Soluzioni e prodotti per le infrastrutture elettriche e digitali degli edifici

infrastrutture elettriche e digitaliCon l’inizio del 2016 è disponibile il nuovo catalogo generale BTicino 2016-2017 che, in un volume di 1.500 pagine, raccoglie oltre 23.000 articoli destinati alla realizzazione delle infrastrutture elettriche e digitali degli edifici. Più maneggevole dell’edizione precedente, il catalogo presenta tutte le soluzioni e i prodotti a marchio BTicino e Legrand distribuiti sul mercato italiano, oltre alle linee Zucchini, Gamma-P, Cablofil, NuVo.

Il catalogo generale include le novità presentate di recente, ma anche molte soluzioni inedite, tra cui: 

► Home Light, la nuova offerta integrata nelle linee civili di dispositivi per l’illuminazione a LED e per il comando elettronico della luce;

► la soluzione per la casa connessa del programma Eliot, che, nelle abitazioni dotate d’impianti tradizionali, offre i vantaggi di una “smart home” integrando dispositivi semplici e sicuri, controllabili localmente e a distanza tramite App;

► i display per il controllo dei consumi e la nuova sirena d’allarme inseriti nell’offerta domotica MyHome;

► i kit videocitofonici per ville con il nuovo posto interno Classe 300 con display da 7”.

► le soluzioni per Data Center, un’offerta che integra il catalogo del sistema di cablaggio strutturato BTnet;

► il sistema di TVCC AHD (Analogic High Definition);

► una nuova offerta di sensori per il controllo automatico dell’illuminazione;

► le canalizzazioni in PVC DLP con striscia LED integrata per l’illuminazione del percorso;

► il rinnovo della linea di passerelle a filo F31 Gamma-p Legrand, ora compatibile con l’offerta di accessori Cablofil.

Per la prima volta, all’interno del catalogo è presente anche un’offerta di servizi, strutturata con l’obiettivo di fornire al professionista un contributo qualificato utile alla realizzazione ottimale dell’impianto, servizi che, con un’offerta variabile in funzione della tipologia d’impianto, spaziano dal supporto alla progettazione, alla messa in servizio, dall’estensione di garanzia agli interventi di manutenzione programmata.
Il catalogo può essere consultato on line e scaricato dal link: www.professionisti.bticino.it/catalogo-bticino/
Inoltre, è possibile ricevere una copia gratutita del catalogo chiamando il numero verde 800-837035.

Formazione: impianti elettrici nei locali a uso medico

locali ad uso medicoProsegue anche nel 2016 la collaborazione tra CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e Socomec, con il primo incontro formativo, ospitato nella città di Torino il giorno 27 gennaio, intitolato: “Efficienza e prestazioni nei locali a uso medico”.

Obiettivo del Seminario è quello di fornire le necessarie conoscenze per garantire la sicurezza dei pazienti e del personale medico nell’applicazione di apparecchi elettromedicali. Sarà anche affrontata la tematica dell’efficienza energetica, che è diventata uno dei criteri fondamentali di progettazione per gli impianti elettrici nei locali a uso

medico, al pari di quelli più classici, come le prestazioni di qualità e di sicurezza.

La prima relazione verterà sulla Variante 2 della Norma CEI 64-8, in merito alla Parte 710 relativa agli impianti elettrici nei locali a uso medico e assimilati; la seconda si occuperà, invece, di analizzare la commutazione e la prevenzione delle correnti di dispersione per la disponibilità nei locali a uso medico.
I successivi due interventi presenteranno le tecnologie più recenti utilizzate nei gruppi di continuità al servizio della sanità, analizzando, nello specifico, le nuove soluzioni a vantaggio della disponibilità e dei costi di esercizio.
L’incontro si terrà presso L’Environment Park in Via Livorno, 60 (Sala Auditorium Kyoto), con inizio alle ore 14.00.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione obbligatoria on line, che si può effettuare compilando la scheda del sito CEI alla voce Eventi – Seminari e Altri Convegni, entro il 19 gennaio.

Il Seminario fa parte del sistema della Formazione Continua dell’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dà diritto all’attribuzione di 3 crediti CFP.

 

Energia sempre disponibile

energia sempre disponibileRealizzati da Varta, i caricabatteria Indestructible Powerpack, disponibili nella versione 2.000 e 6.000, rappresentano una soluzione ottimale per avere energia sempre disponibile per i propri dispositivi mobili.
Caratterizzati da indistruttibilità, resistenza all’acqua (IP 67) e design moderno ed esclusivo, i due pratici caricabatteria assicurano l’alimentazione degli apparecchi in ogni situazione, anche in viaggio, grazie alla pratica custodia inclusa nella confezione.
Alimentati da una batteria ricaricabile agli ioni di litio da 2.000 o 6.000 mAh, hanno superato brillantemente i più severi test di resistenza agli impatti di caduta fino a 2 metri di altezza e sono compatibili con la maggior parte dei dispositivi autoalimentati da USB. Possono ricaricare fino a un paio di apparecchi contemporaneamente (2,4 A + 1,0 A) e sono dotati nella parte superiore di un indicatore LED, per verificare facilmente la capacità della batteria in qualsiasi momento.
Incluso nella confezione, un cavo Micro USB sync & charge da 1 metro, compatibile con smartphone, sistemi di navigazione, e-reader, auricolari Bluetooth e altri dispositivi portatili.

 

Exiway Smartled, l’illuminazione di emergenza si fa smart

Exiway SmartledSi amplia la gamma di soluzioni per l’illuminazione di emergenza Exiway di Schneider Electric: Exiway Smartled, infatti, consente di gestire in modo innovativo e intelligente l’illuminazione di emergenza.

Exiway Smartled aumenta il livello di sicurezza dell’impianto e ne permette una gestione efficiente, poiché consente di attivare verifiche a distanza usando un puntatore laser, oltre a garantire un miglior controllo grazie a test e feedback centralizzati. Infine, può essere definito smart perché permette anche verifiche locali e immediate grazie al LED di segnalazione multicolore.
Exiway Smartled è disponibile diverse versioni.

Exiway Smartled Activa permette verifiche locali, test e feedback centralizzati a distanza con la massima semplicità ed efficienza, dato che sono equipaggiati con una tecnologia a microcontrollore che gestisce le verifiche periodiche e automatiche del singolo apparecchio, con test di funzionamento e di autonomia.

Exiway Smartled Activa permette di gestire in modo innovativo e intelligente l’illuminazione di emergenza

Exiway Smartled Dardo rappresenta una versione in grado di centralizzare e automatizzare i controlli obbligatori di legge per gli impianti di illuminazione di emergenza. Consente perciò un’integrazione semplice ed efficace con i sistemi di Building Management (BMS) per attuare una gestione integrata di tutti gli elementi che compongono l’impianto; è anche possibile inserire questo tipo di apparecchio nei sistemi di gestione dell’illuminazione ordinaria DALI di Schneider Electric, così da avere un unico punto di controllo per tutto ciò che riguarda l’illuminazione.
Exiway Smartled Dardo consente inoltre di raccogliere e gestire tutti i dati provenienti dai vari dispositivi, fino a 256, per analizzarli il modo semplice e intuitivo.

Exiway Smartled, pensato anche per l’efficienza energetica

Exiway smartledDalla fonte luminosa alla componentistica del circuito elettronico fino alle specifiche di progettazione, tutto in Exiway Smartled è pensato per garantire alta efficienza, concreto risparmio energetico e affidabilità nel tempo.
Il sistema di ricarica della batteria massimizza la durata dell’apparecchio; la modalità di pilotaggio della fonte luminosa garantisce alta efficienza e una vita attesa di oltre 100.000 ore, senza aumentare i consumi e con flussi luminosi fino a 800 lm.

Caratteristiche tecniche di Exiway Smartled

Nuova luce sullo slalom grazie a un impianto di illuminazione

impianto di illuminazioneElpo firma l'impianto di illuminazione della Gran Risa di La Villa, una delle piste tra le più belle e impegnative dell’Alta Badia.
In occasione del trentesimo anniversario, la FIS ha deciso di disputare uno slalom parallelo in notturna con i 15 migliori sciatori in testa alla classifica mondiale oltre ai vincitori della gara in Alta Badia.
Per rendere possibile tutto questo è stato necessario dotare la pista di un potente impianto di illuminazione. Elpo – azienda altoatesina – ha operato in qualità di capogruppo in Ati con l’austriaca Stich per rendere possibile l0illuminazione della pista.
 
L’impianto è composto da 14 pali con un diametro alla base di ben 120 cm e oltre 24 metri di altezza. Su ciascuno di essi sono montati dai 18 ai 26 fari da 2.000 W, in grado di assicurare un’illuminazione fino a 1.500 Lux, per la massima resa delle riprese televisive anche a super-rallentatore.
 
impianto di illuminazione“I pali sono stati dapprima assemblati a terra poi, una volta installati i fari e ultimate le operazioni di cablaggio, 3 di essi sono stati issati con l’ausilio di una potentissima autogru da 60 m e 100 t, mentre i restanti 11 sono stati sollevati da un elicottero Super Piuma, in grado di trasportare fino a 4.000 kg e alloggiati in plinti in calcestruzzo di circa 26 m³” – spiega Werner Auer, capo cantiere di Elpo. “A causa dell’impraticabilità del terreno con mezzi pesanti, anche il montaggio dei quadri elettrici di comando su ciascun palo da parte dei nostri tecnici è stato possibile solo grazie all’utilizzo di un elicottero Ecureuil AS 350 B3, in grado di sollevare un massimo di 1.300 kg”.
 
Elpo si è occupata anche dell’alimentazione di emergenza, composta da un gruppo elettrogeno mobile da 800 kW, in grado di sopportare l’intera potenza elettrica della luce di gara di ben 560 kW, che resterà in stand by durante tutto lo svolgimento della gara. Su ogni palo inoltre è stato installato un faro LED di emergenza da 1.000 W. L’impianto permette la totale sicurezza anche in caso di black out di rete.

10 potenziali rischi per la sicurezza dell’IoT

Sicurezza IotL’Internet of Things sta predisponendo tutti i mercati verso nuove, importanti opportunità, ma non bisogna dimenticare quali possono essere i rischi correlati.
WatchGuard Technologies, produttore di firewall multi-funzione, ha spiegato quelle che ritiene le 10 minacce informatiche per il 2016.
Alcune sono “vecchie conoscenze”, mentre altre sono totalmente nuove: il ransomware avanzato (un tipo di malware che limita l'accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione) che si sposta su piattaforme alternative, una crescita negli attacchi iOS mirati e un nuovo terreno di caccia per i criminali alla ricerca di dati che portano al furto di identità. 
“Il panorama delle minacce alla sicurezza è in costante cambiamento, poiché i criminali informatici utilizzano metodi vecchi e nuovi per espandere il loro raggio d’azione, colpire e sfruttare gli utenti e ottenere accesso a dati preziosi. – spiega Corey Nachreiner, chief technology officer in WatchGuard – Per mettere in campo una difesa migliore, è consigliabile istruire i dipendenti sulle minacce e le tecniche di social engineering mirato e adottare le ultime tecnologie di sicurezza della rete in modo che le organizzazioni possano identificare in tempo reale problematiche legate alla sicurezza e intervenire di conseguenza”.Sicurezza Iot 2

1 – Il ransomware raggiunge nuove piattaforme

Il ransomware è cresciuto, con nuove famiglie di file malware crittografati talmente efficaci che molte vittime hanno pagato il riscatto. A oggi, il ransomware ha colpito primariamente Windows. Il prossimo anno ci aspettiamo che i criminali informatici rendano il ransomware molto efficace anche per piattaforme alternative, inclusi i dispositivi mobili Android e i notebook Mac.  

2 – Il Social Engineering rende le persone la vostra più grande minaccia

Le recenti violazioni avanzate di rete hanno una cosa in comune: sono tutte partite con un’azione di spear phishing sull’utente. I criminali informatici prendono di mira specifici utenti con tattiche di social engineering personalizzate per ingannare utenti fidati a fornire i loro privilegi di accesso. 

3 – Violazioni alla sicurezza delle PMI per mancate pratiche basilari di sicurezza

La maggior parte degli attacchi che ha successo – specialmente quelli contro i bersagli più piccoli – dipende ancora dal fallimento di aspetti basilari della sicurezza. La maggior parte delle violazioni nelle PMI avviene ancora a causa di una mancata esecuzione e messa in pratica delle migliori pratiche per una sicurezza di base. Basta però che le organizzazioni si concentrino su pratiche basilari di sicurezza ed eviteranno nel 2016 la maggior parte degli attacchi.

4 – Il malware su iOS aumenterà

La strategia di Google per una piattaforma aperta si è tradotta in maggiori minacce verso i dispositivi Android rispetto al sistema iOS di Apple. Ma lo scorso anno, i cyber criminali hanno colpito la piattaforma di sviluppo di Apple. In futuro i criminali continueranno a sfruttare questo vettore di attacco per infiltrare malware nel marketplace ufficiale di Apple. 

5 – Il malvertising cresce sfruttando la crittografia

Per malvertising, contrazione delle parole malware e advertising, si intende la pubblicità utilizzata per diffondere malware. E’ un attacco in cui i criminali inseriscono in un sito affidabile un codice malevolo nascondendolo nella pubblicità. Nel 2016 ci si aspetta che i tentativi di malvertising triplichino e che abbiano successo con più regolarità attraverso l’uso di connessioni https.

6 – L’automazione porta la sicurezza a un nuovo livello

Gli attacchi automatizzati di oggi evadono costantemente le difese reattive. Mentre gli analisti possono identificare nuove minacce, i cyber criminali rilasciano un sempre maggiore numero di nuove minacce. La soluzione passa attraverso l’intelligenza artificiale (AI) e la machine learning, che possono automaticamente riconoscere e aiutare a tracciare comportamenti malevoli.

7 – I Cyber Criminali tornano a scuola per ottenere dati

La sicurezza informatica riguarda la “protezione dei dati”. Le informazioni di identificazione personale che servono ai criminali per rubare l’identità sono preziose. La mole di dati che le scuole detengono sugli studenti è sconcertante: i dati sanitari degli studenti rappresentanto uno dei più ricchi set di dati personali (in particolare all’estero). Se gestite il reparto IT di un Istituto scolastico, assicuratevi di rafforzare il server che ospita il database e di rivedere le applicazioni web che riconducono ai dati degli studenti.

8 – Firmware dirottato attacca l’Internet of Things

Quando un hacker dirotta un computer, il suo piano è fare in modo che il codice malevolo rimanga su quel dispositivo. Tuttavia, dirottare l’Internet of Things (IoT) è una storia differente. La maggior parte dei dispositivi IoT non ha spazio di archiviazione locale e ha poche risorse, quindi per infiltrare del codice occorre modificare il firmware. Nel nuovo anno ci si aspetta di vedere attacchi che modificano in modo permanente e dirottano il firmware di dispositivi IoT. Per questo i produttori dovranno rafforzare la sicurezza dei dispositivi IoT implementando meccanismi di avvio sicuro che rendano più difficile per gli attaccanti modificare il firmware.

9 – Funzionalità Ease-of-Use la prossima falla del wireless

La prossima grande vulnerabilità del wireless coinvolgerà le funzioni “ease-of-use” che si scontrano con la sicurezza del mondo reale. Per esempio, il Wi-Fi Protected Setup (WPS) è una di queste funzioni che semplifica l’utilizzo, ma che espone anche a debolezze permettendo agli attaccanti di accedere alle reti wireless.

10 – Gli attivisti dirottano mezzi di trasmissione televisiva

Diversamente dai criminali informatici, che operano all’oscuro, agli attivisti piace comunicare grosse storie progettate per attirare l’attenzione pubblica. Lo scopo del “cyber activism” è usare la tecnologia per far sì che un messaggio, qualunque esso sia, sia notato dal maggior numero possibile di persone. Anonymous, con i suoi video ben noti, ne è un esempio. Per il prossimo anno si pensa che gli attivisti faranno qualcosa di grande comunicandolo al mondo in “diretta”.
 

Electric Mobility, anche la normativa è in movimento

Electric Mobility sostaBoom moderato – ma costante – negli ultimi tre anni della mobilità elettrica (Electric Mobility) e ibrida nel nostro Paese. Le reticenze verso questo tipo di veicoli sono ancora legate ai pregiudizi (infondati) sull’autonomia delle batterie e sull’inesistenza delle stazioni di ricarica sia cittadine che extraurbane, nonché su un costo dei veicoli ancora poco competitivo rispetto a quelli endotermici.
A livello comunitario lo sviluppo di una rete trans-europea dei trasporti, che garantisca la mobilità di persone e beni con infrastrutture di qualità, è considerata dalle politiche europee come un’azione prioritaria per il miglioramento della coesione dei territori. Tra gli strumenti normativi europei che indicano la strada per lo sviluppo della mobilità elettrica, citiamo la Direttiva 2014/94/UE del 22 ottobre 2014, nota anche come AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive), che stabilisce una serie di misure per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, per ridurre al minimo la dipendenza del petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. La Direttiva intende come combustibili alternativi: elettricità, idrogeno, biocarburanti, combustibili sintetici e paraffinici e gas naturale, compreso il biometano. Al suo interno si stabiliscono alcuni requisiti tecnici di base che contribuiscano a rendere l’infrastruttura di ricarica interoperabile a livello europeo, così come si definiscono alcuni compiti e obiettivi in termini di pianificazione e infrastrutturazione per gli Stati Membri.

Tra i principali documenti di programmazione nazionale citiamo il Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati a energia Elettrica (PNIRE), pubblicato in GU il 2 dicembre 2014 dopo quasi 2 anni di consultazioni pubbliche, che definisce le linee guida per garantire lo sviluppo unitario del servizio di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica nel territorio, sulla base di criteri oggettivi che tengono conto dell’effettivo fabbisogno presente nelle diverse realtà territoriali, valutato sulla base dei concorrenti profili della congestione di traffico veicolare privato, della criticità dell’inquinamento atmosferico e dello sviluppo della rete stradale urbana ed extraurbana e di quella autostradale. Il PNIRE istituisce anche la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) gestita direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che raccoglierà le informazioni fornite da ogni gestore di infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico per cittadini e operatori.

Electric mobility in Lombardia

La Regione Lombardia con la D.G.R. X/4593 del 17 dicembre 2015 ha approvato le “Linee Guida per l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici”, un documento di indirizzo per una corretta e coerente infrastrutturazione del territorio regionale. Oltre alle tipologie di utenti e i requisiti tecnici minimi dei sistemi di ricarica, le Linee Guida – in sintesi – identificano le tipologie di sosta a cui corrispondono altrettanti tipi di ricarica:

Electric Mobility

Regione Lombardia prevede che il processo di infrastrutturazione debba avvenire, coerentemente con il PNIRE, secondo un modello progressivo, basato su due macro-fasi successive:

Autore: Arch. Annalisa Galante per ElettricoMagazine

sepio, sicurezza e comfort da Hager

sepioComfort e sicurezza sono due punti cardine quando si pensa alla propria abitazione. Sommare le varie funzionalità, senza rinunciare alle caratteristiche dell’una o dell’altra, è però complesso e richiede un attento bilanciamento delle varie attività.
Hager sicurezza ha compreso da tempo questa necessità, sin da quando ha sviluppato l’allarme senza fili logisty.
Oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti con sepio, il sistema d’allarme e comfort senza fili progettato e costruito per adattarsi a qualunque esigenza di sicurezza e comfort della propria casa.
Caratterizzata da un design innovativo e sobrio alla base della piattaforma tecnologica completamente rinnovata e sviluppata, sepio è infatti un sistema d’allarme espandibile che consente di ampliare il proprio grado di protezione ma anche di integrare soluzioni di video-verifica, comfort e automazioni. Il catalogo è composto da centrali, tastiere, telecomandi, sirene, rivelatori e altri accessori, tutti utili a configurare un sistema rispondente alle necessità di ciascun utente.sepio
Hager sicurezza punta perciò su una sempre più spiccata integrazione tra sicurezza e comfort, ben evidenziato dal payoff Better at home! e dal nuovo portale myhager.
sepio risponde a quattro punti chiave legati al mondo della sicurezza e del comfort: innovazione, integrazione, espansione e connessione. sepio infatti, pur integrando nuove, potenti funzionalità, è perfettamente compatibile con la linea finora in commercio, consentendo così una più efficiente integrazione con gli impianti esistenti.
Tra le novità presentate c’è anche coviva, il Box IP Controller che, comunicando via radio con l’allarme sepio e i moduli logisty.comfort, ne permette il collegamento a internet.
Naturalmente l’impianto d’allarme senza fili sepio consente la personalizzazione degli scenari rispondenti alle esigenze e abitudini degli utenti. Il tutto è gestibile attraverso ogni genere di dispositivo, dagli smartphone (grazie alla app coviva disponibile sia su App Store che su Google Play) ai comuni computer.

Fotocellule Bft Thea, da oggi anche universali

Fotocellule BftThea è una delle fotocellule Bft più apprezzate sul mercato: sintetizza design e funzionalità, mantenendo dimensioni molto compatte e assicurando una grande visibilità grazie al lampeggiante a quattro led ad alta efficienza da 1 Watt ciascuno.

Oggi le fotocellule Bft guadagnano una nuova, importante caratteristica: con Thea A.15 UNI, infatti, diventano compatibili con gli operatori di altre marche, ampliando quindi le opportunità di integrare questo dispositivo all’interno di impianti preesistenti. Il tutto nell’ottica di creare soluzioni aperte e scalabili, efficaci per l’utente finale, e funzionali, per l’installatore. Con l’introduzione di Thea Uni, infatti, basta avere due uscite accessorie, una a 24 V e l’altra dedicata al lampeggiante, per velocizzare l’installazione ottimizzando così anche i costi.

Il copri-led in plastica di Thea Uni, inoltre, è stato studiato per amplificare al massimo il segnale luminoso permettendo la diffusione in un cono di 180° per 40°. Questo consente di avere un irraggiamento più potente di una lampadina a incandescenza da 40 watt e di garantire un raggio di sicurezza con portata di 30 metri.

Fotocellule Bft

 

Un sistema completo per le fotocellule Bft

Bft ha pensato anche a una serie di supporti e adattatori per le fotocellule di ultima generazione. Thea può essere collegata a centrali di comando verificate e, nella versione UNI, può funzionare su qualsiasi impianto con uscita lampeggiante a 24 volt. In parallelo al lancio delle nuove fotocellule, Bft mette a disposizione degli installatori vari modelli di colonnine e adattatori. Le PHP1 sono le colonnine che ospitano una fotocellula, le PHP2 ospitano due fotocellule a due altezze diverse, le PHP4 con fotocellula e selettore Q.BO, infine le PHP MCL per installazioni su barriera. Bft ha inoltre creato un adattatore per le vecchie colonnine ancora a catalogo e un adattatore fronte-retro che, installato su colonnina centrale, permette di installare una fotocellula per lato.

Un osservatorio sulla meccatronica a SPS IPC Drives

osservatorio sulla meccatronicaLa meccatronica in Italia vanta una storia lunga e di successo: per questo in occasione di SPS IPC Drives Italia, la fiera dell’automazione industriale in programma a Parma dal 24 al 26 maggio 2016, verrà presentato un osservatorio dedicato all’approfondimento e allo studio di questa importante materia.
L’Osservatorio sulla Meccatronica – Automazione industriale avviato dal Politecnico di Milano include il progetto Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia ed è curato dal Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, in collaborazione con Messe Frankfurt Italia e ANIE Automazione.
“Si tratta di un progetto ambizioso – conferma Giambattista Gruosso, professore del Politecnico di Milano e curatore della ricerca – che punta a investigare la capacità di innovazione di un particolare comparto del manifatturiero italiano: quello dell’industria meccanica e dell’automazione. Nell’ottica europea di rilancio del settore manifatturiero basato sui concetti di Smart Factory e Industria 4.0, risultano di fondamentale importanza per le aziende aspetti quali l’innovazione di processo e di prodotto, la computerizzazione, l’uso di tecnologie abilitanti, dell’elettronica e dell’IT, l’automazione dei processi. Obiettivo dello studio è dunque quello di capire qual è lo stato del comparto e quindi creare sinergie tra il mondo della formazione e i rappresentanti dell’automazione per trovare il modo più efficiente di mettere in pratica quei concetti conosciuti ma forse ancora sottostimati di automazione e Industria 4.0.”
Nello studio è stato coinvolto un campione composto da oltre 570 aziende provenienti dalle province di Verona, Brescia e Mantova.
Dall’analisi dei bilanci emerge che quasi l’80% delle aziende del campione sono profittevoli ed è particolarmente interessante il risultato relativo al livello di conoscenza e percezione delle aziende intervistate in ottica Smart Factory. La maggior parte manifesta esigenze che sono direttamente correlate ai benefici che porterebbe un passaggio alle tecnologie legate all’Industria 4.0, ma vi è ancora una conoscenza piuttosto limitata delle potenzialità di questa transizione verso la fabbrica digitalizzata. Circa l’80% delle aziende ha dichiarato di essere a conoscenza delle rivoluzioni in atto nel manifatturiero, il 60% tuttavia ammette che non si sta muovendo per attuare le trasformazioni verso l’industria 4.0 (il 13% si sta muovendo in maniera media e il 14% è fortemente orientata in quella direzione). Analogo discorso per i fabbisogni in termini di personale qualificato e risorse informatiche. Solo il 16% del campione ha già a disposizione il personale necessario per la trasformazione verso l’industria 4.0 e il 13% le risorse IT.
Questi dati mostrano quale sia il potenziale di queste nuove tecnologie, ma anche quanto si debba ancora fare per raggiungere risultati apprezzabili. Per questo occorre una sempre maggiore collaborazione tra il settore manifatturiero e quello della formazione, affinché si possano anticipare le richieste del mercato e preparare per tempo i nuovi professionisti.