Le imprese italiane puntano all’innovazione tecnologica

innovazione tecnologicaTradizionale appuntamento di fine anno, la XIV Giornata della Ricerca organizzata da Anie ha posto l’attenzione sulle opportunità di finanziamento in Ricerca e Sviluppo offerte dal programma europeo Horizon 2020, confermando l’interesse delle aziende associate per l’innovazione tecnologica.

Il tema dell’incontro: “Progetti di ricerca finanziati: un aggiornamento e una fotografia della partecipazione dell’industria Anie”, ha consentito un momento di riflessione sulle opportunità in materia di Ricerca e Sviluppo a livello nazionale ed europeo, grazie anche alla consulenza di STS Deloitte, partner di Anie per lo Sportello Ricerca, strumento di supporto che dal novembre 2014 la Federazione offre a tutte le aziende associate.

In meno di un anno, sono già 12 gli sportelli aperti, uno al mese; alcuni hanno già raggiunto la fase di presentazione ufficiale per la richiesta di un finanziamento totale del valore di 5 milioni di euro, altri sono in pipeline per la finalizzazione delle domande. Tra le aziende coinvolte nello sportello, metà sono PMI e metà filiali italiane di multinazionali dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica, mentre le idee progettuali si sono focalizzate attorno ai temi dell’Automazione, Energia/Smart Grid, Illuminazione e Metering.

Innovazione tecnologica e ricerca sono nel DNA delle aziende

Le aziende Anie dimostrano così di essere particolarmente sensibili all’importanza della ricerca e dell’innovazione rispetto alla media del manifatturiero italiano, investendo mediamente in R&S il 4% del fatturato totale, con punte vicine all’8% in comparti ad alta tecnologia quale, ad esempio, la microelettronica. La corrispondente quota nel manifatturiero italiano è di solo l’1%.

Uno sforzo verso l’innovazione che coinvolge anche il ricco tessuto delle PMI: il 70% delle PMI Anie dichiara, infatti, di effettuare annualmente nuovi investimenti in innovazione di prodotto e di processo.

Nemmeno la difficile congiuntura economica degli ultimi anni ha frenato la vocazione alla ricerca che caratterizza il comparto, che ha registrato una crescita media annua della spesa in R&S pari al 3% e superiore alla media del manifatturiero (+2,2%). Secondo una recente indagine condotta dalla Commissione Europea, le imprese innovatrici in questo comparto sono più del 50%. Nello specifico, le imprese che hanno introdotto innovazioni che rappresentano una novità per il mercato costituiscono nell’Elettrotecnica oltre il 40% del totale e nell’Elettronica oltre il 50%.

Come cambia la bolletta elettrica?

bolletta elettricaNovità dal primo gennaio 2016 per la bolletta elettrica di 30 milioni di utenti elettrici domestici italiani. Una riforma delle tariffe elettriche attuata dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema idrico con l’obiettivo di sostenere la diffusione di consumi efficienti, oggi penalizzati da costi eccessivi, di semplificare e rendere più trasparente la bolletta della luce, di rendere quello che si paga più equo e realmente aderente ai costi dei servizi di rete.

Rivoluzione delle tariffe elettriche

Un cambiamento – richiesto dalla Direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica, recepita in Italia dal D.Lgs. n. 102/14 – il quale, uniformandoci agli altri Paesi europei, prevede che gradualmente venga superata l’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema, introdotta circa quarant’anni fa a seguito della crisi petrolifera degli anni ’70. Un sistema di scaglioni a costi differenziati che si riflette anche nella complessità delle nostre bollette, che ora verranno semplificate.
Al termine del processo di riforma, strutturato in 3 anni, la tariffa di rete (cioè i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica) e la tariffa per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), in totale oltre il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.

Per le famiglie in reale stato di bisogno, a basso reddito, l’Autorità ha poi previsto un “ammortizzatore” che annullerà ogni possibile effetto negativo: il bonus sociale di sconto, che viene potenziato in modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto già dal prossimo anno non ci sia alcun aggravio di spesa, mantenendo allo stesso tempo la propria agevolazione.
bolletta elettrica

La riforma della tariffa elettrica, inoltre, consentirà di liberare il potenziale d’installazione di apparecchiature elettriche efficienti (come, ad esempio, pompe di calore, auto elettriche o piastre a induzione), oggi frenate dagli eccessivi costi di utilizzo per la progressività della tariffa, consumi elettrici che potranno essere sostitutivi di quelli di altri vettori energetici (gas, GPL o altro), per loro natura molto meno rinnovabili, portando anche ad un ulteriore possibile risparmio complessivo.
Infine, per stimolare un utilizzo più attento e consapevole dell’elettricità, verranno introdotti livelli di potenza con intervalli più stretti rispetto agli attuali, in modo da aumentare la possibilità per il cliente di scegliere quello ottimale per le proprie esigenze, con contestuale azzeramento dei costi per il cambio di livello.

Bolletta elettrica: un percorso che durerà 3 anni

riforma tariffe elettricheIl processo graduale della riforma prevede che dal 1° gennaio 2016 rimanga invariata la struttura tariffaria a scaglioni e che, solo per le tariffe per i servizi di rete, venga effettuato un primo intervento teso a “smorzare” l’effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse (per punto e per potenza), riducendo di almeno il 25% l’entità del sussidio incrociato oggi esistente; inoltre, viene avviata la raccolta e la messa a disposizione dei clienti dei dati relativi ai valori di potenza massima prelevata.

Dal 1° gennaio 2017 ci sarà la piena applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, in modo da diminuire l’effetto di progressività e limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo; verranno, poi, introdotte tutte le novità legate all’impegno di potenza, con l’offerta di un maggior numero di livelli tra cui scegliere.

Dal 1° gennaio 2018 la riforma delle tariffe elettriche sarà a regime, applicando la piena struttura non progressiva anche alla tariffa per gli oneri generali di sistema. Inoltre, in coerenza con il percorso di gradualità e in parallelo alla riforma, verrà prolungata al 2016 la sperimentazione dell’attuale tariffa volontaria per le pompe di calore, avviando una consultazione in merito alla possibilità di una sua estensione ad altri clienti domestici, anche per raccogliere ulteriori proposte dalle associazioni dei consumatori e ambientaliste.

 

Energy Savings Advisor, la app per risparmiare energia

Energy Savings AdvisorEmerson ha presentato Energy Savings Advisor, una nuova app che offre alle aziende la possibilità di risparmiare energia nelle proprie applicazioni, adottando sistemi di azionamento ad alte prestazioni e tecnologicamente avanzati.

Questa app consente di effettuare una stima dei consumi energetici e valutare rapidamente i potenziali risparmi ottenibili in un’applicazione motorizzata, adottando le soluzioni di pilotaggio a elevata efficienza di Emerson, sia a velocità fissa che a velocità variabile, utilizzando motori asincroni o motori sincroni a magneti permanenti.

Oltre alle caratteristiche proprie del motore o al contributo garantito dall’azionamento, Energy Savings Advisor tiene conto di tutte le caratteristiche dell’applicazione motorizzata, dal motore fino alla catena di trasmissione del moto, nonché dei sistemi di regolazione meccanici ed elettronici presenti.

Come funziona Energy Savings Advisor

In pochi minuti Energy Savings Advisor esegue una simulazione confrontando il comportamento delle apparecchiature esistenti secondo diversi scenari di utilizzo personalizzabili, attraverso i quali viene ricavata una analisi dettagliata che suggerisce varie tecniche di ottimizzazione. I risparmi ottenibili sono calcolati immediatamente e sintetizzati in forma grafica.

Può inoltre essere utilizzata per spedire i risultati della simulazione agli esperti Emerson, che possono approfondire e sviluppare ulteriormente le analisi e suggerire l’adozione di un approccio globale all’ottimizzazione dei consumi energetici per un singolo dispositivo o di un intero processo produttivo.

Disponibile in diverse lingue e ottimizzata per la maggior parte dei dispositivi mobili, Energy Savings Advisor può essere scaricata gratuitamente dal sito Emerson.

Intelligent Building Report, il ruolo degli edifici smart

Intelligent Building ReportOggi sempre più spesso si parla di soluzioni smart: partendo dalle Smart city, passando dalle Smart grid per arrivare fino agli edifici intelligenti, responsabili di una quota significativa dei consumi energetici e sede, inoltre, di un numero crescente di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
E proprio il ruolo e le potenzialità di mercato degli edifici intelligenti è il tema della prima edizione dell’“Intelligent Building Report”, realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano.
 

Intelligent Building Report

Un’analisi approfondita del mercato e degli operatori coinvolti, che parte da un inquadramento del concetto di edificio intelligente, inteso come una struttura in cui gli impianti presenti siano gestiti in maniera integrata e automatizzata, attraverso l’adozione di un’infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti stessi, al fine di ottimizzare il risparmio energetico, il comfort e la sicurezza degli occupanti e Intelligent Building Reportgarantendone, inoltre, l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte. L’attenzione è posta, in particolare, sull’infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti, facendo riferimento alle diverse configurazioni/tipo di infrastruttura che possono essere adottate in un edificio, al fine di raggiungere diversi livelli di “intelligenza”, in funzione del numero di impianti controllati e del livello d’integrazione tra loro.
Lo studio valuta, poi, la sostenibilità economica della realizzazione di un edificio intelligente in diversi ambiti d’applicazione, del residenziale e del terziario, nel caso sia di edificio di nuova costruzione, sia di ristrutturazione di uno esistente.
Si arriva così, per ciascuna soluzione, a individuare la “frontiera efficiente dell’intelligenza”, ovvero il livello ottimale di intelligenza che consente di massimizzare il ritorno economico per il soggetto investitore, considerando anche l’effetto dei diversi strumenti d’incentivazione attualmente vigenti e dell’adozione di tecnologie “complementari”, quali i sistemi di storage dell’energia e gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Partendo dall’individuazione e dall’analisi di una serie di possibili scenari di mercato, lo studio fornisce, infine, una stima del potenziale di mercato degli edifici intelligenti nel nostro Paese, che si attesta fra i 9,3 e i 17 miliardi di euro, pari a un volume d’affari medio fra il 2016 e il 2020 di circa 1,9÷3,4 miliardi di euro l’anno.

Cavi solari in corto: problema risolto

Cavi solariQuello della manutenzione è un tema fondamentale nel settore fotovoltaico: il rendimento di un impianto e le sue funzionalità dipendono infatti dallo “stato di salute” dei suoi componenti. Persino dei cavi.
Solarplant è una realtà fondata nel 2010 che si occupa di installazione, manutenzione e riparazione di impianti elettrici. L’azienda ha partecipato alla progettazione, direzione lavori e installazione di circa 10 MW di impianti fotovoltaici, distribuiti in varie taglie, come centrali da 1 MW e installazioni industriali fino a 300 kW.
Solarplant si fa inoltre carico delle incombenze di tipo amministrativo, supportando le aziende a fare fronte agli adempimenti richiesti dalla normativa del settore.

Cavi solari in corto circuito

Nel corso della manutenzione di un impianto fotovoltaico, il personale della Solarplant si è imbattuto in un problema relativo ai cavi solari. Questi erano infatti posti all’interno di una canalizzazione interrata, dove il contatto prolungato con l’acqua usurava l’isolamento dei cavi, con conseguenti problemi di corto circuito a causa delle infiltrazioni.
“L’anno scorso in un impianto nei pressi di Pisa abbiamo notato che l’acqua presente nei tombini ribolliva letteralmente per effetto delle correnti di cortocircuito. – spiega l’ing. Parlanti di Solarplant – Questo ha reso evidente la necessità di dissotterrare i cavi solari e di posarli in modo differente”.Cavi solari
Per farlo Solarplant ha effettuato un’indagine di mercato tra aziende che realizzano canalizzazioni in acciaio zincato per trovare il fornitore ideale allo scopo. La scelta è caduta su Schiavetti Tekno, divisione di Spina Group che produce differenti tipologie di passerelle portacavi. Il catalogo di Schiavetti Tekno comprende soluzioni adatte ai diversi carichi di esercizio e relativi accessori e profilati, realizzate in vari materiali, come l’acciaio zincato a caldo prima e dopo la lavorazione, acciaio inossidabile, alluminio e sue leghe. Inoltre,l l’azienda assicura un servizio d’eccellenza in termini di assistenza tecnica e post-vendita, esecuzione di test e collaudi, progettazione e produzione speciale in accordo alla specifica del singolo cliente e documentazione a corredo della fornitura.
“Dimensione aziendale, prezzo competitivo e garanzie sulla disponibilità del materiale sono i primi elementi che ci hanno instradato verso Schiavetti Tekno, ma l’elemento decisivo è stata la disponibilità e la professionalità dei nostri interlocutori sia a livello commerciale, sia di consulenza ingegneristica. – prosegue Parlanti – Comprendere la necessità di dissotterrare i cavi solari è stata solo una parte del lavoro: Schiavetti Tekno ci ha permesso di tradurla in un progetto realizzabile”.

Canalizzazione sopraelevata dei cavi solari

La modalità di lavoro è stata snella ed efficace, condividendo la planimetria dell’impianto con Schiavetti Tekno, che ha messo in campo il know how e la competenza tecnica per concretizzare l’idea nel progetto di sopraelevare i cavi solari montandoli su delle passerelle lungo il perimetro della struttura.
Cavi solariSchiavetti Tekno ha proposto un sistema di passerelle sopraelevato per l’impianto e si è occupata delle fasi di progettazione, produzione e spedizione in loco dei materiali necessari a realizzare la struttura richiesta.
“Insieme al cliente abbiamo progettato una struttura di canalizzazione sopraelevata. Un risultato molto importante perché non si tratta di una procedura temporanea, ma di una soluzione che risolve il problema in modo definitivo. – afferma l’ing. Badà di Schiavetti Tekno – Grazie alle nostre capacità produttive siamo stati in grado di studiare un sistema di passerelle portacavi su misura per il cliente, realizzando pezzi speciali non presenti a catalogo per questo progetto”.
Il progetto completo messo a punto da Schiavetti Tekno ha previsto la produzione ad hoc di picchetti e angolari in acciaio zincato a caldo realizzati secondo le specifiche del cliente.
“La nostra priorità era evitare l’immersione dei cavi solari in acqua ed eliminare i problemi di cortocircuito: questo obiettivo può dirsi raggiunto. Sicuramente possiamo prevedere per il futuro anche un risparmio nei costi di manutenzione dei cavi, considerato che il percorso ora è a vista. – conclude Parlanti – In termini assoluti, il punto di forza del progetto è senz’altro l’innovazione. Un’innovazione che vorremmo proporre anche ad altri impianti solari, anche di dimensioni maggiori”.

Come installare i climatizzatori e rispettare i vincoli dell’edilizia

Come installare i climatizzatori e rispettare i vincoli dell'ediliziaDopo l’insopportabile calura estiva, questo è il momento propizio per acquistare i climatizzatori a prezzi ragionevoli. Ma occorre ottenere un permesso o un’autorizzazione per installarlo in ambito domestico? In linea di massima no, anche grazie alle disposizioni di liberalizzazione dell’attività edilizia contenute nel Decreto Sblocca Italia n. 133/2014 (decreto legislativo nr. 133-2014), che prevedono che l’installazione (o la sostituzione) di apparecchi per la climatizzazione e il condizionamento degli ambienti domestici rientri nelle attività di manutenzione ordinaria e pertanto non necessitano di comunicazioni al Comune o altre autorizzazioni.

Climatizzatori nei centri storici?

Questo vale, però, solo quando non esistano vincoli o disposizioni particolari fissate dal Regolamento Edilizio Comunale, per esempio, nelle aree del centro storico nell’eventualità che l’apparecchio disponga di un’unità esterna. In questi casi è sempre opportuno interpellare l’ufficio tecnico comunale, per sincerarsi dell’esistenza o meno di procedure particolari in vigore, come le comunicazioni di inizio lavori asseverate da un tecnico abilitato.
Altro caso in cui occorre porre particolare attenzione prima di installare un condizionatore con unità esterna è l’esistenza di un vincolo paesaggistico, in cui potrebbe essere necessario anche il rilascio di un nullaosta da parte della Soprintendenza ai beni culturali. La Cassazione penale (952/15) ha sottolineato che l’installazione di tali impianti da parte di un esercizio commerciale (sala giochi) in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico genera responsabilità penale per violazione del d.lgs. 42/2004 (per alterazione estetica) e del TU edilizia (articolo 44) qualora si violi un regolamento locale.

Quale la potenza massima del climatizzatori?

Oltretutto, non tutti i climatizzatori monosplit o dual split sono installabili in ambito domestico senza permessi: la potenza massima ammissibile è quella di 12 kW (pompe di calore aria aria di PTU nominale inferiore a 12 kW).
Ad agosto il TAR del Lazio ha stabilito con la Sentenza n. 10826/2015 (tar-lazio-sentenza-n-10826_2015) una multa per l’installazione dell’unità esterne di un climatizzatore senza SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), confermando la sanzione amministrativa inflitta dal Comune di Civitavecchia, di 516 euro al proprietario di una galleria d’arte in possesso di due apparecchiature esterne sul fabbricato. Il TAR ha stabilito anche che è irrilevante se il soggetto sanzionato lo abbia già trovato montato nell’immobile acquisito successivamente, perché aveva comunque il dovere di adottare ogni iniziativa necessaria a ripristinare la perpetrata violazione.
Per il TAR, come già per il Consiglio di Stato (nr. 4744/2008), i climatizzatori rappresentano impianti tecnologici e pertanto qualora siano collocati all’esterno dei fabbricati rientrano tra gli interventi edilizi soggetti a SCIA anche dopo il Decreto Sblocca Italia n. 133/2014 (decreto legislativo nr. 133-2014) che esclude la SCIA solo nel caso di “edilizia libera”, ovvero per gli “interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW”.
Con o senza titolo abilitativo infatti l’art. 6, comma 1, del d.P.R. n. 380/2001 (D.P.R.380_01) prevede che i condizionatori siano sempre conformi alle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, delle normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, relative all’efficienzaenergetica e alle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004).

Da non tralasciare, inoltre, la questione legata al rumore prodotto perché, come stabilito dalla recente sentenza della Cassazione n. 7912/2015, se le emissioni del condizionatore superano la normale tollerabilità possono comportare sia sanzioni amministrative sia penali, nel caso in cui non siano utili all’esercizio di un’attività rumorosa.

Massima allerta, dunque, per non incorrere in sanzioni, in nome del pubblico decoro e dello stile!

 Autore: Arch. Annalisa Galante per ElettricoMagazine

Nuovo software per la certificazione energetica degli edifici

Realizzato da ENEA in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, è disponibile all’indirizzo Internet www.docet.itc.cnr.it la nuova versione 3 del software DOCET per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti con superficie utile inferiore o uguale a 200 metri quadri, siano essi singole unità immobiliari o singoli appartamenti in edifici condominiali. Importante strumento per i tecnici e gli operatori del settore edilizio, il software è stato aggiornato tenendo conto delle nuove Norme tecniche, dei Decreti attuativi contenenti prescrizioni e requisiti minimi degli edifici e delle nuove Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica degli Edifici (UNI TS 11300-1-2: revisione 2 ottobre 2014; UNI TS 11300-3: 25 marzo 2010; UNI TS 11300-4: 10 maggio 2012; DM 26 giugno 2015). Classificato come “Metodo di calcolo da rilievo sull’edificio”, secondo il livello di approfondimento “Metodo semplificato”, il software prevede la valutazione della prestazione energetica dell’edificio partendo dai dati d’ingresso ricavati da indagini svolte direttamente sull’edificio esistente, per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici della stessa età, integrata da banche dati o abachi nazionali.Realizzato da ENEA in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, è disponibile all’indirizzo Internet www.docet.itc.cnr.it la nuova versione 3 del software DOCET per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti con superficie utile inferiore o uguale a 200 metri quadri, siano essi singole unità immobiliari o singoli appartamenti in edifici condominiali.

Importante strumento per i tecnici e gli operatori del settore edilizio, il software è stato aggiornato tenendo conto delle nuove Norme tecniche, dei Decreti attuativi contenenti prescrizioni e requisiti minimi degli edifici e delle nuove Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica degli Edifici (UNI TS 11300-1-2: revisione 2 ottobre 2014; UNI TS 11300-3: 25 marzo 2010; UNI TS 11300-4: 10 maggio 2012; DM 26 giugno 2015).

Certificazione energetica 2Classificato come “Metodo di calcolo da rilievo sull’edificio”, secondo il livello di approfondimento “Metodo semplificato”, il software prevede la valutazione della prestazione energetica dell’edificio partendo dai dati d’ingresso ricavati da indagini svolte direttamente sull’edificio esistente, per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici della stessa età, integrata da banche dati o abachi nazionali.

 

Un range completo di videocamere di sicurezza

Videocamere di sicurezzaQuello della sicurezza è oggi un tema di grande attualità: che si tratti della propria casa, dell’ufficio o del negozio nel quale si lavora o si fa la spesa, è fondamentale poter fare affidamento su una maggiore sicurezza.
In 11 anni è considerevolmente aumentata la propensione a proteggersi, almeno in casa propria: infatti nel 2004 solo il 56% delle persone possedeva sistemi di sicurezza, mentre oggi la percentuale è salita al 75%. In altre parole, 3 italiani su 4 ne possiedono almeno uno.
Anche per questo Thomson ha presentato la nuova gamma di videocamere di sicurezza Filari AHD per la videosorveglianza, che comprende dieci modelli Dome e compatte da interno e da esterno e con risoluzione da 720P HD a 1080P HD.

Videocamere di sicurezza per tutte le esigenze

Alla prima serie appartengono le videocamere filari AHD Fixed Lens 3,6 mm con sensore 1/4’’ CMOS Aptina 0141 e 26 LED a infrarossi per una visione notturna che consente di ottenere immagini in bianco e nero anche in caso di completa oscurità.Videocamere di sicurezza
E’ poi disponibile la videocamera Dome filare AHD Fixed Lens 3,6 mm, compatta e con controller OSD (On Screen Display) per la gestione del bilanciamento del bianco, e la videocamera filare AHD Varifocal Lens 2,8-12 mm, anch’essa dotata di LED a infrarossi (42), sensore 1/4’’ CMOS Aptina 0141 e controller OSD.
La fascia media include le videocamere Thomson Alta risoluzione a 960P: il modello filare Fixed Lens 3,6 mm con sensore 1/4 OV CMOS, 4 Array LED a infrarossi per la visione notturna e cotroller OSD; il modello Dome filare AHD Varifocal Lens 2,8-12 mm con sensore CMOS 1/2.8’’ Sony IMX322, 2 array led Superlux a infrarossi, sensore crepuscolare e controller OSD, e un modello filare AHD Varifocal Lens 2,8-12 mm con 4 Array LED a infrarossi e Tecnologie 3DNR e D-WDR per ridurre il rumore dell’immagine tipico delle riprese notturne.
Videocamere di sicurezzaInfine, per quanto riguarda le videocamere ad alta risoluzione (1080P), Thomson ha previsto quattro modelli: una videocamera filare Fixed Lens 3,6 mm con sensore CMOS 1/2.8’’ Sony IMX322, 42 LED a infrarossi, controller OSD e Tecnologie 3DNR e D-WDR, una Dome con sensore CMOS 1/2.8’’ Sony, sensore crepuscolare e controller OSD, una Filare Varifocal Lens 2,8-12 mm con 42 LED a infrarossi, controller OSD e Tecnologie 3DNR e D-WDR, e infine una videocamera filare AHD Varifocal Lens 2,8-12 mm con sensore 1/2.8’’ Sony 322, 6 Array LED a infrarossi, sensore crepuscolare, controller OSD e Tecnologie 3DNR e D-WDR.

Come creare un’economia circolare?

Economia circolareLo scorso 2 dicembre la Commissione europea ha adottato un nuovo e ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare per aiutare le imprese e i consumatori europei a portare a termine la transizione verso un modello economico dove le risorse vengano utilizzate in modo più sostenibile, rafforzando la competitività e creando nuovi posti di lavoro. 

Sono, infatti, circa quattordici le tonnellate di materie prime consumate in un anno da ogni cittadino europeo, il quale produce anche cinque tonnellate di rifiuti: cifre allarmanti in un mondo in cui le risorse si stanno esaurendo. Ma una soluzione a questo problema è già disponibile: si può estendere il ciclo di vita dei prodotti grazie a:

Pacchetto di misure sull'economia circolare

Le proposte della Commissione riguardano l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato per le materie prime secondarie. La transizione sarà finanziata da 650 milioni di euro provenienti da “Orizzonte 2020” (il programma di finanziamento dell’UE per la ricerca e l’innovazione), da 5,5 miliardi di euro dei fondi strutturali per la gestione dei rifiuti e mediante investimenti nell’economia circolare a livello nazionale.
Si tratta di misure a 365° che non si concentrano unicamente sulla fase di fine vita e sottolineano la precisa ambizione della Commissione di far emergere modalità innovative e più efficaci di produzione e di consumo. L’economia circolare ha le potenzialità per creare numerosi posti di lavoro in Europa, preservando nel contempo risorse preziose e sempre più scarse, riducendo l’impatto ambientale legato al loro impiego e iniettando nuovo valore nei materiali di scarto.
In particolare, le nuove proposte legislative sui rifiuti definiscono obiettivi chiari in materia di riduzione dei rifiuti e stabiliscono un percorso a lungo termine ambizioso e credibile per la loro gestione e riciclaggio.

Energie rinnovabili: a che punto è l’Italia?

energie rinnovabiliL’elaborazione fatta da ANIE Rinnovabili dei dati Gaudì (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) sull’andamento in Italia delle energie rinnovabili nel periodo gennaio/ottobre 2015 mostra un trend contrastante in funzione delle diverse fonti alternative.

Analisi dell'andamento delle diverse fonti rinnovabili

Nei primi dieci mesi dell’anno si rilevano numeri variabili per il fotovoltaico italiano: la potenza degli impianti entrati in esercizio si è ridotta del 50% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso, registrando un totale di 244 MW installati.

Tuttavia, a fronte della tendenza annuale negativa, nel corso dei singoli trimestri sono presenti timidi segnali di ripresa: nel secondo trimestre si registra, infatti, una crescita del 10% della potenza installata rispetto ai primi tre mesi del 2014. In progressione anche il terzo trimestre: +18%. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono le regioni nelle quali sono entrati in esercizio più di 30 MW, per un totale di 100 MW installati. Per quanto riguarda le fasce di potenza, il maggior contributo è dato dalle utenze residenziali (impianti sino a 20 kW), che rappresentano il 64% del totale installato. Da giugno ad ottobre si registra un incremento di MW installati nella fascia tra 20 e 200 kW, tipica dei fabbricati industriali, che lascia presagire ad una maggior diffusione degli impianti in regime di SEU.

Positivo, invece, il settore eolico: la potenza degli impianti entrati in esercizio è cresciuta del 285% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso e si stima che gli impianti di taglia con potenza sino a 200 kW (minieolico) siano 603, pari all’88% del totale, e che ad essi corrisponda il 12% della potenza eolica entrata in esercizio.

Situazione non facile, infine, per il settore idroelettrico. La potenza dei nuovi impianti è diminuita dell’11% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso. Si valuta che gli impianti di taglia con potenza sino a 3.000 kW siano 175 (96% del totale) e che ad essi corrisponda il 70% della potenza idroelettrica entrata in esercizio.

energie rinnovabili - dati 

A questo link trovate tutti i dati 151127 Aggiornamento dati Gaudì