPS sono disponibili nelle varianti 2U, per un uso efficace dello spazio nei rack IT convenzionali più profondi, e 3U, ottimali per l’utilizzo in armadi più piccoli, con profondità limitata, o per proteggere i dispositivi IT in formato tower.

Configurate secondo una topologia a doppia conversione, che offre una protezione efficace contro tutti i tipi di problemi legati alla qualità dell’alimentazione, le unità integrano anche un bypass automatico per mantenere l’alimentazione del carico in caso di sovraccarichi o anomalie del Gruppo Statico.

Il display LCD incorporato, di cui sono dotati tutti i modelli, fornisce una serie completa di informazioni sullo stato e sui parametri analitici di esercizio, insieme al monitoraggio del consumo di energia a livello di singola presa. Il controllo dei segmenti di carico è previsto per un massimo di due gruppi, facilitando l’avvio sequenziale, l’arresto prioritario di apparecchiature non essenziali e il riavvio a distanza dei server bloccati.

Grazie al sistema Advanced Battery Management (ABM) di Eaton, la durata delle batterie, sostituibili a caldo, può essere aumentata anche del 50%.

Infine, le versioni dotate di scheda di rete SNMP (serie Netpack) consentono una stretta integrazione con gli ambienti virtuali VMware, HyperV, RedHat e Citrix, facilitando l’attuazione delle politiche automatizzate di disaster recovery in caso di black out prolungati, eventi inattesi e di alleggerimento del carico.

 

City Vision: quando la videocitofonia sposa la domotica

City Vision di GewissOggi è possibile realizzare impianti completi e funzionali, che spaziano dalla singola abitazione alle realtà residenziali più ampie, dalla semplice soluzione citofonica all’integrazione con le più moderne tecnologie della domotica, grazie alla nuova gamma di soluzioni per la videocitofonia City Vision di Gewiss.

Si tratta di un sistema videocitofonico scalabile, basato sulla tecnologia a due fili, che consente ampliamenti in termini di estensione e numero di dispositivi connessi grazie all’utilizzo di reti LAN e della tecnologia IP e permette di realizzare soluzioni audio/video, solo audio e miste, anche in complessi condominiali molto strutturati e articolati dal punto di vista delle distanze e degli accessi.

In funzione dei differenti ambiti residenziali, il sistema City Vision prevede postazioni interne ed esterne specifiche:

Realizzati con materiali di alta qualità, che garantiscono un livello di protezione (IP54) in grado di resistere alle condizioni atmosferiche più critiche, i dispositivi per esterno sono disponibili nelle versioni solo audio e audio/video.

Ampia anche la gamma di soluzioni offerte da Gewiss per le postazioni interne, per consentire di soddisfare ogni tipo di richiesta, estetica ed economica. Sono disponibili, infatti, sia postazioni di tipo tradizionale, come Nora (citofono a cornetta) e Velia (videocitofono da parete con tasti tradizionali, nelle versioni audio e audio/video e con vivavoce), sia apparecchi tecnologicamente all’avanguardia, come Sena (postazione interna da parete o da incasso, con tasti soft touch e funzione vivavoce), Naxos (dispositivo da parete o da tavolo, dotato di display touch, vivavoce con cornetta integrata e funzione di segreteria telefonica) e Naxos Combi (pannello combinato che alle funzioni di Naxos unisce quelle di supervisione domotica).

Tutti i componenti di City Vision sono caratterizzati da un design che coniuga eleganza e spirito hi-tech, con geometrie delle postazioni interne ed esterne studiate per conferire agli edifici uno stile raffinato e discreto, capace di valorizzare le scelte estetiche sia dell’edificio nella sua concezione architettonica, sia degli elementi d’arredo presenti nelle abitazioni.

pandolfi-productmarketingmanagerdomotics«Il punto di forza di City Vision è la completa integrazione con il sistema domotico Chorus KNX», spiega Michele Pandolfi, Product Manager Domotics di Gewiss, «che consente ai due sistemi una completa interoperabilità funzionale: eventi del sistema videocitofonico possono generare azioni nel sistema domotico e viceversa. Ad esempio, quando qualcuno chiama dall’esterno dell’abitazione, la chiamata videocitofonica può attivare automaticamente l’accensione delle luci del giardino e l’aumento dell’intensità della luce esterna; oppure, all’interno di uno scenario domotico Relax, potrebbe essere incluso un comando videocitofonico che disattiva la suoneria per non essere disturbati».

 

La nuova gamma di soluzioni per la videocitofonia City Vision di Gewiss

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MyHome_UP, una app per organizzare la domotica

MyHome_Up di BticinoMyHome_Up di BTicino, tramite una semplice App per iOS e Android, consente di associare facilmente comandi e attuatori e di controllare e personalizzare le funzioni dell’impianto domotico. 

BTicino con questo servizio propone agli installatori, agli addetti ai lavori e ai professionisti l’evoluzione della domotica.

Da oggi diventa facile associare comandi e attuatori, personalizzare le funzioni di un impianto domotico, controllarlo e gestirlo: basta MyHome_Up di BTicino

MyHome_Up semplifica il lavoro dell’installatore infatti basta collegare e alimentare tutti i dispositivi dell’impianto, associarli e in pochi minuti l’impianto è funzionante.
Il cliente può poi gestire i diversi scenari, organizzando e modificando le funzioni; può scegliere tra scenari geolocalizzati, scenari impostati in base a giorni e/o orari, scenari basati su condizioni da verificare o su condizioni meteo. 

MyHome_Up avvisa il cliente attraverso notifiche o email in base a quanto scelto durante la configurazione.

Grazie a questa APP si possono comandare tutti gli oggetti connessi – Internet of Things – come le smart tv, i sistemi audio digitali, i sistemi di illuminazione.

 
MyHome_Up: come si installa?

MyHome Server di BticinoDopo aver scaricato l’App gratuita MyHome_Up e collegato e alimentato tutti i dispositivi dell’impianto, tra cui MyHomeServer1, parte una procedura di autoapprendimento automatica che in pochi minuti rende tutto attivo.

L’applicazione guida nell’associazione di ogni funzione: scelta dell’icona, nome del dispositivo. Una volta fatte tutte le associazioni, la messa in servizio dell’impianto è terminata.

Grazie a questa App è possibile controllare e gestire la casa in ogni momento e da qualsiasi luogo.

Le applicazioni del sistema sono veramente tantissime e anche le possibilità dei dispositivi connessi come NuVo, il sistema di diffusione della musica multiroom, e il nuovo videocitofono IoT Classe 300X13E del programma Eliot.

MyHome_Up è adatto a chi non è particolarmente avvezzo alla tecnologia è che vuole migliorare il comfort e la sicurezza della casa in modo semplice. 

Variante V2 alla norma CEI 0-16 e nuova edizione della norma CEI 0-21

Nello scorso mese di luglio sono state pubblicate la variante V2 alla norma CEI 0-16 e una nuova edizione della norma CEI 0-21, entrambe con validità 01/08/2016.

Di seguito vengono illustrate le principali modifiche introdotte.

Variante V2 alla Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” – Edizione 2016 – 07

La variante V2, oltre ad aggiornare la definizione di sistema di accumulo, precisa alcuni dettagli riguardanti la connessione all’impianto di terra delle cabine utente, i limiti di potenza per gli utenti attivi per l’applicazione della prescrizione della Norma CEI 0-21 e il funzionamento degli impianti misti di produzione e consumo.

Campo di applicazione della norma CEI 0-16
È stato chiarito che agli utenti attivi connessi in MT con potenza complessiva dei gruppi di produzione fino a 30 kW non si applica la norma CEI 0-16, ma la norma CEI 0-21 indipendentemente dalla potenza contrattuale disponibile.
In precedenza, per poter applicare la CEI 0-21anzichè la CEI 016, era necessario che la potenza in prelievo fosse almeno tre volte la potenza di produzione: ad esempio per un impianto di produzione di 15 kW era necessario che la potenza in prelievo fosse almeno di 45 kW.

Sistemi di accumulo
È chiarito che qualsiasi sistema di accumulo, anche se connesso sul lato corrente continua di un impianto di generazione, è da ritenersi in ogni caso un generatore e che non rientrano tra i sistemi di accumulo e quindi non sono considerati generatori, solamente gli UPS e o i CPS [nota 1].
In pratica, non rientrano tra i sistemi di accumulo i soli sistemi che svolgono esclusivamente la funzione di:
1) assicurare la continuità dell’alimentazione (gruppi di emergenza);
2) migliorare la qualità della tensione (buchi di tensione, flicker, armoniche, dissimmetria, variazioni rapide) quali gli UPS.

Dimensionamento dell’impianto di terra della cabina MT utente
Per il dimensionamento dell’impianto di terra delle cabine MT di utente collegate in cavo è precisato che si può tenere conto della corrente di terra IE ridotta rispetto alla corrente di guasto IF dovuta agli schermi dei cavi della rete MT di distribuzione (norma CEI EN 50522), ma solo se lo schema di rete comprende almeno tre cabine MT (del distributore e/o di utente) collegate in serie. Nelle connessioni dell’impianto di terra con meno di tre cabine MT collegate in cavo, deve essere considerata IE=IF [nota 2].

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Sistemi di protezione – Importanti novità
Circa i sistemi di protezione è sancito che l’utente e il Distributore sono responsabili del corretto funzionamento dei propri sistemi di protezione che devono essere opportunamente mantenuti e verificati periodicamente.
Per la funzionalità del sistema di protezione generale (SPG) l’utente deve periodicamente verificare:
– ogni anno visivamente le regolazioni della protezione generale (PG);
– ogni 5 anni, mediante cassetta prova relè, tutte le funzionalità della protezione (PG), incluso il tempo di apertura dell’interruttore (DG).

Per gli utenti attivi oltre alla verifica del Sistema di protezione generale (SPG) deve essere verificato, con le stesse modalità e periodicità il Sistema di protezione di interfaccia (SPI).
Le prove di verifica in campo dovranno essere condotte con cassetta prova relè conforme a quanto indicato nella norma CEI 0-16 All. E. I risultati della verifica visiva e dei test con cassetta prova relè, dovranno essere riportati sulla “Scheda di Manutenzione”, da realizzarsi nella forma riportata nell’Allegato 10 dell’Allegato U alla norma CEI 0-16;V2, (Regolamento di esercizio per gli utenti attivi) [nota 3].

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Le Schede di manutenzione devono essere sottoscritte e controfirmate dall’utente e dal tecnico dichiarante ed inviate in copia al Distributore (Gestore) in modalità elettronica nei modi dallo stesso definiti.
La scheda di manutenzione, che deve essere effettuata con oneri a carico dell’utente, può essere dichiarata da uno dei seguenti soggetti:
– responsabile tecnico da almeno cinque anni di imprese installatrici abilitate ai sensi dell’art. 3 del decreto 22 gennaio 2008, n. 37 per gli impianti di cui all’art. 1, comma 2, lettera a), del decreto stesso;
– professionista iscritto all’albo professionale per le specifiche competenze tecniche richieste, e che ha esercitato la professione per almeno cinque anni nel settore impiantistico elettrico;
– responsabile dell’ufficio tecnico interno dell’impresa non installatrice, in cui la cabina è installata, se in possesso dei requisiti tecnico professionali di cui all’art. 4 del decreto 22 gennaio 2008, n. 37 per gli impianti di cui all’art. 1, comma 2, lettera a) del decreto stesso.

Regolamento di esercizio
L’Allegato U “Regolamento di esercizio per il funzionamento dell’impianto di produzione dell’energia elettrica di proprietà dell’utente attivo in parallelo con la rete MT del gestore di rete di distribuzione” è il documento che regola gli aspetti tecnici inerenti le modalità di esercizio e manutenzione della connessione alla rete MT di distribuzione di utenti attivi stabilendo i rapporti tra Distributore (Gestore) e Utente e le rispettive competenze.

Fanno parte integrante del Regolamento di Esercizio dieci allegati che devono essere controfirmati dall’utente e che possono essere aggiornati anche separatamente. In particolare all’Allegato 3 “Elenco e recapiti del personale autorizzato” deve essere riportato l’elenco del personale dell’Utente autorizzato al collegamento con il Distributore.
Le persone da specificare sono:
a) Il Titolare impianto (Utente attivo);
b) Il Delegato ai rapporti di esercizio con il Distributore/Gestore (RIF);
c) Il Responsabile Impianto (RI) con caratteriste di Persona Esperta (PES) secondo la norma CEIEN50110 e CEI 11-27.
Qualora le suddette persone non diano riscontro ripetutamente a richieste operative da parte del Distributore, quest’ultimo può procedere anche all’interruzione della connessione.

Regolazione delle protezioni
Nell’Allegato Z invece sono prescritte le regolazioni da effettuare sulle protezioni dei generatori (DDG), per attuare il coordinamento selettivo col Sistema di protezione di interfaccia (SPI) al fine di evitare distacchi anticipati dei generatori rispetto all’intervento della protezione di interfaccia.

I valori da impostare sono suddivisi per tipologia di generatori rispettivamente statici (fotovoltaici), rotanti (sincroni e asincroni) ed eolici. Le regolazioni impostate sulle suddette protezioni dovranno essere dichiarate dal produttore al momento della connessione alla rete e riportate nel Regolamento di Esercizio nella forma indicata nell’Allegato U.

Norma CEI 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica” Ed. 2016 – 07

Le novità principali riguardano l’allineamento alla Norma europea CEI EN 50438 (CEI 311-1) “Prescrizioni per la connessione di micro-generatori in parallelo alle reti di distribuzione pubblica in bassa tensione” per i generatori fino a 16

A, che ha comportato di fatto l’estensione del campo di applicazione delle prescrizioni relative agli utenti attivi anche agli impianti di generazione con potenza nominale inferiore a 1 kW e alcune modifiche al Sistema di Protezione di Interfaccia.

In pratica con la nuova norma CEI 0-21, tutti gli utenti con generatori anche se di potenza inferiore a 1 kW, sono considerati utenti attivi, mentre in precedenza al di sotto di questa potenza venivano considerati utenti passivi.

Potenza da considerare ai fini della connessione
È stato definitivamente confermato che nel caso di generatori fotovoltaici (PV) la potenza attiva massima erogabile è quella nominale dell’inverter se è minore della potenza STC (Standard Test Condition) dei moduli fotovoltaici.

Sistemi di accumulo
Come per le connessioni in MT il sistema di accumulo anche se connesso sul lato corrente continua di un impianto di produzione, è da ritenersi a tutti gli effetti un generatore. Non rientrano nei sistemi di accumulo quindi non sono da considerare attive le utenze che installano solo UPS.
Come già chiarito dal CEI in risposta ad un quesito, nella norma è confermato che gli utenti con “simil-UPS” o “off-gride” integrati con impianti fotovoltaici sono utenti attivi a tutti gli effetti.

Dispositivo di interfaccia DDI
Come è noto per impianti con più generatori, il dispositivo di interfaccia (DDI) deve essere di norma unico e tale da escludere contemporaneamente tutti i generatori e che sono ammessi più DDI se comandati da un unico sistema di protezione di interfaccia (SPI). La possibilità di impiegare più SPI, al limite uno per ciascun DDI presente, è ora ammessa per utenze di potenza complessiva fino a 11,08 kW anziché per utenze di potenza complessiva fino a 6 kW come nella precedente edizione della norma [nota 4].

Inoltre per impianti di potenza complessiva superiore a 11,08 kW è ammesso che siano presenti fino a tre dispositivi di interfaccia distinti, ciascuno con la propria protezione di interfaccia PI, sprovvisti di funzionamento con logica OR. Solo se i dispositivi presenti sono superiori a tre, si deve prevedere il loro funzionamento in logica OR [nota 5].

È confermato che il dispositivo di interfaccia (DDI) deve essere costituito da interruttore di manovra-sezionatore o interruttore automatico idoneo al sezionamento, oppure da contattore onnipolare di categoria AC3.
Il sistema di protezione di interfaccia (SPI) deve essere realizzato di regola tramite relè di protezione esterno all’inverter.

Per generatori di potenza nominale fino a 11,08 kW con inverter, è accettato che il Dispositivo di Interfaccia sia interno all’inverter [nota 6]. In quest’ultimo caso si devono utilizzare due dispositivi di interfaccia in serie, con almeno uno costituito da un contattore di categoria AC1, in grado di garantire il sezionamento e che interrompa sempre fasi e neutro [nota 7].

Per generatori con inverter di potenza nominale fino a 11,08 kW senza trasformatore, i due dispositivi DDI devono essere entrambi almeno di categoria AC1.
Per evitare la separazione dalla rete della generazione in occasione di buchi di tensione i requisiti indicati dal LVFRT (Low Voltage Fault Ride Through) sono da applicare agli impianti di generazione di potenza complessiva superiore a 11,08 kW [nota 8].

Impianto di rete per la connessione
È stato inoltre chiarito che l’impianto di rete per la connessione di utenze passive e/o attive, comprende il contatore e la morsettiera a valle del contatore stesso; quindi ai sensi del TIME [nota 9], l’installazione e la manutenzione del contatore (morsettiera inclusa) sono di competenza del Distributore.

Regolamento di esercizio
Anche per le utenze attive connesse alla rete BT è previsto un Regolamento di esercizio tra Distributore e Utente la cui stipula deve essere immediatamente precedente la connessione alla rete di distribuzione, da realizzarsi nella forma riportata nell’Allegato G della norma CEI 0-21.
Lo stesso Regolamento, per la funzionalità del sistema di protezione di interfaccia (SPI), prevede che l’utente periodicamente verifichi:
ogni anno visivamente le regolazioni della protezione d’interfaccia (SPI);
ogni 5 anni, mediante cassetta prova relè, tutte le funzionalità della stessa protezione, incluso il tempo di apertura dell’interruttore (DDI) [nota 10].

Possibilità di immissione di energia reattiva nel caso di distacchi dell’inverter per tensione elevata
Nel caso di distacchi dell’inverter dovuti alla tensione di rete elevata (> 110%) la nuova norma consente all’utente, previo accordo con il Distributore, di immettere in rete energia reattiva per cercare di diminuire la tensione ai capi dell’inverter, evitando il distacco oppure, quando possibile, di diminuire la potenza attiva immessa in rete.

Connessione alla rete nel caso di variazione della frequenza
Una ulteriore novità riguarda le variazioni di frequenza: fino ad ora era necessario restare connessi alla rete con un valore di frequenza variabile da 47,5 Hz fino a 51,5 Hz per un tempo indefinito. Con la nuova norma CEI 0-21 è necessario restare connessi alla rete per un tempo indefinito in un range di frequenza 49 ÷ 51 Hz, mentre da 47,5 Hz a 49 Hz e da 51 Hz a 51,5 Hz è necessario garantire la connessione per un tempo di trenta minuti.

Omologazione dei sistemi di accumulo
Infine è stato introdotto l’Allegato B bis che definisce le modalità di prova per la verifica della rispondenza ai requisiti normativi dei sistemi di accumulo da eseguire presso laboratori terzi da parte dei costruttori.

Per il necessario approfondimento sull’argomento “connessioni” le norme CEI 016;V2 Ed. luglio 2016 e CEI 0-21 Ed. luglio 2016 sono scaricabili gratuitamente dai siti del CEI e dell’Autorità per l’Energia e il Gas.

Articolo di UNAE Emilia Romagna per ElettricoMagazine

Note: 
1 – UPS Unit Power Supply, CPS (comunemente i soccorritori) Central Power Supply
2 – La norma CEI EN 50522, All. I indica IE = 0,2÷0,6 IF per cavi in carta e IE = 0,5÷0,6 IF per cavi in XLPE. Convenzionalmente la norma CEI 0-16 art. 8.5.5.1 assume a favore della sicurezza IE = 0,7 IF
3 – Il regolamento di esercizio dell’Allegato U riguarda solo le utenze attive. È previsto di utilizzare la scheda di manutenzione di cui all’Allegato 10 anche per le verifiche, di prima installazione e periodiche, delle protezioni generali (PG) di utenze passive.
4 – L’allineamento della norma CEI 0-21 alla norma europea CEI EN 50438 sui generatori fino a 16 A ha comportato l’aumento della potenza degli impianti di generazione a installazione agevolata da 6 kW a 11,08 kW in funzione della relazione :
P=√3 · Un · In = √3 · 400 · 16 = 11,08 kW
5 – In pratica nel funzionamento in logica OR quando uno dei Sistemi di Protezione presenti nell’impianto rileva una anomalia deve provocare lo sgancio non solo del proprio Dispositivo di Interfaccia ma di tutti i Dispositivi di Interfaccia presenti.
6 – In precedenza il DDI integrato nell’inverte era consentito fino a 6 kW.
7 – I contattori costruiti secondo la norma di prodotto CEI EN 60947-4-1 garantiscono il sezionamento.
8 – In pratica l’inverter deve passare indenne (non si deve disconnettere dalla rete) per brevi interruzioni (di durata fino a 200 ms) e per buchi di tensione secondo i requisiti del diagramma tensione/tempo denominato LVFRT dalla norma CEI 0-21 art. 8.5.1. Nella precedente edizione della norma CEI 0-21 i requisiti LVFRT erano richiesti agli impianti di generazione di potenza complessiva superiore a 6 kW.
9 – TIME = “Disposizioni dell’erogazione del servizio di misure.” Delibera 339/2012/R/EEL dell’Autorità per l’energia e il gas.
10 – Precedentemente la verifica con la cassetta prova relè era prevista ogni tre anni.

Homaya di Schneider Electric porta l’elettricità dove non c’è

Homaya Schneider ElectricIn occasione del COP 22 di Marrakech, Schneider Electric ha presentato Homaya – Solar Home System: un sistema solare portatile per portare l’energia elettrica e dare qualità della vita alle famiglie che vivono in Asia e Africa e non hanno accesso alla rete energetica.

Homaya, che verrà commercializzato a partire da gennaio 2017, è composto da pannelli solari, da una batteria integrata e da tre o quattro lampade: con la batteria si alimentano le lampade ma anche altri apparecchi come radio, ventilatori e televisioni. Si tratta di un sistema robusto e sostenibile, creato con le caratteristiche adatte per le abitazioni di questi paesi, che richiede un investimento iniziale di circa 100 dollari.
Homaya è in grado di sopportare condizioni estreme di caldo e umidità, mantenendo però un costo accessibile.

Come è fatto Homaya

Homaya è stato progettato per rispondere a tre specifiche esigenze: robustezza, qualità e prezzo contenuto. Una batteria Litio-Ferro Fosfato affidabile, che assicura una vita utile di cinque anni, viene fornita insieme a due lampade con cavi lunghi cinque metri per poterle disporre in casa. La batteria può anche caricare una o due lampade portatili e alimentare apparecchiature a corrente continua come televisioni, ventilatori, radio ecc.

Homaya è composto da pannelli solari, da una batteria integrata e da tre o quattro lampade

Tre porte USB permettono di caricare anche altri oggetti, come i cellulari, inoltre è possibile aggiungere un secondo pannello solare al kit, utile per velocizzare la carica della batteria.

Il costo di acquisto di Homaya è di circa 100 dollari: un investimento che potrebbe risultare elevato se rapportato al tenore di vita delle famiglie alle quali è rivolto. Anche la distribuzione del prodotto è una sfida, specialmente perché queste famiglie vivono in zone remote: per questo i team locali di Schneider Electric stanno lavorando per creare partnership con distributori (sia aziende di grandi dimensioni globale, sia cooperative locali di pesca o agricoltura) e organizzazioni che si occupano di microcredito.

ERP Italia Servizi: un partner per la sostenibilità

Erp Italia servizi smaltimento RAEEERP Italia Servizi è una società nata per offrire servizi per la gestione del fine vita di apparecchiature elettriche ed elettroniche, imballaggi, pile e accumulatori, di rifiuti speciali come macchinari e attrezzature elettriche professionali, pannelli fotovoltaici e per le attività di ritiro e smaltimento secondo le normative vigenti di ogni altra tipologia di rifiuto.

ERP Italia Servizi è in grado di fornire consulenze ambientali e opera su tutto il territorio italiano grazie a una propria rete di fornitori autorizzati e qualificati.

“Grazie a ERP Italia Servizi metteremo a disposizione l‘esperienza e la professionalità del settore a tutti gli interlocutori che necessitano di un supporto competente e versatile, spaziando dalle piccole aziende locali alle grandi multinazionali.” – dichiara Alberto Canni Ferrari, Country General Manager di ERP Italia – “Le realtà aziendali presenti in Italia avranno la possibilità non solo di adempiere in modo agevole agli obblighi previsti dalla legge, ma potranno affidarsi a un partner disponibile nel mettere a punto proposte in grado di soddisfare al meglio ogni specifica esigenza.”

alberto-canni-ferrari_country-manager-erp-italiaERP Italia Servizi può contare sull’esperienza di un gruppo europeo solido e come ERP (European Recycling Platform) che opera nell’Unione Europea.

ERP Italia Servizi vuole porsi come partner ideale per la risoluzione di temi ambientali, attivandosi sulla raccolta, riciclo e riuso dei rifiuti elettrici ed elettronici in accordo con tutte le normative e legislazioni vigenti, e fornire soluzioni personalizzate.

L’azienda, inoltre, grazie a un’attività di ricerca e sviluppo, propone tecnologie mirate a ridurre al minimo l’impatto ambientale.

I servizi, personalizzabili in base alle esigenze specifiche del cliente, spaziano dalla gestione del rifiuto, con l’ottimizzazione del processo di riciclo, alla consulenza operativa e formazione, dalla gestione delle apparecchiature usate ai servizi di ritiro per la Grande Distribuzione Organizzata.

Uno dei plus dell’offerta di ERP Italia Servizi è la tracciabilità completa dei rifiuti presi in gestione grazie a un sistema gestionale dedicato.

63.429 tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e RPA di tutte le tipologie ritirate in tutta Italia e avviate a riciclo e smaltimento: questi i numeri che Erp può vantare.

Domotica e building automation: le competenze per l’installatore evoluto

convegno competenze per installatore evolutoFormazione e informazione sono indispensabili in un mercato dove la tecnologia e l’innovazione sono in evoluzione continua e dove l’integrazione di sistemi è sempre più richiesta. Sono necessarie, quindi, figure professionali in grado di rispondere a queste esigenze e soprattutto è fondamentale la certificazione delle competenze.
L’installatore deve aggiornarsi, qualificarsi e certificarsi per poter affrontare il nuovo mercato dell’integrazione degli impianti.

“La certificazione delle competenze per l’installatore evoluto. Le richieste dell’Europa e la risposta italiana” sarà il tema del convegno organizzato da Tecnoimprese che si terrà il 6 dicembre a Milano nella nuova sede di Fondazione Cariplo (Via Bergognone 34).

L’importanza della Formazione e il Progetto Bricks

businessman-607831_1920La specializzazione è diventata ormai indispensabile, è finita l’epoca del fai da te e dell’improvvisazione, è necessario essere competenti e qualificati professionalmente: lo richiede il mercato, lo richiede la normativa e la legislazione, lo richiedono le aziende e le associazioni, lo richiede l’utente finale.

Ma attenzione, questa non è una necessità solo italiana ma è un’esigenza che parte dall’Europa: è necessario definire e chiarire le nuove professioni che sono nate in questi ultimi anni al fine di garantire un percorso comune e unificato.
Questa è una grande opportunità per gli installatori, i professionisti e i system integrator poiché la competenza certificata permetterà di lavorare sia in Italia, sia in Europa.

Il progetto europeo Bricks (Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills), coordinato da Enea, è nato proprio con l’obbiettivo di allineare i profili professionali agli standard europei, al fine di formare e certificare figure professionali qualificate, che possano poi operare sul mercato europeo.

L’Italia risulta essere indietro rispetto agli altri Paesi europei sugli obiettivi indicati, da una parte perché propone una formazione degli operatori professionali poco aggiornata, dall’altra perché ogni Regione ha proceduto in autonomia, creando una moltiplicazione di profili. È necessario un sistema unitario delle qualifiche affinché l’Italia possa allinearsi all’Europa.

Quali sono le figure richieste?

Ottenere entro il 2030 un parco edilizio a “energia quasi zero” significa definire quali siano i mestieri e le figure nell’edilizia e una metodologia specifica per realizzare un sistema di formazione omogeneo: ad oggi ci sono 3 milioni di italiani impiegati nel settore edilizio, tutte figure professionali da potenziare trasformandole in una nuova classe di tecnici e operatori competenti e all’avanguardia nel settore dell’efficienza e della riqualificazione energetica.

La specializzazione è diventata ormai indispensabile, è finita l’epoca del fai da te e dell’improvvisazione, è necessario essere competenti e qualificati professionalmente

Il progetto Bricks definisce undici profili professionali per chi opera nel campo edile per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. 
Queste figure sono: 

Ma chi è il tecnico dei sistemi di building automation?

Secondo quanti indicato nelle linee guida del progetto Bricks, si intende un operatore specializzato nella configurazione, installazione e integrazione o trasformazione di impianti elettrici tradizionali in sistemi domotici di un edificio (inclusi tutti i sistemi di sicurezza), nonché i sistemi HVAC, in coerenza con le necessita del committente e le caratteristiche dell’ambiente.

Progetto Smart Pro

elena-baronchelli_2Proprio per la formazione della figura professionale dell’Installatore dei sistemi di domotica, Tecnoimprese ha creato il progetto Smart Pro, un percorso di qualificazione volto a fornire una professionalità agli installatori e ai professionisti di sistemi di Building Automation, recentemente riconosciuta dal quadro delle competenze di Regione Lombardia, oltre che dalla normativa UNI EN di prossima uscita.

“L’obiettivo principale del progetto SmartPro – dichiara Elena Baronchelli, Direttore Generale di Tecnoimprese – è fornire nuove opportunità di lavoro agli specialisti della domotica qualificati. Per questo motivo, oltre alla creazione di un calendario nazionale di percorsi formativi, abbiamo costruito una piattaforma digitale che mostri, tramite un meccanismo simile al social network LinkedIn, le competenze, gli attestati e i progetti realizzati da ogni singolo installatore. Una mappa geolocalizzata su “chi fa cosa” nella domotica in Italia”.

Formazione, competenza e qualità

valerii_2016“Forse oggi non possiamo immaginare tutte le opportunità che nasceranno, ma certo è che sarà necessario essere pronti e formati, aver acquisito quelle competenze non banali e sempre più elevate, senza le quali sarà impossibile cavalcare le nuove opportunità fornite dall’integrazione e dall’IoT, traendone vantaggi di business. L’integratore di sistema diventerà sempre più il protagonista di questa evoluzione tecnologica degli impianti” sottolinea Massimo Valerii, Presidente di KNX.

“Oltre all’aspetto della formazione in sé vorrei sottolineare l’importanza del suo riconoscimento, e cioè l’opportunità di far emergere agli occhi dell’utente il binomio formazione e competenza=qualità di servizio” aggiunge Valerii.
KNX e le altre associazioni mirano a creare percorsi di formazione certificati e riconosciuti, che possano dare riconoscimento e ruolo sociale alla figura dell’integratore di sistema.

La definizione di norme tecniche nazionali per le diverse figure impegnate prevede l’adattamento al sistema italiano delle buone pratiche già attuate in ambito europeo: quindi permetterà alle nuove figure di operare in Italia e in Europa.

E l’installatore di sicurezza?

Anche Raffaello Juvarra, Managing Director Essecome/Securindex.com, si sofferma sul tema della formazione e della certificazione evidenziando come per l’installatore di sicurezza sia una sfida ma anche una grande opportunità.

raffaello-juvara“Il problema della qualificazione dell’installatore di sistemi di sicurezza è vecchio quanto la storia degli impianti di allarme. Dall’inizio dell’era della sicurezza attiva negli ’70 si è subito sentita l’esigenza sia di qualificare le competenze tecniche delle persone che installavano materialmente gli impianti, sia il loro profilo penale, dal momento che entravano nelle case e nelle aziende, conoscendo per definizione le caratteristiche dei sistemi di sicurezza. Mentre la formazione tecnica è stata affidata principalmente alla pratica sul campo e alle offerte formative dei produttori, nulla è stato fatto per rassicurare l’utilizzatore finale sull’affidabilità morale degli installatori” aggiunge Juvarra.

Gli installatori possono qualificarsi attraverso adeguati percorsi di formazione e certificazione, come quelli proposti di recente da IMQ e KNX rispettivamente per gli installatori di sistemi di sicurezza e di domotica.

Proprio perché il mondo della sicurezza sta evolvendo rapidamente grazie a nuove tecnologie, integrazione con la domotica e gli edifici intelligenti, IMQ ha dato vita a IMQ-AIR, uno schema di qualificazione per esperti di impianti di allarme, intrusione e rapina.

Uno strumento di distinzione sul mercato, ma anche di miglioramento continuativo per lo stesso installatore visti i requisiti richiesti in termini di formazione, competenze e aggiornamento costante su tecnologie, impiantistica, privacy e trattamento dati.

Comfort e risparmio energetico con i termostati radio EK760

termostati radio EK760I nuovi termostati radio EK760 per caloriferi di Hager sicurezza sono facilmente installabili sui caloriferi dotati di valvole termostatiche, consentono la gestione del riscaldamento domestico e l’ottimizzazione dei consumi secondo tre livelli di temperatura: comfort, ridotto e protezione dal gelo.

I nuovi termostati radio EK760 per i caloriferi EK760 di Hager sicurezza rispondono a due esigenze fondamentali: regolare il comfort in base a esigenze e abitudini e garantire efficienza energetica riducendo i consumi e quindi risparmiando sulla bolletta elettrica.

I termostati radio EK760 per valvole termostatizzabili per caloriferi permettono di impostare e regolare la temperatura per ogni dispositivo di riscaldamento a cui sono applicati, in questo modo ogni stanza e ogni ambiente ha il giusto comfort e la giusta temperatura. Inoltre, se alcuni ambienti non sono utilizzati, è possibile posizionare il termostato al minimo evitando sprechi di energia.

I livelli di programmazione a disposizione dell’utente sono tre:

I nuovi termostati EK760 di Hager sicurezza sono gestibili attraverso coviva, il Box IP controller di Hager sicurezza consente la creazione di scenari desiderati, l’impostazione e la gestione completa sia per il comfort sia per la sicurezza della casa.

In particolare, grazie alla App coviva – disponibile iOS e Android – l’installatore ha la possibilità di configurare il sistema, aggiungendo o rimuovendo i dispositivi di controllo dei caloriferi mentre l’utente ha la possibilità di controllare i dispositivi di riscaldamento, visualizzarne lo stato, settare la temperatura desiderata per ogni modalità e ogni valvola, creare o rimuovere specifiche zone del riscaldamento.

La App è facile da usare e intuitiva, è disponibile per smartphone e tablet e consente un perfetto controllo in qualsiasi momento.

Risco Group: soluzione professionale per la casa intelligente

Risco Group - soluzione casa intelligente e connessaOggi sempre più emerge nel mondo dell’impiantistica l’esigenza di poter disporre di soluzioni per realizzare una casa sicura, connessa e intelligente, sistemi che sfruttino tutte le innovative tecnologie e diano valore aggiunto agli impianti delle abitazioni.

In questo contesto s’inserisce Smart Home, la soluzione di sicurezza “end to end” di Risco Group, azienda indipendente che opera a livello globale nel mercato della sicurezza e specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di un’ampia gamma di soluzioni di sicurezza integrate.

Basata sul cloud e pensata per offrire all’utente la completa gestione della propria casa, grazie all’App iRISCO, fruibile su smartphone o tablet oltre che dal web browser, Smart Home abilita la gestione intelligente dei consumi energetici (tra cui quelli per l’illuminazione e la climatizzazione) e il controllo di tapparelle ed elettrodomestici. Inoltre, consente di massimizzare la protezione dell’abitazione se abbinata alla gamma Risco di sistemi di sicurezza e video verifica, già installati e connessi al Risco Cloud.

Un’integrazione realizzabile sfruttando una piattaforma di gestione unificata, che riduce al minimo gli interventi strutturali e consente agli installatori di fornire aggiornamenti o aggiungere accessori nel corso del tempo e sulla base delle specifiche esigenze, contribuendo così alla fidelizzazione dei clienti esistenti e offrendo nuove possibilità di acquisirne di nuovi.

Con Smart Home, infatti, gli installatori possono offrire ai propri clienti una soluzione completa, professionale e all’avanguardia per la gestione della casa, che si completa integrando tra loro la sicurezza delle soluzioni di antintrusione, la verifica video professionale e gli accessori smart, completamente integrati nel sistema, gestiti da un gateway dedicato.

Smart Home è una dimostrazione di come la tecnologia possa migliorare la vita degli utenti, indirizzando il loro primario bisogno di sicurezza, aumentando allo stesso tempo anche il comfort e ottimizzando la gestione dei consumi.

«Siamo da sempre impegnati a fare innovazione, investendo in Ricerca e Sviluppo con l’obiettivo di fornire soluzioni che rappresentino lo stato dell’arte del mercato e che indirizzino al meglio le esigenze in continua evoluzione degli utenti», spiega Ivan Castellan, Branch Manager di Risco Group Italia. «Smart Home è una nuova soluzione che s’inserisce perfettamente in questo contesto in quanto capace di aggiungere valore, indirizzando non solo la prerogativa primaria della sicurezza, ma offrendo anche comfort e migliore gestione dei consumi».

 

Come automatizzare tende e tapparelle?

Nuove soluzioni per automatizzare tende e tapparelle si possono trovare nell’offerta di prodotti Elvox, che si arricchisce con diverse proposte: attuatori con finecorsa elettronici e ricevente radio incorporata, centrali di comando con ricevente radio anche da “retrofrutto” e radiocomandi.

L’utilizzo di materiali resistenti dall’alto rendimento e una meccanica affidabile sono presupposti fondamentali per aiutare nel loro lavoro gli installatori e per soddisfare con velocità, precisione e affidabilità tutte le esigenze di automazione dei clienti, proponendo soluzioni sia semplici e immediate, sia più evolute, anche integrate nel sistema domotico By-me.

Infatti, a fianco delle soluzioni semplici e immediate, basate sull’ampia gamma di motori tubolari già presenti a catalogo, si può trovare una vasta offerta di prodotti per automatizzare le tapparelle, abilitandone il controllo a gruppi, sia da più punti, sia tramite radiocomandi caratterizzati da un design moderno ed elegante e da un’interfaccia semplice e intuitiva, consentendo anche di creare scenari. Il tutto con la possibilità di applicarli ai nuovi impianti, così come ai motori già installati.

Schema Plug e Play_tapparelle

Le nuove motorizzazioni con ricevente radio installata a bordo, disponibili con diametro 45 mm e con diverse capacità di sollevamento, consentono di creare un nuovo impianto di automazione tapparelle dalle elevate prestazioni, grazie anche all’unità elettronica che si programma direttamente dal radiocomando senza dover accedere al motore.

Per quanto riguarda l’automazione dei motori già installati, le centrali con ricevente miniaturizzate, da cassone o “retro frutto” consentono di trasferire loro tutte le funzionalità e i vantaggi derivanti da un controllo attraverso radiocomando.

tubolareGrazie alle ridotte dimensioni, le nuove centrali con ricevitore radio possono esser installate sia all’interno del cassone contenente il motore, sia dietro il dispositivo di comando da incasso.

Come già accennato, tutte le soluzioni per movimentare tapparelle e tende possono esser integrate nel sistema domotico By-me, attraverso i kit di domotica di base Plug&Play, dispositivi preconfigurati, installabili in ambienti esistenti o in fase di ristrutturazione, che non necessitano di programmazione specifica e permettono di realizzare un piccolo impianto domotico dedicato alla gestione di luci e tapparelle, gestibile anche da remoto via Internet attraverso PC, smartphone o tablet di ultima generazione.