Da Panasonic una telecamera di sicurezza PTZ per applicazioni critiche

panazonic telecamera di sicurezza PTZPresentata da Panasonic Business in occasione di IFSEC 2016 la telecamera di sicurezza rugged Aero PTZ, appositamente studiata per applicazioni critiche e condizioni atmosferiche estreme.
È dotata di risoluzione Full HD a 60 fps e obbiettivo con zoom ottico 30x, mentre la tecnologia di stabilizzazione delle immagini ibride e il sensore giroscopico consentono di ridurre al minimo l’impatto delle vibrazioni esterne.

Progettata per installazione ad alta quota, in zone marine e portuali la telecamera Aero PTZ dispone anche dell’esclusiva tecnologia Active Sense che, rilevando le condizioni esterne, avvia le spazzole integrate in modo da mantenere sempre pulito l’obbiettivo sotto la pioggia e la neve, nonché di un sistema di riscaldamento, che assicura il funzionamento di tutti i componenti sempre alla giusta temperatura, e di uno di sbrinamento, per evitare la formazione di brina sulla lente.

La struttura a cupola aerodinamica a 360° riduce al minimo l’effetto interferenza da trascinamento, garantendo un’elevata stabilità visiva, anche quando si è in presenza di venti che possono raggiungere i 217 km/h, mentre l’esclusivo design sferico contribuisce a evitare l’accumulo di neve e sporcizia. Realizzata in fibra di vetro, la struttura è leggera, resistente e immune all’erosione e alla corrosione salina.

Con grado di protezione IP67, la telecamera è impermeabile alla polvere e all’acqua e, inoltre, è certificata antivandalo in base agli standard IK10. Il meccanismo Pan-Tilt sferico gli permette un brandeggio illimitato a 360° e un intervallo d’inclinazione da 90° a -180°, mentre la funzione Super Dynamic assicura una gamma dinamica più ampia rispetto a quella delle telecamere tradizionali.

Come spiega Gerard Figols, Product Marketing Manager di Panasonic Security Solutions: «Il motto di Panasonic a IFSEC 2016 è stato “All’avanguardia nella security intelligente”. La fiera di settore è stata l’occasione per proporre al mercato le nostre nuove soluzioni di valore aggiunto, progettate appositamente per ambiti quali le banche, la videosorveglianza di aree urbane, i trasporti e i musei e per dimostrare perché le nostre tecnologie integrate possono significativamente contribuire a garantire alle aziende una sorveglianza più affidabile e conveniente, in grado di fornire benefici molto superiori rispetto alla semplice security».

 

Anie: segnali positivi per l’industria elettrotecnica e elettronica

anie assembleaIl fatturato dell’industria elettrotecnica ed elettronica ha chiuso il 2015 con un segno positivo, infatti è cresciuto del 5,8% anche se siamo ancora lontani dal periodo pre – crisi. Questo è quanto emerso dall’ Assemblea annuale di Anie, l'associazione alla quale aderiscono 1.200 aziende del settore elettrotecnico ed elettronico.

“Il dato positivo arriva dopo un periodo molto difficile ed è basato su due fattori: l’export che ha tenuto e una prima inversione di tendenza del mercato interno” come sottolineato da Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie.

Nonostante questo dato positivo, è presto per parlare di ripresa poiché la domanda è inferiore di 10 punti percentuali rispetto ai livelli del 2008.

L'area chiave della ripresa si conferma l'Europa mentre il peggioramento dello scenario internazionale complessivo potrebbe frenare l'export verso alcuni mercati extra europei che negli ultimi anni hanno contribuito in modo significativo alle vendite del settore. 

Analizzando i dati risulta, infatti, che il settore dell’elettrotecnica ha mostrato un trend positivo del volume d’affari complessivo, con una crescita del fatturato totale soprattutto i comparti Trasporti ferroviari ed elettrificati (+22,8%), Energie Rinnovabili (+20,3%), Trasmissione energia (+7,0%) e Distribuzione energia (+9,4%).

Positivo anche l’andamento di due tradizionali comparti di tecnologia Made in Italy, gli apparecchi domestici e professionali con un +0,8% e l’illuminotecnica con una crescita del 4,5%.

anie assembleaIl settore dell’elettronica ha segnato un dato molto positivo, soprattutto nel comparto dell’automazione industriale con un + 7,1% e dell’automazione di edifici con un +4,5%.

“La strada per il recupero è ancora in salita. Se non riparte il mercato interno con investimenti strutturali – precisa Gemme – resteremo sempre appesi a cifre percentuali non significative. L’Italia è un Paese vecchio, obsoleto, e necessita di un piano di ammodernamento e di riqualificazione energetica di abitazioni, edifici pubblici, delle reti infrastrutturali energetiche e di trasporto”.

Come sottolineato da Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, l’innovazione è l’unica strada da percorrere per restare competitivi.

“La nostra intenzione – evidenzia Boccia – è quella di dare una credibile prospettiva al nostro sistema industriale per il prossimo futuro, che sia in grado di valorizzare il Made in Italy tecnologico. È necessario rendere le nostre industrie più efficienti, moderne e competitive “.

La competitività dell’industria italiana sui mercati esteri è confermata anche dai dati relativi alla bilancia commerciale. I settori ANIE si configurano come esportatori netti con un saldo commerciale attivo per quasi 15 miliardi di euro.

Per i prossimi mesi pesano, però, molte incognite a causa del peggioramento dello scenario internazionale e della ripresa dell’economia italiana, che si è mostrata più lenta e meno dinamica delle previsioni.

Anie rappresenta imprese che da sole contribuiscono al 30% degli investimenti in innovazione di questo Paese. “Ne siamo orgogliosi, e la nostra leadership tecnologica in molti settori ci permette oggi di affermare che oltre al made in Italy del food, della moda e del lusso, dell’accoglienza, c’è un made in Italy fatto di tecnologia, creatività e sapienza” ha concluso Gemme.

 

Le etichette parlano grazie all’Internet of Things

internet of thingsDalla tracciabilità del prodotto alle etichette parlanti: l'internet of Things (IoT) è ormai una realtà un’azienda, AGS, ha sviluppato una nuova tecnologia per far parlare gli oggetti.

«È un’interpretazione dell’internet of things applicabile ad ogni prodotto: in piccolo chip, che sia inserito in un bottone o in un’etichetta, è possibile introdurre una serie di informazioni per garantire l’autenticità del prodotto le caratteristiche tecniche. I contenuti sono leggibili da un sistema e da un’app», racconta Denis Vigo, amministratore di AGS e cofondatore della società insieme con Renato Comelli. 

La tecnologia è già stata sperimentata e applicata in due settori, il food e gli accessori per la moda, ma può essere sperimentato in tutti i settori.

Nel caso del food, nel chip sono state messe informazioni relative alla qualità di produzione e all’originalità del prodotto; le informazioni vengono quindi lette attraverso device e utilizzate sia dal produttore stesso sia dal cliente-consumatore. Non si tratta solamente di una “realtà aumentata delle cose”, ma di uno strumento che permette il dialogo tra le parti. E le applicazioni sono infinite e destinate ad espandersi: secondo le stime dell’agenzia americana Gartner, tra meno di 5 anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale».

AGS, che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell’elettronica e dell’elettromeccanica, si è affacciata all’internet of things creando un’apposita divisione dedicata al tracciamento dei propri prodotti. 
Partendo da una gestione della logistica innovativa e improntata sul tracciamento dei propri prodotti spediti nel mondo, l’azienda ha sviluppoto sistemi dedicati all’inserimento di informazioni in ogni genere di oggetto.

Ci siamo affidati a partner di primissimo livello come Nxp per la produzione dei chip. Sul fronte della tecnologia, abbiamo utilizzato per esempio Nfc – Near Field Comunication – che consente a device come smartphone e tablet di comunicare con etichette elettroniche. E abbiamo sviluppato i sistemi e le app per supportare questo tipo di innovazione». Il risultato è un’applicazione del concetto di internet of Things in ogni oggetto. 

 

Chi vigila sulla filiera dell’efficienza energetica?

efficienza energeticaNel corso degli anni l’Unione Europea ha introdotto una serie di indicazioni, normative e direttive molto chiare in materia di efficienza energetica. Quello che però non è chiarissimo è come tutto ciò debba essere applicato, da chi e come vada monitorato.

Se facciamo un passo indietro con la memoria, il primo a comparire sulla scena fu il “responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia” introdotto dall’art. 19 della legge 10/91 con il compito (responsabilità) di comunicare i dati energetici relativi alle proprie strutture e imprese al Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato, che ha successivamente delegato il FIRE (Federazione per L’uso Razionale dell’Energia) per la raccolta dei dati.
L’obbligo di Nomina e relativa comunicazione entro il 30 aprile, ricade nel caso in cui i consumi aziendali eccedano i 10000 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) per il settore industriale e 1000 TEP per gli altri settori.
Al responsabile per l’uso razionale dell’energia, che ha assunto il titolo di “Energy Manager – EM”, la legislazione non ha mai richiesto particolari competenze, tanto che il compito era ridotto alla mera compilazione di moduli.

Per vedere la comparsa del cosiddetto “esperto in gestione dell’energia”, ovvero il soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente, abbiamo dovuto attendere il D.Lgs. 115 del 2008.
L’esperto in gestione dell’Energia (EGE) ha avuto fin dal 2009 una norma italiana (UNI CEI 11339) che ne definiva le caratteristiche. Dalla lettura della norma si intuiva di avere a che fare con un fine conoscitore delle materie tecniche elettrotecnica, meccanica, termotecnica, un discreto avvocato e un ottimo commercialista. Molta conoscenza, ma purtroppo la legislazione non gli ha mai assegnato incarichi e responsabilità e nemmeno un collegamento con il “cugino” EM, che poteva quindi continuare a ignorare tutto e inviare i dati dei consumi aziendali a chi di dovere entro il 30 aprile.

la filiera dell'efficienza energeticaLa Diagnosi Energetica ha invece fatto la sua comparsa con il D.Lgs. 311 – 2006, che ne introduceva l’obbligo di redazione e invio in comune, in accompagnamento al progetto previsto dall’art. 28 della legge 10-91, in caso di intervento di riqualificazione energetico.
La Diagnosi Energetica venne definita come la procedura sistematica volta a fornire una adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi – benefici e riferire in merito ai risultati.
Introdotto concetto e obbligo, il “buco” normativo è stato colmato tramite il TR (Rapporto Tecnico) UNI CEI 11428 che definiva le caratteristiche di una diagnosi energetica redatta a regola d’arte a prescindere dal campo di applicazione edificio, processo, servizio.
La normativa tecnica europea ha mosso i suoi passi solo quando il concetto di diagnosi energetica è stata introdotta dalla direttiva 2012/27/UE (recepita in Italia con il D.Lgs. 102-2014) con relativo obbligo di redazione quadriennale per:

Sempre secondo il D.Lgs. 102-2014 a partire dal secondo anno di pubblicazione (dal 19 luglio 2016), le diagnosi energetiche (ma anche quelle del 311-2006?) potranno essere redatte solo da EGE certificati da enti terzi secondo i requisiti fissati dalla norma UNI CEI 11339.

La Diagnosi Energetica venne definita come la procedura sistematica volta a fornire una adeguata conoscenza del profilo di consumo  energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati.

Con l’obbligo di redazione di diagnosi energetica esteso a livello europeo, venne introdotta la serie di norme UNI CEI EN 16247 a copertura del buco temporaneamente coperto dal TR 11428. Parliamo di “serie di norme” perché, accanto alla parte 1 (Requisiti generali delle diagnosi energetiche), sono previste le parti 2 (building), 3 (processi industriali) e 4 (servizi come ad esempio i trasporti).
La parte 1 introdusse anche la definizione di Energy Auditor. Ovvero l’individuo, gruppo di persone od organismo che effettua una diagnosi energetica.
Le caratteristiche dell’Energy auditor sono quindi state introdotte con la parte 5 della norma UNI CEI 16247 attualmente (maggio 2016) disponibile ancora solo in lingua inglese.
Riassumendo:
–    L’EM (Energy Manager) è quello che comunica i dati dei consumi aziendali entro il 30 aprile per le aziende che consumano più di 10000 Tep nel settore industriale e 1000 Tep negli altri settori. A lui non sono richiesti requisiti particolari.
–    L’EA (Energy Auditor) è quello che redige la diagnosi energetica per le grandi aziende e per le aziende energivore secondo i tempi del D.Lgs. 102-2014 e nei casi previsti dal D.Lgs. 192-2005 in caso di riqualificazioni energetiche degli edifici. I requisiti a lui richiesti sono quelli previsti dalla norma UNI CEI EN 16247-5 ma, almeno per i casi previsti dal D.Lgs. 102-2014 (non chiaro per quelli previsti dal D.Lgs. 192-2005) deve essere un EGE certificato da un ente terzo ai sensi della norma UNI CEI 11339.
–    L’EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) è un individuo che ha le caratteristiche della norma UNI CEI 11339.

Al termine di questa analisi la domanda rimane una: chi vigilerà sulla correttezza dell’intera filiera e verificherà che il tutto venga svolto in maniera rigorosa?

Autore: Ing. Massimo Monopoli, Studio Simax per ElettricoMagazine

Sicurezza: nuove opportunità di business

sicurezza e OltreSicurezza & Oltre, l’evento supportato da ANIE Sicurezza e Assosicurezza, e promosso da Fiera Milano e dalle maggiori associazioni del settore, ha sottolineato come la sicurezza non sia solo un problema tecnico ma sia un driver di valore per aziende e imprese.

Durante l’incontro si sono confrontati professionisti del settore e utilizzatori sui temi delle tecnologie, della tutela dei dati e delle persone, sull’interoperabilità e sull’Internet of Things.
Fino a pochi anni fa la security era considerata solo un costo, oggi invece è un valore su cui investire. Infatti, il monitoraggio e il controllo dei dati è un’opportunità di business ma è anche la strada per proteggere persone e cose da rischi.

Stiamo vivendo in un periodo dove la sicurezza è un bisogno estremo e dove forze esterne stanno minando tutto questo.
Per affrontare questo cambiamento sono necessarie nuove conoscenze e nuove figure professionali come i Data Protection Officer e i Data Protection Designer, indispensabili per accogliere gli standard sulla Privacy dei dati, obbligatori dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla protezione dei dati.

sala Sicurezza e OltreÈ necessario che scuole e università creino nuovi corsi dedicati alla formazione di queste figure professionali, il know how deve essere costruito. 
In un mondo dove gli oggetti sono connessi e parlano tra loro, dove l’Internet of things sta cambiando le abitudini degli utilizzatori, la sicurezza è fondamentale per la protezione dei dati.
In gioco è l’intero sistema produttivo, perché una falla della sicuruty rischia, oggi, di “contagiare” un’intera filiera, bloccando processi, mettendo a rischio lavoratori e utenti, minando profondamente la reputazione dell’azienda che si è dimostrata incapace di tutelarsi dai rischi della sicurezza.

L’evento è stato un’anticipazione dei temi che saranno al centro della prossima edizione di Sicurezza, in programma nel 2017, la manifestazione punto di riferimento per i professionisti della security e dell’antincendio. 

 

Schneider Electric: premiati i vincitori del Green Technologies Award

vincitori Green Tennologies AwardLa sede Schneider Electric di Stezzano (BG) ha ospitato, lo scorso 27 maggio, la premiazione degli studenti vincitori della sesta edizione del premio Green Technologies Award, concorso nazionale nel quale gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore e i Centri di Istruzione e Formazione Professionale si sono sfidati realizzando progetti per un utilizzo sicuro, affidabile, efficiente, sostenibile e interconnesso dell’energia.

Una scelta difficile quella che ha dovuto fare la giuria del concorso, alla luce anche dell’elevata qualità dei progetti, provenienti da ben 49 scuole, che hanno coinvolto in totale di circa 500 tra studenti e professori.

Vincitore è risultato il progetto “Teniamo al caldo le idee”, presentato da Giorgia Mogna e Luisa Tolosano, una coppia di studentesse dell’ITIS “Delpozzo” di Cuneo, una proposta per la riqualificazione energetica dell’intero complesso scolastico, con particolare attenzione all’impianto termico che, grazie alle soluzioni di gestione, di controllo e di automazione Schneider Electric, permetterebbe di risparmiare fino a 18.500 euro l’anno, riducendo considerevolmente le emissioni inquinanti. Il primo premio, un assegno del valore di 10.000 euro (di cui 8.000 euro in prodotti che la scuola potrà utilizzare per le proprie attività didattiche), è stato assegnato con una prestigiosa motivazione che mette in risalto le loro capacità: “Il gruppo di lavoro dell’ITIS Delpozzo di Cuneo ha realizzato un progetto completo e replicabile, chiaramente illustrato, con una metodologia coerente con l’innovazione della tecnologia utilizzata. La soluzione proposta, perfettamente in linea con gli obiettivi del concorso, è particolarmente sensibile al rispetto delle tematiche ambientali”.

Secondo classificato, il CFP Tosoni di Villafranca di Verona, che ha ricevuto un premio da 7.000 euro (di cui 5.500 in prodotti), mentre al terzo posto si è piazzato l’IISS Majorana di Martina Franca (TA), che ha ottenuto un premio da 5.000 euro (4.000 in prodotti). Quarti e quinti, rispettivamente, l’IIS Bonghi di Lucera (FG) e l’IIS Cravetta – Marconi di Savigliano (CN).

image005Assegnato quest’anno, per la prima volta, anche un “Premio Connettività”, per il miglior progetto con l’impiego di soluzioni “connesse”, nell’ottica dell’integrazione fra le tecnologie operative e quelle digitali. Il premio è stato assegnato agli studenti dell’IIS S. Pertini – L. Montini – V. Cuoco di Campobasso per il progetto “Domo Swimming”, che prevede l’utilizzo di dispositivi comunicanti e connessi per la realizzazione dell’impianto di automazione di una piscina, incluso anche il quadro di distribuzione elettrica.

 

Bosch Termotecnica: prodotti di design efficienti e tecnologici

track BoschIl 2016 è un anno importante per Bosch che affianca i marchi Junkers e e.l.m. Leblanc nel mercato italiano della termotecnica con l’obiettivo di avvicinare il mercato consumer.

Bosch Termotecnica presenta una nuova gamma di prodotti dal look elegante e accattivante, ma ovviamente anche innovativi ed efficienti. I nuovi prodotti di design, tecnologici e connessi a marchio Bosch sono veri e propri componenti di arredo, come il termostato smart, le pompe di calore compatte, lo scaldabagno e le caldaie a condensazione in vetro infrangibile temperato al titanio.

Questi nuovi prodotti e soluzioni si distinguono oltre che per il design e la qualità dei materiali, per la capacità di sfruttare i vantaggi della connettività permettendo all’utente finale di controllare scaldabagno e caldaia da smartphone e da tablet, di impostare a distanza la temperatura dell’acqua, di gestire il riscaldamento di casa, visualizzare i consumi al fine di monitorare i consumi energetici e evitare gli sprechi.

Per far conoscere e apprezzare la nuova generazione di prodotti a marchio Bosch, a partire dal 27 di maggio e fino al 2 ottobre (ad eccezione del mese di agosto), un truck speciale attraverserà l’Italia facendo tappa in 15 città.

Visitando il truck è anche possibile partecipare a un casting per diventare uno dei protagonisti del nuovo programma TV firmato Bosch, che andrà in onda nel 2017 su “La 5”. Verranno selezionate 12 famiglie che saranno pronte ad aprire le porte delle proprie case e analizzare le proprie abitudini e comprendere come risparmiare e vivere in maniera più sostenibile.

Un’esperta di micro-economia domestica, dopo aver osservato usi e comportamenti di ogni famiglia, sarà in grado di delineare un piano di risparmio e efficienza energetica che consentirà alle famiglie di vedere installato uno dei nuovi prodotti Bosch e poter ottenere così benefici in termini di comfort e risparmio energetico.

Facebook, Youtube, Instagram racconteranno questa avventura itinerante, spiegando le soluzioni, i prodotti e dando consigli sull’efficienza energetica e il risparmio.

Se volete scoprire se Bosch passerà per la vostra città, basta collegarsi al sito www.caldodesign.it.

 

La svolta energetica delle smart grid

“Infrastruttura di rete e smart grid in Italia” è il convegno tecnologico – svoltosi a Torino presso l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo – incentrato sulle smart grid, le reti di distribuzione elettrica intelligenti che rispondono all’esigenza di integrazione delle fonti rinnovabili e di innovazione del sistema.

Proprio a Torino, una delle città italiane più smart, si sono incontrati esperti internazionali del settore con l’obiettivo di incoraggiare lo scambio tecnologico e di competenze tra Italia e Germania e creare condizioni di crescita condivise grazie al coinvolgimento di partner qualificati.

L’incontro è stato organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) su incarico del Ministero Federale tedesco per l’Economia e l’Energia (BMWi), in collaborazione con la società di consulenza eclareon, Environment Park, Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di RSE – Ricerca sul Sistema Energetico.

L’intento è stato quello di favorire la creazione di proficui scambi bilaterali in un settore strategico per entrambi i Paesi.

locandina evento Torino sulle smart gridLe smart grid a Torino

“La scelta di Torino non è stata casuale: la vocazione smart di questa città aiuta a sottolineare l’importanza di un tema così cruciale per il settore dell’energia e per le relazioni economiche tra Italia e Germania. I numeri confermano il grande potenziale del sistema italiano: l’implementazione di reti intelligenti di distribuzione elettrica è stata inserita nella Strategia Energetica Nazionale elaborata nel 2013 dal Ministero per lo Sviluppo Economico e, a partire dall’anno successivo, sono stati avviati progetti per un valore di circa 250 milioni di euro. Tuttavia il settore in Italia necessita ancora di maturare know-how, quadri normativi e specializzazione aziendale. È in questi ambiti che il contributo dell’esperienza tedesca potrà essere importante” ha dichiarato Jörg Buck, Consigliere Delegato della AHK Italien.

In Germania la svolta energetica è uno degli obiettivi primari, non solo per il tasso di innovazione del settore ma anche per la creazione di opportunità di collaborazione in ambito internazionale ha sottolineato Dirk Kalusa di eclareon, Consulente per le Iniziative per l’Esportazione incaricato dal Ministero Federale tedesco per l’Economia e l’Energia

“Si è svolta un’iniziativa importante per la crescita del nostro Paese in un settore che ha ampie prospettive di sviluppo. Intesa Sanpaolo può contribuire a questo sviluppo mettendo a disposizione risorse e strutture specializzate in internazionalizzazione, ma soprattutto favorendo le occasioni di incontro tra aziende italiane e aziende internazionali, tra potenziali partner tecnologici e strategici” ha sottolineato Monica Cristanelli, responsabile Internazionalizzazione Imprese di Intesa Sanpaolo.

 

La lampada Led diventa fai da te

Lampade led MeccanoMeccano è un sistema completo per creare autonomamente una lampada Led lineare utile per svariati usi.
Disponibile con 5 tipi di profilo, 2 tipi di schermi, 3 bobine strip Led flessibili con 3 temperature colore, 3 tipi di controller e una gamma di alimentatori diversi, Meccano di L&S permette di creare in modo autonomo sistemi d’illuminazione lineari a Led, sicuri e garantiti. Grazie alla possibilità di acquistare i componenti sfusi, creati per essere assemblati in modo autonomo senza dover ricorrere all’elettricista, è possibile personalizzare il sistema di illuminazione secondo le proprie esigenze, in tempi rapidi e con la stessa garanzia di ogni altro prodotto a marchio L&S.
Si tratta di una soluzione particolarmente apprezzata dai produttori di arredi per i settori del mobile e dello shopfitting: la modularità è stata ottenuta grazie allo speciale connettore, ideato dai laboratori di Ricerca&Sviluppo di L&S, che si integra perfettamente con le bobine LED, evitando qualsiasi tipo di saldatura, e che permette così di recuperare tutta la bobina. Inoltre, a prodotto finito, sarà anche possibile cambiare idea e sostituire alcuni componenti per variare la temperatura colore, l’intensità della luce, il tipo di schermo, controller o alimentatore. Il tutto senza necessariamente affidarsi a un elettricista o a un installatore.
Lampade led MeccanoI punti di forza della lampada Led Meccano sono diversi. Primo su tutti la flessibilità, grazie alla possibilità offerta di creare il proprio sistema di illuminazione personalizzato, con un’estetica lineare e pulita e ingombri contenuti. A questo si aggiunge la riduzione dei tempi di consegna, che diventano molto rapidi in quanto il prodotto finito può essere realizzato nel momento esatto in cui si crea la necessità di doverlo installare, determinando anche una riduzione dei costi. Infine, la possibilità di cambiare idea. Infatti, grazie agli elementi creati con una logica ad incastro, è sempre possibile smontare il prodotto finito e assemblarlo con altri componenti.
L’offerta di L&S per l’assemblaggio di una lampada Led Meccano comprende diversi componenti sfusi, profili, schermi, bobine, motori, controller e alimentatori, grazie ai quali è possibile realizzare un apparecchio illuminante completamente personalizzato e di facile assemblaggio.

Come soddisfare la richiesta di protezione attiva delle persone?

Urmet Elkron sistema di protezione attivaIn un panorama italiano in cui, come confermato da una recente indagine del Censis, la tendenza relativa ai furti in Italia è in continua crescita e ha registrato un +127% negli ultimi dieci anni, per soddisfare la crescente richiesta di protezione attiva delle persone, Elkron, società del Gruppo Urmet, mette a disposizione il nuovo sistema antintrusione wireless Egon che consente di proteggere da remoto abitazioni, negozi ed uffici.

In particolare, sono le residenze private e i piccoli negozi ad essere maggiormente colpiti, in quanto molto spesso privi di sistemi di allarme intrusione: per questo, Egon è progettato per garantire la massima sicurezza, grazie ad una piattaforma tecnologica innovativa e facile da utilizzare, affiancata da una gamma di sensori e periferiche ad elevate prestazioni. Tutte componenti che assicurano un utilizzo semplice da parte dell’utente finale e conferiscono maggiore valore aggiunto all’eventuale assistenza prestata dall’installatore.

Integrata nel sistema, la centrale “CR600” consente, infatti, un accesso da remoto, utilizzando sia una App, sia un portale web, con un’interfaccia semplice ed intuitiva, per gestire in modo autonomo le principali funzioni dell’impianto da smartphone o tablet. Allo stesso tempo, anche l’installatore, previa autorizzazione, può collegarsi alla centrale da remoto, per verificare sempre lo stato di aggiornamento del sistema e per programmarlo facilmente senza software dedicati.

Urmet sistema di protezione attivaIl sistema, inoltre, dispone di rilevatori con verifica foto e video da interno ed esterno, in grado di segnalare la presenza di intrusi e di trasmettere una notifica alla centrale. Infine, vi è la possibilità di visualizzare immagini attraverso PC o smartphone che, in caso di allarme, possono essere inviate direttamente agli utenti e ai supervisori, a garanzia di un rapido intervento senza falsi allarmi.

Progettato per poter essere installato in qualsiasi ambiente, il nuovo impianto di allarme intrusione a marchio Elkron ha un’ampia portata radio, favorendo così la massima libertà nella scelta di collocazione dei dispositivi periferici, mentre i suoi rilevatori sono disponibili anche in modello a doppia tecnologia, a Microonde e Infrarossi, perfetti per l’utilizzo in locali particolarmente instabili, dove la sola rilevazione della temperatura risulterebbe molto critica.

A tutto ciò si aggiungono una linea elegante e dimensioni contenute, per una presenza discreta in qualsiasi punto dell’abitazione.